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Nordest

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Nordest, scritto a quattro mani da Massimo Carlotto e Marco Videtta, racconta un tema antico, il rapporto tra padri e figli, inserito nell'attualità del Nordest italiano. Un territorio ricco e complesso, considerato la locomotiva dell'economia italiana, che oggi sta vivendo una crisi epocale che ha determinato la fuga degli industriali verso Cina e Romania. Ed è proprio l'ambiente delle grandi famiglie industriali quello in cui matura il delitto di una giovane donna prossima al matrimonio. Sullo sfondo il "paese", il nome non ha importanza perché in tutto il Nordest le grandi famiglie sono tutte uguali e il territorio non ha più identità. Nordest è un noir che, a partire da un delitto, racconta l'illegalità diffusa che ha permesso di accumulare grandi ricchezze e un sistema economico che non si è mai posto problemi rispetto al saccheggio del territorio. Personaggio principale è Francesco, rampollo della seconda famiglia più ricca del "paese", giovane avvocato dal futuro già scritto che dovrà confrontarsi con il suo ambiente e scegliere tra verità e "normalità".
Carlotto e Videtta, appassionati del genere, hanno scelto di mettere insieme le loro specificità per scavare più a fondo nella realtà del Nordest, per evidenziarne personaggi e contesti. Come sempre nei romanzi di Carlotto, la trama prende spunto da fatti realmente accaduti.

201 pages, Paperback

First published September 6, 2005

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201 people want to read

About the author

Massimo Carlotto

125 books261 followers
Massimo Carlotto began his literary career in 1995 with the noir novel The Fugitive, a fictionalized account of his time on the run. In 1998 he published Le irregolari, the semi-autobiographical novel on the Argentine military regime of the Seventies. In 2001 he released Arrivederci, amore ciao, which was adapted into a movie in 2005. In 2004 he published Death's Dark Abyss, a nihilistic noir on the theme of revenge.

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36 (11%)
1 star
9 (2%)
Displaying 1 - 30 of 48 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,432 followers
June 18, 2023
BUDDENBROOK NOIR

description
Tutte queste immagini sono prese da “Piccola patria” il bel film di Alessandro Rossetto del 2013.

Un anno prima della Gomorra di Saviano - quando ancora la terra dei fuochi poteva essere scambiata per meta esotica – quando ancora il piatto nazionale poteva essere considerato la pizza e non l’arrosto misto di politica/imprenditoria/criminalità organizzata in salsa di mazzetta – quando ancora il Nordest italiano non era così ‘verde’, ma la nebbia rendeva comunque incerti i contorni tra il bene e il male - un po’ meno noir, se è possibile con Carlotto, duro e spietato, ma non cinico – meno trama e sempre molto di denuncia, a suo modo politico, quasi militante.
Il Nordest è il più grande laboratorio criminale d’Europa, è la terra dell’illegalità, è la terra dove la morale potrebbe essere il titolo di una rivistina di parrocchia e nulla più, è terra innaffiata di corruzione, marcia, inquinata, feconda di rapina e sfruttamento.
E se si pensa che è a lungo stata considerata la punta di diamante della nazione, è un’equazione elementare arrivare al risultato che l’Italia sta male, è profondamente malata.

description

Nel Veneto della commedia all’italiana quello punzecchiato da Pietro Germi in “Signore & Signori” la gente ‘perbene’ aveva, alla fine, un unico imbarazzante segreto: l’amante. Le corna. Nel Veneto raccontato da Massimo Carlotto i segreti non sono più così ruspanti. Borghesi e nouveaux
riches non si conducono nella, tutto sommato comoda, simmetria di una doppia vita e d’una doppia morale.
.

description

Di vite ne hanno tre o quattro, quasi tutte inconfessabili. Di morale praticamente nessuna. Le menzogne non attengono più alla sola dimensione del sesso. Psicologie, desideri, moventi sembrano
ormai massicciamente colonizzati da un’altra sfera: quella economica. Come se, con il suo sovrappeso clandestino d’illegalità e immoralismo, il mercato neocapitalista si fosse totalmente incorporato l’inconscio degli individui
.

description

Una generazione accumula.
La successiva consolida.
La terza dissipa ciò che hanno fatto le generazioni precedenti.

description
Profile Image for Gattalucy.
380 reviews160 followers
May 15, 2018
Le mani sulla città. E anche sul Paese

Sono andata a riguardarmi l’anno in cui Carlotto ha scritto questo libro…2005
Prima di Saviano,
prima delle inchieste sull’ecomafia
prima dei servizi della Gabbanelli
…una bella Cassandra, non c’è che dire,
O un osservatore lucido, spietato
Una denuncia disincantata, con la scusa del noir, che abbraccia tutta la nostra società, non solo il nordest: avvocati, psichiatri, funzionari di banca… gran bella gente, non c’è che dire.
Là dove il profumo dei soldi si spande tra l’imprenditoria “sana” del nostro paese, a corrompere tutti coloro che sono pronti a immolarsi al successso e agli affari senza il minimo scrupolo.
Di quelli che ostentano yatch che battono bandiera-tutto fuor-che-italiana, magari acquistati con finanziamenti della Comunità Europea, che hanno al loro servizio stuoli di legali e studi di commercialisti pronti a scovare come truffare con eleganza e stile. Quei professionisti galantuomini che conosciamo tutti. Quelli che non le pagano col loro sangue e le loro lacrime le manovre finanziarie.
E ce la pigliamo con gli immigrati, come se fossero loro la parte immonda del nostro “bel paese”, come se, respinti loro, il nostro sarebbe un posto meraviglioso. E pulito.
Un amico anobiano, che conosce Carlotto di persona, mi assicura che è scrittore che si documenta in modo serio e rigoroso quando vuole affrontare un testo, specialmente quelli a carattere d'inchiesta, come Perdas de Fogu.
Devo ammettere che la sporcizia morale che trasuda dai suoi personaggi mi manda in crisi.
Specialmente quando devo riconoscere che tipi così ne conosco di persona.

P.S ...una nota a Carlotto...io quella botta di pietas all'assasino non l'avrei data. Poco credibile: quelle sono bestie che scappano!.. oppure in quell'ambiente di solito li suicidano gli altri...
Profile Image for Sandra.
964 reviews333 followers
December 4, 2014
Di Massimo Carlotto ho già letto alcuni libri della serie dell’Alligatore, investigatore privato ex galeotto, le cui storie si svolgono nel Nord Est, zona che Carlotto osserva e studia sollevando la patina della ricchezza e del benessere cui da sempre, come fosse un fatto notorio, si fa riferimento quando si parla di quei luoghi, per tirare fuori a palate la merda che si cela sotto, accumulatasi grazie alla posizione di crocevia tra Europa ed Est da cui arrivano (sarebbe meglio dire arrivavano) non solo extracomunitari in cerca di lavoro, ma soprattutto (questi sì arrivano) criminali mafiosi provenienti dalle mafie più crudeli del mondo, quale quella kosovara e quella serba. I suoi noir si possono definire “social noir”, ed in alcuni casi sono riusciti bene a fornire al lettore un quadro della situazione, dal punto di vista particolare di chi sta al limite dell’illegalità. Con questo noir scritto a 4 mani con Marco Videtta, sceneggiatore di fiction, l’operazione non è riuscita: la storia non ha mordente, i personaggi escono stereotipati secondo l’idea che ce ne siamo fatti guardando gli sceneggiati tv o leggendo Chi: l’avvocato potente che tiene le mani in pasta in varie società ed organizzazioni, più o meno lecite, collegate, in questo caso, con la mafia rumena; la contessa di origini popolane, che grazie alle sue belle fattezze e al cervello fino ha sposato un riccone molto più anziano di lei, che le ha lasciato milioni ed aziende da amministrare (una sul genere Marina Ripa di Meana), con un figlio inetto, dilaniato dal complesso di Edipo nei confronti di una madre così ingombrante, ed infine il protagonista, un giovane avvocato figlio del potentissimo padre di cui sopra, che si trova,, a due giorni dal matrimonio,con la fidanzata, bellissima avvocatessa che lavorava nello studio del padre di lui, misteriosamente annegata dentro la vasca da bagno. Anche lui non ne esce, come personaggio, in modo diverso dagli altri, è “moscio”, gira a vuoto nella ricerca del colpevole, come se gli scrittori avessero voluto portare il più avanti possibile la storia fino a quando, infine, anche i muri hanno capito chi sia l’omicida. La volontà di tirare per le lunghe si spiega col fatto che hanno inserito nella storia le tematiche sociali di cui parlavo sopra, che sembrano tratte dalla cronaca di questi giorni: il traffico illecito di rifiuti pericolosi verso la terra dei fuochi e le infiltrazioni mafiose straniere che vi operano, la chiusura degli stabilimenti industriali per spostare impianti (senza persone) in Est Europa, l’odio razziale verso l’extracomunitario trasformato in capro espiatorio per scontare le colpe di teppisti italiani sulla strada del crimine… Insomma, gli ingredienti per una storia avvincente ci sarebbero, il libro si legge in poco tempo, ma non convince, non coinvolge e alla fine ti rimane poco o niente.
Profile Image for ZOE.
321 reviews6 followers
December 14, 2017
E' un romanzo che si legge volentieri, in fretta, ma che mi sembra abbia poca sostanza. I personaggi sono molto stereotipati, e la vicenda di base, quella dell'omicidio, si risolve con la scelta più ovvia e scontata (direi "telefonata". Dopo poche pagine avevo già capito chi è il colpevole ma mi dicevo "ma no, è impossibile che sia davvero così è troppo ovvio". Bè, invece l'assassino è proprio chi i lettori si aspettano che sia). Storia "gialla/noir" a parte, ciò che davvero non ho apprezzato è stato di rendere tutti i personaggi delle macchiette da film, addirittura la Contessa mi è parsa presa pari pari da qualche librino rosa (la furba popolana che sposa il riccone anziano e si ritrova poi con un figlio complessato e nevrotico). Ho trovato un po' superficiale anche il racconto che ruota attorno ai rifiuti dell'azienda, due pagine di terra dei fuochi, tutto molto veloce e inconsistente. A mio parere è un bel libro di intrattenimento, fa passare il tempo piacevolmente, ma niente di più.
Profile Image for Gerardo.
489 reviews33 followers
February 9, 2017
Un testo molto interessante, anche se dal finale prevedibile. Ciononostante, la trama non è l'unico elemento capace di catturare l'attenzione del lettore.

La struttura è semplice: delitto di cui bisogna scoprire l'assassino. Però, non è il classico giallo: prima di tutto, il protagonista non è il poliziotto, ma il fidanzato della vittima. E' l'unico personaggio che parla in prima persona. Inoltre, la trama viene osservata da molti altri punti di vista, non solo da quello di chi indaga: ci sono altre sotto trame che si intrecciano con il delitto principale.

La trama ripesca tutti i suoi elementi dalla tragedia, ovviamente andandone a complicare gli intrecci con un gran numero di storie e personaggi. Il tema cardine che viene ripresto però è il conflitto tra generazioni, con annesso delitto familiare.

Come dicevo, il piacere della risoluzione della trama è solo una parte: infatti, tutto questo diventa anche rappresentazione di costume di un'Italia in cui le vecchie generazioni diventano parassitarie, volendo rubare la vita ai propri figli. Questo immenso desiderio di godere, anche a scapito del proprio sangue, è alla base di una crisi che porta il Nordest ad essere un territorio che si autodistrugge, fino a vedere le proprie aziende dislocate in Romania.

Bisogna dire, però, che c'è un altro elemento che spicca, vista la sua particolarità: la trama si risolve grazie ad un elemento del tutto fortuito, che rovescia completamente quanto si è creduto nella prima parte del testo. Colpo di scena fortissimo (la cosiddetta 'botta di culo'), che però è il necessario tratto di unione tra una trama antica e quella attuale, alla ricerca di una causa comune. Forse, un'ammissione di sfiducia nei confronti della possibilità umana di calcolare il futuro (per i carnefici) e di interpretare la realtà senza aiuti (per gli investigatori).

Pregevole la grande asciuttezza stilistica, che contraddistingue anche altri lavori di Carlotto.
87 reviews5 followers
February 10, 2011
Sintetico, essenziale e con un'attenzione particolare alle relazioni tra i personaggi. La dinamica interna ai piccoli paesi, seppur estremizzata, è ottimamente ricostruita.

Per me è il primo libro di Carlotto, se il livello è da questo a salire credo che diventerò un suo affezionato lettore.

Profile Image for Mari.
375 reviews29 followers
February 10, 2018
Un noir ben costruito, che però è solo un pretesto per raccontare, o meglio analizzare, la provincia veneta: il boom economico che ha permesso il suo sviluppo, la ricchezza e anche la spregiudicatezza delle famiglie più in vista ma anche la più recente invasione straniera, cinese soprattutto.
L'incipit è molto incisivo, poche righe e mi sono ritrovata da subito avvolta dalla nebbia del Nordest...

“Era stato un mercoledì come tanti. Un mercoledì d’inverno del Nordest. Nel corso della giornata le strade si erano riempite di pendolari e Tir. Lunghe file avevano intasato autostrade,statali e provinciali. A Padova e Vicenza, per l’ennesima volta, l’inquinamento aveva superato i limiti di legge. Il cavalcavia di Mestre, in piena notte, era ancora un serpentone di mezzi pesanti che avanzavano lentamente nei due sensi di marcia. Merci legali e illegali che andavano e venivano dai paesi dell’est. Quel giorno avevano chiuso i battenti altre quattro aziende, la più grossa aveva cinquantuno dipendenti. Altri quattro capannoni vuoti con la scritta affittasi, tradotta anche in cinese. Di capannoni aveva parlato nella mattina un docente di urbanistica della Facoltà di architettura di Venezia. Ai suoi studenti aveva spiegato che, a forza di costruire 2.500
capannoni l’anno, erano stati sottratti al paesaggio agrario ben 3.500 chilometri quadrati e che nella sola provincia di Treviso c’erano 279 aree industriali, una media di quattro per comune.”


La storia inizia con l’assassinio di Giovanna Barovier, la ragazza più bella del paese. È subito chiaro al lettore che la giovane donna nasconde un segreto, ha una doppia vita e decide di confessarlo a Francesco, il ragazzo che tra pochi giorni sposerà. Lui è il rampollo di una delle famiglie più in vista del paese ed è innamoratissimo della sua promessa sposa. Giovanna non farà in tempo a raccontare tutto a Francesco, sarà proprio lui a trovare il suo cadavere nella vasca da bagno.
Come al solito, Massimo Carlotto, questa volta insieme a Marco Videtta, non si limita semplicemente a raccontare una storia, si cala in un contesto, analizza lucidamente i lati positivi e negativi di una società che conosce bene e di un sistema giudiziario con il quale ha avuto a che fare. Il mistero intorno alla morte della ragazza è, in realtà, di facile soluzione, si intuisce subito, quello che però colpisce è il contesto nel quale i vari protagonisti della storia si muovono. Corruzione, degrado, un territorio maltratto, capannoni abbandonati e poi come sempre tanti riferimenti alle sue personali vicende giudiziarie. Bello e coinvolgente, come sono sempre le sue storie.
Profile Image for Simona Moschini.
Author 5 books45 followers
March 13, 2020
Dicevano Fruttero e Lucentini, in un loro articolo poi confluito nella "Prevalenza del cretino", che non esistono più scrittori come Balzac o altri dell'800 in grado di salire nella loro soffitta, prendere il mondo reale, aggredirlo e descriverlo senza paura.

Ma Carlotto, dopo la serie dell'Alligatore, spesso a quattro mani con altri giallisti, fa proprio questo: aggredisce un pezzo di realtà italiana che gli fa ribrezzo, si documenta e ci scrive un noir. Noir, perché quasi sempre i suoi colpevoli la sfangano, anzi i loro delitti - molto balzachianamente - pagano in termini di ascesa sociale e di denaro. Anche qui, chi scappando in Romania, chi sfuggendo alla giustizia con il suicidio. Scappa anche il figlio della contessa, che, poverino, non ha fatto niente.
Insomma, Carlotto: dal fuggiasco in poi scappano tutti, nei tuoi libri.
Qui addirittura cominciamo con una dichiarazione programmatica: dati grezzi, giornalistici, sul nordest italiano - lavoro, capitale, evasione fiscale, invasione cinese, delocalizzazioni in Romania - giusto per ricordare al lettore che anche un'opera di fantasia si innerva spesso sul reale.

Dopo un paio di pagine inizia la storia vera e propria, che come noir è deboluccia, nel senso che:
- personaggi e situazioni sono purtroppo abbastanza stereotipati, per non parlare dei dialoghi
- il vero colpevole si intuisce presto, troppo presto
- il moralismo dilaga
- e dal protagonista, Francesco, visto il milieu che di lui ci viene dato, ci aspetteremmo una presa di coscienza ben più sofferta, più lunga. O, in alternativa, una totale ottusità, un non voler vedere neppure quando gli indizi sono tutti davanti a lui: sarebbe stato un bel finale, carlottianamente parlando, con lui che spazza tutte le sue scomode scoperte sotto il tappeto, dice "scusate, devo aver equivocato" e finisce tutto a tarallucci e vino sotto l'ombrello protettivo della Fondazione. Invece così si resta un poco insoddisfatti: troppo buono, 'sto ragazzo. Troppo monolitico.

Interessante però la tesi che si intravede alla fine: le colpe dei padri ricadranno sui figli, non per una biblica maledizione, ma semplicemente per l'irresponsabilità dei primi dietro il moralismo chiesastico e la falsissima retorica del nordest creativo e lavoratore, unita all'immaturità e al distacco dalla realtà dei secondi. Innocenti? Nessuno.
Sarà che ho appena visto "Il nastro bianco" di Haneke, e anche là con le colpe dei padri non si scherzava.
235 reviews
October 27, 2023
A perplexing mixture of potentially good ideas which one would normally expect to lay the foundation for a great story but, dear oh dear, so very badly written. One can hardly blame the translation for the poor outcome and as I haven’t read any Carlotto stand alone works I cannot judge at who’s door the blame ultimately lies. I imagine a scenario where Massimo Carlotto, who has after all been a finalist for awards in Italy for his solo authored books, perhaps lays out an outline plot and then hands the whole thing over to Marco Videtta, the scriptwriter, to have a go at his first novel. But this is pure speculation. And perhaps the fault lies in my understanding of Italian noir, but most likely they are both just bad writers.
The dialogue between characters is particularly poorly executed especially at moments of great drama where the words are so thin and plonky they are more in the style of an eleven year old. The narrative style is only slightly better but it’s acceptable. What is completely unforgiveable is the complete misfiring of the dramatic element in those key moments which one would normally expect the greatest build up of tension when deaths occur or when culprits are revealed. These are all so clinically, matter of fact and baldly stated without any emotion that they fall completely flat leaving the reader cross and frustrated. Nor are the ultimate ‘baddies’ or their motivation any surprise.
The only bit I really enjoyed was at the end when Filippo’s ‘artistic’ creation is revealed!!! Genius. If only the rest of ‘Poisonville’ could have been that good instead of such a dreadful thinly developed skeleton of a novel. Based on this sloppy showing I don’t think I can be bothered to read Massimo Carlotto again, with or without anybody else.
Profile Image for Francesco Sapienza.
232 reviews4 followers
April 6, 2021
Il titolo di questo romanzo è il vero protagonista di un po' tutte le opere di Carlotto, e in fondo la costruzione del noir è quasi un pretesto per raccontare la provincia veneta, soprattutto la parte nascosta sotto il tappeto. Da questo punto di vista le pagine sono interessanti, non scontate e persino profetiche (Gomorra è stato pubblicato un anno dopo).

Lo stile è come sempre asciutto, essenziale, molto veloce e non si riesce bene a intuire cosa ha scritto Carlotto e cosa Videtta: il tutto nei contorni di una trama avvincente, con qualche personaggio però un po' stereotipato.
Profile Image for Ravi Singh.
260 reviews27 followers
August 24, 2019
Another Carlotto story but in conjunction with someone else too I believe.

Not as gripping as The Kiss Goodbye, but still a good whodunit and crime fiction atypical of the modern Italian crime noir.

Very worth the read and good twists and turns in the story too. I have said in a review of another Carlotto book, Italians are leading the way in Crime Noir. and for a good reason too.
Profile Image for Sara Rocutto.
507 reviews8 followers
Read
August 29, 2019
Questo libro racconta il nord est che c'è, ma che non si vuole vedere. Oltre le villette col giardino c'è questo in fondo, che non si racconta quasi mai. Anche se ambientato in terra veneta sembra proprio storia pordenonese: il giornalista della TV locale richiama molto un nostro noto personaggio televisivo di qui...
Profile Image for Renata.
Author 1 book14 followers
June 7, 2020
A woman finds herself murdered a week before her wedding. Her fiance being the son of the director of the firm she works for is the prime suspect, but things are never what they seem. A noir thriller where the killer is not one specific person, but an entire corrupt system, bringing together the dilemmas of family, business, society, morals, obligations. A good work of Italian crime noir.
Profile Image for Marco Landi.
618 reviews40 followers
February 20, 2025
Ottimo noir di Carlotto e Videtta.. partendo da fatti reali come ecomafia, corruzione nel nord-est italiano, soprusi delle famiglie abbienti, omicidi per convenienza, costruiscono un noir davvero interessante, che parte da un omicidio e finisce come il noir richiede, con morti a sfare..
Ottimi i tanti personaggi, Francesco su tutti, ben delineati e tratteggiati...
Profile Image for Ellen.
222 reviews2 followers
August 30, 2017
Written by a man who lived on the run after being falsely accused of murder, this noir reflects panic, confusion, and lightbulb moments that feel authentic, compelling, and terrifying. Terrific, foggy, northern Italian legal thriller.
Profile Image for Stephen the Bookworm.
887 reviews118 followers
August 23, 2019
This book is as relevant as a few years ago .... it’s a microcosm of the global despair and concern so many feel today as the rich and established treat the planet and the people like their own possession!
Profile Image for flaminia.
452 reviews129 followers
January 27, 2018
colpevole sgamato dopo tre pagine. personaggi, situazioni, luoghi e vicende stereotipati. non tutti i carlotti riescono col buco.
Profile Image for italiandiabolik.
260 reviews13 followers
March 31, 2018
Lettura scorrevole, anche piacevole, nonostante già a metà del libro avessi compreso il finale...
Forse troppo stereotipato come soggetto e come protagonisti?
Profile Image for Isabella Testori.
14 reviews1 follower
August 24, 2022
Carlotto è sempre magnifico, un noir delizioso. La trama non è originale ma gli autori sono in grado di tenere l’attenzione alta nonostante il colpevole di capisca dall’inizio.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for dubh.
361 reviews
September 29, 2011
Giovanna Barovier wird wenige Tage vor ihrer Hochzeit ermordet aufgefunden. Die schöne Juristin wollte Francesco Visentin, ebenfalls blutjunger Rechtsanwalt und Sohn des angesehenen Avvocato Visentin, heiraten.
Anfangs erfährt man als Leser sehr viel über die alten Strukturen in einem italienischen Dorf irgendwo im Veneto: da begegnet man den alteingesessenen Familien, die Imperien geschaffen oder erfolgreiche Karrieren auf's Parkett gelegt haben, mit sehr viel Ehrerbietung und Respekt. Fast erinnert einen ein solches Verhalten an längst vergangen geglaubte Zeiten, die mit adeligen Hierarchien zu tun hatten...
Als der Verlobte sich allerdings nicht mit den rasch aufzufindenden Tatsachen, dass Giovanna nach einem Geschlechtsverkehr getötet wurde, abfinden und sie somit der Schande im Dorf überlassen kann, kommt die Geschichte ins Rollen. Zügig wird aus verschiedenen Blickwinkel erzählt, wenn auch nur relativ kurze Zeitspannen, und schon rasch öffnen sich neue Abgründe: nicht alle ach so wichtigen Dorfbewohnen haben eine weiße Weste. Und schon steckt man mitten in Korruption, Ökoschweinereien und Raubtier-Kapitalismus! Doch warum musste Giovanna sterben? Wusste sie zuviel über die Machenschaften mancher Leute oder wurde sie ihrem Liebhaber plötzlich zuviel?

Ich fand "Wo die Zitronen blühen" richtig spannend - zugegeben allerdings weniger als Krimi, sondern viel eher als gesellschaftskritisches, spannendes Buch. Sicher, es gibt einen Mord (nein, sogar noch mehr) und es tauchen auch ein paar Carabinieris auf, aber das Hauptaugenmerk ist dennoch auf korrupte Menschen gelegt, denen die Umwelt und die Gesundheit anderer keinen Heller wert sind. Nein, diese Menschen gehen für Erfolg, und damit ist noch nicht einmal der rein finanzielle gemeint, sogar über Leichen - ohne mit der Wimper zu zucken.
Ansonsten muss ich noch gestehen, dass man als erfahrener Krimileser relativ schnell auf die Fährte des Täters stößt, da sich Carlotto und Videtta nicht sonderlich um zusätzliche Finten bemüht haben...


Fazit: Wer einen italienischen Krimi lesen möchte, bei dem es um einen Mordfall in einem schönen Landstrich eines der beliebtesten Urlaubsländer der Deutschen geht, der ist sicher mit anderen Schriftstellern besser bedient und sollte nach der Einleitung, die schon weit in die An- und Absichten des Autorenduos blicken lässt, abbrechen. Schade wäre es allerdings allemal!
Wer nämlich einen wirklich gutes Buch über die Grauzone des globalisierten Kapitalismus' und die Schattenseiten des alten Mythos der italienischen Familie lesen möchte, der kann hier rein gar nichts falsch machen!
Profile Image for GONZA.
7,428 reviews124 followers
March 22, 2014
E' stato scientificamente provato come un giallo al giorno levi il medico di torno, quindi fedele alla linea oggi mi sono divorata questo nuovo parto di Carlotto, che neanche stavolta si è smentito.
Si torna al giallo con tutti i crismi, con morti e assassimi rimasti segreti fino all'ultimo, anche se stavolta verso la metà avevo indovinato; però la bravura degli autori non sta solo nella suspance che tiene fino all'ultimo, quanto piuttosto nel descrivere uno scenario che io ho a volte intravisto nell'Emilia bene quando abitavo a Parma, e che a volte rivedo, di sfuggita, nel nuovo nordest che si sta costruendo nelle Marche.
Un mondo laido, agghiacciante, fatto solo di soldi e di rispettabilità comprata e costruita sui soldi, l'Italia dei parvenu, i nuovi ricchi, gli imprenditori di successo, quelli che spremono qui finchè c'e' succo e si spostano, poi, dove possono continuare incontrastati a fare i danni.
Carlotto li conosce bene quei posti, c'è nato, e ne è scappato prima come latitante e poi, in seguito, come uomo graziato (grazie Scalfaro) e il suo passato si intravede a tratti o appare chiarissimo (http://www.railibro.rai.it/schede.asp... quando parla di controinformazione o quando descrive il suo personaggio alter-ego, l'alligatore bluesman amante del Calvados.
Questo è un bel libro, ma il più meraviglioso (e perdonatemi il superlativo del superlativo) è un libercolo di nemmeno 70 pagine: "Niente più niente al mondo". Non ve lo posso descrivere, posso solo dirvi che ho sbagliato fermata di metropolitana, e non di poco, e non è poco.
Profile Image for Procyon Lotor.
650 reviews111 followers
January 27, 2014
Tsk tsk! Un eRore pu� capitare anche a Carlotto. (qui con un socio) Lo sappiamo che la ricchezza non � un detergente n� un impermeabile per�, l'accento sulle soperchierie e nequizie dei plutomani nordorientali sanno un po' di orecchiato o di ricalco dal quotidiano regionale. Cialtronerie senza grandezza, segreti da Eredit� Ferramonti, complotti col domestico orecchiuto. Piccinerie di come i non ricchi si immaginano loro. Ahi! Sono certo che ne sa di migliori e di pi� feroci. Il vispo sentimento di uno che c'era, c'� e ci sar�, di uno che certe situazioni le ha vissute o per lo meno udite di prima mano che fece dell'Alligatore un personaggio pieno e vivo, qui manca spesso. Hanno scritto "Belli e Dannati" non frequentandoli come Fitzgerald ma semplicemente dopo aver visto il film con River Phoenix. Sa quasi, se non temessi di pugnalarlo alla schiena di... ugh! Yuk!... di televisione scontata. Quasi.
Profile Image for Aaron Kent.
258 reviews7 followers
September 6, 2016
Carlotto is one of my new favorite noir writers so this one was a bit of a disappointment. It feels a bit like an italian noir version of an episode of The Dukes of Hazzard or a script worthy of an episode of Murder, She Wrote but not Magnum P.I. (not good enough for good old Thomas Magnum - sorry Angela Lansberry) Just didn't elicit any emotional response out of me and fell short of the dimension of the themes it attempted address.
Profile Image for La Stamberga dei Lettori.
1,620 reviews144 followers
Read
May 2, 2011
Nordest (titolo tra l'altro comune con quello del musical in scena nel teatro di Mosca al momento dell'attentato terroristico ceceno del 2002) non è nella sua trama gialla il più riuscito dei romanzi di Carlotto: si allontana dallo standard dei racconti dell'Alligatore, che ci avevano abituato molto bene, e anche da storie avvicenti come il racconto autobiografico de "Il fuggiasco" e quel piccolo gioiello di "Arrivederci amore ciao" (entrambi - per inciso - tradotti sul grande schermo in due bei film italiani).



http://ghettodeilettori.blogspot.com/...
Profile Image for Duccio Tessadri.
33 reviews
May 22, 2013
Un giallo ambientato nel Nord Est italiano, in particolare nel Veneto della fine del miracolo economico.

Qualche luogo comune di troppo nel descrivere il Veneto odierno come una società chiusa, bigotta, razzista, popolata di industriali spietati, evasori fiscali con la coda, pronti a uccidere per non perdere i "schei", giovani pieni di soldi ma privi di valori ... le cose non stanno proprio come le descrive Carlotto, che pure deve conoscere bene l'ambiente di cui parla ...

Comunque, il libro è, al solito, ben scritto. Si legge in una giornata o giù di lì.
Profile Image for Massimo Foglio.
Author 1 book12 followers
February 20, 2013
Davvero notevole l'ambientazione, e la descrizione dell'operoso nordest fatta dalla coppia Carlotto/Videtta. Una storia un po' troppo tortuosa usata per spiegare anche al lettore più distratto come girano le cose veramente. Dal potere delle famiglie, delle fondazioni e degli intrallazzatori alle tecniche di smaltimento rifiuti già descritte nei dettagli anche da Saviano.
Istruttivo come un saggio ma decisamente meno noioso da leggere.
Profile Image for Franco Nicoli.
6 reviews
March 14, 2014
Arrivati a metà del libro, l'unico dubbio è se Francesco finirà per coprire l'assassino, dopo aver capito di chi si tratta e dopo aver valutato la posta in gioco. Se fosse andata così avrei trovato la storia più interessante, capace di rivelare qualcosa sul potere, non solo dei soldi. Invece no, la storia procede in modo piuttosto prevedibile, con Francesco che continua a mantenere una superiorità morale che porta l'assassino alla condanna. Banalotto.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Displaying 1 - 30 of 48 reviews

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