Oriana Fallaci was born in Florence, Italy. During World War II, she joined the resistance despite her youth, in the democratic armed group "Giustizia e Libertà". Her father Edoardo Fallaci, a cabinet maker in Florence, was a political activist struggling to put an end to the dictatorship of Italian fascist leader Benito Mussolini. It was during this period that Fallaci was first exposed to the atrocities of war.
Fallaci began her journalistic career in her teens, becoming a special correspondent for the Italian paper Il mattino dell'Italia centrale in 1946. Since 1967 she worked as a war correspondent, in Vietnam, for the Indo-Pakistani War, in the Middle East and in South America. For many years, Fallaci was a special correspondent for the political magazine L'Europeo and wrote for a number of leading newspapers and Epoca magazine. During the 1968 Tlatelolco massacre prior to the 1968 Summer Olympics, Fallaci was shot three times, dragged down stairs by her hair, and left for dead by Mexican forces. According to The New Yorker, her former support of the student activists "devolved into a dislike of Mexicans":
The demonstrations by immigrants in the United States these past few months "disgust" her, especially when protesters displayed the Mexican flag. "I don't love the Mexicans," Fallaci said, invoking her nasty treatment at the hands of Mexican police in 1968. "If you hold a gun and say, 'Choose who is worse between the Muslims and the Mexicans,' I have a moment of hesitation. Then I choose the Muslims, because they have broken my balls."
In the late 1970s, she had an affair with the subject of one of her interviews, Alexandros Panagoulis, who had been a solitary figure in the Greek resistance against the 1967 dictatorship, having been captured, heavily tortured and imprisoned for his (unsuccessful) assassination attempt against dictator and ex-Colonel Georgios Papadopoulos. Panagoulis died in 1976, under controversial circumstances, in a road accident. Fallaci maintained that Panagoulis was assassinated by remnants of the Greek military junta and her book Un Uomo (A Man) was inspired by the life of Panagoulis.
During her 1972 interview with Henry Kissinger, Kissinger agreed that the Vietnam War was a "useless war" and compared himself to "the cowboy who leads the wagon train by riding ahead alone on his horse".Kissinger later wrote that it was "the single most disastrous conversation I have ever had with any member of the press."
She has written several novels uncomfortably close to raw reality which have been bestsellers in Italy and widely translated. Fallaci, a fully emancipated and successful woman in the man's world of international political and battlefront journalism, has antagonized many feminists by her outright individualism, her championship of motherhood, and her idolization of heroic manhood. In journalism, her critics have felt that she has outraged the conventions of interviewing and reporting. As a novelist, she shatters the invisible diaphragm of literariness, and is accused of betraying, or simply failing literature.
Fallaci has twice received the St. Vincent Prize for journalism, as well as the Bancarella Prize (1971) for Nothing, and So Be It; Viareggio Prize (1979), for Un uomo: Romanzo; and Prix Antibes, 1993, for Inshallah. She received a D.Litt. from Columbia College (Chicago). She has lectured at the University of Chicago, Yale University, Harvard University, and Columbia University. Fallaci’s writings have been translated into 21 languages including English, Spanish, French, Dutch, German, Greek, Swedish, Polish, Croatian and Slovenian.
Fallaci was a life-long heavy smoker. She died on September 15, 2006 in her native Florence from breast cancer.
اوریانا سفر میکند ,اوریانا میبیند, اوریانا مینویسد حقیقت را توهمات را تجسمات را احساسات را،از غم به شادی ،از خشم به آرامش، از تصویری به تصویر دیگر ,از مکانی به مکان دیگر,از خاطره ای به خاطره ای دیگر (یاد فیلم pulp fiction افتادم) از حال به گذشته از حال به آینده داستانی ,رمانی,زندگینامه ای,کتابی که خیلی چیزها داشت : از غرولندها وخاطرات پدرش، از جنگ ،جنگ جهانی،نازی ها ،روس ها،آمریکاییها ،ایالت ها ، داستان شهرها،داستان مردمان ایالت ها ،از تکه داستان های ژول ورن ، ،از دوستی ها،دشمنی ها، از فضانوردهای 30 ساله ای که پیرمرد بودند، از فلورانس از اورشلیم از هانتزویل،.. از برادبری،تئودورفریمن ،شپارد،گلن ،پیت،فن براون،اسلایتون،کوپر وهر فضانورد دیگه یا دکتران یا زمین شناسان .. ***** قلم اوریانا فالاچی رو تحسین میکنم وهمچنین ترجمه بهمن فرزانه (کمی اشکالات داشت ولی باز من ترجمه های قدیمی رو بیشتر میپسندم) عیبش کش دار بودن کتاب بود
Leggere un libro che parla del futuro cinquant'anni dopo la sua stesura smaschera ogni errore percettivo, ogni ipotesi azzardata. La malizia del giornalista o la sua sincera meraviglia diventano indumenti di colore diverso e opposto, che non si confondono più, alla luce del... futuro che è oramai accaduto o non si è mai realizzato. Ho faticato un po', all'inizio. Ho dovuto compiere uno sforzo di... ingenuità, per allineare la mente agli anni '60, quando la corsa allo spazio cominciava appena e serviva sostanzialmente a combattere la guerra fredda. Ma una volta dentro al libro e al suo tempo mi sono appassionato all'entusiasmo, alla curiosità contagiosa, all'idea, dapprima timida, poi strutturata e sostanziosa, di "usare bene la vita". Alla fine il testo decolla in un'esplosione di ritmo, emozioni, pensieri profondi e scolpiti, stimoli e sentenze. Diventa testimonianza viva. La penna della Fallaci è una lama affilata. Il suo intuito e la sua storia personale, certezze. Si intuiscono già sia un distacco dal materialismo dell'America, sia la distanza dal vaniloquio sofistico dell'Europa. Si respira la tensione a un contatto con il senso ultimo della vita. E una profetica... presbiopia.
Non l’ho letto. L’ho ascoltato. L’ho ascoltato direttamente dalla voce di Oriana, perché questa donna sa(peva) scrivere in maniera straordinaria e, leggendola, si ha davvero l’impressione che lei sia proprio lì a raccontare per te. E mi è successa una cosa eccezionale: siccome avevo il libro in prestito (grazie Isairon!), durante la lettura mi sentivo come seduta in punta di… sedia, quasi in soggezione, ascoltandola affascinata, ma costretta a non intervenire; per questo, alla fine non ho potuto fare a meno di comprare la mia copia per riuscire a riascoltarla dall’inizio più liberamente; mi sono messa comoda in poltrona e le ho chiesto di ricominciare. Così ho potuto finalmente intervenire in tutti i modi possibili: con sottolineature, note, annotazioni, sintesi… dappertutto: a margine, nelle ultime pagine, nei segnalibri, in foglietti volanti, nella carta con cui avevo ricoperto il libro… Ed è stato un piacere amplificato, come capita raramente: ho partecipato ai suoi dubbi, alle sue crisi, alla sua ‘conversione’… durante i suoi colloqui intimi col padre, a volte struggenti, sempre con quel suo modo di argomentare semplice, diretto, senza sofismi né sdolcinature in un’altalena ossessiva tra ieri e domani, come la ‘pendola’ delle sue continue incertezze; con lei ho visto, ho udito, ho pensato, ho sofferto, nel confronto lucido tra gli eroi della sua adolescenza e quelli delle nuove missioni, tra il suo mondo recintato e quello degli spazi infiniti, tra l’Arte della sua Cultura e i canoni delle nuove tecnologie; tra scienza e morale, tra religione e progresso, tra vita e morte… Fino a cogliere la sua preghiera finale, la preghiera di una che pur ‘non crede nel Paradiso né nell’Inferno’, ma che arriva a concludere che la vita esiste, e continua ad esistere anche se un albero muore, se un uomo muore, se un Sole muore. Il commento potrebbe concludersi qui, anche se mi si accavallano ancora tante cose che vorrei dire, ma che non so dire. Ne aggiungo solo una, prima di chiudere, a conferma della insuperabile capacità di O.F. a caratterizzare e descrivere i suoi personaggi: la quinta stellina è scattata a pagina 364, quando mi ha fatto conoscere Teodoro (Freeman), l’astronauta poeta, che oltre a Rembrandt amava andare in bicicletta (v. nota a margine), che desiderava andar sulla Luna perché la solitudine è bella, il silenzio è bello, la tristezza sta spesso nella compagnia e nel rumore; quinta stellina ribadita poi con convinzione dopo l’incontro con Pete (Charles Conrad), l’astronauta felice, il matematico che sapeva ridere e sfidare il Sistema, che se ne sarebbe andato a spasso per la Luna […] così, fischiettando, cantando. Un po’ triste perché solo mentre a lui stare solo non piaceva proprio.
«پدر، ما از هم جدا شده بودیم. شاید یکدیگر را گم کرده بودیم ولی من سراپا امید بودم. امیدی پر از خوشبینی. یک مرد، یک برادر مرده بود. مردان دیگر، برادران دیگر نیز میمردند. مثل درختی که با تبر از جای کنده میشود و به زمین میافتد. خود من نیز یک روز میمردم. یک روز، در یک جا، تبر، درخت وجود مرا نیز قطع میکرد. من که اینطور مملو از زندگی هستم و میخواهم زندگی کنم، زندگی کنم، زندگی کنم. ولی پدر، جهان، یک وعدهی طولانی بود و آسمان پر از خانههای روشن. و اگر زمین بمیرد، اگر خورشید بمیرد، ما در آن بالا زندگی خواهیم کرد.به هر قیمتی که شده، به قیمت یک درخت، هزار درخت، به قیمت تمام درختانی که زندگی به ما داده است.» پینوشت: طبق معمول، دانش اندک و ضعفم را در بررسی عاقلانهی تقریباً هر چیزی، بهانه میکنم تا خوبی و بدی کتابی را با تعداد اشکهایی که از چشمم روان کرده بسنجم و حالا در حالیکه دستمالهای خیس را از کف اتاقم جمع میکنم، میگویم «اگر خورشید بمیرد»، مثالزدنی بود. پینوشت 2: جزئیاتی که فالاچی در انسانها میبیند و نیز احترام خاصی که برای هر شخص قائل است، حتی اگر قرار باشد آن فرد را فقط برای پنج دقیقه در کل عمرش ملاقات کند، حقیقتاً زیباست. پینوشت 3: به هر کسی که احیاناً قصد نوشتن داستانی علمیخیالی بر پایهی سفر به فضا را دارد، پیشنهاد میکنم کمی حوصله کند، این کتاب را بخواند و بفهمد مردمش چه کسانی بودهاند و برای زندگیای که حالا دارند، در طول قرنها چه بهایی پرداختهاند.
I loved this book. Very eccentric, but very enjoyable and surreal trip through the Apollo program by a complete outsider. She writes in the New Journalism style, although ahead of her time I think, given that this was originally published (in Italian) in 1965, a year before HST published Hell's Angels. There's a lovely portrait of Ted Freeman, an early casualty of Apollo, who is almost completely unknown now.
عاقبت در سی سالگی حس میکنیم که مغزمان کار میکند. اگر در ان سن مذهبی هستیم دیگر مذهبی هستیم.اگر به خدا اعتقاد نداریم، نداریم، اگر شک و تردید داریم،بدون خجالت شک و تردید داریم.از تمسخر جوانها واهمه نداریم چون ما هم جوان هستیم.از سرزنش بزرگها .حشت نداریم چون ماهم ادم بزرگ هستیم...
Ma anche se il Sole muore, se la Terra muore, noi rimaniamo; un po’ come gli alberi che si piantano e crescono e poi un incendio magari li brucia eppure… eppure comincia tutto da capo, prima o poi, anche dalle fiamme, anche dalla polvere.
اگر آدم بخواهد به تمام خطراتی که متوجه ما هستند فکر کند ، نباید اصلا پای خود را از خانه بیرون گذارد . وقتی هم در خانه ماند باید از جایش تکان نخورد . چون در آنجا هم ممکن است بلایی بر سرش بیاید . چه بسا کسانی که در حمام برق می گیردشان . یا اینکه پایشان روی پله ها لیز می خورد و می شکند یا موقع بریدن کالباس انگشتشان را می برند . اگر بخواهیم به این چیزها فکر کنیم باید از جایمان تکان نخوریم . همان جا روی اولین پله بنشینیم . مثل کرم های حشره ای وحشت زده که فقط به یک چیز فکر می کنند: انواع مرگ.
Seminal book of my young adulthood. I can't tell you how marvelous it was to read it while we were smack dab in the middle of the Apollo Program. I've visited Theodore Freeman's grave at Arlington Nat'l Cemetery. All fans of this book should read Christus Apollo, a poem by Ray Bradbury.
چیزی که هست، کلا رفتن فضا و رفتن به کرات دیگه و ماه اصلا و ابدا برای من جذاب نیست... برای همین از اول انتخاب این کتاب برای خوندن، انتخاب مناسبی نبود... و نیمه کاره رهاش کردم
Un libro in perfetto stile Fallaci: vivere la Storia per poi raccontarne il lato più umano, con tutti i suoi difetti, le sue speranze, i suoi sogni, le sue glorie e le sue sconfitte. Un viaggio nell'America che si preparava ad andare nello Spazio, sulla Luna, addirittura su Marte: un'epoca che adesso suona lontana, ma che nelle magnifiche pagine di questo libro rivive in tutta la sua intensità. Con ospiti d'onore del calibro di Ray Bradbury, Von Braun, lo stesso Armstrong che qui passa quasi inosservato, la Fallaci cerca disperatamente di capire questa nuova era, questi astronauti, questi tecnici, ed alterna stati di euforia a delusioni, e noi con lei. Toccante, commovente, umano come solo lei avrebbe saputo scriverlo e raccontarlo.
Il contrasto tra vecchia Europa e nuovo mondo rappresentato dall'entusiasmo industriale per il viaggio verso la luna. Il disprezzo dell'Europa per la plastica si trasforma in resa incondizionata e acritica. Il racconto è affascinante e appassionante. È un'altra epoca, sembra assurdo pensare ad un periodo in cui l'entusiasmo per il futuro era cosi totalizzante.
È stato molto impegnativo da leggere, ma ha cambiato completamente la mia visione del futuro. Un inno alla vita, alla scienza capace di affascinare anche le menti più restie come la mia
Πολύ ενδιαφέρον έργο γραμμένο τη δεκαετία του 70 αλλά πάντα επικαιρο. Η γραφή είναι περισσότερο δημοσιογραφική, καλή μετάφραση και όμορφη έκδοση-εξώφυλλο. Πραγματεύεται και απομυθοποιεί τη "μεγάλη θεότητα" της εποχής, της τεχνολογίας και πιο συγκεκριμένα των διαστημικών πτήσεων. Γραφή δυνατή, διεισδυτική, ανθρώπινη.
“…ένοιωσα άδεια,τρελή απ’ το θυμό,πατέρα,όπως όταν σκέφτομαι πως κι εσύ θα πεθάνεις κι η μητέρα θα πεθάνει κι εγώ θα πεθάνω. Γιατί δεν μπόρεσα ποτέ να καταλάβω το θάνατο.Δεν μπόρεσα ποτέ να καταλάβω αυτόν που λέει,πως ο θάνατος είναι φυσικός,ο θάνατος είναι λογικός,πως όλα τελειώνουν και πως κι εγώ θα τελειώσω. Πάντα έλεγα πως ο θάνατος είναι μια αδικία,ο θάνατος είναι παράλογος και πως δεν πρέπει να πεθαίνουμε αφού γεννιόμαστε.Δεν μπόρεσα να καταλάβω ούτε κι αυτόν που λέει,στην πραγματικότητα δεν πεθαίνεις, μεταβάλλεσαι σε κάτι άλλο,γίνεσαι ένα ματσάκι χόρτο,ένα φύσημα αέρα,ένας λάκκος με νερό.Δεν μπόρεσα ποτέ να το καταλάβω, γιατί το να ζω, για μένα,πάει να πει να σαλεύω μέσα σ αυτό το σώμα,μέσα σ αυτή τη σκέψη….”
یکی از عبرت هایی که موقع خوندن این کتاب گرفتم این بود که هیچوقت هیچوقت هیچوقت دیگه از کنار خیابون کتاب نخرم.( البته کی به پندهایی که در طول زندگی یاد میگیره عمل میکنه که من دومیش باشم؟) فالاچی به آمریکا سفر میکنه. زمانی که دارن آماده میشن تا فضانورد بفرسن فضا. و وضعیت اون موقع رو از دید خودش بررسی میکنه. و نظراتی که در مورد مصرفگرایی که کم کم داشت جامعه آمریکایی رو فرا میگرفت، فضانورد ها و ... چیزای جالبین. بعد تازه تازه کتاب پر از این جمله های شاخ و خفن بود. مثلا این: ولی اگر آدم نتواند از خانه اش بیرون برود، انوقت خانه برایش زندان میشود. و تو همیشه به من گفته ای که بشر برای زندان خلق نشده. بشر خلق شده تا از زندان فرار کند. حالا اگر در حین فرار کشته شد، دیگر چاره ای نیست.
Consigliato agli amanti della fantascienza o affascinati dal viaggio nello spazio. Una lettura che mi ha lasciato un vuoto dentro. Commovente, divertente, sarcastico, interessante, ma soprattutto, essendo il libro di una storia vera, ti arricchisce e racconta cose molto particolari attorno a questo mondo.
Il contrasto tra vecchia Europa e nuovo mondo rappresentato dall'entusiasmo industriale per il viaggio verso la luna. Il disprezzo dell'Europa per la plastica si trasforma in resa incondizionata e acritica. Il racconto è affascinante e appassionante. È un'altra epoca, sembra assurdo pensare ad un periodo in cui l'entusiasmo per il futuro era cosi totalizzante.
Prima volta alle prese con un reportage. Ero convinta che non mi sarebbe piaciuto e invece... credo però che sia gran parte merito della scrittrice.
Ho adorato lo stile di scrittura di Oriana Fallaci, ti fa sentire parte di qualcosa, della storia che ha raccontato e che ha vissuto. E allora io che non ho mai mostrato nessuna curiosità nei confronti degli astronauti ecco che sono andata a fare qualche ricerca, a farmi un idea di date e avvenimenti...
Sono contente che Oriana Fallaci abbia trovato la sua risposta, io al contrario sono dubbiosa. Ah come sarebbe stato più semplice vivere quando la tecnologia era agli esordi e tutto sembrava possibile, a portata di ricerca. Ma la fame si è presto chetata e le innovazioni fermate. Il calendario impostato è stato disatteso e su Marte, ancora l'uomo non ha messo piede (piede umano si intende). In compenso c'è un barlume di quello che prospettavano come turismo spaziale, certo, non è alla portata di tutti, ma chi vuole farsi alleggerire il conto in banca di 200.000 € può permettersi 6-8 minuti nello spazio... Certo non è un drive-in.
Ma continuo a chiedermi se avrebbe accettato tutto il prezzo, tutto quello che è stato eliminato per far posto all'innovazione... gli alberi, l'ossigeno... Vogliamo colonizzare la luna e i pianeti, ma la terra?? Forse un po' più di attenzione a quello che abbiamo sotto i piedi e un po' meno il naso per aria non guasterebbe. Ah ma ci sarebbe altro, molto alto da dire, ma questo libro non è solo questo.
Oriana Fallaci è riuscita a umanizzare gli astronauti, non del tutto, giusto un po', e a farci apprezzare l'uomo dietro al mestiere. è riuscita a farci guardare alla luna con ancor più meraviglia e chissà che un domani...
بسیار تاثیر کذار است . شرحی روایی از ملاقاتهای فالاچی با برخی نامداران جهان امریکایی از برادبری تا مسافران ماه و ... ترجمه عالی متن کم نظیر و نشر محشر....
Foarte mult mi-a plăcut cartea Orianei Fallaci, în ciuda unor reticenţe iniţiale (începutul m-a făcut să cred că voi citi o distopie-utopie, de care nu prea aveam chef).
Mi-a plăcut ironia lejeră, involuntară, a titlului, o pledoarie pentru cucerirea spaţiului în scopul salvării omenirii omenirii viitoare - e înduioşător, zău, să afli retrospectiv despre entuziasmul naiv al primilor astronauţi care, în anii '60 erau convinşi că în două sau trei decenii vizitele pe Lună, pe Marte sau pe Venus vor deveni banale, ştiind acum că, vorba poetului, n-a fost, n-a fost aşa.
Mi-a plăcut că autoarea i se adresează tatălui ei, pentru a crea un contrast subtil între modern şi tradiţional, mi-au plăcut portretele, peisajele, dialogurile cu replici repetitive, obsesive, entuziasmul contracarat de grotesc sau de tragic.
De aceea, mi-ar fi plăcut s-o ascult în italiană, mai ales că naratoarea audiobookului, cu voce destul de plăcută de altfel, nu prea ştie engleză, nedumerindu-mă în cîteva rînduri (de exemplu, cînd tot pomenea despre doamna cu păr, despre care mi-a luat ceva să-mi dau seama că era de fapt doamna Cooper, sau cînd vorbea despre shaving gum în loc de chewing gum ori rot beer în loc de root beer).
Romanzo autobiografico sulla spedizione dell'uomo verso la Luna. Una serie di interviste con i personaggi che organizzarono e partirono per sbarcare sul nostro satellite. Qui la Fallaci mette in contrapposizione il progresso con il passato. Progresso visto come logico e pratico, tutto deve essere in qualche modo utile e comodo altrimenti è di peso, il vecchio (il passato) è da distruggere per far posto al nuovo. Il romanzo è un dialogo immaginario con il padre lontano, in Italia con i suoi borghi e le sue campagne mentre lei è in America, grandi spazi, palazzi enormi ma tutto falso, prati di plastica, piante finte (quelle vere le chiamano "quelle che muoiono"). Molto belle anche le parti dove intervista i vari personaggi che scriveranno la storia dell'esplorazione spaziale, e lei nello stesso tempo ha continui ricordi del suo passato, della sua giovinezza. Un bel romanzo dove le aspettative di quegli anni sull'eplorazione spaziale erano enormi e che purtroppo non si sono ancora trasformate in realtà!
En septiembre de 2006, mientras vivíamos en Italia, murió la famosa escritora y periodista Oriana Fallaci. Como no conocía su obra, me compré un libro de ella en un supermercado, simplemente porque me gustó el título: Se il sole muore (Si el sol muere).
Inicialmente publicado en 1965, en plena carrera espacial, el libro estaba centrado en las entrevistas que había realizado a astronautas y demás personal de la NASA. Es, sencillamente, excelente.
La escritora buscaba responder la gran pregunta de ¿Cuál es el sentido de gastar tanta plata y energía en el espacio? y de allí viene el título. La respuesta más o menos, era ésta: estamos preparándonos por "si la Tierra muere", y más alla... por "si el sol muere". Entre tanto terremoto, tsunami, accidentes nucleares, uno no puede sino pensar qué pasaría si... y sólo veo una respuesta: la vida va a seguir, ya sea por la ciencia, ya sea porque sí, y donde sea.
چندین سال پیش در وبلاگی شخصی عزیز کتاب را به من معرفی کرد آن هم با نام "خورشید هرگز نمیمیرد از اوریانا فالاچی" و من مشتاق و پیگیر بودم که پیدایش کنم و بخوانمش اما زود فهمیدم نام کتاب کمی تفاوت دارد و سال هاست چاپ نمیشود. نام کتاب شده بود بهانه ای برایم که به کتابفروشی ها سر بزنم و دنبال این کتاب بگردم و بدون خرید کتابی بیرون بیایم که هنوز هم بهانه ی خوبی است هرچند انگار ترجمه ای جدید شده و دوباره چاپ اش کرده اند. کتاب را هم اتفاقی در یک دکه یافتم و بعد از چند روز و جمع کردن پولهایم خریدمش و نخواندم. حالا که به جایی تبعید شده ام که بنی بشری نیست، کتاب را با خود بردم و خواندمش. زیبا مثل همیشه. داستان افول انسانیت و خشکی تکنولوژی است. دوستش داشتم و دارم.داستان ماه و لاکپشت ها. داستان که نه نامه ی اوریانا به پدرش است و صحبت هایش با فضانوردان. خواندن کتاب شعف برانگیز است. برای من اینگونه است که اوریانا را دوست دارم. به اوریانا ایمان دارم و همه اش این به ذهنم می آمد که اوریانا عشق من، مثل عنوان آن فیلم از رنه که "هیروشیما عشق من" بود
اوریانا فالاچی به آمریکا سفر میکند تا درباره فعالیتهای ناسا و فضانوردان تحقیق کند و شاید برای سوالهای فراوان انسان در عصر فضا پاسخی بیابد سوالها و تردیدهایی که هرچه پیش میرود بیشتر میشوند.
گرچه اطلاعات کتاب مربوط به نیم قرن پیش است ولی شاید حالا که دوباره بحث سفر به مریخ داغ شده، خواندن این کتاب خالی از لطف نباشد.
"Il Paradiso non esiste, l'Inferno non esiste, la bontà non esiste, ma la vita esiste, e continua ad esistere anche se un albero muore, se un uomo muore, se un Sole muore."
Se il Sole muore è un romanzo in bilico tra un saggio e un lungo dialogo che la Fallaci tiene con suo padre Edoardo. Oriana parte per l'America alla scoperta di un mondo nuovo e affascinante di cui sa poco o nulla, le missioni spaziali. Scritto a metà degli anni '60, questo libro costituisce un'interessante inchiesta che svela i retroscena della corsa alla Luna degli americani. Il libro si concentra molto sull'aspetto personale e psicologico delle missioni spaziali, infatti nel romanzo trovano molto spazio gli astronauti stessi, visti e descritti da Oriana più come semplici uomini che come gli eroi di quell'epoca. Altro aspetto centrale dell'inchiesta condotta dalla Fallaci sulla corsa alla Luna è la contrapposizione tra passato e futuro. Il passato è rappresentano dal padre della Fallaci, uomo attaccato alla terra che vede nella corsa alla Luna un'impresa ridicola e poco utile all'umanità. Oriana invece, dopo essere stata per un po' in bilico tra queste due diverse correnti di pensiero, si lascia trascinare dal futuro e dalla tecnologia verso un mondo in cui la Luna e Marte diventeranno parte integrante della vita degli uomini. Questo è uno dei libri che sicuramente mi incuriosiva di più della Fallaci, ho già letto Quel giorno sulla Luna, libro in cui Oriana segue le vicende degli astronauti che si preparano a posare piede sulla Luna, ed ero curiosa di scoprire i retroscena di quella storia. Mi sono innamorata di questo libro e credo davvero che a questo punto sia uno dei miei preferiti finora letti. Ho trovato l'inchiesta interessante e ricca di spunti di riflessione che sono tuttora molto attuali nonostante siano passati parecchi anni. La Fallaci si trova divisa tra il passato, rappresentato dai suoi genitori, e il futuro, un futuro che in America scopre essere molto più vicino e anche più bello di quello che si aspettava. L'epoca in cui si svolse l'inchiesta fu il punto di partenza per dei cambiamenti e delle scoperte che cambiarono il corso della storia. Oriana ci conduce in un viaggio alla scoperta di razzi, navicelle spaziali, storie di astronauti, voli interstellari e previsioni di un futuro incerto in cui, anche se il Sole dovesse morire, l'uomo troverebbe la forza di sopravvivere anche se questo significherebbe partire per la Luna, per Marte, cambiare la propria forma e le proprie abitudini, diventare qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso. Un futuro in cui, a dispetto di tutto, la vita continuerebbe ad esistere. Lo stile della Fallaci è ricco, scorrevole, elegante e spesso anche estremamente ironico. La narrazione ha un ritmo incessante che tiene il lettore incollato alle pagine. Uno degli aspetti dell'inchiesta che ho amato di più è il fatto che la Fallaci riesce a dar voce ai sentimenti, alle emozioni, alle persone che furono protagoniste dell'era spaziale. Quello che esce fuori sono ritratti di uomini e donne che dedicarono la vita alla corsa alla Luna, questi ritratti sono profondamente sinceri e li ritraggono in tutta la loro semplice umanità. Leggere la Fallaci per me è come tornare a casa, ormai mi sembra quasi di sentirla mentre si emoziona, mentre ribatte agli scienziati, mentre scherza con gli astronauti, mentre dialoga col padre cercando di convincerlo che quel futuro che tanto teme non sarà poi così male. Questo libro è davvero eccezionale, racconta con estrema arguzia e sincerità una delle epoche storiche più interessanti degli ultimi anni. Tante voci compongono questo racconto di lune e pianete lontani, di uomini che sfidano le leggi dell'universo, di Soli che rischiano di spegnersi e di una Vita che continuerà ad esistere.
"شاید این خارقالعادهترین، صادقانهترین و ظریفترین کتابی باشد که درباره فضانوردان، این قهرمانان جدید، همه چیز را می گوید؛ شخصیت، سبک زندگی، خانواده، روحیه رقابتجویی، یأسها، کنجکاویها و ترسهایشان را… این کتاب، خاطرات یک عدم تفاهم سرشار از عشق بین نویسنده و پدرش است. برقراری سخت ارتباط میان دو جهان، یکی از آن کسی که با اعتماد به آینده مینگرد و میخواهد به سوی ستارهها پرواز کند و دیگری دنیای کسی که ترجیح میدهد ریشهاش را در سنتها و در طبیعتی که میشناسد، نگه دارد و آلوده کارهای خطرناک و بیهوده نشود. هر انکار قاطع پدر یک درد است، بنابراین هر صفحهای که برای متقاعد کردن او نوشته شده در واقع برای دادن اطمینان خاطر به خودش و این که حق با خودش است، نوشته شده تا ایمانش به آن پیشرفت را از دست ندهد؛ پیشرفتی که در طول سفر بین کالیفرنیا و فلوریدا، بین تگزاس و نیویورک، پیش رویش نمایان می شود. شیوه جذاب او در کشف نکات مربوط به موضوع – سفر به فضا – و شخصیتها چنان کامل و عالی است که اجازه تفسیر روح آن زمان را به خواننده میدهد. صحبت از توانایی انجام امری خارقالعاده است؛ پیشرفت برای فتح سیارههایی دیگر. این قدرت انسان و علم، شگفت انگیز و تحسین برانگیز است. اما فکر تسخیر فضا – همان طور که از نام کتاب برمیآید – ریشه در یک ترس دارد: ترس از این که روزی فرا برسد که جهان ما و خورشید ما بمیرند. درباره وضعیت سلامتی و مرگ زمین بحث میشود، اما هیچ کس به این نمیاندیشد که شاید به جای تسخیر فضا راهی برای نجات زمین و تغییر رفتار بشر وجود داشته باشد. میبینیم که علیرغم تلاش اوریانا برای متقاعد کردن پدرش که عاشق جنگلها است، این تکنولوژی خود او را هم میترساند؛ غذاهای آبگیری شده، رادیو و تلویزیونهایی که به صورت خودکار روشن میشوند، متلهایی با اتاقهای کاملا شبیه به هم، حسابگرهای الکترونیکی و رباتها، اجبار به استفاده از اتومبیل، عجیب و غریب بودن پیاده روی در خیابانهای لس آنجلس و هیوستون و ...
او از طرفی این انسانی که جهان آینده را می سازد، تحسین میکند و از طرفی دیگر این ترسها را دارد. به ماشینهای آینده اعتماد دارد اما این مانع از طرح پرسشهایش نمی شود. فالاچی در مقابل کامپیوترهای غول پیکر و آن مغزهای الکترونیکی که فضایی عظیم اشغال میکنند و در نیم دقیقه به حجمی از سؤالات پاسخ میدهند که پنج هزار ریاضیدان، باهم و در طی سی سال قادر به جوابگویی به آنها نخواهند بود، از خود میپرسد: چرا از این مغزها برای ذخیره و نجات تمام علوم و دانستههای کتابخانه ملی واشنگتن که احتمال تخریب و آتش سوزی دارد، استفاده نشود؟ یا برای طبقهبندی آثار کامل دانته، هومر، شکسپیر و… به جای این که فقط حاوی دستورالعملهای فیزیک و برنامههای موشکها باشند؟!! " خود اوریانا در یکی از مصاحبه هایش این چنین توضیح می دهد «کتاب اگر خورشید بمیرد، یک داستان عاشقانه است. داستان انتخاب یک روش زندگی، داستان کسی که باید بین گذشته و آینده انتخاب کند، بین پدرش و بیگانهها، بین تمدنی که در آن به دنیا آمده و تمدن متفاوت و ناشناختهای که خواهد آمد. انتخابی بس دشوارتر از انتخاب همسر. همین طور یک اثر درام است. خاطرات کسی که یک سال از زندگی اش غرق در آینده است، با واقعیت تازهای در ارتباط است، واقعیتی غیرقابل تصور و ترسناک. ترسناک؛ چرا که ریشههای او در گذشته اند، ریشههایی که نمادشان پدر است همو که مخاطب همیشه ساکت تمام بحثهای کتاب است.» از خواندن این کتاب با ترجمه آقای بهمن فرزانه بی نهایت لذت بردم و امیدوارم به زودی بتوانم بقیه آثار این نویسنده را مطالعه کنم. قلم اوریانا فالاچی و سبک خاص نگارش و توصیف فضای خارق العاده اش بسیار برایم جذاب است. امیدوارم با نویسنده هایی شبیه به اوریانا و آثارشان آشنا بشوم.
Il libro è praticamente diviso in due parti. Nella prima la Fallaci descrive in modo grottesco un mondo apocalittico dove tutto è artificiale e robotizzato e la conquista dello spazio è solo un'altra manifestazione della ubris umana. Poi nella seconda parte abbiamo la sua conversione agli ideali e al sogno americano della conquista dello spazio, che dovrebbe sembrarci tanto più potente proprio perché nella prima parte lei ne era totalmente distaccata. Mentre la leggevo ho trovato la prima parte piuttosto esasperata e sopra le righe. Mi sono anche chiesta se davvero in quegli anni l'avvento della plastica, la meccanizzazione, fossero visti con così tanta paura e avversione. Da come descrive gli USA sembra che nel 1964 i prati fossero tutti di erba sintetica, i fiori tutti finti, passeggiare a piedi fosse considerata una stranezza perché tutti vanno in macchina. Perfino le stanze dei motel sono meccanizzate e piene di bottoni. La navicella spaziale viene chiamata "prigione" e secondo lei gli astronauti vengono sottoposti a supplizi paragonati a quelli dell'Inquisizione. Una volta finito il libro ho pensato che la prima parte sia stata un artificio costruito proprio per esaltare la seconda parte: più clamoroso il suo prendere le distanze dai sogni spaziali e dal progresso, più clamoroso il suo abbracciarli nella seconda parte. La Fallaci si muove in un mondo esclusivamente maschile, che credo fosse quello che le era più congeniale. Immagino fosse una donna che stava antipatica ad altre donne, non me ne stupirei. Lei si sentiva avversata perché donna lavoratrice ed indipendente in un momento, gli anni 60, dove probabilmente donne come lei erano piuttosto rare, ma sarà vera la scena descritta quando in un ristorante è circondata da madri americane che la guardano male? perché è vestita di nero, un po' scollata e fuma e perfino i bambini e i padri la guardano e dicono cose su di lei? Il suo stile di scrittura l'ho trovato piuttosto ripetitivo. Nei dialoghi costantemente le risposte contengono la domanda, tipo: "Ed è una gran bella canzone" "Una bellissima canzone" "Vuol dire tante cose, vero? Vuol dire tutto". "Tutto." e così via. Sembra che le persone intervistate siano tutte uguali, tutti parlano allo stesso modo, reagiscono allo stesso modo. Mi sono stupita di trovare spesso la parola "peso" usata come aggettivo: è un toscanismo che credevo fosse consentito solo nella lingua parlata dialettale. Il libro mi ha interessato perché mi ha fornito un altro punto di vista su fatti che ho conosciuto attraverso la lettura di altri libri.