"Se vuoi sapere com'è un uomo guarda bene come tratta i suoi inferiori, non i suoi pari."
Harry in questo libro si ritrova ad affrontare la celebre competizione "Torneo tre maghi" all'età di 16 anni. Esatto, troppo giovane perché non ha 17 anni ed il suo nome è apparso magicamente all'interno del calice di fuoco, la coppa che il mago vincitore si aggiudicherà una volta vinta la competizione. Il percorso per raggiungere la vittoria non è per niente facile perché insito di pericoli e fatica per anche solo scoprire un misero indizio per la prova successiva. Harry si ritrova ad affrontare il torneo con astuzia e fatica, arrivando a scoprire che chi ha messo il nome nel calice non è sicuramente suo amico ma lo ha fatto con l'intenzione di toglierlo di mezzo una volta per tutte.
In questo capitolo della saga non mi è piaciuta l'incongruenza tra le pagine del libro ed il film. Il labirinto nel film è stato poco descritto come dovrebbe essere e si è risaltato il personaggio di Cedric, personaggio a parer mio molto insignificante nella storia perché non dona niente per quella che la storia effettiva è. Mi è mancato molto il personaggio di Duncan e la descrizione di tutti i pericoli che tiene il labirinto. Molto belle le prove ma personalmente come volume mi è piaciuto meno degli altri perché nonostante sia caratteristico per un classico di sport al di fuori del Quidditch non sono riuscita a farmi piacere la storia.
Personalmente non sono riuscita mai a farmi venire la voglia di rileggerlo però lo consiglio molto in quanto chi non ha mai letto Harry Potter, avventurarsi in questo libro sarebbe molto divertente e gioverebbe a rallegrare anche l'animo più triste.
Ennesima rilettura del quarto capitolo di Harry Potter. È il capitolo del cambio di rotta, è lo spartiacque, il midpoint di tutta la saga. La trama è originale e interessantissima con la Coppa del Mondo di Quidditch e il Torneo Tremaghi, con le scuole e i nuovi personaggi che vengono introdotti. Il giallo che si dipana ti tiene col fiato sospeso fino al colpo di scena finale che stende e mette agitazione e terrore. Le parole di Silente su Diggory fanno piangere il cuore. Tanti misteri rimangono irrisolti e fanno prospettare periodi bui. Il modo in cui tutto si ricollega e ottiene un senso mi emoziona e soddisfa (nonostante ci siano delle piccole imprecisioni/buchi di trama o forzature ma vabbè nulla è perfetto.)
Scritto molto bene, e ben costruito un salto di qualità rispetto ai tre precedenti.
Complimenti
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