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First Words: A Childhood in Fascist Italy

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An internationally acclaimed novelist and journalist movingly chronicles her childhood in Rome during World War II, providing a rare account by a Catholic of Jewish persecution and Papal responsibility

In 1937, Rosetta Loy was a privileged five-year-old growing up in the heart of the well-to-do Catholic intelligentsia of Rome. But her childhood world of velvet and lace, airy apartments, indulgent nannies, and summers in the mountains was also the world of Mussolini's fascist regime and the increasing oppression of Italian Jews. Loy interweaves the two Italys of her early years, shifting with powerful effect from a lyrical evocation of the many comforts of her class to the accumulation of laws stipulating where Jews were forbidden to travel and what they were not allowed to buy, eat, wear, and read. She reveals the willful ignorance of her own family as one by one their neighbors disappeared, and indicts journalists and intellectuals for their blindness and passivity. And with hard-won clarity, she presents a dispassionate record of the role of the Vatican and the Catholic leadership in the devastation of Italy's Jews.

Written in crystalline prose, First Words offers an uncommon perspective on the Holocaust. In the process, Loy reveals one writer's struggle to reconcile her memories of a happy childhood with her adult knowledge that, hidden from her young eyes, one of the world's most horrifying tragedies was unfolding.

224 pages, Hardcover

First published January 1, 1997

6 people are currently reading
179 people want to read

About the author

Rosetta Loy

38 books9 followers
Rosetta Loy was an Italian writer.
Born in Rome as Rosetta Provera, she was the youngest of four children of a Piedmontese father and a mother from Rome. She wrote her first story at the age of nine, but her real literary vocation manifested itself towards the age of twenty-five. However, she had to wait until 1974 for her first publication, La Bicicletta.
She was married for thirty years to Beppe Loy, with whom she had four children.[

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Displaying 1 - 30 of 31 reviews
Profile Image for Gauss74.
464 reviews93 followers
September 9, 2020
Era da diverso tempo che sentivo nominare Rosetta Loy (addirittura da decenni: “cioccolata da Hanselmann” mi era finito tra le mani nell’edizione Superpocket, la supereconomica che si vendeva nelle edicole alla fine degli anni novanta), senza che mi decidessi mai ad affrontarla. Sbagliavo, ed aver cominciato questo interessantissimo "la parola ebreo” è l’ennesima ragione per cui devo essere grato ad Anobii.
Da romana nata nei primi anni ’30 da famiglia cattolica tradizionalista, la Loy è nella posizione migliore per quell’ accurato, impietoso ma lucido ed equilibrato esame di coscienza che è questo libro; un esame di coscienza sull’umiliazione della civiltà che sono state le leggi razziali e sulla complicità della chiesa cattolica con la degradante ideologia fascista prima e con la deportazione dopo. Lo sviluppo della storia, messa a nudo con il filtro dei ricordi di bambina ma anche con quello di un’ opera di documentazione rigorosissima, ci restituisce una chiesa Cattolica non esente da colpe anche gravi (che per una autorità morale diventano gravissime), insieme ad una resistenza ed ad un numero di vite salvate che diventeranno comunque importanti quando si tratterà di ricostruire un’identità per l’Europa sfregiata dalla follia nazista.
Le leggi razziali. Su questo periodo buio che fa da preludio alla nostra più grande tragedia, si può leggere molto: si tratta per lo più di studi storici o storiografici, oppure di opere ferocemente politicizzate al punto da diventare poco più che slogan. Il merito di questo libro è quello di affrontare il significato sociale dell’antisemitismo fascista dal di dentro, restituendo in modo molto intenso il carico di umiliazione e di progressiva deumanizzazione che tanti italiani innocenti hanno dovuto sopportare. Come è possibile che un paese che si è sempre proclamato tra i più civili d’Europa, che ha vissuto sulla propria pelle l’incrocio delle razze e l’emigrazione, abbia potuto abbassarsi a tanto? Le circostanze di certo non hanno aiutato: le necessità di Mussolini di trovarsi un capro espiatorio per il vergognoso fallimento di vent’anni di dittatura fascista e di cementare un’alleanza sempre più salda con Hitler si sono incontrate alla perfezione con quella di decine di migliaia di borghesi immiseriti alla ricerca di qualcosa con cui alimentare il proprio palloncino sgonfio (sono un fallito impoverito che non vale niente, ma almeno sono un ariano).
E la chiesa? E’ l’istituzione del tempo su cui l’occhio di rosetta Loy si sofferma di più. Per il popolo ebraico alle prese con le leggi razziali e poi con la deportazione poteva essere una grande speranza di salvezza: soprattutto in Italia ma anche in Europa la chiesa cristiana Cattolica romana aveva l’autorità ed i mezzi anche materiali per mettere in seria discussione la riuscita dell’olocausto in diverse nazioni. Per colpa di un uomo assolutamente negativo come Pio XII, della sua irresolutezza e della sua cecità ideologica di fascistello questo è accaduto solo in piccola parte: ahi quanto stona tanto dannoso inattivismo con le numerosissime iniziative che prenderà contro inoffensivi politici di sinistra nel dopoguerra! Io non credo che Ernesto Pacelli fosse un uomo malvagio. La figura che emerge dai ricordi e dalle citazioni di Rosetta Loy è quella di un uomo debole, inetto e disposto a qualsiasi tipo di compromesso morale e politico pur di tenere Stalin lontano dall’ Europa ( ed a posteriori non si può neanche dire che avesse tutti i torti!) Di certo, di fronte al mondo che precipitava nell’abisso, di fronte alle deportazioni, alle camere a gas, di fronte all’imprigionamento nei Lager dell’ ottanta percento del clero cattolico di alcuni paesi, dal papa ci sarebbe potuto e dovuto attendere ben altra durezza ed integrità.
E i cristiani? Per chi conosce l’ideologia comunista, non è difficile capire che un sentimento di legittimo timore verso questa ideologia violenta, atea e puramente carnale è nella logica delle cose. Pure questo non ha impedito ai fedeli comuni (come la famiglia dell’ autrice) un secco e deciso rifiuto del Fascismo in proporzione alll’incrudirsi della sua politica razziale, e tale rifiuto si manifesterà al momento delle deportazioni con gli atti di eroismo e di coraggio da parte di fedeli e di religiosi che il libro fedelmente riporta. Tanto ignobile e vergognosa è stata la condotta di Pio XII quanto decisiva è stata l’opera di Angelo Roncalli (il futuro papa Giovanni XXIII) e di migliaia di religiosi di ogni ordine e grado per salvare vite umane, spesso a rischio della propria vita.
Rimane sullo sfondo il racconto della Roma fascista vissuta da una bambina di buona famiglia di quel tempo: l’inquadramento militaresco dei ragazzi, il progressivo peggioramento delle condizioni di vita, fino alla fame assoluta dei giorni prima del crollo.
Non è un saggio storico e questa è la sua forza. E’ un libro tutto cose, semplice, chiaro e piano che racconta meriti e colpe di Roma e della chiesa senza doppi veli, senza compromessi e senza cercare facili giudizi ideologici (se si escludono le legittime colpe di Pio XII che, come si merita, ne esce veramente male). Per arrivare a capire non ragionando ma con la pancia di chi ci è vissuto dentro quale e quanta degradazione porta con sé una legge razziale, libri come questo sono necessari.
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,259 reviews152 followers
September 7, 2020
“Indifferenza” è la parola chiave di questo romanzo di Rosetta Loy. L’indifferenza della gente comune, della società civile, della chiesa cattolica di fronte alla folle politica razziale dei fascisti nei confronti degli ebrei negli anni 1930. In quegli anni l’autrice è una bambina e assiste, all’inizio con poca comprensione e poi con crescente stupore, quasi imbarazzo, alle vicissitudini del suo paese, che si mischiano, nella narrazione, alle sue vicende personali, i ricordi delle vacanze al mare, i rapporti con le sorelle, l’atmosfera di una tranquilla casa borghese di quegli anni che non si schiera apertamente né a favore del fascismo né contro le leggi razziali.
Il libro ha lo stampo, soprattutto nella prima parte, di un saggio storico più che di un’opera autobiografica (molti sono i nomi e i fatti citati), poi acquista sempre più il sapore di una narrazione personale, quasi intima.
In conclusione, uno spaccato di vita vissuta, una testimonianza storica e una riflessione autocritica che è sempre necessaria, in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo.
Profile Image for Only_ioana.
105 reviews13 followers
January 10, 2021
Non chiamatelo saggio...

Inizio piuttosto complesso finché non inizi a capire cosa l'autrice ha in mente di lasciarti.

Una bambina cattolica, racconta cosa sono state per lei e per gli "ariani" le leggi razziali.
Racconta la completa indifferenza della Chiesa e la deportazione di ebrei e non.

Racconta quanto, troppo spesso c'è indifferenza verso il prossimo, alienazione e paura di agire.

Assolutamente necessario per capire ciò che non viene mai citato, ovvero che si poteva impedire questo orrore.

Leggetelo.
Profile Image for Lisa.
3,781 reviews491 followers
May 11, 2018
I knew when I was recently reading The Sweet Hills of Florence by Jan Wallace Dickinson that I had something on my shelves about fascism in Italy, but I couldn’t remember the name of the book or where I’d put it. It was when I was completing the meme My Blog’s Name in Books that I came across it: First Words, a Childhood in Fascist Italy is a brief memoir by Italian journalist Rosetta Loy (b.1931), and it traces the Italy of her privileged childhood alongside the oppression of the Jews and the reaction of the Vatican.
There’s much more about fascism than a child could have known at the time. Rosetta is five years old when the book begins, and her life is about playing in the park and at home; about listening to stories and singing songs; about beginning school and her brother beginning secondary school; and about her parents and her German nanny Annemarie. Annemarie feeds her anti-Semitic stories, but this is not apparent to Rosetta at the time.
She takes what she is told at face value. Looking back as an adult, she matches up the various decrees and restrictions with events in her own life and in her father’s. Rosetta notes that her father was allergic to Fascism from its inception but that eventually like the vast majority of Italians, he had to register as a member of the National Fascist Party in order to be able to continue working. He wears the party symbol on his lapel, but he abjures the wearing of uniforms and when he does have to wear a black shirt for some ceremony, before he sets out from home he mimics the Fascist gestures in the mirror to amuse his children. Loy notes without further comment, however, that Papa’s friend, Fioravanti, prefers to work abroad rather than sign up with the party.
It causes tension in the family when Mama decks her son out in the Fascist uniform of khaki shorts and a black shirt one day when they go to meet Papa at the station.
To read the rest of my review please visit https://anzlitlovers.com/2018/05/11/f...
Profile Image for Andrea Muraro.
749 reviews8 followers
January 27, 2025
"Al di là di quelle finestre vedo passare bambine con i fiocchi in testa simili al mio, signore con le perle al collo e i corpi fasciati da morbidi vestiti di maglia come quelli della mamma. 'Sind Juden' lei ripete [...]."

Che la vicenda atroce e tragica dell'olocausto potesse essere raccontata anche dall'esterno, da una non ebrea, mi sembrava impossibile, fino a che non ho terminato "La parola ebreo" di Rosetta Loy. È il segno, molto importante secondo me, che lo sterminio degli ebrei appartiene a tutti noi, alla nostra umanità, alla nostra esistenza, al nostro pensiero più profondo.
Rosetta Loy racconta di quando, da bambina, per la prima volta le hanno fatto notare, complice il clima razzista che si stava preparando alla fine degli anni Trenta in Italia, che i vicini di casa erano ebrei. Da quel momento la piccola Rosetta inizia a notare segnali, a comprendere i dettagli, a carpire atteggiamenti; ma non percepisce assolutamente una differenza, o per lo meno non la vive come tale: i suoi vicini sono come lei e la sua famiglia, semplici abitanti di appartamenti in via Flaminia, a Roma.
Ciò che rende questo libro un capolavoro è come Loy sappia intersecare la sua piccola grande vicenda con i rivolgimenti della Storia, narrati in modo esaustivo attraverso le cronache legislative, le grandi discussioni, le scelte della politica e della Chiesa, i fatti in Germania. Ma sono, questi, dettagli che la piccola Rosetta non conosceva e non poteva conoscere: noi invece li conosciamo eccome e proprio per questo abbiamo la coscienza che lo sterminio degli ebrei è stato voluto da tutti ed evitato da pochissimi.
Profile Image for Nicoleta-Letiția.
82 reviews14 followers
October 10, 2023
Credo che ci sono moltissimi oltre libri che riassumono il corso della seconda guerra mondiale e che lo facciano con più successo.
Per me questo libro è solo un riassumo dal punto di vista di una bambina italiana. L'ho letto solo perché la mia professoressa ho scelto questo libro per il corso.
Profile Image for Leif Eliasson.
3 reviews
April 9, 2020
UN REQUIEM DELL'OLOCAUSTO ITALIANO

Nella Svezia del XXI secolo leggo delle notizie su decisioni prese velocemente da alcune municipalità del paese per vietare l'accattonaggio in determinati luoghi delle città. A mio parere è un modo mascherato di negare alla gente di origine non svedese l'accesso a un possibile sostentamento, per fargli lasciare il paese.

Immagino - dopo aver letto le leggi razziali senza scrupoli compilate dal regime fascista nel La parola ebreo - che i genitori del narratore abbiano notato allo stesso modo le proibizioni agli ebrei d’Italia di avere un lavoro o essere membri di associazioni - di strappar loro l’identità italiana!

Naturalmente, nella Svezia di oggi esistono proteste per il divieto professionale dei migranti dell'UE, ma non sono rumorose; presumibilmente altrettanto impotenti come lo erano in Italia durante il fascismo alla fine degli anni '30, secondo il narratore.

Le conseguenze per gli ebrei d'Italia divennero terribili con gli anni che seguirono, con la deportazione di 1259 persone il 16 ottobre del 1943 del ghetto di Roma, quasi tutta la comunità, come culmine della tragedia. Quali fossero le conseguenze indirette in Italia della persecuzione subita dal 1938 possono essere difficili da indicare, ma probabilmente la minoranza ebraica si chiuse in se stessa ancora di più. Nemmeno la loro cittadinanza italiana li protesse. E erano vissuti nel paese fin dai tempi antichi.

Io stesso ho paura, in un prossimo futuro in Svezia, di vedere anch’io un essere umano in pigiama con la schiena appoggiata a un muro esterno al quinto piano di un palazzo, e allo stesso tempo capire che ci sono agenti del governo nel suo appartamento. Funzionari che hanno arrestato personae non gratae che non hanno avuto il tempo di nascondersi. E il piccolo pulmino che si trova sulla strada per ulteriori trasporti verso l'aeroporto e fuori dal paese.

Rimarrò lì sulla strada sottostante, impotente e disarmato come i civili romani che assistettero alla stessa orribile scena recitata davanti ai loro occhi appena 75 anni prima. Mi fermerò con la mia busta della spesa dell'ICA e alzerò lo sguardo lungo la facciata e la persecuzione che sta accadendo. Vedrò anch’io muti astanti attorno a me.

Probabilmente mi lamenterò con la stessa discrezione del padre dell’autrice, spaventato per la mia stessa pelle e quella della mia famiglia. So a che tragedia potrei esporre ai miei cari se parlassi e protestassi ad alta voce.

Nel romanzo La parola ebreo si può leggere questo problema tra le righe, anche se il narratore mentalmente non lo sperimentò all’epoca, ora lo riesuma 50 anni dopo, mostrando le difficoltà che i suoi genitori non fascisti/non ebraici attraversarono. Il narratore ha vissuto quel terribile momento storico, ma da piccola sperimentava la vulnerabilità degli ebrei solo in superficie. Non nota come l’amico di suo fratello viene sempre più raramente a suonare alla porta. Ma osserva come un altro vicino di casa viene sempre più trattato male dalla portiera. Incontra sempre meno questa gente nella scala del suo palazzo.

In questo modo il suo libro è un resoconto personale estremamente importante di come una società e il suo popolo cadano a pezzi. È una protesta contro i sovrani che la portarono a questa rovina. È un avvertimento a tutti gli esseri umani di stare attenti e di proteggere i diritti umani.

Da adulta l’autrice viaggia nella sua memoria, ricordando i quartieri in cui viveva da bambina; vuole entrare in contatto con la ragazzina che era allora e il suo rapporto con la parola ebreo; una fanciulla borghese politicamente incosciente proveniente da una buona famiglia cattolica. Ora narra il requiem degli ebrei perseguitati e assassinati durante il ventennio fascista mentre allora ne era stata il testimone inconsapevole.

Le preghiere che non le fu chiesto di pregare da bambina, le invoca ora. Ha composto un mazzo di fioretti; espone una sorta di confessione collettiva dei peccati e dà un resoconto sia delle grandi sia delle piccole tragedie ebraiche che sono avvenute con il silenzio della Santa Sede (avvenute anche a poche centinaia di metri da essa) e per le leggi razziali del regime di Mussolini. Segue il destino di alcuni personaggi secondari dalla fine degli anni ‘30 a metà degli anni ‘40. Mentre lei stessa, personaggio principale, spensierata o eccitata per le scene della guerra, andava avanti e indietro con i suoi tra la capitale Roma e le località di villeggiatura nel nord durante le sue vacanze scolastiche.

Come libro di saggistica, resoconto personale e romanzo, il testo di Rosetta assomiglia ad un libro svedese dell’Olocausto che si intitola Om detta må ni berätta (Ditelo ai vostri figli), pubblicato dal governo svedese. Il libro è stato distribuito gratuitamente in oltre un milione e mezzo di copie alle famiglie svedesi con bambini nella scuola elementare. Il titolo del libro fa riferimento a un estratto del libro di Gioele 1: 3 dell'Antico Testamento "Raccontatelo ai tuoi figli e ai loro figli ai loro figli e ai loro figli alla generazione seguente."

Allo stesso modo in cui Rosetta Loy sosteneva la religione nel suo romanzo, il libro svedese utilizza diverse citazioni della Bibbia per far giungere il suo messaggio; l’Olocausto fu, dopo tutto, formato da ossessioni di dimensioni bibliche: dopo la presa e distruzione di Gerusalemme e saccheggio del Tempio Santo del 70 d.C. gli ebrei vissero dispersi nelle varie regioni prima nell’Impero Romano poi nell'Europa.

Una differenza tra i libri è che il La parola ebreo affronta in modo specifico l'Olocausto in Italia, mentre Ditelo ai vostri figli si occupa dell'Olocausto europeo. Una seconda diversità è che il libro di Loy punta il dito sull’acquiescenza della Santa Sede nella situazione ebraica mentre Ditelo ai vostri figli affronta l'incapacità dei regimi europei di rendersi conto della dimensione e della misura dei terribili crimini dei nazisti tedeschi verso gli ebrei; sul genocidio dei Rom; sull'uccisione in massa dei disabili e sulla persecuzione e l'assassinio di omosessuali e dissidenti. Una terza differenza è che nell’opera di Loy esiste un narratore interno, nel Ditelo ai vostri figli è esterno.

BIBLIOGRAFIA

Bruchfeld, Stéphane & Levine, Paul A. (1998). -om detta må ni berätta-: en bok om förintelsen i Europa 1933-1945 [Ditelo ai vostri figli]. Stockholm: Regeringskansliet

Loy, Rosetta (2018). La parola ebreo. Torino: Einaudi. Ebook
Profile Image for Carmine Vilardi.
66 reviews1 follower
January 5, 2014
La materia è sicuramente interessante, ma lo stile ricorda troppo spesso una cronologia, alla quale vengono aggiunti, di tanto in tanto, accadimenti privati.
Profile Image for Barbara Ab.
757 reviews8 followers
August 24, 2021
Memorie personali di una non ebrea da bambina. Accenni al contesto storico. Povero come libro veramente. Niente di apprezzabile. Meglio leggerne altri sul tema-
Profile Image for alozzup.
99 reviews1 follower
October 14, 2022
Non un romanzo, non un saggio, non un'autobiografia ma un insieme di tutti questi generi purtroppo slegati tra loro. Molto belle le testimonianze, crude e dolorose, ben scritte. Difficile da seguire.
Profile Image for Dree.
1,788 reviews61 followers
October 30, 2021
3.5 stars (may round up later)

If you avoid holocaust books, you will want to avoid this. In this short memoir, Italian author Rosetta Loy looks at her childhood in 1935-1945 Rome. She was about 5 in 1936, and she did not really see, then, what she can recognize in retrospect. As part of the solid middle class, her family could still travel--and had no issues with hunger--up until about 1940.

There were several Jewish families in her building and neighborhood, and she also looked for what became of them. She remembers one neighbor disappearing overnight, and another family was taken away early one morning. She managed to track down what happened to some--and even found testimony. One man, though, she was unable to find anything about. He fled/went into hiding and she can find no records.

This book is also a condemnation of Pope Pius XII. Pius XI was standing for the Jews, but died in 1939 at age 82. Pius XII was German and, as she portrays him, a bit of a coward who cared only for the church itself and Vatican City.

So while I found this book very interesting--an adult re-examining her childhood memories in light of what she knows as an adult, and adding primary source research (much of which only became available decades after the end of WWII). But what I feel is missing is what her parents were thinking--she mentions other families, shops (including a whorehouse!), churches, and convents, that hid Jewish people for one or many nights. Did her parents do nothing? Did she ever discuss the events with her parents and older siblings? She only mentions her teemaged brother running away twice, the second tine to join the partisans--and coming back both times, hungry. Then they teased him. As an older adults she recognized that he was the only one in the family who tried. He did not succeed, but he tried and they teased him.
Profile Image for Antonella.
1,534 reviews
October 23, 2017
The narrative from the POV of a child becoming a young girl is interspersed with historical facts, some of them new to me, even though I've read quite a few books about that period. For ex. I didn't know that pope Pius XI had planned an encyclical «Humani Generis Unitas» against racism and antisemitism (although not free of anti-Judaism, the Jews being responsible for Jesus' death according to what was preached in Catholic churches till the Second Vatican Council 1962-1965).

The book aptly depicts the climate in Italy just before the Racial Laws of October 1938 would strip the Jews of many rights and the acquiescence (to use a mild word) of pope Pius XII to the persecution of the Jews everywhere in Europe. This without denying the role many priests and nuns had in helping the Italian Jews.

It's an important book which casts some light on that black period in Italian history and helps to remember the victims, for ex. the 1023 Jews deported from Rome from the Nazis with the help of the Italian authorities on the 16th October 1943: only 17 of them will come back. Other 700 will be captured in the following 8 months of Nazi-Occupation and brought to Auschwitz. I had the honour of meet one of them, Piero Terracina, and listen to his testimony. I'll never forget it.
Profile Image for Tiziano Brignoli.
Author 17 books11 followers
August 15, 2023
Un bellissimo libro - forse uno dei migliori che ho letto sul dramma ebraico durante la Shoah - che prende spessore e ritmo con l'avanzare delle pagine. La narrazione scorre su tre livelli paralleli: il ruolo del Vaticano nel condannare (o meglio, non condannare) il ruolo dei nazisti; le deportazioni ebraiche, e in special modo tutto ciò che, con il passare dei mesi, veniva negato loro (lavorare, frequentare bar, cinema, non poter comprare la maggior parte dei prodotti alimentari e via dicendo - la disumanizzazione dell'essere umano); nonché la storia personale dell'autrice e della sua famiglia che, pur senza troppa convinzione, accettò passivamente il fascismo, condannandolo solo silenziosamente, senza mai prendere parte attiva alla resistenza. Ci fa capire che in quegli anni era fin troppo facile, da non-ebrei, avere una vita facile, senza problemi, senza rischi, condannando o, peggio, denigrando l'ebreo, perché così veniva detto loro di fare, anzi di essere, senza pensare attentamente alla gravosità delle proprie azioni.
Un libro lirico che è più di questo: è un poema. Un inno ai morti e una condanna all'omologazione dell'odio.
121 reviews5 followers
November 19, 2021
Premetto che tutti dovremmo leggere, almeno una volta nella vita, Rosetta Loy. E in particolare dovremmo leggere questo saggio autobiografico, in cui l'autrice, con coraggio, ripercorre gli anni della nascita e dello sviluppo del razzismo in Italia dagli anni Trenta al secondo conflitto mondiale.
Romana, di famiglia cattolica tradizionalista (anche se non del tutto allineata ai dettami del fascismo), Rosetta Loy compie un lucido e documentato esame di coscienza in cui ripercorre la percezione che, da bambina, ebbe della questione ebraica, e, in parallelo, rivela le responsabilità della società civile, della chiesa cattolica, dell'establishment fascista (di cui comunque era parte). Una colpa collettiva, quindi, e un'indifferenza collettiva, in cui brillano episodi, purtroppo rari, di eroismo individuale: «C'è chi gli ha voltato le spalle con stolida indifferenza e c'è chi li ha traditi e venduti per cinquemila lire, tanto dovevano i tedeschi per ogni ebreo adulto denunciato [...]. Ma c'è anche chi non ci ha pensato due volte a rischiare la vita per salvarli» (131).
Omaggio alla memoria, e alla scrittura memoriale, la ricostruzione finale della sorte dei vicini di casa, le borghesissime famiglie dei Levi e dei Della Seta. Li avremo anche noi, per sempre, sulla coscienza.
Profile Image for Karolien.
106 reviews13 followers
May 13, 2025
La lettura di questo romanzo è stata molto significante perché tratta del ruolo del papà e il Vaticano durante la seconda guerra mondiale.
La storia è scritto dal punto di vista ebreo. Si vede la società italiana trasformarsi da un paese tolerante ad uno stato che adopera le leggi razziali. Così viene cambiato la vita di molti ebrei.
All'inizio si vede che la protagonista subisce l'influenza di una nanny tedesca. Molto attenzione è dato al fatto che il governo italiano vorrebbe assomigliarsi al governo nazista di Allemagne.
Per me è una lettura molto interessante durante questo periodo di commemorazione della liberazione di Auschwitz.
This entire review has been hidden because of spoilers.
40 reviews2 followers
March 23, 2020
FIRST WORDS, by Rosetta Loy. I really loved this story, told through the eyes of a child in Rome in the late 1930s. It's a chronicle of the insidious unfolding of anti-Semitism in pre-war Italy. Mussolini imposed the racial laws in 1938, and the eventual cleansing of Italian Jews began. In Loy's story, a child (herself), slowly begins to understand why her friends have "moved" away. The short little book speaks volumes on the remarkable capitulation to sinister forces a population can more or less gradually make.
17 reviews
August 30, 2024
DNF despite it being a short read - the book is poorly written. Only like 30% of the book is actually about her and her life. The rest of it reads as a poorly written textbook, deep in the weeds of historical details but not engaging to the reader at all. The parts that are about the author's life beg the question of relevance to the topic at hand. She describes how she was a young girl from a wealthy family and thus... isn't really affected by the goings-on of fascism or the war. So what really was the point of writing this book then?
Profile Image for Valerio Pastore.
400 reviews1 follower
June 14, 2025
Un libro che si divora e si assapora, una preziosa testimonianza contro le mostruose storture del nazifascismo ai danni della convivenza e della civiltà, e anche un mea culpa per l'odiosa ignavia (se non proprio manifesta indifferenza) del Vaticano nell'ora più buia per gli ebrei e persino per quei prelati che cercarono, nel loro piccolo, di fare la differenza in nome non di una fede ma dell'Umanità.
Una testimonianza ed anche una cronaca dell'autrice da bambina, un autoritratto assolutamente lontano da ogni forma di ideologia.
Profile Image for Mara Corbs.
38 reviews1 follower
February 2, 2022
"Perché poi, nelle strade, tutto è stato diverso. C'è chi gli ha voltato le spalle con stolida indifferenza e c'è chi li ha traditi e venduti per cinquemila lire, tanto davano i tedeschi per ogni ebreo adulto denunciato; perché poi il prezzo scendeva a tremila lire se si trattava di una donna, e a mille per un bambino. Ma c'è anche chi non ci ha pensato due volte a rischiare la vita per salvarli."
Profile Image for Maurizio Manco.
Author 7 books131 followers
September 30, 2017
"C'è chi gli ha voltato le spalle con stolida indifferenza e c'è chi li ha traditi e venduti per cinquemila lire, tanto davano i tedeschi per ogni ebreo adulto denunciato, perché poi il prezzo scendeva a tremila lire se si trattava di una donna, e a mille per un bambino. Ma c'è anche chi non ci ha pensato due volte a rischiare la vita per salvarli." (p. 131)
Profile Image for Martina11.
153 reviews1 follower
May 31, 2022
Non mi ha convinta del tutto ma nel complesso l’ho trovato interessante. Mi aspettavo che fosse incentrato sul racconto di una bambina che per la prima volta sente parlare della parola ebreo, in realtà mi sembra che per la maggior parte assuma le vesti di saggio e sinceramente ho trovato fastidioso il tono un po’ giudicante e colpevolizzante quando si parla della figura del Papa XII
Profile Image for Irene Gentili.
79 reviews2 followers
December 18, 2022
Un mix tra saggio e memoir che unisce la ricostruzione della storia delle persecuzioni razziali soprattutto in Italia (cosa di cui, ahimè, si sa ancora troppo poco), con particolare attenzione alla reazione delle alte sfere del mondo cattolico, alla vita romana della piccola Rosetta, che vede ripercuotere gli effetti delle leggi razziali sul suo mondo apparentemente dorato.
Ne risulta un libro equilibrato tra narrazione biografica e fatti storici, nel complesso scorrevole e interessante.
Profile Image for Bianca, the mushy fairy.
100 reviews3 followers
May 30, 2023
La storia di un'adolescenza romana nel pieno della persecuzione degli ebrei. Lo stile di scrittura è molto scorrevole e piacevole, una pagina tira l'altra e l'autrice riesce a rivelare dettagli storici molto importanti al lettore senza propinarli come un elenco di date o avvenimenti, ma bensì come parti integranti e cruciali della narrazione.
1,084 reviews
May 20, 2017
The book contains the impressions of a girl growing up interspersed with historical narrative. Perhaps the most notable parts are those showing the non-action or perhaps his tacit approval during the persecution of Jews in Italy.
Profile Image for Susan Leigh Connors.
118 reviews4 followers
June 6, 2023
Rosetta Loy’s childhood memoir of growing up Rome during Fascist Italy. Really enjoyed. Memories dispersed between her goings-on as a small girl and what was going on around her. Interesting portrait of the well-to-do intelligentsia of that era.
Profile Image for Alfredo Scognamiglio.
87 reviews7 followers
Read
November 12, 2014
Bello questo libro di Rosetta Loy che attraverso i ricordi della sua infanzia di bambina di una famiglia della buona borghesia cattolica nell'Italia fascista mostra un tratto triste della nostra storia.
La Loy vive a Roma in un ambiente piuttosto benestante, con bella casa, vacanze in montagna, divertimenti e l'innocenza dell'età infantile, ma attorno a lei succedono cose sempre più strane ed incomprensibili.
I suoi vicini ed amici ebrei con le loro famiglie, subiscono a seguito dell'ideologia imperante sempre più limitazioni di diritti e persecuzioni fino alle deportazioni e alla "soluzione finale".
L'innocenza dello sguardo dell'autrice ci restituisce un'epoca ed una atmosfera terribile che si intreccia con la colpevole indifferenza e la pavida acquiescenza dei benpensanti.
Vi è il ricordo di quanto pochi fossero stati i professori che rifiutarono di giurare fedeltà al regime, e di come tanti abbiano girato la testa per non vedere.
Uno spaccato di vita vissuta ed una riflessione autocritica che aiuta a capire, sperando che possa anche scongiurare il ripetersi di quegli avvenimenti.
Profile Image for Ludovica Borsatti.
22 reviews
January 27, 2023
Lettura davvero interessante e toccante, un'autobiografia che si intreccia con un saggio storico. L'autrice giustappone a mio parere con efficacia la narrazione della propria esperienza personale e il meticoloso resoconto degli avvenimenti storici. Insolito, coraggioso ed incredibilmente efficace il punto di vista dal quale l'autrice è costretta a parlare: quello di una bambina «ormai non più bambina» che ha vissuto accanto all'orrore della persecuzione e dello sterminio degli ebrei, rimanendone sostanzialmente indifferente.
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