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Il Centodelitti

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Per capire il talento di Giorgio Scerbanenco e la sua qualità di scrittore, non c'è nulla di meglio del Centodelitti, che torna finalmente nelle librerie italiane a quarant'anni dalla sua prima pubblicazione. Tra le qualità di Scerbanenco c'è, per cominciare, un'inesauribile fantasia narrativa: il «padre del noir all'italiana» era prima di tutto una straordinaria macchina per inventare storie – decine di storie, ogni giorno, ogni settimana, ogni anno... Storie che potevano prendere la forma di un romanzo, oppure restare condensate in poche pagine, o addirittura in poche righe. Una manciata di quelle trame avrebbe potuto fare la fortuna di qualunque scrittore, ma lui ne aveva in serbo talmente tante che non si curava di metterle da parte. Le pubblicava tutte, senza paura di disperdere o bruciare il proprio talento, su giornali e riviste, con straordinario successo.
Poi c'è la qualità di quelle storie, che ci portano in un mondo complesso e brutale, violento e terribile, ma al tempo stesso pieno di sentimento e di sentimenti: il nostro mondo, dove il delitto non è un'eccezione. Ancora, c'è la capacità di catturare l'attenzione del lettore già dalla prima riga, e di portarlo fino al colpo di scena conclusivo, incatenato dalle svolte della trama e anche dalla verità dei dettagli: un'immagine, un oggetto, un gesto che danno realtà al racconto e lo rendono vivo.
Infine, c'è l'accumulo di queste trame, in un interccio che si sovrappone al tessuto della realtà, e al tempo stesso offre la chiave per comprenderne il mistero crudele. Perché questo incredibile Centodelitti, con la sua raffica di microromanzi fulminanti, diventa quasi un'autentica «Enciclopedia del male», dove la sopraffazione e la violenza – con la loro fondamentale stupidità – sono la regola.
Alla fine a prendere il sopravvento è il piacere della lettura: Scerbanenco gioca da vero maestro con la nostra curiosità e le nostre attese, e ci insegna a guardare il mondo e noi stessi con occhi diversi.

422 pages, Hardcover

First published January 1, 1970

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About the author

Giorgio Scerbanenco

117 books114 followers
Vladimir Giorgio Šerbanenko was an Italian journalist and writer of Ukranian origin.

He was born in Kiev, in what was then the Russian Empire, on 28 July 1911. At an early age, his family immigrated to Rome (Scerbanenco's father was Ukrainian, his mother was Italian), and then he moved to Milan when he was 18 years old.

He found work as a freelance writer for many Italian magazines, chief among them Anna Bella before becoming a novelist. His first fiction books were detective novels set in USA and clearly inspired by the works of Edgar Wallace and S.S. Van Dine signed with an English-sounding pen name. While Scerbanenco wrote in several genres, he is famous in Italy for his crime and detective novels, many of which have been dramatized in Italian film and television [1]. These include the series of novels with main character Duca Lamberti, a physician struck off the register for having performed a euthanasia, and turned detective (Venere privata - A Private Venus, 1966; Traditori di tutti - Betrayers of All, 1966; I ragazzi del massacro - The Boys of the Massacre, 1968; I milanesi ammazzano al sabato - The Milanese kill on Saturday, 1969), as well as Sei giorni di preavviso (Six Days of Notice), his first novel. He died of a heart attack in Milan on 27 October 1969. As well as in Milan, the writer lived for a long period in Lignano Sabbiadoro, a town on the Adriatic Sea in Friuli-Venezia Giulia. The town holds his archive.

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Displaying 1 - 22 of 22 reviews
Profile Image for Coni.
78 reviews3 followers
January 12, 2018
Decine di racconti, alcuni brevissimi, poche righe. Altri un po' più corposi.
Se quelli brevi pennellano un disagio, gli altri sono in tutto e per tutto dei mini romanzi che lasciano senza fiato.
Molti dei venerati scrittori odierni "di genere", che fanno cagare solo a nominarli, piangerebbero sabbia se potessero avere solo una di queste idee per farci un libro.
Ci si potrebbe girare un'infinità di episodi di un'ipotetica serie tv sul crimine e sulla psicologia umana. Non mi spiego ancora perché (sì me lo spiego, abbiamo dei media mediocri) non si sia fatta una grande serie televisiva intitolata 'Scerbanenco'. Ci fosse la BBC l'avrebbe fatto da mo' e venduto i diritti in tutto l'universo.
Ma niente.
Profile Image for Roberta.
2,006 reviews336 followers
September 10, 2015
100 racconti, che vanno da una decina di pagine a una manciata di righe, uno più bello dell'altro.
Ho una grande stima per chi riesce a creare dei racconti brevi che coinvolgono il lettore tanto quanto un romanzo di 1000 pagine, e Scerbanenco riesce a raccontare un'Italia - di non molti anni fa, un'Italia che se noi non ricordiamo è stata vista dai nostri genitori - in pagine che ricordano istantanee color seppia.
Il set di queste fotografie è principalmente l'Italia del nord, il tempo sembra sempre autunnale o invernale. I crimini sono passionali o ben programmati, i criminali sembrano stranamente signori o persone travolte dagli eventi. Ogni racconto potrebbe essere un episodio di una serie noir, e mi sembra davvero strano che la tv non abbia ancora messo mano a una bibliografia così evocativa.
Profile Image for Fabio.
467 reviews56 followers
February 21, 2018
Noir is the new black
Non ho una particolare predilezione per il noir, anzi, ma ho appurato di avere un certo feeling con il lutulento mondo di Scerbanenco, con la visione cinica dell'esistenza che traspare dai suoi scritti - o meglio, quell'ironia cinica che riesce a risolvere brillantemente i tragici racconti che compongono questa raccolta. È come bere cento caffè, alcuni ristretti in poche righe, altri allungati in qualche decina di pagina, tutti urticanti, tutti segnati dall'immensa immaginazione dell'Autore, capace di inventare ogni possibile combinazione di malefatta, cattivo istinto, comportamento deviato di cui potrebbe essere tacciato un essere umano. Tutti, però, conclusi con un quadretto di cioccolato (amarissimo, naturalmente, un 99% cacao) per dar soddisfazione al palato. Tutti e cento? Ok, magari non tutti sono perfetti, a volte il caffè è troppo pressato, o la miscela non è sopraffina, o il barista si è distratto e si avverte un sottofondo di amaro. Ma la qualità media è impressionante. E, ricordiamo, il noir non mi fa impazzire.

https://www.youtube.com/watch?v=gZbGv...
Profile Image for Luca Cresta.
1,044 reviews31 followers
February 14, 2016
Semplicemente meraviglioso. Un testo che dovrebbe essere obbligatorio nel curriculum di qualunque scrittore giallo. Racconti brevi ma perfetti, sia per la capciatà di ambinetazione che per la profondità dei personaggi., ed il utto quasi sempre in meno di 3 pagine.
Profile Image for Pierpaolo Valfrè.
20 reviews
August 21, 2025
Parecchi anni fa avevo letto la raccolta di racconti di Giorgio Scerbanenco "Il cinquecento delitti", edita Frassinelli nel 1994, venticinque anni dopo la morte dello scrittore.

Avevo trovato il volume, mai piu'  pubblicato, nel Consorzio Bibliotecario Nord Ovest Milano (manteniamo vive le biblioteche: fa bene a noi e ai libri).

Ora La Nave di Teseo sta ripubblicando tutto Scerbanenco e, all'ultimo Salone del Libro, ho acquistato Il Centodelitti, edito per la prima volta da Garzanti nel 1970. Entrambe le raccolte postume sono state curate da Oreste Del Buono.

Scerbanenco aveva una grande capacità di inventare, di tratteggiare in poche righe storie che riassumevano intere vite. Lo faceva con grande rapidità, come testimonia la sua sterminata produzione. 

Non sempre erano storie noir. Scerbanenco ha diretto e collaborato a svariati rotocalchi popolari e femminili, si è occupato di posta del cuore, ha scritto romanzi rosa, western e di fantascienza, oltre che naturalmente i gialli che gli hanno dato la massima popolarità.

Ovviamente si appoggiava a piene mani a dei cliché (gli anni sessanta del secolo scorso erano pieni di cliché forniti dal cinema, dalla tv, dalla pubblicità, dai primi consumi di massa). 

Ecco a me pare che Scerbanenco fosse proprio una sorta di mago dei cliché: i suoi personaggi uscivano dalla pagina bianca già belli e fatti, senza bisogno di rifiniture. 

La magia, il tocco da maestro  erano l'umanità e la compassione con cui Scerbanenco guardava alcune delle sue creature e il sarcasmo o il disprezzo con cui ne bollava altre: in pochi graffi veloci componeva una storia ("mai avuto il blocco dello scrittore, la paralisi da pagina bianca" diceva) e poi una semplice parola, una battuta fihale, una pausa riuscivano a donare al più preconfezionato dei personaggi un soffio vitale, come una specie di luce dell'anima.

Le cento storie, alcune splendidamente riuscite, altre un po' meno, sono tutte in qualche modo feroci e spietate, e anche quelle estranee al genere noir pungono e toccano punti sensibili della società dei ruggenti anni sessanta.

Si tratta di una impressionante esposizione di vite irrimediabilmente bruciate. Colpisce in particolare, come nel peggiore degli incubi, l'assenza di ogni speranza. Proprio 'la speranza' è il titolo del racconto che chiude la raccolta, e si tratta in realtà del più perfido, vigliacco e malvagio modo di prendersi gioco di chi ancora testardamente insiste a sperare. 

Ragazzine che a dodici anni sono già corrotte, a tredici sono prostitute navigate, a venti si sentono ormai vecchie e finite per poter cambiare strada. Ragazzini che immancabilmente iniziano la loro carriera criminale facendo prostituire la sorella, la fidanzatina, la compagna di scuola. A sedici commettono il primo omicidio, a diciotto sono capi banda, se nel frattempo non si sono fatti ammazzare. Di personaggi così, disperatamente marci, ce ne sono a grandissime manciate, una quantità nauseabonda, ripetuta, insistita. Ogni storia, grazie alla maestria di Scerbanenco, è un lampo di umanità, un grido di dolore che si perde e si spegne nella solitudine. Le donne sono tutte avide e scaltre, oppure ingenui agnelli sacrificali. Gli uomini sono spietati e spregiudicati, oppure testardamente ed eroicamente inflessibili nei loro sani principi. I poliziotti duri e paternalisti. Gli onesti vengono come minimo traditi, quando non derubati, truffatti o soppressi. Ed è sempre  in agguato la cattiva sorte, capace di devastare per sempre una vita con un semplice lancio sbagliato di dadi.

Ho l'impressione che Scerbanenco, più che descrivere la società 'bassa' che viveva ai margini del boom economico (la mala, i locali notturni, le shampiste che ci mettevano nulla a finire sulla strada) puntasse a dare forma alle ossessioni, alle paure e alle angosce dei suoi lettori di rotocalchi. 

Il risultato, a scorrere le storie una dopo l'altra, mi ricorda molto il senso di nausea e di disgusto che provocavano la cenere rancida  e le cicche di sigaretta abbandonate nei posacenere negli uffici di qualche decennio fa.

Una sensazione appunto di un'altra epoca, quella del fumo che invadeva gli uffici e ristagnava rancido sugli abiti, a cui non siamo piu' abituati.
Profile Image for Marina.
898 reviews185 followers
January 7, 2024
Non avevo mai letto niente di Scerbanenco, poi un giorno ho trovato questo libro in offerta sul Kindle Store e ho deciso di prenderlo. In quanto appassionata di gialli, non potevo esimermi dal leggere quello che è universalmente considerato come il padre del noir all’italiana. E ho fatto bene, perché questo libro è incredibilmente bello, mi sono innamorata.

415 pagine che si leggono d’un fiato (soprattutto se si legge su Kindle e non ci si rende conto della vera dimensione del libro – a me perlomeno questo aiuta molto a superare la mia idiosincrasia verso i libri troppo lunghi), cento racconti che vorresti non finissero mai. È stato il primo, ma di certo non sarà l’ultimo libro che leggerò di Scerbanenco. Racconti brevi, a volte brevissimi, che mi hanno fatto compagnia in tante serate, in tante piccole pause, in tanti brevi momenti sottratti alle incombenze quotidiane.

Che dire noir, poi, è anche dire troppo poco, o al contrario categorizzare troppo, perché secondo me questi racconti possono piacere anche a chi non è appassionato del genere, tanto sono ben scritti. Una scrittura fluida, godibilissima, veramente viva. Che ci porta perlopiù nella Milano negli anni Sessanta del boom economico, ma non solo. Ci fa respirare la milanesità, la borghesia, ma anche il provincialismo. Ed è per questo che, nel mio giro del mondo coi libri, ho deciso di inserire Scerbanenco fra gli autori italiani, pur essendo nato in Ucraina. Perché non c’è autore più milanese di lui, a quanto questa raccolta mi ha dato modo di vedere.

Penso che sia inutile dire qualunque cosa di più su questo libro, va solo letto. Se non vi piacciono i racconti è un bel problema, perché vi perdete qualcosa di assolutamente degno di nota. E se per una volta vi sforzaste?
Profile Image for Danilo Pineda.
Author 1 book140 followers
April 21, 2023
Reseña en Instagram: https://www.instagram.com/p/CrTmBO3OhAI/

Demasiado tarde es una antología de los más exquisitos relatos que puedes leer. En este libro se destacan los cuentos breves de misterio.
Quiero decir que yo aborrezco los mal llamados “Microcuentos”, y los aborrezco porque NO son cuentos. ¿Y qué pasa con este libro entonces? Aquí, Scerbanenco enseña lo que es la ficción breve, y lo hace con maestría. Cuentos que no superan las dos páginas, pero que te vuelan la cabeza. Y lo más importante: cuentos breves que SÍ son cuentos.
📚
Pero no sólo tiene cuentos breves. Este libro tiene otros que mantienen la intriga en varias páginas. Y es que el autor sabe manejar al lector, tenerlo prisionero a la historia, y me imagino que es por su basta experiencia escribiendo novela negra. Libros que ya quiero leer. Pero justamente fueron estos cuentos largos los que no me terminaron de convencer. Ojo, no todos, pero si la mayoría.
📚
Los breves, en cambio, son para disfrutarlos una y otra vez. Leí y releí esos cuentos en voz alta a amigos y familiares, y me alegré al ver, en mis amigos, las mismas reacciones que yo tuve al leerlo la primera vez.
📚
Lean este libro. Se darán cuenta precisamente de cómo se escribe un cuento breve, y cómo los “microrrelatos” tan famosos hoy en día son meras anécdotas y en algunos casos, no alcanzan ni para eso.
📚
Aquí mi top de mejores cuentos:

1- Alguien no se divierte.
2- Que no se ría nadie.
3- Trecientos millones.
4- Es evidente.
5- De profesión, maleante.
207 reviews4 followers
June 10, 2023
Non è un modo di dire, i racconti del Centodelitti sono proprio cento (erano 98 nella prima edizione di OdB, poi la cosa è stata corretta), e il concetto di "delitto" è spesso sfumato: il più delle volte è un omicidio, a volte un furto, a volte addirittura un adulterio. La commistione col concetto di "peccato" nasce dal fatto che si tratta racconti brevi scritti per riviste femminili, e si intuisce il moralismo del contesto di quelle riviste negli anni '60. Ma, ed è questo il bello, Scerbanenco non si fa fermare da questo, e il suo campionario di umanità non è meno abbietto di quello dei suoi romanzi e racconti più celebri. Qualcuno ha detto che Scerbanenco sa usare le parole come coltelli: è il linguaggio che fa la differenza, che eleva il raccontino da rivista a letteratura, e Scerbanenco è uno dei migliori scrittori italiani del '900. Ma non solo: pur essendo il contesto dei racconti piuttosto uniforme (città del nord Italia, di solito Milano o Torino), non ci sono due racconti simili, non due personaggi sovrapponibili. C'è sempre una pennellata inaspettata, un dettaglio che rende unico anche una miniatura di due pagine.
Un libro indispensabile per chiunque voglia scrivere, anzi, per chiunque.
Profile Image for leir.
463 reviews4 followers
December 31, 2021
— un carro armato passava in fondo, dov’era la piazza, finendo di rompere l’asfalto già rotto, squartato, anche dalle bombe degli ultimi mesi, e il rombo di ferraglia arrivava fin lì e allora le voci che gridavano: “Americane, a stecche, a pacchetti, sciolte”, divenivano più acute, e la bambina seguiva la mamma, sbattendo contro le lunghe ossute gambe di soldati inglesi in calzoni corti, contro nude gambe di ragazze e donne, vedendo del mondo solo quel muoversi di calzoni e di gambe e di sottane o i pericolosi spigoli dei carretti, colmi di un coacervo di merci, dalle scatole di prosciutto, americane, alle giacche di ufficiali tedeschi, ai sacchi di fagioli, alle lunghe rivoltelle che forse avevano ancora un proiettile in canna, nel frastuono e nella polvere della rovente mattina di maggio più calda di un giorno d’agosto, mentre passava anche qualche auto coi partigiani colorati fazzoletti al collo distesi sul tetto della macchina, il mitra davanti a loro —
Profile Image for Paola.
12 reviews
January 31, 2020
Inizialmente ho fatto fatica, non amo i racconti soprattutto quelli brevi, poi improvvisamente dopo il primo racconto lungo, sono rimasta affascinata dalle trame e dalla suspense che ti prende e non ti lascia fino all'ultima parola del racconto per breve che sia. Sicuramente un maestro del Noir Italiano, che dipinge un'Italia lontana anni luce da quella di oggi, ma non per questo meno affascinante
Profile Image for Aldo Terna.
73 reviews
August 5, 2024
Cento racconti, un libro che mi ha tenuto compagnia per un bel po', una scrittura, quella di Scerbanenco, che non stanca mai, anzi, avvinghia e coinvolge a ogni pagina sempre più. Storie, anche brevissime, che sanno creare personaggi a cui è impossibile non affezionarsi, perfino i più squallidi, perfino i più beceri.
La letteratura odierna italiana deve tanto a Scerbanenco, e questo volume rende certo omaggio al suo genio ineguagliabile.
Profile Image for Giusy Giuffrè .
52 reviews2 followers
January 29, 2021
"Il Centodelitti" contiene un'impressionante varietà di racconti, più o meno brevi, più o meno convincenti. Ne emerge una fantasiosa capacità di narrazione che ha nel racconto breve un felicissimo compimento. Amo Scerbanenco e non mi stancherei mai di leggerlo.
Profile Image for Gigi.
81 reviews
February 14, 2025
Mio adorato Scerbanenco. Cento racconti che durano da una pagina a circa 5/6. Tutti grandi racconti, soltanto che ti fa incazzare il fatto che i più lunghi sono come gli incipit di altrettanti romanzi e quindi vorresti leggerne di più e ancora di più di queste storie. Maledetto Scerbanenco.
Profile Image for Alb85.
356 reviews12 followers
November 26, 2021
Il primo libro di Scerbanenco che ho letto è stato Milano Calibro 9, libro con racconti bellissimi.

Anche in Il Centodelitti ho trovato molte storie interessanti ma anche molte altre meno, soprattutto quelle lunghe meno di 2 pagine. Personalmente faccio fatica a leggere una storia di una pagina e poi passare subito ad un'altra storia delle stessa lunghezza e cosi via.

Se in Il Centodelitti non ci fossero state quella miriade di storie brevissime, sarebbe stato un libro molto più scorrevole e avrei dato 4 o 5 stelle.

I racconti che preferisco sono molti, anche se in percentuale sono pochi:

12 - Safari a Milano
21 - Di professione farabutto
30 - La schiava
46 - Quasi 2 metri
49 - L'indomabile
50 - Rififi per promessi sposi
51 - Pericolo di vita
53 - Redimere un tigre
61 - L'uomo che voleva morire
96 - Lolite si muore
100 - La speranza
Profile Image for Domenico Cinalli.
69 reviews1 follower
June 14, 2013
Cento racconti, cento storie diverse, un'inarrestabile marea narrativa che copre tutto con i suoi personaggi, i suoi luoghi, i suoi drammi. Si avverte prepotente l'atmosfera dell'Italia dei sessanta, e questo non fa che aumentare il fascino della raccolta. Se è vero che solo i grandi scrittori sanno dominare davvero la forma racconto, vi sono pochi dubbi su come etichettare Scerbanenco.
Profile Image for Mattia Carlini.
172 reviews
March 17, 2019
Piacevole, ma ho fatto molta fatica a finirlo. Alcuni racconti mi hanno davvero annoiato, altri mi sono piaciuti, altri sono passati senza che io mi sia fatto un'idea. E' stata come un'altalena che ho sempre desiderato provare ma, una volta in cima, non pensavo ad altro che a scendere. Se siete in grado di tenervelo sul comodino per leggere un racconto ogni tanto, ve lo consiglio. Se, come me, vi dedicate ad un libro alla volta, chiedetevi "Fa per me?".
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