Il secondo volume della Storia della letteratura giapponese di Kato Shuichi si svolge sul filo di due secoli e mezzo, dalla metà del XVI secolo agli albori dell'Ottocento e prende in esame la terza «svolta», che vede l'impatto con l'Occidente, la nascita di un pensiero filosofico autoctono e il sorgere di una cultura popolare, in particolare nelle città di Osaka e di Edo. È attraverso la narrativa, il teatro, l'arte grafica e la poesia, che il variopinto mondo di mercanti e artigiani si esprime, trovando, nei quartieri di piacere e nella finzione dei drammi, momenti d'oblio alle ferree regole imposte dalla società samuraica. Le due precedenti «svolte»; di cui tratta il primo volume che spazia dalle origini al XVI secolo, erano state il processo di «nipponizzazione» della cultura continentale (leggasi cinese), a partire dal IX secolo, e la presa del potere, anche culturale, da parte dell'aristocrazia guerriera, dalla fine del XII secolo. Il terzo e ultimo volume analizza la quarta ((svolta», cioè il lungo e talvolta fatico$o cammino che ha portato il Giappone dagli inizi dell'Ottocento alla modernità e al suo inserimento in un contesto mondiale. Opera di ampio respiro, la Storia della letteratura giapponese offre al lettore italiano uno sguardo approfondito sulla cultura di un paese che è divenuto uno dei protagonisti dei nostro secolo.
Shūichi Katō (加藤 周一) was a Japanese critic and author best known for his works on literature and culture. Born in Tokyo, Katō trained as a medical doctor at the University of Tokyo during World War II, specializing in haematology. The experience of living in Japan during the war and American bombing of Tokyo would shape a lifelong opposition to war, especially nuclear arms, and imperialism. It was also in this period that began to write. In the immediate postwar period, Katō joined a Japanese-American research team to assess the effects of the atomic bombing of Hiroshima. He subsequently travelled to Paris for a research fellowship at the Pasteur Institute. When he returned to Japan, he turned to writing full time. After participating in a 1958 conference of writers from Asia and Africa, he gave up practicing medicine entirely. Fluent in French, German, and English, while being deeply focused on Japanese culture and classical Chinese literature, Katō gained a reputation for examining Japan through both domestic and foreign perspectives. He served as lecturer at Yale University, professor at the Free University of Berlin and the University of British Columbia, guest professor at Ritsumeikan University (Dept. of International Relations), and curator of the Kyoto Museum for World Peace. From 1980 until his death, he wrote a widely-read column in the evening culture pages of the Asahi Shimbun in which he discussed society, culture, and international relations from a literate and resolutely leftist perspective. In 2004, he formed a group with philosopher Shunsuke Tsurumi and novelist Kenzaburō Ōe to defend the war-renouncing Article 9 of the Constitution of Japan.