Il commissario Barbara Gillo è tornata: pochi mesi prima aveva dato ottima prova del suo fiuto investigativo, sgominando ricchi criminali torinesi e conquistando l'amore dell'affascinante collega Zuccalà. Ma il destino cinico e baro la colpisce alle spalle: il commissario Zuccalà è a Palermo, circondato da climi (e donne) meno algidi, lontanissimo e irrecuperabile. Non le resta che dedicarsi al mistero della scomparsa di Tanzio Accardi, giovane scapestrato di buona famiglia improvvisamente svanito nel nulla, le cui tracce si fermano a Montecarlo. E alla morte di una giovane donna sciocca e ricchissima, il cui destino sembra legato a quello di un'altra donna, altrettanto ricca ma tutt'altro che sciocca, coinvolta in truffe ad altissimo livello….
In L’amore si nutre di amore, l’ispettore Gillo è chiamata ad indagare la scomparsa di Tanzio Accardi, un giovane degenerato la cui auto è stata trovata abbandonata e piena di bottiglie di vermouth nella Valle di Susa. Giorni dopo, il cadavere di Sabrina Trassi, la bella ma scervellata moglie di un ricco proprietario di barche, viene scoperto in mare vicino al suo yacht a Montecarlo con addosso, inspiegabilmente, la T-shirt dello scomparso. Per aumentare la confusione, l’ispettore Gillo ei suoi colleghi scoprono che il capitano dello yacht, Fabio, sta frequentando una ricca prostituta diventata arruffamatasse, tuttavia non sono in grado di dimostrare il coinvolgimento della femme fatale nella morte di Sabrina. E così come l’ispettore Gillo fatica a trovare il collegamento tra i casi, deve sforzarsi inoltre di risolvere il mistero della propria vita sentimentale.
L’amore si nutre di amore non è solo un altro giallo con un ispettore di polizia donna. Barbara Gillo sarà intelligente e bella, ma non è di certo unidimensionale. Come dimostra il modo che ha di relazionarsi con i suoi colleghi e la sua (alquanto superficiale) sorella Meri, ha un formidabile (e ironico) senso dell’umorismo. Ancora più importante, in quanto donna che deve affrontare la sua solitudine e le sue paure relazionali, ha un lato vulnerabile, il che la rende riferibile e molto più attraente per i lettori.
Confermo il mio apprezzamento per Rosa Mogliasso. Anche questo secondo capitolo è stato davvero divertente da leggere, un toccasana per il malumore. L'intrigo è sfizioso, e talmente ben condito di umorismo e dialoghi veloci e serrati da farlo scorrere come un boccale di birra fresca nella gola di un assetato in una sera di agosto. Barbara Gillo, commissario che assomiglia ad una Madonna, ha gli aculei del riccio e la sensibilità di un fiore. Ma esprime entrambi facendoci ridere. Insomma c'è il noir, c'è la storia d'amore, c'è la crisi esistenziale, ci sono gli scambi di vedute tra i personaggi, e tutto è raccontato con leggerezza. Consigliato a chi vuole davvero svagarsi.
Questo romanzo l'ho trovato un po' sottotono rispetto agli altri della Mogliasso, forse la trama era fin troppo fantasiosa o forse perchè i "misteri" erano due ma nessuno dei due era troppo coinvolgente. Comunque lettura veloce e piacevole.