E' questa, insieme a Sei personaggi in cerca di autore, la più famosa opera teatrale di Pirandello. Terza della Trilogia del teatro nel teatro, rappresenta i contrasti tra Attori e Regista, con il coinvolgimento del pubblico, durante la rappresentazione della novella di Pirandello "Leonora addio!", messa in scena come spettacolo a soggetto, cioè senza copione prestabilito. Il regista Hinkfuss la traduce in quadri e scene di smaccato gusto spettacolare, ma gli Attori rifiutano di assoggettarsi a lui e reclamano il primato della spontaneità sul freddo gioco scenico. Si sviluppa così una fitta polemica sulla regia del Novecento. Il dramma può procedere solo quando gli attori possono recitare liberamente, facendosi interpreti appassionati della drammatica trama.
Luigi Pirandello; Agrigento (28 June 1867 – Rome 10 December 1936) was an Italian dramatist, novelist, poet, and short story writer whose greatest contributions were his plays.
He was awarded the 1934 Nobel Prize in Literature for "his bold and ingenious revival of dramatic and scenic art"
Pirandello's works include novels, hundreds of short stories, and about 40 plays, some of which are written in Sicilian. Pirandello's tragic farces are often seen as forerunners of the Theatre of the Absurd.
لقاء آخر مع الرائع لويجي بيرانديللو، إلا ان هذا اللقاء كان مرهقا بعض الشئ بالنسبة لي فالحوار أقرب إلي الثرثرة التي اود لو أحذف نصفها، والضحك، والصراخ، والكلام الكلام الكثير أتعبني بعض الشئ رغم ضرورة هذا الجو بالنسبة لمضمون المسرحية
هذه المسرحية مختلفة عن سائر أعمال بيرانديللو، ولو انها تتفق معها في الغرابة بشكل عام، فالمسرحية تتحدث عن مسرحية كتبها بيرانديللو !! ومن المفترض أن المخرج لا يريد أن يقر علي الممثلين ما كتبه بيرانديللو بالفعل ! بل يريد ارتجال الحوار دون الخروج عن المضمون العام للفكرة، وليس الممثلين فقط، بل يحاول ان يشرك المتفرجين معه في ارتجال الحوار أيضا .. فالكل يرتجل، والكل لا يعرف إلي أين سيأخذه الحوار بعد قليل
حسنا، إذا كنت قد درست، أو قرأت نظرية موت المؤلف للفيلسوف الفرنسي رولان بارت، فستعرف حقا ما أعنيه . فالمؤلف بعد أن كتب القصة، وأصبحت في يد القارئ، قد مات بالنسبة للقارئ، ضاع المؤلف، انتهي، تلاشي، وكل ما في الرواية يراه القارئ بعينيه، ويسمعه بأذنه، ويتخيله بخياله هو، مهما حاول المؤلف أن يوجهه .. فأنت من تكمل الرواية، وأنت من تتصورها، وأنت من ستري البطل كما أحسست به، لا كما أرادك المؤلف أن تشعر
ويمكنني أن امثل لك بمثال حدث معي شخصيا، أثناء قراءة رواية الجريمة والعقاب لديستويفيسكي، لم أستطع أبدا أن أحب البطل، أو أن اشفق عليه، رغم كل محاولات المؤلف لأن يجعلني اشفق علي مصيره، أو مصير عائلته.. هنا المؤلف بالنسبة لي قد مات .. وانا من سيري البطل بعينيه
مثال اخر .. حين يكتب المؤلف حوارا ما دون ان يحدد هل قاله البطل وهو يصرخ أو بهدوء .. كيف ستسمع انت الحوار في خيالك ؟ أنت من ستحدد بناء علي تصورك لصوت البطل وطريقة كلامه ولهذا تتعدد الآراء حول الكتاب الواحد، رغم أن المؤلف واحد
علي أيه حال، هي مسرحية تخصصية، أكثر من كونها رواية عادية تسمعها وانت تنتظر بداية وعقدة وحل .. هي تطبيق لفلسفة معينة، ولا أعتقدها ستكون جذابة لغير المتخصصين
بيرانديللو .. أنت وصمويل بيكيت، ويوجين يونسكو، وهارولد بنتر .. أنتم الأربعة تمثلون لي رواد مسرح اللامعقول .. لا أستغن عنكم أبدا
Vorrei commentare l’opera teatrale piuttosto che il testo scritto, dal momento che un testo scritto per il teatro raggiunge la sua compiutezza solo nella sua rappresentazione teatrale, diversamente ne rimane una fruizione a metà, come quando si decora un albero di natale e si dimentica di mettere il puntale in cima oppure quando si legge un giallo ma lo si abbandona nel momento esatto di scoprire l’assassino, rimane una operazione, monca e amputata. In Questa sera si recita a soggetto il copione è l’adattamento di Leonora, una novella sulla gelosia dello stesso Pirandello, contenuta nella sua raccolta Novelle per un anno. E già qui inizia il gioco di scatole cinesi perché Pirandello è presente maniacalmente al quadrato, due volte: come autore dell’opera teatrale e come autore della novella che l’opera mette in scena. Pirandello ci dice che lo scritto dell’autore (sia scritto per il teatro che novella, romanzo etc) è unico nel suo testo, fisso nella sua forma e invariabile. Al contrario ci dice il teatro è fatto per tradire l’opera, questo non è un suo difetto bensì un requisito cui non si può sfuggire perchè nella rappresentazione sono coinvolte innumerevoli variabili e imprescindibili: c’è una assortita compagnia con gli attori, il primo attore, la prima attrice gli attori caratteristi, l’attore brillante, c’è un palcoscenico con una scenografia, ci sono degli elettricisti che curano le luci le quali talvolta riescono a ricreare una architettura in maniera ben più esplicita degli stessi sfondi disegnati o degli stessi complementi d'arredo, ci sono le musiche etc, tutti questi ingredienti, se opportunamente mescolati in senso orario e con cura e attenzione, generano la creazione scenica, ogni volta nuova, ad ogni replica differente. Ah c’è anche un regista e uno spettatore (almeno uno ci deve essere). Inoltre, e lo dice chiaramente il titolo, la recitazione che il nostro regista ha richiesto è una recitazione a soggetto che è una tecnica teatrale più libera e spontanea, meno oppressa dall’ansia del copione e dalla ripetizione mnemonica della battuta recitata, che lascia, perché no, spazio per una certa dose di libera improvvisazione cossichè gli attori hanno facoltà di inventare colpi di scena, battute, guizzi dettati dall’atmosfera o dal sentimento del momento, possono uscire dal proprio personaggio e tornare se stessi quali persone reali, ma anche operare in senso contrario e rientrare nelle proprie parti di interpreti. Accade così che gli attori della nostra compagnia si calano a fondo nella tecnica di recitazione a soggetto e cominciano a ribellarsi all’invadenza del direttore di scena lo cacciano via, vogliono fare da soli, escono dalle righe del senso che egli ha voluto imprimere al testo, scappando dalla fissità del copione. Si crea sul palcoscenico una confusione, un sovrapporsi di voci, di personalità che si impongono le une sulle altre. Il divario tra verità e immaginazione ad un dato punto si fa così evidente che il povero spettatore non sa più se gli attori stanno recitando la novella Leonora o stanno recitando l’opera Questa sera si recita a soggetto….oppure se stanno recitando la loro stessa vita in una stratificazione di sensi, egli non sa dove posare gli occhi se sul palcoscenico davanti a sé, o in platea, si guarda dal vicino di fila dietro il quale potrebbe celarsi, mascherato da spettatore, un attore. Gli spettatori reali si confondono con gli spettatori virtuali. La mescolanza tra vita reale e finzione artistica viene portata alle estreme conseguenze e Pirandello ci prende in giro, gioca a farci ammattire con una magia da spaesamento che diventa palpabilissima, poi, sul finire, in un moto di clemenza, il poeta fa rientrare tutto, il regista, dapprima cacciato dai suoi attori in un tentativo libertario di ammutinamento, riemerge da dietro le quinte, in realtà non ha mai smesso di vigilare e di controllare la sua messa in scena del dramma, e tutto ritorna nella sicurezza imposta dal racconto della novella.
(Μια βουτίτσα στην παραδοξότητα της θεατρικής τέχνης και στην αέναη προσπάθεια δημιουργίας σκηνικής ζωής και "οργανικότητας")
Πολυεπίπεδο, και γι'αυτόν ακριβώς τον λόγο, μεστό στις ανατροπές [mille feuille].
Ρόλοι παίζουν ρόλους που παίζουν ρόλους.
Στην τελική, το κείμενο προτείνει, με τη χρήση κάθε φορά των ονομάτων των συντελεστών ως προσθήκη στο θεατρικό έργο, με την απεύθυνση σε κοινό, με "ηθοποιούς" "να σπάνε χαρακτήρα" και με πολλαπλές παρεμβολές και εξωτερικά ερεθίσματα, μια παράσταση που κάθε βράδι είναι διαφορετική και ένα κείμενο που αποζητά την παρέμβαση και συμβολή του αναγνώστη• πρόταση άκρως συγκινητική.
O piesă în care publicul se pierde în realitate, improvizație, joc actoricesc. Se lasă pierduți în sala de spectacol și cunosc câte puțin din talentul actorilor, împletit cu caracterul lor. Mai apoi vedem cum actorii prind contur, își intră în roluri, în timp ce pătrund spectatorii într-un asemenea joc scenic. "Or, ca să poată avea gata replicile, ce trebuie să se nască, să se nască din personajul pe care-l reprezint, ca acțiunea să fie spontană și fiecare gest firesc, domnul trebuie să trăiască personajul..."
As an improv player and coach, Pirandello's Tonight We Improvise seemed of course intriguing. Dressed up in amusing "outrage to the public" shenanigans in which the director of the play is an intrusive character resented by his players, the work asks deeper questions about theater, the role of the actor, where authorial power actually lies, and if you want to think more expansively, human self-deception and our relationship with God (the Author). The players are caught in a well-timed theatrical machine and therefore unable to truly improvise (within a text that scripts even the naturalistic improvised parts, including interludes in the theater's lobby, and tries to gauge the actual audience's reactions and how to react to them - I say actual audience, because there are a lot of comperes IN the audience)... Is this not the very essence of theatrical improvisation, where naturalistic truth must somehow be generated by truly "living" the life of the character, even while you are reciting words, moving in established staging, and following cues? Pirandello merely exposes the process through theatrics. But on that higher plane - which the play invites us to think about through various references to religion, the lord of the house, etc. - we can also see the actors' dilemma as a very human affair, expressing the need for freedom, but at the same time wanting authority to make most decisions for us. It's a realization that makes the ending rather depressing, but nonetheless truthful. My one criticism is that it's VERY Italian/Sicilian even in translation, with sung opera and other references that I can hardly be expected to get without an education I don't have. No matter, the ideas and theatricality are enough to make the play fun, clever and insightful.
Uma peça que é ideal conhecer indo simplesmente ao teatro vê-la sem saber nada sobre ela. Depois de todo este Shakespeare sabe bem ver um tipo de peça diferente, que explora e joga com o meio em si, em vez de simplesmente contar uma história que pode simplesmente ser vista na TV ou lida num livro. Há estórias que não se consegue traduzir para outro meio sem perder uma parte integral delas e "Esta Noite Improvisa-se" é uma delas. Aparentemente é parte de uma Trilogia Del Teatro Nel Teatro e agora estou bastante interessada em ler as outras partes. As longas introduções deste livro (12/92 páginas) foram muito apreciadas porque nunca tinha ouvido falar neste sujeito.
I am extremely sorry that I had to give only three stars for this play, but the thing is I did not quite understand it. It was a hard play to understand. Pirandello combined again his "theories" (even though "theory" is not the right word) and concepts regarding literature and art mostly in his characters' thoughts. For Pirandello, ars poetica meant a different thing from my point of view. He could not control his characters and the story was just flowing. He was not able to adjust the story, the reproductions or anything. Ars poetica for Pirandello was destiny-like, it was something that existed before, but could only catch life through his writings. "Tonight We Improvise" was a really difficult play for me. It was always shifting perspectives and most of the time I did not know: were they improvising or all of that was supposed to happen like that? Did they learn the reproductions and that was how the story was supposed to be or not? And if not, Pirandello was just relating the facts? I still cannot explain this play to myself. Everything was really confusing, but catchy at the same time. He referred to even himself and to other play he has written before (Six characters in search of an author). That was interesting because it is not something you see every day. Pirandello had had the originality to do even that. Also, in this play I realised that he was trying to compare to appearance and essence and, of course, manipulation as well. The characters were in facts puppets and the puppeteers remained anonymous. It was something interesting. I felt like the action was developing in front of my eyes. Sometimes it was hard for me to understand if the characters are characters or they are actors. It was really confusing. What I like most about Pirandello is that he is truly original. He had the power to introduce something new, to combine reality with fantasy, comedy with drama and thoughts with feelings. The reason I gave this play only 3 stars is because I got lost through some passages and philosophies, even if the play was really inspired itself. It was like there was nothing prepared before and it was intended to be like this. All the actors had to do was going there and do whatever crossed their minds but remain in the character's shoes. But what is still on my nerves is that question: did they know all along what they were going to do or they were truly improvising? I cannot explain myself. I recommend this play, it is really intriguing to read it even if it messes you up a little bit.
Ιδιοφυές και μεταμοντέρνο πολύ πριν εφευρεθεί καν ο όρος. Ο Πιραντέλλο παίζει με το τι είναι θέατρο και θεατρική σύμβαση, με τον ρόλο του σκηνοθέτη και των ηθοποιών σε μια παράσταση, σπάει τον τέταρτο τοίχο και διαλύει διαρκώς την ψευδαίσθηση της σκηνής. Ένα έργο που, περισσότερο και από τους θεατές, σίγουρα θα το απολαμβάνουν περισσότερο οι ίδιοι οι ηθοποιοί που το ανεβάζουν.
nisam uspjela nac actual zbirku pirandellovih drama koje sam procitala (njih 5, nema niti 6 likova niti Henrika IV) pa sam ubacila neku rendom al ovo je daleko najbolja drama iz knjige pa eto da tu objavim kolko mi se ovo svidjelo
مسرحية الليلة نرتجل التمثيل لكاتبها لويجي بيرانديللو
بيرانديللو ولعدة مرات كان يتمرد على الشكل الموروث للمسرح والذي اخذ عن أرسطو في كتابه "فن الشعر" ولكن من يمكنه إلا يجزم بحقيقة أن بيرانديللو كان عبقرياً - لا شك - خاصة في الامور التي كان فيها يتمرد على شكل المسرحية المعتاد، وكغيرها من المسرحيات مثل ست شخصيات تبحث عن مؤلف كتب بيرانديللو هذه المسرحية إيضاً.
في بعض مسرحياته يقوم بيرانديللو بعقد الصفقة الصعبة بأن يجعل المسرح داخل مسرح وان يظهر للمشاهد أنه طرف من التمثيل المسرحي ويكون المخرج والكاتب جزئاً ايضاً. تتكون المسرحية من 3 أجزاء رئيسة: المخرج يتحدث إلي الجمهور والممثلين الذين سوف يمثلون عرضاً، وفيها تخفى بيرانديللو ليظهر رؤيته المسرحية في شخصية المخرج، وتم توزيع الادوار فيه لكلاً من الممثلين والجمهور. وفي هذا الحديث يقوم بيرانديللو برفع قيمة الفن عن الحياة ذاتها، لان الفن خالد اما الانسان ينتهي بانتهاء حياته.
وفي الجزء الثاني من هذه المسرحية يشارك الممثلون بالمسرحية في عرض أحداثها، ويعلق المخرج على تمثيلهم، وفي هذا الجزء نرى أسرة مكونة من أب ضعيف الشخصية ومن أم قوية الشخصية ومن أربع بنات جميلات، ونرى الأب منصرفًا عن أسرته لقهر الأم له، وهو متعاطف مع مغنية اعتادت البكاء خلال غنائها، أما الأم فجعلت بيتها أشبه بملهى يجتمع فيه بعض الضباط مع بناتها ليمرحوا ويعربدوا في هذا المنزل.
وبينما الأب يدافع عن المغنية – التي يتعاطف معها في الحانة التي تغني فيها – من شخص يعتدي عليها تصيبه ضربة سكين من هذا الشخص، ويقتل.
ونصل بهذا للجزء الثالث من هذه المسرحية، وفِي بدايته يطرد الممثلون المخرج من عرضهم؛ لأنهم تضايقوا من كثرة تدخلاته في ذلك العرض، ومن كثرة توجيهاته لهم، وقد رأوْا أن بعض هذه التوجيهات ليست في مكانها وتخالف شعورهم الحقيقي حين اندماجهم في التمثيل.
وتتزوج إحدى هؤلاء الفتيات الأربع واسمها مومينا لاكروتشي من ضابط تقدم للزواج منها مع ما هو معروف عن أسرتها من سوء سمعة، وحين قبلت مومينا الزواج من هذا الشخص كانت تظن بهذا أنها ستساعد أسرتها في أن تحيا حياة كريمة بعد موت الأب، ولكن هذا الزوج كان سييء السلوك كأبيه، ونغّص على مومينا حياتها، وكان يواصل تعذيبها بتذكيرها بالحياة اللاهية غير المحترمة التي كانت تحياها مع أسرتها قبل زواجه منها، وأنه قد حمل عارها القديم حين تزوجها؛ ولهذا فهو يتألم أيضًا، وتحاول الأم وبناتها الثلاث أن يقتحمن البيت الذي يسجن فيه هذا الشخص زوجته مومينا للنيل منه وللتخفيف عنها، ولكنه يواجههن بأن حضورهن هنا ليس في تخطيط المسرحية.
وتنتهي المسرحية بانتحار مومينا، فهي لم تستطع مواصلة هذه الحياة القاسية مع هذا الشخص الغريب، ويظهر المخرج ويفاجئ الممثلين بأنه لم يترك المسرح كما ظنوا، بل كان مع عمال الإضاءة يوجههم.
وفي رأيي أن الجزء الأول من هذه المسرحية الذي فيه يخطب المخرج في الجمهور والممثلين فيه قدر من الملل؛ لأن بيرانديللو يقدم فيه بأسلوب الخطابة رؤيته في مسرحه على لسان هذا المخرج، والجزء الثاني الذي يمثل فيه الممثلون ويشاركهم فيه المخرج بتوجيهاته هو أفضل جزء في المسرحية، ففيه حركة وحيوية وروح مرح.
أما الجزء الثالث من هذه المسرحية بعد طرد الممثلين للمخرج فنرى فيه جوًّا لمأساة من خلال معاناة مومينا بعد زواجها من هذا الشخص السييء السلوك، ونرى معاناته هو أيضًا، وفِي رأيي أن هذا الجزء الأخير من هذه المسرحية كأنه مسرحية جديدة، ففيه نرى تصويرًا لمأساة امرأة تزوجت من شخص لا يستطيع أن يغفر لها ماضيها، ويحاسبها في كل لحظة على هذا الماضي حتى تنهي حياتها بالانتحار، وهذا الجزء الأخير من هذه المسرحية يخلو من جوّ المرح الذي رأيناه في الجزأين الآخرين منها.
Pirandello rimane un genio, e lo si vede anche in questo testo che, per quanto noto, non è uno dei suoi lavori più conosciuti. Il linguaggio è decisamente invecchiato, e alcune situazioni comiche non hanno proprio più il mordente che dovevano avere ottant'anni fa, ma due aspetti in particolare hanno comunque rinnovato la mia stima nell'autore siciliano: la gestione dei personaggi e della scena teatrale, che rimane fresca e originale come se provenisse da un teatro di decenni successivo, e la potenza dell'introspezione, che qui appare solo a tratti, volutamente e con l'intenzione secondaria di spiazzare lo spettatore. Pirandello prende il pubblico, lo affabula, ci gioca un po', a tratti furbescamente e con mestiere, e poi sul finale ingrana la quarta, infilando due dei più intensi monologhi del teatro italiano, sapientemente riciclati (con cognizione di causa) da una sua novella. Chapeau.
Ik vond dit boek midden in de nacht op een trap op het station. Zou het zelf nooit gekocht/gelezen hebben als het boek niet op die manier naar mij toegekomen was. Ik vond het heel fijn om te lezen hoe dit een revolutionair toneelstuk was in de tijd waarin het geschreven is en hoe de schrijver met zichzelf de draak steekt. Lekker meta.
Nu vreau să înțeleg prin asta că teatrul este în primul rând spectacol. Este artă, da, însă este și viață. Este creație, da – însă nu una durabilă, ci una de moment. Este miracol – forma care se mișcă. Și miracolul, domnilor, nu poate fi decât ceva de moment.
Un'opera rivoluzionaria e geniale, come del resto l'intera produzione di Pirandello, che non attente certo il mio elogio. Come ogni opera teatrale non è commentabile per se stessa ma solo immaginandone una messa in scena davanti a un pubblico. Un testo superficialmente semplice, ma che nasconde momenti di pathos che possono venir colti solo attraverso un totale affidarsi al testo, la morte di Sampognetta è una meravigliosa preterizione vivente: la commozione per una morte che avviene proprio nel non essere avvenuta, pari e opposta alla morte di Mommina che avviene a un livello reale prima ancora di quello finzionale del testo. Un gioco di maschere e scambi tra attori e personaggi che ben presto diventa per lo spettatore divertimento, ma incosciamente angoscia sottesa del non conoscere e non riconoscere, la consapevolezza inquietante della costante impossibilità di definire l'altro da sè e se stessi nelle varie sfaccettature della vita. All'inizio leggero e spregiudicato, si oppone a metà del testo la morte del regista che non si discosta dalla morte di Dio che permea la storia di cui Pirandello è intriso. Davanti alla morte del demiurgo, l'uomo, l'attore, è solo e pienamente responsabile di ogni azione o volontà, non ha la Maschera per eccellenza dietro la quale celare la sua pochezza; è nel silenzio astrale e deve costruire da sè il proprio universo e in questo universo senza centri gravitazionali non può che vagare e confondere le fila e i sensi, fino alla catastrofe ultima che altro non è che un nuovo inizio e una nuova ricerca di ordine.
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È una delle opere del drammaturgo siciliano che possono essere definite meta-teatrali, ovvero di teatro nel teatro, con cui l’autore elimina completamente la quarta parete; o forse è meglio dire che la rende fluida, anticipando in modo a mio parere geniale parecchio teatro più o meno sperimentale dei decenni successivi. Alcuni aspetti della commedia (che risulta difficile descrivere proprio per la sua atipicità) possono apparire datati e superati, ma le idee di fondo secondo me sono ancora attuali, nonostante siano trascorsi ormai quasi cento anni. Forse più convincente nella prima parte, mentre nella seconda, persa un po’ l’originalità iniziale, si rischia di smarrirsi e di uscirne frastornati. Ma forse era proprio tra gli obiettivi di Pirandello?
One of the most progressive writers of our time with a wonderfull revolutionary look on human and history. "امشب از خود می سازیم"، با موضوعی متفاوت، شباهت ساختاری به "شش شخصیت در جستجوی یک نویسنده" دارد. گروهی بازیگر به کارگردانی دکتر هینک فوس، قرار است یک "بداهه سازی" از داستان "خداحافظ لئونورا" اثر پیرآندلو نمایش بدهند. بازیگران سرخورده و خسته از مجادله با هینک فوس، به شخصیت های خود تبدیل می شوند. آقای پالمیرو، همسرش ایناتسیا، و چهار دخترشان مومینا، توتینا، دورینا و نِنِه، از ناپل به سیسیلی آمده اند. خانواده با گروهی افسران هوایی که عاشق "مادر" اند و از دختران دلربایی می کنند، آشنا می شوند. این رابطه سبب می شود که شهر، و به مراتب "ریکو وری"، افسری خارج از این گروه، از خانواده خوششان نیاید. شبی آقای پالمیرو را خونین، همراه یک خواننده ی کاباره به خانه می آورند. پالمیرو هنگام دفاع از شرف زن که معشوقه ی اوست، چاقو خورده، و می میرد. این مساله سبب بحث و جدل میان بازیگران می شود که تا کجا باید به متن وفادار بمانند. صحنه ی بعد، یک سال گذشته، مومینا با ریو وری ازدواج کرده، ریو با این تصور که همسرش با افسران دیگر رابطه داشته، پس از سوء استفاده از دختر، او را رها می کند. مومینا که با صدای مادر و خواهرانش از خارج صحنه راهنمایی می شود، یک آگهی اپرا در کتش می یابد، و قصه را برای دو فرزندش که هرگز تیاتر ندیده اند، شرح می دهد، بخش هایی از آن را می خواند، و چون به بخش خداحافظی می رسد، از حال می رود و به زمین می افتد. بقیه که خیال می کنند مومنیا مرده، می دوند تا او را بلند کنند. اما او بر می خیزد. دکتر هینک فوس، از تماشاگران برای غیر معمول بودن نمایش امشب، معذرت می خواهد. هانری چهارم پژوهشی ست کمدی تراژیک بر روی "دیوانگی"! تاریخدان و بازیگری با استعداد، که نقش هانری چهارم، امپراطور مقدس رم را بازی می کند، از اسب به زمین می افتد. وقتی به خود می آید، می پندارد هانری ست. پسر برادرش که یک کنت است، قصری دروغین در ویلایی دور برای عمویش تدارک می بیند، تا او برای بیست سال، با درباریان و اطرافیانش، به عنوان هانری چهارم در قرن یازدهم زندگی کند. در انتها به درخواست مادر در حال مرگش، پزشکی می آورد تا عمویش هانری را شفا دهد. همراه دکتر، "فریدا" نامزد کنت را هم آورده اند که برای وارد کردن شوک به هانری، لباس ماتیلدا معشوقه ی سابق هانری را به تن کرده. تمامی نمایش نامه در همین یک روز دیدار دکتر اتفاق می افتد. سپس هانری به درباریان می گوید که دیوانه نیست و آگاهانه ترجیح می دهد در قرن دوازدهم زندگی کند، تا قرن بیستم. او فریدا را در لباس ماتیلده، بغل می کند، یک نفر را زخمی می کند، و چون ملاقات کنندگان می گریزند، هانری بر تخت می نشیند.
Sorprendentemente mi è piaciuto molto, forse perché approfondisce il contrasto che inizialmente ci fu tra la figura del regista e gli attori, in particolare in Italia. E dato che la regia è un argomento che mi affascina molto, la prima parte è quella che ho apprezzato di più. Deve essere una figata da vedere a teatro!