Il più completo profilo di storia e civiltà etrusche, dai secoli bui della protostoria all'età romana. Partendo dal discusso problema delle «origini», Torelli racconta la formazione e le vicende dell'assetto sociale e politico, l'evoluzione del sistema economico e dei rapporti commerciali e infine il progressivo tramonto della potenza e della cultura etrusche, di fronte all'affermarsi della leadership romana sulla penisola. In un quadro così storicamente articolato l'arte, la letteratura, la religione, i costumi, e tutto ciò che ancora ci affascina di quell'antico popolo acquista un risalto particolare, grazie anche alle numerose illustrazioni.
Un ottimo esempio di professoralismo italiano, ossia un pessimo esempio di divulgazione storica. Laddove gli storici di scuola anglosassone si fanno un vanto di saper divulgare la propria disciplina senza perdere un briciolo di scientificita' e attendibilita', gli italiani, forse per un residuo trombonismo cattedratico, pensano che un'esposizione fumosa e contorta oltre alla sintassi involuta, siano requisiti necessari per dirsi esperti. Qui abbiamo una documentazione e una competenza assolutamente evidenti, ma tutto il fascino del mistero etrusco si perde in una lettura a dir poco affannosa e irritante.
Torelli es todo un referente en el estudio de la cultura etrusca. Si se tiene un poco de base con respecto a los etruscos, se puede entender perfectamente el libro. Lo único es que el libro está descatalogado en castellano. Lo adquirí en un museo italiano.
Nonostante siano passati diversi anni dalla pubblicazione di questo libro, mi sembra costituisca ancora una buona introduzione alla civiltà etrusca. Torello ricostruisce in dettaglio il dato archeologico, essendo quello letterario assente. Dall'originaria civiltà villanoviana, egualitaria, Torello ci guida lungo il periodo orientalizzante e arcaico-classico concentrandosi sugli aspetti sociali e di potere ed analizzando quelli economici rispetto quelli sociali. Ciò permette, ad esempio, di divedere l'Etruria in una zona meridionale più urbanizzata e mercantile ad una settentrionale più agricola e aristocratica. Torello, però, mi sembra, lascia un po' da parte altri aspetti, soprattuto quelli culturali. Assente una storia dell'etruscologia moderna, così come il dibattito sulla lingua degli etruschi.
Una caratteristica del libro potrebbe apparire un po' datata, cioè il focus sulla società e sulla conflittualità tra le diverse classi. L'Etruria fu anzitutto una civiltà aristocratica/oligarchica (il ceto che ci ha lasciato più testimonianze) che dominava su una massa per lo più libera ma ridotta di fatto in servitù. Alcune tematiche e alcuni accenni, da lotta di classe del secolo scorso, potrebbero sembrare datati, ma sono pochi.
Il libro difatti, per lo più "pesantuccio" anche se non farraginosi, diventa anche ben scritto verso la fine, negli ultimi due capitoli, che narrano la fine dell'Etruria dopo la conquista romana nel III secolo: la disponibilità finalmente di fonti letterarie e di altro tipo permettono una narrazione più "avvincente", con tono quasi appassionato.
Consigliato, anche per il ricchissimo repertorio di immagini, oltre un centinaio.
Pur essendo del 1981 ho trovato la lettura scorrevole e piacevole, nonostante non sia indirizzato alla divulgazione. Estremamente interessante seguire le linee di evoluzione della società e dell'economia, che spesso in altri testi o nei musei non emergono. Ne appare un quadro dinamico e tutto da scoprire di una società che nella vulgata è cristallizzata in un'immagine stereotipica. Il libro mi ha lasciato con ancora più curiosità su questo popolo, cosa non scontata. Continuerò le mie letture sugli etruschi.
Un libro pesante e noioso, vecchio, scritto in un pesante tono accademico per nulla coinvolgente, che anziché divulgare allontana chi, come me, desiderava approcciarsi all'argomento senza per questo volersi sorbire paginate di dettagli inutili e paragrafi incomprensibili.
Allora… testo fondamentale per chi ama la storia. Riassunto social: gli etruschi sono tutti morti e mai farsi abbindolare dalla retorica augustea, perché gli etruschi non stavano in Italia solo per rendere più avvincente la conquista romana.
The work is written in a rather dry academical style and doesn't bring a lively image of the people in its day tot day life. The book is very complete in its description of the evolution of the general history but is almost too complete. The history remains dead and the writing style is not inviting. One receives a rather dry but complete overview but one never enters in the real life of this people. Maybe the lack of other sources than the archeological ones is the reason why this book is rather a book of study and not a book that gives one a living insight in the live and ideas of this people.