Racconti, monologhi, interviste, lettere, confessioni, diari: sono quasi tutti inediti i testi raccolti in questa antologia, in cui parlano i protagonisti di una stagione che torna a far sentire il suo richiamo. Kerouac, Borroughs, Corso, Ginsberg, Cassady, Ferlinghetti, Le Roi Jones, Bob Dylan, Henry Miller e tanti altri raccontano l'America, la musica, le droghe, gli amori, la letteratura, i sogni di una generazione che voleva un mondo diverso. Questo gruppo di scapestrati chiamati beat (che vuol dire sia "battuti" che "beati") ha la capacità di parlare di tutto con "nervosa intelligenza e con spavalderia".
Un'antologia storica e interessantissima dedicata non tanto a chi vuole approcciarsi alla Beat Generation ma a chi vuole scoprirla ulteriormente andando in profondità verso tutti quelli autori o quei testi di autori famosi rimasti inediti o rari anche tra i lettori italiani appassionati. Particolarmente prezioso soprattutto nell'epoca in cui uscì, quando ancora internet non era alla portata di tutti e in Italia uscì davvero poco del resto della corrente beat oltre alle grandi opere che l'hanno fatto conoscere in Italia grazie a Fernanda Pivano. Così abbiamo le leggendarie lettere di Neal Cassady che ispirarono Jack Kerouac, voci femminili del gruppo come Joyce Johnson e Diane Di Prima, scritti inediti di Kerouac e persino alcuni scritti di Carl Solomon, uno dei pionieri del movimento beat, autore di soli due libri inediti in Italiano e colui a cui è dedicato Howl di Allen Ginsberg.