L'ufficio di un produttore cinematografico romano. Una città sull'orlo di una guerra tra "animali A" e "animali Z". Il deposito di monete di un papero milionario. Una Milano "culturale" affollata di guitti e fantasmi. Una porcilaia industriale padana. Un combattimento tra galli a Manila. La capitale americana del Parmigiano. Una clinica in collina. Un appartamento bolognese invaso dai piccioni. Un autogrill alla fine della nostra civiltà. Buon inizio di millennio. "Anatra all'arancia" meccanica è una selezione dei racconti di Wu Ming dal 2000 a oggi. Alcuni erano sparsi per riviste e antologie, altri disponibili soltanto in rete, altri ancora totalmente inediti. Si va dal comico-grottesco al tragico, dal moderno picaresco al futuribile distopico. Di pagina in pagina, prende forma un bollettino eclettico ma coerente di quanto successo in Italia e nel mondo negli ultimi dieci anni, dal G8 di Genova alla distruzione di New Orleans passando per l'il settembre e le guerre in Iraq e Afghanistan. L'obliqua biografia di un decennio che ha avuto il culto dell'unanimità, ha fuggito l'eresia, ha sognato il trionfo del facile. In questi Anni Zero, paralleli eppure convergenti, si muovono il detective Topo Lino e il ribelle Anatrino, i trecento boscaioli dell'Imperatore, gli avventurieri Erben & Flynn, l'agente letterario Cienfuegos, Momodou e il suo carnefice Tajani, l'eroe dei due mondi Adalberto Rizzi, la zecca Argas Reflexus, il "Primus Habens" e la Veggente del Cantagallo.
Wu Ming (extended name: Wu Ming Foundation) is the collective pen name of four Italian writers: Roberto Bui, Giovanni Cattabriga, Federico Guglielmi and Riccardo Pedrini, respectively known as "Wu Ming 1", "Wu Ming 2", "Wu Ming 4" and "Wu Ming 5". "Wu Ming" means "anonymous" in Chinese. Although their real names are not secret, the four authors never use them. The quartet was a quintet until 2008, when Luca Di Meo aka "Wu Ming 3" left the group. Wu Ming had previously been using another pen name: Luther Blissett. http://www.goodreads.com/author/show/... Under that nom de plume, Wu Ming wrote the novel Q. Each member of the group also writes as an individual author: Wu Ming 1 http://www.goodreads.com/author/show/... Wu Ming 2 http://www.goodreads.com/author/show/... Wu Ming 4 http://www.goodreads.com/author/show/... Wu Ming 5 http://www.goodreads.com/author/show/...
Quel che mi ha sempre colpito degli scritti dei Wu Ming è la loro capacità di attivare le sinapsi, in maniere sempre nuove e 'oblique', per riprendere una autodefinizione del loro sguardo. Questo processo è cominciato nella mia testa con Q, prima lettura del collettivo, a firma Luther Blissett, un romanzo che nella mia personalissima opinione è IL romanzo (si sono Qu-ista!) e non si è interrotto in seguito, nel proseguire la scoperta della narrazione wuminghiana. Ed è quello che è accaduto anche con Anatra all'Arancia Meccanica, notevole raccolta di racconti che ripercorre dieci anni di storia italiana, gli Anni zero, insieme a dieci anni di riuscitissima narrativa. AaAM è scivolato velocemente, si è quasi letto da solo, non sempre facilmente per la forza sprigionata da alcune sue parti, attenuata in qualche caso dalla (s)fortuna di aver già letto questo o quello scritto. E' il caso ad esempio de L'istituzione-branco, che se non avessi già letto più di una volta in rete mi avrebbe avvolta più densamente e mi avrebbe costretta a ripercorrerlo due e tre volte per 'metabolizzarlo'. Duro e necessario quando fu pubblicato su Carmilla, non è affatto casuale la sua collocazione all'interno della raccolta, come credo non sia casuale nessun racconto. E' difficile selezionarne uno su tutti perché il livello non scende mai, la tensione resta alta, anzi è forse un crescendo senza sosta. Facendo una necessaria menzione speciale ai due racconti ispirati al mondo disneyano (Pantegane e sangue e Canard à l'orange mécanique) vorrei concentrarmi sugli ultimi due racconti, proiettati al futuro, distopico ma non del tutto scevro di speranze. Roccaserena sembra un'avventura solitaria, ambientata in un futuro non troppo lontano ma abbastanza catastrofico, senza lieto fine, eppure c'è un sacchetto di plastica trasparente che in chiusura rinfranca, oserei dire disseta l'animo del lettore. Arzèstula appare come la migliore chiusura per ricordare che tutto è perduto, forse, ma che non tutto il perduto è perso per sempre. L'ambientazione non è così tetra come può apparire, perché nel racconto la narrazione si conferma come forza liberatrice, conferma di ciò che provo prendendo in mano un testo del genere. P. S. La mia personalissima colonna sonora, nonostante il consiglio dell'ottimo De Lorenzis nell'introduzione, è stato il nuovo album di Caparezza, Il sogno eretico. Anche lui, da narratore, viene accusato perché racconta. Si sa, il problema in Italia è chi denuncia, non chi è criminale. Alcune assonanze mi hanno particolarmente colpito, come La marchetta di Popolino del cd accostata ai racconti disneyani. P. S. 2 Il dubbio sulla nota rovesciata a p. 242, alla fine di In like Flynn l'ho risolto in diretta twitter grazie agli stessi autori:
La nota va letta davanti allo specchio, perché "nessuno è immune dal diventare 'nazista' " http://bit.ly/f3q5NR #AaAM
Quando ho letto, ho realizzato. Lo sospettavo già.
è il primo libro che leggo di Wu Ming e come (mio) esordio devo dire che mi ha lasciato piacevolmente sorpresa e sicuramente continuerò ad interessarmi alla loro produzione. Anatra all'arancia meccanica è una bella antologia di loro "prodotti" dal contenuto eterogeneo, da un Anatrino comunista ad Eluna Englaro alla fobia per i piccioni. Una bella storia,insomma.
Un'alternanza di storie interessantissime e accattivanti con altre brutte e troppo "scontate". Come sempre però devo riconoscere che i Wu Ming sono di parte (e lo sono in maniera persino più ideologica degli ideologici) ma sanno scrivere davvero bene.
Raccolta di racconti molto bella. Alcuni racconti sono solo un piccolo accenno ad una scena che possiamo immaginare noi. Altri, come quello riguardanti Topolino e Paperino (a mani basse i miei preferiti), sono davvero ben elaborati e ti portano in questo mondo fatto di stereotipi davvero ben architettato. Altra narrazione che mi ha preso molto è stata quella di Momodou. Davvero toccante come storia e innovativo lo stile utilizzato per raccontarla.
Che cazzo, non si può vivere di solo zucchero, anche se ti pagano bene.
Cercando in rete recensioni di "Metallo Urlante" di Evangelisti mi imbatto in "Città di Metallo e Luci", omaggio scritto da questa non ben chiara "associazione di folli figuri" che risponde al nome di collettivo Wu Ming. Diavolo, questi ci sanno fare, penso; Vediamo se questa raccolta di racconti si dimostra tanto figa quanto il titolo che porta. Eh, direi! Lettura dannatamente incisiva, dove ogni storia, ogni brandello, ha qualcosa da dire e sa come dirlo. Come raccolta risulta abbastanza omogenea e livellata verso l'alto, con la maggior parte delle storie godibili, con quattro/cinque esempi di genialità narrativa e fortunatamente solo un paio sottotono, ma ci può stare. Le mie preferite: - Pantegane e Sangue / Canard à l' Orange Mécanique: Due storie in cui i protagonisti, Topo Lino ed Anatrino acquistano la coscienza di sè e compiono atti di protesta violenta contro gli anni di sfruttamento dei loro personaggi compiuti per il guadagno dall'ennesima multinazionale, anche se profumata, infiocchettata e colma di buoni sentimenti.I canoni Disney sono rovesciati ed i personaggi sono finalmente liberi di essere grigi e non più bianchi. Molto apprezzate le atmosfere noir e le citazioni fumettistiche (controllai che l'automatica fosse sempre lì. C'era. Sorrisi al Bastardo Giallo. Che ne dici Plato? Oggi è un buon giorno per morire?). E' finito il tempo delle favole.
- Bologna Social Enclave: Esilarante spaccato della vita interna di associazioni e comitati vari, dove si perde tempo a ciarlare di inezie ed ognuno rimane barricato sul proprio punto di vista. Come favorire lo scontro individuale e la polemica piuttosto che la più utile collaborazione.
- Momodou: Amaro e triste fatto di cronaca che affonda le radici nell'odio razziale, nelle difficoltà di integrazione e nell'indifferenza delle istituzioni.
- American Parmigiano: "legal drama" che si basa sul bisogno di affermare il proprio orgoglio nazionale, dalla guerra d'indipendenza americana fino alla guerra di brevetti del cacio. Se non bastasse ci fa pure riflettere in maniera non troppo velata sulle differenze culturali e sulla cosiddetta "fuga di cervelli".
Un plauso enorme a questo gruppetto di cani sciolti, questi pusher dell'immaginario, e che le loro dosi continuino a sconvolgerci e mandarci in pappa il cervello. DESTROY.
Sono rimasto un po’ deluso da questa raccolta di racconti; mi fa ritenere che il formato non si addica particolarmente ai Wu Ming, di cui ho apprezzato moltissimo i romanzi, tutti quelli “ufficiali” e non solo.
“Anatra all’arancia meccanica” mi ha dato l’impressione di essere quello che in fondo è… cioè una “raccolta” in senso letterale di racconti, non concepiti come un insieme organico ma collazionati dalle varie iniziative culturali e/o politiche cui i W. non si sottraggono mai, in nome della loro indubbia coerenza. Una raccolta un tantino raccogliticcia insomma, coi suoi inevitabili alti e bassi, ma di cui si percepisce il parto prolungato nel corso di un decennio, quindi priva di un’ispirazione che non fosse l’input di ogni determinato singolo contesto. Almeno la metà dei singoli pezzi paiono a loro volta scaturire dall’impulso di un momento, privi di quella elaborazione organizzata, documentata e limata, che è un marchio di fabbrica dei lavori del collettivo: non sarà certo così che sono nati, ma danno questa impressione di estemporaneità.
Inutile precisare quali racconti sono sembrati più sforzati e quali portati a miglior compimento, un po’ perché si tratta di una valutazione soggettiva, un po’ perché nella precisa postilla finale si rivelano tutti ben giustificati e opportunamente motivati.
Considerata anche una mia personale difficoltà verso la forma racconto, ecco che non mi resta altro che dedicarmi all’ultimo romanzo dei Wu Ming che sono certo non mi deluderà, oppure a compulsare fra i restanti romanzi “Ibridi”, cioè scritti da un componente del collettivo con collaborazioni esterne, sicuro di trovarvi comunque la solidità e la curiosità stimolante che caratterizza le opere del benemerito gruppo.
E ripensandoci forse è proprio questo, cioè il tentativo (ovviamente vano) di ritrovare il profumo dei romanzi wuminghiani, che mi ha fatto apprezzare soprattutto (e così contraddico il mio paragrafo precedente!) il racconto American Parmigiano che a mio parere avrebbe meritato uno sviluppo ulteriore.
I Wu Ming sono gli ultimi a fare autentica letteratura popolare in Italia, nel senso di letteratura che è semplice (scritta come tutti parlano) ma non semplicistica (dietro c'è studio, passione, conoscenza del mestiere e della materia, ideologia). Detto ciò, da una raccolta di racconti presi qua e là c'era da aspettarsi una qualità un po' altalenante. I racconti "impegnati", ispirati a questo o quel fatto di cronaca, riescono a limitare la retorica al minimo ma sempre retorici sono. I racconti autoreferenziali, che parlano delle loro disavventure nel mondo letterario italiano, invece, sono incredibilmente divertenti. I due racconti "Pantegane e Sangue" e "Canard à l'orange mecanique", con un topolino tarantiniano e un paperino comunista, sono geniali a dir poco. Si segnalano anche, in ordine sparso, "American Parmigiano" (che ha tanti, tanti livelli di lettura) e l'ultimo, bellissimo, poetico, "Arzestula".
Istantanee dagli anni zero La raccolta cronologica dei racconti del collettivo usciti nei primi 10 anni del 2000 riesce a catturare con apparente semplicità, ma terribile chiarezza lo spirito di un tempo folle, in bilico tra ottimismo tradito e nuove umane miserie. Il tono varia dalla caricatura sboccata alla letteratura d’anticipazione passando per storie di denuncia, trame investigative, personaggi “rubati” e poesie a metrica libera. Anche l’argomento varia ma, nonostante le occasioni che l’attualità del decennio non fa mancare, mai viene affrontato uno degli eventi centrali di quegli anni, preferendo sempre temi secondari che riescono comunque a trasmettere sensazioni proprie di quelli che nell’introduzione vengono chiamati “gli anni zero”.
Questo libro raccoglie racconti pubblicati dai Wu Ming nel decennio 2000-2010 sul loro sito o su altri volumi antologici. Ho ritrovato tutto lo stile e la poetica dei Senza nome senza quelle lungaggine che, a volte, si trovano nei loro romanzi. Il racconto più divertente quello su Topo Lino e la sua ribellione per le limitazioni alla libertà individuale imposte al personaggio dalla Beazney. Le questioni affrontate sono tante e tutte ci riguardano da vicino: l'eutanasia e la pornografia dei sentimenti (tra i miei preferiti), le vicende storiche osservate da punti di vista alternativi, la tutela dei diritti di accesso all'acqua ma anche la speranza e la fiducia nelle persone.
Una raccolta molto varia per contenuti e dal risultato altalenante. Si passa dalle vette di Pantegane e sangue e Canard à l'orange mècanique al piattume di altri racconti... il livello è sicuramente medio-alto, ma avrei preferito una raccolta meno corposa contenente solo i sei racconti veramente meritevoli. Oltre ai suddetti, leggetevi La ballata del Corazza, In mezzo alla polla sguazzava un pesce rosso, Tomahawk e Benvenuti a 'sti frocioni 3... il resto è evitabile.
ho letto la maggior parte dei racconti di questa antologia man mano che sono usciti o pubblicati su wumingfoundation.com. ho invece letto american parmigiano con l'acquisto di anatra all'arancia meccanica, e devo dire che solo questo vale il prezzo del libro.
Premessa n°1: sono un fan dei Wu Ming. Premessa n°2: secondo me i Wu Ming non sono scattisti, sono fondisti. Sulla breve distanza del racconto non esprimono sempre al meglio il loro potenziale, in alcuni casi si rimane con una sensazione di incompiutezza. Detto questo alcuni risultati parziali: Benvenuti a sti frocioni 3: ne penso, con affetto, quello che il rag. Fantozzi pensava della "Corazzata Potemkin". Tomahawk: parziale rimedio di "Benvenuti....". Pantegane... e Canard à l'orange...: fantastici, azzeccato il secondo come titolo dell'opera completa. Bologna Social Enclave: esilarante immagine del mare di pugnette in cui affoga da anni la sinistra italiana. Gap99: un passato di buttafuori dai Wu Ming non me lo aspettavo. American Parmigiano": 5 stelline, più dell'opera completa. L'istituzione branco: io l'ho trovato un po' forte visto il tema trattato, capisco e condivido l'indignazione ma non bisogna diventare sgradevoli. Arzèstula: E' il migliore della raccolta, poetico e struggente. Rivolgo un appello ai Wu Ming: fatelo diventare un romanzo, io voglio assolutamente sapere di più sul Cantagallo e sul futuro postcrisi, sperando di non trovarmi a viverlo. Magari si potrebbe inglobare la vicenda di "in mezzo alla polla...".
Come spesso accade con le raccolte di racconti, anche questa di Wu Ming mi è apparsa un'operazione con un non so che di commerciale. Racconti usciti da internet, da giornali o da altre raccolte e riunite in un libro dalla copertina senza dubbio accattivante ma che si trascina tra alti e bassi. Ne scaturiscono così alcuni racconti folgoranti (Momodou o American Parmigiano), alcune belle idee (strepitosi i personaggi di Topo Lino e Anatrino)e alcune cose delle quali si poteva francamente fare a meno (uno su tutti, Come il guano sui maccheroni). A questo punto il ghiaccio con Wu Ming è però rotto e mi aspetto decisamente di meglio dai loro romanzi.
Wu Ming Anatra all’arancia meccanica Racconti 2000-2010
Interessante, ma non mi ha appassionato troppo
Credo che il pezzo che più mi ha colpito di piu ( mi ha fatto visualizzare me stessa in una delle assemblee non dei noglobal ma del periodo di Mario Monti e dell austerità a costo di ogni diritto e dignità al circolo anarchico di porta stanto Stefano ) sia stato :
Bologna Social Enclave
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Un'alternanza di storie interessantissime e accattivanti con altre brutte e troppo "scontate". Come sempre però devo riconoscere che i Wu Ming sono di parte (e lo sono in maniera persino più ideologica degli ideologici) ma sanno scrivere davvero bene.
I Wu Ming ci riportano nello stesso mondo di Pantegane...: se in quel caso avevamo un Topolino fascistoide, qui a prendere autocoscienza sono Paperino e Archimede, comunisti di stampo inizi '900. Poi tutto si allarga allo scontro tra USA e terroristi islamici: Osama Net Laden lancia attacchi informatici e distrugge la sede della Disney...in un racconto scritto nel 2000!
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Leggendo questo racconto mi sono divertita da matti. Anatrino (ovvero Paperino) che va in biblioteca, cerca Carl Barks e trova Karl Marx è un'idea geniale!
Racconti decisamente originali e piacevoli. Ho trovato incredibili e scioccanti, ma belli, i racconti noir dove i più famosi personaggi della Disn...ehm, Bizney si tolgono la maschera che indossano da un secolo e mostrano ciò che realmente potrebbero essere. E' stato il mio primo approccio ai Wu Ming (e ad un collettivo d'autori, in generale) e spero che non sia l'ultimo.