«È come se attorno al fuoco delle veglie notturne dei contadini di una volta, a raccontare storie di paura e di forti emozioni, ci fosse stato un narratore esperto di tecniche di suspense e mistero. Uno così, in America, si chiama Stephen King. Da noi, in Italia, è Eraldo Baldini»
Molti scrittori italiani thriller, noir e del mistero considerano Baldini il narratore di maggior talento della loro generazione. Forse proprio perché nella sua voce inconfondibile - come accade appunto per King in America - si mescolano arcaico e moderno, e l'orrore nasce da ciò che è quotidiano e banale. Nella godibilissima diversità degli spunti - colorati spesso di un sulfureo humour nero -, unico e coerente è in effetti il motivo conduttore di Baldini. Nella nostra «modernità», nel consumismo che ci culla, nella fretta e nell'ansia di oggi si annida un demone oscuro, pronto a emergere in forma di orrore, ogni volta che si apre una crepa nel tessuto scintillante: come per esempio accade con i giorni rituali delle feste, o con l'infanzia, che può apparire così naturalmente «mostruosa». O con gli animali, cosí irriducibili a noi. Ecco perché una bambina con gli occhi persi nel vuoto, un ragno enorme, una qualsiasi altra creatura, possono all'improvviso ergersi di fronte a noi come terribili predatori. Non sempre innocenti. Un libro compatto e mozzafiato, che non si può abbandonare fino a che non è finita l'ultima storia, e che restituisce l'arte antica di abbandonarsi finalmente al piacere della paura. Sottile, potente antidoto ai mille veleni di cui ci nutriamo.
Ha iniziato a dedicarsi alla narrativa dalla fine degli anni ottanta, dopo essersi specializzato in antropologia culturale ed etnografia ed avere scritto diversi saggi in quei campi. La sua prima produzione a carattere mystery è la raccolta di racconti Nella nebbia pubblicata dallo stesso editore degli studi sul folklore romagnolo; la rinomanza di Baldini cresce poi gradualmente da quando, nel 1991, vince il Mystfest di Cattolica con il racconto Re di Carnevale. Per la sua narrativa viene coniato il termine di «gotico rurale» perché Baldini è riuscito a trasportare un genere tipicamente anglosassone e (negli autori moderni) tipicamente cittadino, nei panorami familiari della campagna romagnola. Oltre ad essere un romanziere affermato in Italia e all'estero, Eraldo Baldini è anche sceneggiatore, autore teatrale e organizzatore di eventi culturali. Nei giorni 14 e 15 aprile 2009 viene trasmessa su Rai Uno la fiction Mal'aria, tratta dall'omonimo romanzo.
Storie di folklore locale. Ci si immagina un gruppo di persone che abitano in una corte e che la sera, dopo aver terminato il lavoro nei campi, si ritrovano in una stalla. Gli animali sono stati messi a dimora e mentre le donne lavorano a maglia, i bambini ascoltano un uomo che racconta queste storie di paura e di leggende paesane.
Che scoperta che è stato Eraldo Baldini. Questa raccolta di racconti horror/gotici italiani mi ha davvero colpito. Pesca Grossa, La Bestia della palude, Spiaggia privata, La Croce del Drago e L'Uccisore sono i racconti che mi sono piaciuti di più. In particolare, Pesca Grossa mi ha spiazzato totalmente nel finale: con due righe l'autore stravolge la storia e la rende estremamente disturbante, facendomi venire i brividi a fior di pelle. La Croce del Drago, invece, sembra quasi l'incipit di un'opera dark fantasy, coinvolgente e intrigante; mi sarebbe proprio piaciuto sapere il dopo di quanto narrato. Infine L'Uccisore, il lungo racconto che chiude il libro, ci trascina dentro la pagina più buia e drammatica della storia dell'umanità. Un racconto di ampio respiro che si snoda in un lasso temporale di circa sessant'anni: partendo dalla Germania nel '34, si passa per l'Italia tra gli anni '40 e '80, fino a concludersi in Svizzera nel '95. È una discesa verso l'inferno, dove il male è così reale da sentirsi male. E quel che è peggio è che nemmeno la morte, sembra volerci ricordare l'autore, sembra in grado di estirpare del tutto la crudeltà del mondo.
Tra i miei preferiti: Pesca grossa, La solitudine di Medusa, Affetti famigliari, La bestia della palude, Notturno con violino e Nebbia grigia e galline nere.
Per trovare storie raccapriccianti, creature maligne o mostri sanguinari non c'è bisogno di andare nel Maine di Stephen King, è sufficiente spostarsi nella Pianura Padana, con le sue paludi piene di segreti, le nebbie invernali, i boschi degli Appennini e perfino le rinomate spiagge romagnole. Sono i 16 racconti che fanno parte di questa antologia creata da Eraldo Baldini, maestro dell'horror nostrano che racconta con grande stile gli orrori della sua terra, Baldini è infatti di Ravenna, tra superstizioni e leggende, incubi antichi e moderni. Filo conduttore di quasi tutti i racconti è la presenza dei bambini, spesso vittime innocenti ma a volte anche mostri inquietanti. Tra i vari titoli del libro: "Pesca grossa" è la curiosa gara annuale che viene disputata da vari pescatori; "La solitudine di Medusa" è la triste storia di una ragazzina figlia sua malgrado di un fascista; "Affetti familiari" narra la vicenda di un uomo vittima di strani dolori allo stomaco; "Spiaggia privata" è la bella e inquietante storia di una bambina che vaga in una spiaggia deserta; "La Croce del Drago" è un antichissimo monumento che sorge sul terreno di un agricoltore; "Il Carognone" è un maiale nato senza coda che si dice sia figlio del Diavolo; "Gli amici di Sara" è il suggestivo racconto degli gnomi che abitano nei colli bolognesi; il protagonista di "Nebbia grigia e galline nere" si perde in mezzo la nebbia per finire in una situazione da incubo; "L'Uccisore" racconta la vita di un ragazzino tedesco che diventa una spietata SS alle prese con i partigiani, la fine della guerra non porrà fine però al suo odio verso gli italiani. Questi e altri racconti fanno parte di "Bambini, ragni e altri predatori", un libro che ancora una volta conferma quanto l'horror italiano sia in ottima salute. Da leggere!
Ci sono pochi autori che sono davvero stati capaci di terrorizzarmi: uno è Stephen King con il suo meraviglioso "Le notti di Salem" che ancora mi provoca qualche brivido quando ci penso, poi c'è stato Chris Priestley con alcuni dei suoi racconti davvero inquietanti e pochi, pochissimi altri. Eraldo Baldini mi ha spaventato davvero, soprattutto in un paio di racconti che quasi sicuramente mi sognerò di notte e che mi faranno dormire con la lucetta accesa viato che sono una gran fifona. I racconti sono quasi tutti veramente belli e hanno un'armosfera così apparentemente normale e rassicurante da mettere davvero i brividi, quando poi all'improvviso arriva qualcosa di inaspettato e inquietante a turbare questa pace apparente: Baldini sa passare agevolmente dal thriller all'horror a un paio di racconti quasi d'atmosfera e che però nascondono un volto sinistro. Tra tutti i racconti ne spiccano due: "Spiaggia privata" il racconto più agghiacciante di tutti, un gioiello di horror puro che fino alla fine ti sembra incomprensibile e in poche battute finali ti lascia lì, spaventata a guardarti intorno per essere sicura di essere sola. Straordinario. L'altro è "Affetti familiari", una storia dai contorni thriller e davvero davvero inquietante, mi ha fatto guardare per qualche giorno i miei genitori con occhi diversi, veramente bella. Ci sono un paio di storie così così, ma il livello è veramente alto. Non vedo l'ora di leggere altro Eraldo Baldini e spero che niente di quello che leggerò mi deluderà! Non smetterò mai di ringraziare la gentilissima persona che mi ha mandato questo libro, mi ha davvero aperto un mondo! Consigliatissimo se amate l'horror e... non leggetelo di notte, non fatelo.
Un bambino con occhi di ghiaccio, vi trafigge dalla copertina e vi sfida a comprare questo libro... Fidatevi ... Fatelo.... Una raccolta di racconti brevi che con luoghi, trame e personaggi sempre diversi diventano il palcoscenico per storie semplici ma allo stesso tempo piene di tematiche inquietanti e disturbanti... Il paesaggio, o meglio l' ambientazione, è determinante nelle storie, quasi un protagonista che se mancasse, molti racconti perderebbero in intensità... Qui qualsiasi creatura, animale o umana, a modo suo, può diventare un terribile predatore.. Non si salva neppure l'innocenza che mostra il suo lato più mostruoso... L' autore, spesso paragonato a uno Stephen King nostrano, a mio parere non è paragonabile a nessuno... È Baldini... E tanto basta....
Una serie di raccontelli ruspanti con quel retrogusto di fritto che prende in gola quando si mandano giù. Prosa mediocre come altrettanto mediocri sono alcune di queste trame, fallaci, frettolose, superficiali, pare quasi che Baldini le abbia scritte la notte precedente alla deadline della consegna di un compitino (retribuito).
A chi paragona Baldini a Stephen King, di quest'ultimo suggerisco di leggere un libro intero, e non solo la quarta di copertina.
"Girare nel Ried è un po' come passare davanti alla vuota e misteriosa casa Maag. Ci si sente soli ma allo stesso tempo osservati da occhi nascosti; lì si capisce che ci sono posti che hanno un carattere e un'anima, come le persone, e che ci sono cose, sotto il cielo, che non si lasciano conoscere e possedere." "L'Uccisore", p.281 * * * La nebbia, la palude, il mare di Romagna ("questo era il mio mare", "Spiaggia privata"). La Storia e le storie, le leggende e le tradizioni. E "i misteri più strani" che in certe notti "si possono vedere e toccare con mano".
è tornato l'uomo nero! Siete pronti a tornare bambini, quando la nonna ti minacciava che se non facevi bravo arrivava l'uomo nero? in questo libro si assaporano i miti e le paure che invadevano le nostre campagne qualche tempo fa... non troppo lontano... non troppo distante... guarda sotto il letto prima di addormentarti.
Leggende locali, paure ataviche, moderni orrori si intrecciano in una raccolta di racconti dal forte sapore romagnolo. Baldini è bravo nell'offrire toni sempre diversi, ma costantemente forti, con ironia, orrore, spietatezza. La varietà consente di non annoiarsi mai, di trovare stimoli sempre nuovi. Una lettura molto apprezzata anche da Carlo Lucarelli.
consigliata da un'amica, ho preso questo primo baldini - primo della mia vita, intendo. il consiglio era molto buono, tanto che ho continuato a leggerlo.
Il libro è una raccolta di storie brevi ambientate nelle zone della Romagna con rimandi a usanze popolari dei luoghi. Nonostante lo stile narrativo sia molto scorrevole, non mi sono piaciute le storie raccontate, banali e per niente accattivanti.
Alcuni di questi racconti sono davvero inutili! All'inizio le prime storie mi hanno davvero delusa, inutili ed inconcludenti... solo dopo la metà del libro ho letto le storie più interessanti. Ma la migliore per me è "l'uccisore", che è la più lunga di tutte (con ben 75 pagine, contro la media delle 10-15 delle altre..) e messa come ultima storia del libro ci sta proprio bene! Non male anche "gli amici di Sara" e "nebbia grigia e galline nere"
A me questo libro fa paura. Fortuna che è della biblioteca e lo riporterò al più presto, sennò passerei le serate a rileggermi le storie più paurose come facevo da piccola con E.A.Poe ed il sussidiario che parlava delle tecniche egizie di rimozione del cervello attraverso il naso. Non sono 5 stelle solo perché è un mio problema coi racconti: ci metto un po' ad entrare nella storia.
Non è un segreto che mi piacciano le raccolte di racconti: trovo stimolante entrare in un mondo fatto e finito e poterlo visitare solo per un breve periodo di tempo. Come affronterà il protagonista l'incredibile scoperta di cui si narra proprio nelle ultime righe? Soccomberà al suo destino o lotterà per aver salva l'esistenza? Non lo sapremo mai con esattezza. Sta a noi continuare a farlo "vivere", proiettando le nostre fantasie sulle loro esistenze di carta e inchiostro.⠀ ⠀ "Bambini, ragni e altri predatori" è una raccolta di racconti dell'orrore ambientati in quell'ampia area di nebbia chiamata Pianura Padana. E, se pensate che sia relativamente semplice far scomparire e apparire esseri dalla profondità di un muro impalpabile, resterete delusi: Baldini sa tirare fuori dal cappello l'elemento giusto al momento giusto, senza scadere nel banale. L'autore sembra rifarsi ai grandi autori dell'orrore, provocando inquietudine alla "vecchia maniera", senza zampilli di sangue. E questo non perché Baldini non scriva di violenza né perché escluda i non morti e le creature mostruose dalle sue storie, anzi.
Quel che davvero colpisce, dei racconti di Baldini, è la capacità di tirare fuori l'inquietudine da situazioni ordinarie e quotidiane. Chi non ha mai pensato di dar fuoco al proprio garage per non avere più nulla a che fare con quei "dannati ragni"? Ecco, Baldini ci scrive un racconto sopra: i piccoli ragni di tutti giorni sono, però, trasformati in un ragno grande quanto un gatto (e il paragone è meno casuale di quanto sembri). Baldini è quel compagno delle elementari che faceva un sacco di domande sugli argomenti più disparati (magari interrompendo la lezione) e rimaneva sempre deluso dalla logica dietro le risposte ottenute. Ed è la delusione ottenuta dallo spiegabile che, secondo me, ha permesso ad Eraldo Baldini di diventare lo scrittore che è.⠀
"Bambini, ragni e altri predatori" è edito da Einaudi e merita la vostra attenzione.⠀