La ricostruzione dei grandi processi di una follia durata quattro secoli: la caccia alle streghe. Basandosi sugli atti processuali e sui documenti dell'epoca, l'autrice racconta una storia di efferatissime e perverse torture, di fanatismo, di delazione, di intrighi politici, di ossessione sessuofobica e satanica e fa rivivere casi emblematici (a volte poco noti) di un olocausto misconosciuto che ha condotto sul rogo centinaia di migliaia di donne in Italia (Val di Fiemme, Val di Non, Triora), in Francia, in Germania, in Inghilterra e in Spagna.
Libro stupendo e angosciante...pensare a quello che l'ignoranza e il pregiudizio possono fare! Ci ho messo un po' a entrare in sintonia con lo stile dell'autrice, ma poi è stata una lettura piacevole...per quanto l'argomento posa permetterlo!
Leggendo la prima metà avevo pensato di dargli solo 2 stelle: lo trovavo un po' noiosetto. Si è riscattato molto nella seconda, dove forse l'autrice aveva più testimonianze storiche da presentarci e dove, quindi, ha potuto romanzare di meno. Bello soprattutto l'ultimo capitolo, quello sui bambini-streghe. Penso che per noi sia inimmaginabile immedesimarsi in un religioso di qualsiasi secolo che dà retta a un preadolescente che accusa vicini e parenti di stregoneria, quando non accusa sé stesso. Eppure, forti di quel best seller ante litteram che è il Malleus Maleficarum, una manciata di maschi sessualmente frustrati si è accanita sul resto d'Europa. Ho letto di un paese, in Austria o Germania, dove la popolazione femminile è stata sterminata, tanto da spingere gli uomini rimasti a fare una petizione per far smettere i processi. La natalità era scesa a zero; zero, perché tutte le donne in età fertile erano state uccise. Un metodo anticoncezionale un po' drastico...
Sono di parte, tutto ciò che parla di stregoneria mi attira come le api con il miele. Ho trovato il libro della De Angelis molto interessante, con moltissime fonti e curiosità.
Una lettura che apre gli occhi e la mente. Mentre leggevo continuavo a chiedermi perché: perché non si studiano queste vicende a scuola? Perché questi omicidi sono stati dimenticati? Perché si è arrivati a tanto? Ho imparato moltissime cose e ho acquisito consapevolezza grazie alla lettura, che è stata sempre scorrevole e mai banale. L'autrice è stata davvero brava nel descrivere le vicende, spiegarle, trattarle con la giusta dignità. Lo consiglio a chiunque voglia imparare di più sulle persecuzioni e sulla caccia alle streghe, è pieno di dettagli e riporta i processi per intero, che come dice l'autrice sono l'unico modo per ricordare le vittime, l'unica traccia che hanno lasciato.
Bello e doloroso da leggere. Ancora una volta l'autrice è stata in grado di dare voce e dignità a donne, la cui unica testimonianza ci proviene dai verbali dei processi, almeno di quelli che sono stati conservati, perchè - come tiene a specificare - era abitudine gettare i verbali nel rogo. E ancora una volta, ha denunciato gli uomini di cultura che sono ricordati per il loro pensiero, ma di cui si tace spesso il ruolo che hanno avuto nello sterminio di donne.
Il libro è molto ripetitivo. Tratta alcuni casi in chiave quasi narrativa senza specificare con precisione le fonti storiche. Manca di una struttura cronologica e manca di una visione dall'alto che contestualizzi i fatti raccontati al periodo storico remoto in cui sono avvenuti.