Tra Louise Penny e Camilla Läckberg, un giallo classico, incredibilmente intrigante, con un'ambientazione nordica di fascino irresistibile scritto da un grande scrittore italiano sotto copertura.
"Mai successa una cosa del genere, qui." È questa la frase che l'ufficiale della Scientifica Henning Olsson sente pronunciare al suo arrivo su Liten, isola vulcanica che sorge in un tratto di mare tra Svezia e Danimarca . Perché l'omicidio di una ragazza di sedici anni non ha niente a che fare con la vita tranquilla e solitaria di quel mucchio di scogli e boschi su cui Henning non metteva piede da quattro anni. E in cui sperava di non dover tornare più. A Liten non accade mai nulla e questo lo sa molto bene, visti tutti i fine settimana che ci ha trascorso cercando di riportare sulla terraferma la donna che l'agente Annelie Lindahl. Certo, il vulcano spento con il suo lago perfettamente circolare è una bella attrazione durante i mesi estivi. Ma ora proprio quel lago è diventato il teatro di un crimine orrendo , una ragazza uccisa, legata per farle assumere la forma di una stella, e abbandonata nell'acqua cristallina. No, nulla di tutto ciò è mai accaduto sull'isola. Henning è stato chiamato per la sua grande esperienza nella Scientifica, ma ciò che dovrà fare a Liten sarà molto più di qualche rilievo. Lì nessuno sa come condurre una vera indagine e lui è l'unico ad averne le capacità. Lui e la persona che quell'isola gliel'ha fatta Annelie. Insieme a Kaj Bak, un giovanissimo fotografo con idee geniali e un bisogno atavico di riconoscimento, al commissario Owe Dahlberg , che nasconde una parte di sé, e alla giovane Malin, adolescente irrequieta e aspirante influencer , Henning e Annelie cercheranno di sbrogliare il primo capitolo di quello che sembra l'inizio di un incubo.
Ho trovato questo thriller, interessante e curioso, ovviamente a parte qualche sospetto, non avevo intuito nulla. Non sono una grande amante di questo genere, ormai lo sanno pure i muri ma la lettura condivisa, in questo caso si tratta di una ReadaLong, ha questo grande potere: non c’è cosa più bella di scoprire nuove cose, nuovi libri grazie alla condivisione. Perché leggere questo romanzo? È una lettura che si divora, perfetta da leggere in qualsiasi momento, è una lettura interessante e allo stesso tempo curiosa, soprattutto perché si ha un mistero nel mistero: non si conosce chi l’abbia scritto, Arwin J. Seaman è uno pseudonimo... Chi è il vero scrittore? Non vedo l’ora di scoprirlo al più presto. Dovete leggere questo libro se.. volete un mattone di quasi 400 pagine a farvi compagnia per un bel po’… appena si conclude, quei personaggi mancano.. mancano eccome!; se vi piace il genere thriller e tutte le sue sfumature!; se cercate una storia che vi cattura sin dalla prima pagina; se amate le atmosfere nordiche, qui ci troviamo in Svezia, a Liten, una cittadina con soli 1989 abitanti; se volete diventare dei detective e immedesimarvi per scoprire il colpevole; se amate le storie ricche di mistero e di intrighi; se volete immergervi nelle storie delle piccole cittadine, dove ogni fatto, ogni famiglia si conosce tra di loro; se volete immergervi in fatti passati che si intrecciano con il presente; se cercate una storia con un finale che vi lascia senza parole; se cercate una storia piena di orrori ma allo stesso tempo piena di umanità; se vi piacciono le storie che sembrano quasi uscite da un film.
Miseria ma chi ancora me lo fa fare di leggere i thriller quando mi voglio svagare? Uno perché mi fanno schifo, due perché, per me, non esiste la letteratura di svago. Io devo riflettere, pensare, sbalordirmi ma mai, mai rompermi le palle.
Anche se questo romanzo è scritto da un autore italiano sotto pseudonimo, l'atmosfera del romanzo nordico è perfetta. Sembra un romanzo svedese, ambientato a Liten, una fittizia isola collocata nel braccio di mare tra Svezia e Danimarca, al largo di Malmö. Ed è proprio da Malmö che proviene l'ispettore della scientifica, Henning Olsson, che ha un motivo in più per odiare Liten: la sua compagna, anche lei poliziotta, ha deciso di mandare all'aria la propria carriera per ritirarsi lì, apparentemente senza alcun motivo. Henning viene chiamato per fare i rilevamenti sulla scena del ritrovamento del cadavere di una ragazzina sedicenne, ma c'è poco da rilevare, visto che sull'isola si conoscono tutti e tutta la scena è stata inquinata. Ma a Liten nessuno sa condurre una vera indagine, e quando compare un secondo cadavere, Annelie Lindahl, la sua ex-compagna, gli chiede aiuto per evitare che tutte le sedicenni dell'isola debbano morire prima di scoprire qualcosa.
Lettura discreta senza essere un capolavoro. Seaman, che ambisce ad essere l'Elena Ferrante del giallo italiano, scrive una storia dall'ambientazione curata e suggestiva con un ottimo inizio, ma uno svolgimento che si perde in delitti, depistaggi dello scrittore nei confronti del lettore e qualche libertà di troppo nel dipanarsi della trama fino ad un finale parzialmente inaspettato e molto triste, ma forse anche un po' troppo stereotipato rispetto all'immagine che abbiamo del Nord Europa. Intrattiene e sotto l'ombrellone va benissimo, ma si possono trovare gialli costruiti meglio.
Arwin J. Seaman: "Omicidio fuori stagione". Un'indagine contornata da una storia d'amore importante. Un'isola apparentemente tranquilla, gente triste che comunica con la terraferma attraverso un traghetto ma si chiude nel silenzio al ritorno su quel lembo cupo, circondato da ghiaccio. I personaggi sono caratterizzati con precisione, dal punto di vista comportamentale, espressioni, atteggiamenti, cenni fisici che esprimono rabbia, dissensi o consensi, lacrime e sorrisi spenti dai luoghi freddi e impervi, dove, nascoste, impronte forzate, vecchie corde, fotografie e agguati, alitano in un silenzio complesso. In un'isola quasi " primitiva" istinti " e "abitudini" sembrava appartenessero a tempi passati senza evoluzioni.. in questo clima sospetti e brividi condurranno alla verità..
Bell'acchiappo! L'ho iniziato per scherzo, scoprendo un thriller nordico (scritto peraltro da un italiano) di tutto rispetto. Indizi qua e là, personaggi enigmatici, temi adolescenziali. E sullo sfondo anche un'improbabile storia d'amore.
Romanzo di esordio di Arwin J. Seaman, pseudonimo di uno scrittore italiano di grande successo, che inaugura la serie thriller ambientata sull'isola di Liten, nel tratto di mare tra Svezia e Danimarca e che ho avuto il piacere di leggere per il gdl #ilthrillerdelmese indetto da @ilprioratodeibibliofili e @lindalettrice. Un'isola solitaria e chiusa nella sua comunità dove i giovani accedono alla terraferma per studiare e tutto sembra calmo e perfetto avviene l'impensabile : Erika Lundstrom viene trovata morta nel lago, legata ed in posizione a stella, quasi come in un rituale. Ad aiutare il capo della polizia Owe Dahlberg arriva Henning Olsson con tutta la sua esperienza ed il suo carico di risentimento verso la collega ed ex fidanzata Annelie, trasferitasi a Liten senza guardarsi indietro. Il caso si farà man mano più complesso e si macchierà di altri omicidi seriali, scatenando la corsa all'assassino che metterà in luce il buio che regna dentro di noi. Un thriller ben congegnato, carico di suspense e di atmosfere ovattate e cupe e due protagonisti spigolosi e originali rendono la lettura avvincente e scorrevole. Curiosa di scoprire chi si cela veramente dietro a questo scrittore attendo il proseguo della serie. "L'ostilità era ovunque, negli occhi degli uomini, delle donne e anche dei bambini. Sembrava che tutta la popolazione dell'isola si fosse raccolta nelle vie strette di Morkrets con l'unico scopo di impedire allo straniero di passare"
Erika Lundström, 16 anni. Mani e piedi legati a formare una stella. Ritrovata nelle acque cristalline del lago. 𝘔𝘢𝘪 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦. Non a Liten, non nell'isola sperduta fra la Svezia e la Danimarca dove il tempo pare essersi fermato. «Un posto perfetto dove morire.» È con questo che l'agente Henning avrà a che fare, con questo e il ritrovarsi faccia a faccia con Annelie.
Secondo me i thriller fatti bene hanno quel qualcosa che è impossibile non amare, e la Piemme ne ha sfornato uno che le aspettative le soddisfa eccome.
L'autore di cui nessuno conosce l'identità sa mantenere alta la suspense, con un ritmo via via più incalzante e una penna diretta e al contempo ricca di dettagli che è quello che questo genere necessita per raggiungere lo scopo.
La trama intricata si snocciola in 384 pagine che volano grazie ai colpi di scena e alle indagini che ti fanno dubitare di tutti, mi hanno depistata nonostante avessi intuito la verità dall'inizio e mi hanno tenuta incollata allo stesso modo in cui Henning e Annelie non riuscivano a staccarsi dal caso.
Sono un pò in dubbio sulla valutazione di questo libro, soprattutto considerando i voti dati ad altri libri che ho amato molto più di questo ("Delitto a Tokyo", solo per citarne uno). Ammetto di aver amato in maniera particolare l'ambientazione nordica, ben gestita dall'autore, dalle descrizioni dei luoghi a quelle della comunità. Ammetto che mi è piaciuta anche la storia in sè, i delitti e la risoluzione finale (a cui io, come mio solito, non sarei mai giunta 🤣). Non ho amato, invece, i diversi personaggi principali, che portano avanti la storia, con l'eccezione di Kaj, che da subito mi è stato particolamente simpatico. Inoltre ritengo che si potesse fare di più nel costruire la psicologia dei personaggi, sia dei buoni, sia di quelli "meno buoni" (non voglio scrivere "cattivi" perché non sarebbe giusto, considerando ciò che si scopre alla fine). Sono ferma a tre stelle e mezzo, e ammetto che di solito tendo a essere buona e ad approssimare per eccesso. Ma questa volta non mi riesce, proprio in virtù di altri libri, sempre gialli/thriller, che ho amato maggiormente. Direi quindi che questo primo libro ambientato nell'isola di Liten si prende tre stelle. Ovviamente, appena potrò, mi leggerò anche gli altri due libri che sono seguiti a questo, perché comunque è stata una lettura che mi ha permesso di svagarmi un pochino, senza alcun impegno.
Dopo una lenta partenza poi la storia prende velocità e sale anche il mio interesse. Un libro che si prende il tempo per fare descrizioni e fare luce su un questione che colpisce gli adolescenti non solo i paesi nord europei.
Immaginate un’isoletta e nel nord dell’Europa, con meno di 2000 abitanti che volenti o nolenti si conoscono tutti. Paesaggi naturali da mozzare il fiato, boschi, montagne, un lago e l’immensità del mare a separarla dalla terraferma. Un mare da attraversare in pochi minuti ma che rappresenta l’enorme distanza tra l’isola e il resto del mondo. Questa è Liten, dove è ambientato il libro Omicidio fuori stagione, poco frequentata durante l’inverno, presa d’assalto d’estate da chi vuole rifugiarvisi per sfuggire al tran tran quotidiano della città. Ed è proprio qui che si consuma un efferato delitto ai danni di una ragazzina poco più che quindicenne. Il suo ritrovamento sconvolgerà la vita tranquilla dell’isoletta facendo cadere tutti in uno Stato di terrore.
Henning, capo della polizia scientifica di Malmo, e protagonista del libro, verrà chiamato a fare i rilevamenti sul corpo della ragazza, tornando sull’isola di malavoglia dopo 4 anni, pensando di finire in fretta e rimettersi alle spalle quel pezzo di terra sulla quale la donna di cui era innamorato ha deciso di scappare.
Le cose però non andranno proprio così. I poliziotti dell’isola non sono preparati ad affrontare un caso del genere e questo si traduce in migliaia di impronte impreviste, la scena del crimine compromessa e indagini confusionarie. L’ispettore Henning potrebbe lavarsene le mani e tornarsene sulla terra ferma, ma sente di non aver fatto abbastanza per scoprire chi ha messo fine alla vita di Erika. Tornerà quindi sull’isola per approfondire le sue indagini, ma un altro terribile evento si consuma a Liten scatenando una spirale di paura.
Man mano che si avanti la storia diventa sempre più intricata, le piste e gli indizi si mescolano, come se il colpevole volesse portare tutti fuoristrada. C’è un crescendo di tensione e colpi di scena, anche perché un momento sembra di essere a un passo dalla verità e il momento dopo si ribalta tutto.
Il finale è inaspettato davvero, e anche molto triste devo dire. È inoltre parecchio aderente alla realtà di oggi, purtroppo.
Mi è piaciuto il fatto che i personaggi fossero realistici, che tutto sembri davvero realistico, come se potesse accadere, insomma fila liscio. I personaggi sono realistici viste le tante difficoltà, le scelte da prendere, gli errori di valutazione, la frustrazione davanti al fallimento nonostante l’impegno e la dedizione. Insomma sono molto umani.
L'ho trovato perfetto perché scorrevole, intrigante e misterioso, la caratterizzazione dei personaggi è ottima e anche il loro modo di interagire.
Un romanzo che unisce suspense, intrighi e misteri, ad una parte emozionale e sentimentale che gli dá quel qualcosa in più.
Ho iniziato questo romanzo dopo che ne avevo sentito parlare particolarmente bene e devo dire che nel complesso non so bene come commentarlo, dato che sotto certi punti di vista mi è piaciuto, ma sotto altri per nulla. La trama di per sé mi è piaciuta, grazie ai continui colpi di scena, ma ciononostante ho trovato dei momenti un po’ vuoti che non sono stati tappati abbastanza e che quindi mi hanno un po’ annoiato. Il finale, poi, non mi è piaciuto quasi per niente: un vero e proprio colpo di scena, sì, ma comunque mi ha lasciato davvero tanto con l’amaro in bocca.
Che proprio non sono riuscita sopportare è stato il protagonista, Henning Olson: l’ho trovato troppo pretenzioso ed insensibile, proprio non l’ho mandato giù. Per non parlare della sua storia passata con Annelie che continua ad essere nominata quasi potesse esserci un ritorno di fiamma, messo tutto lì estremamente inutilmente. In realtà mi è piaciuta molto la vera protagonista del romanzo, ovvero l’ambientazione isolana. L’isola di Liten, infatti, è un luogo chiuso, dov’è difficile stare, soprattutto per gli avventori, e che è proprio difficile da esplorare.
Pur non essendo una persona che ama i thriller questo mi è piaciuto moltissimo, ho amato l'ambientazione (anche se avrei voluto qualche descrizione in più ma mi rendo conto non sia il focus dei thriller), mi sono piaciuti i personaggi e mi è piaciuta la risoluzione finale. Sarò onesta, non mi ha lasciato a bocca aperta però nemmeno è stato banale. Non vedo l'ora esca il secondo della serie sperando che l'autore faccia ancora un passo oltre perché questa serie ha molte potenzialità.
Libro 23/2023: Ci sono alcuni libri che fin dalle prime righe ti riportano alle origini, a quello che hai sempre amato e cercato tra le pagine di un libro. Ed eccone un "mio" personalissimo classico esempio.
💣Ci troviamo su una piccola isola, un posto in cui per essere "qualcuno" devi morire, un isola fredda, cupa, lenta e malinconica che si trascina tra giornate sempre uguali, dove gli stimoli sono rari e privi di colori, un posto in cui crescere e attraversare l'adolescenza diventa più difficile, più freddo e spinoso. 📍📍📍📍📍📍📍📍 💣Trama: "Mai successa una cosa del genere, qui." È questa la frase che l'ufficiale della Scientifica Henning Olsson sente pronunciare al suo arrivo su Liten, isola vulcanica che sorge in un tratto di mare tra Svezia e Danimarca. Perché l'omicidio di una ragazza di sedici anni non ha niente a che fare con la vita tranquilla e solitaria di quel mucchio di scogli e boschi su cui Henning non metteva piede da quattro anni. E in cui sperava di non dover tornare più. A Liten non accade mai nulla e questo lo sa molto bene, visti tutti i fine settimana che ci ha trascorso cercando di riportare sulla terraferma la donna che amava: l'agente Annelie Lindahl. Certo, il vulcano spento con il suo lago perfettamente circolare è una bella attrazione durante i mesi estivi. 💣Ma ora proprio quel lago è diventato il teatro di un crimine orrendo, una ragazza uccisa, legata per farle assumere la forma di una stella, e abbandonata nell'acqua cristallina.
💣Inizia un indagine, che coinvolge tutti gli abitanti della piccola isola, che separa e unisce generazioni. Indagine che è in grado di mettere gli occhi puntati su tutti, perché i crimini non si fermano e non ci sono tracce apparenti da seguire. Questo libro è un bel thriller che funziona bene come deduzioni logiche senza uso eccessivo di tecnologie rivoluzionarie in grado di rivolvere il caso in un click. Si ripercorrono le strade impervie, fredde e abbandonate di un isola che non fa sconti a nessuno neppure alle sue vittime e vi assicuro che vi verranno molti sospetti ma fino alla fine non sarete certi di nulla e vagherete anche voi in un libo di ipotesi come i protagonisti del libro e inizierete a dubitare anche di voi stessi.
i gialli si beccano sempre una stella in più perché non posso non sapere come diavolo vanno a finire e arrivo fino in fondo, anche se qs giro mi sono anche annoiata un po'. Ho faticato a trovare un personaggio simpatico (Kai?), il poliziotto bel tenebroso con l'anima lacerata e il cuore in pezzi mi ha bellamente stufata, i gialli che han bisogno dello spiegone finale per chiudere il cerchio non mi piacciono, c'è molta confusione e la storia, secondo me, ha poco senso e poca credibilità.
Oh, finalmente un bel giallo scandinavo che però non mi lascia freddo freddissimo. Questo A.J.Seaman scrive gialli nordici con il calore di un italiano, evviva. E poi scopro che A.J.Seaman è lo pseudonimo di un autor* italian*. Cheers.
Bellissimo thriller... La trama mi ha catturata, al punto di voler sempre leggere per scoprire... Non avevo minimamente compreso chi avesse ucciso i ragazzi né tanto meno ipotizzano una simile storia finale... I primi sospetti cadevano su owe, figura a volte incompresa nei suoi comportamenti e freddo nelle emozioni... Il finale e la storia raccontata in prima persona dalle ragazze mi ha ricordato un film con tratti in comune "tredici". Sul finale è sopraggiunto un senso di amarezza e tristezza, ma non per la trama, quanto come riflessione , su quanto una persona possa spingersi e riuscire ad architettare tutto, anche la propria morte! Trama bellissima, con una narrativa e creatività brillante... Curiosa di sapere chi è l'autore !!!!
Ho particolarmente apprezzato la narrazione che non si schiera per forza a favore del protagonista e il mistero dietro all'omicidio per niente banale. Mi fa sorridere l'aver pensato che la vicenda sembrasse raccontata da un Italiano che vive all'estero. Unica pecca la spiegazione finale che ho trovato un po' "tirata via", per il resto TOP.
«La differenza tra Liten e il resto del mondo è la stessa che c'è tra i fiocchi di neve e i cristalli di ghiaccio. I fiocchi di neve sono diversi l'uno dall'altro, ciascuno è unico. I cristalli di ghiaccio sono tutti uguali, è impossibile distinguerli. È questo che ti fa, Liten. Ti spegne, distrugge i tuoi sogni, le tue aspirazioni e ti svuota».
“Mai successa una cosa del genere, qui”. È questa la frase che l'ufficiale Henning Olsson sente pronunciare al suo arrivo su Liten. Henning e l’agente Annelie cercheranno di sbrogliare il primo capitolo di quello che sembra l'inizio di un incubo, perché l'omicidio di una ragazza non ha niente a che fare con la vita tranquilla di quell’isola.
Ormai sapete bene quanto i thriller mi appassionino, soprattutto se scritti e costruiti bene… e devo dire che “Omicidio fuori stagione” mi ha conquistata fin da subito. L’ho trovato perfetto: scorrevole nello stile, intrigante e misterioso nella trama, meraviglioso per la caratterizzazione dei personaggi e per il loro modo di interagire.
«Ci sono persone che pur di avere una briciola di luce riflessa sarebbero disposte a tutto. Cristalli di ghiaccio che si credono fiocchi di neve, che galleggiano su un lago morto fingendosi stelle. Come se non sapessero che qui, su questa terra maledetta circondata dal mare, c'è un modo solo per salvarsi».
Un thriller che unisce suspense, intrighi, adrenalina, misteri, colpi di scena ma anche sentimenti, introspezione e romanticismo. Il ritmo della narrazione diviene sempre più incalzante pagina dopo pagina, ho avuto diversi sospetti, in parte sono riuscita ad arrivare ad una soluzione ma soltanto alla fine ogni pezzo va al suo posto e tutto, finalmente, diventa chiaro.
Sull’isola di Liten non succede mai nulla, è un posto tranquillo che attrae turisti solo durante i mesi estivi, grazie al suo vulcano spento e al caratteristico lago circolare. Proprio questo lago è il luogo dove viene ritrovato il cadavere di una ragazza di sedici anni, legata a formare una stella. L’ufficiale della Scientifica Henning Olson viene richiamato sull’isola per indagare sul caso, ma su quell’isola non avrebbe più voluto tornare perché quattro anni prima ci ha lasciato un pezzo del suo cuore, l’Agente Annelie Lindahl, che lo affiancherà durante l’indagine. Primo di una serie ambientata sull’isola immaginaria di Liten, il libro è stato protagonista del GDL #ilthrillerdelmese che organizzo con @ilprioratodeibibliofili Arwin J. Seaman è uno pseudonimo dietro cui si cela un autore italiano di grande successo. Ammetto che dopo la lettura non mi sono fatta un’idea su chi potrebbe essere. Secondo voi? Chi l’ha letto mi scriva la sua nei commenti. È stata una bellissima lettura, a partire dall’ambientazione nordica (che io amo) per arrivare ad una trama fitta e intricata, densa di eventi che portano ad un finale tutt’altro che scontato, o perlomeno io non mi sarei mai aspettata un epilogo di questo tipo. Il successo che ha avuto è del tutto giustificato. Dalla trama temevo che la parte romantica avrebbe potuto rovinare il libro, invece è risultata piuttosto contenuta e non mi ha affatto infastidita.
'Wow' è stata la parola che ho scritto nel gruppo di lettura dopo aver finito di leggere Omicidio fuori stagione. Questo libro racchiude molte cose,c'è chi ha voglia di fuggire,di non rimanere ancorati a un luogo che non sente proprio,ma allo stesso tempo c'è chi ha voglia di rimanere perché magari può fare la differenza e portare un po' di felicità, ma ogni individuo è a sè,ognuno di noi ha un desiderio e vuole vivere la propria vita a modo suo,quindi chi siamo noi per impedirglielo? L'isola di Liten è piccola,conta solo 1989 abitanti,tutti si conoscono,vivono una vita tranquilla,non è mai successo nulla di grave,i poliziotti presenti sull'isola si contano sulle dita di una mano,ma un giorno tutto cambia. Viene commesso un omicidio,e questo porta l'arrivo di Hennig e il suo assistente Kaj sull'isola,i misteri sono tanti,l'assassino è furbo vuole metterli in confusione,ma proprio quando si inizia a far luce su molti aspetti le carte in tavola cambiano,perchè nulla è come sembra. Anche se c'è ancora un mistero da risolvere...Chi è l'autore?Chi si nasconde dietro al nome Arwin J. Seaman?Non ci resta che aspettare il 14 marzo,data di uscita di Omicio fuori stagione,per scoprirlo.
Avevo approcciato a questo libro con diverse aspettative, ma ahimè alla fine nessuna è stata soddisfatta. L'autore, pseudonimo estero di un autore italiano non identificato, vuole ricreare l'atmosfera della migliore produzione di thriller nordici. Le premesse erano buone, ma già da qualche capitolo avevo capito che ci sarebbero stati punti di una noia mortale. Mi sbagliavo, perché la noia mortale poi a un certo punto - a metà del romanzo - ha totalizzato tutto. Ho fatto davvero fatica a terminarlo. Personaggi abbozzati malissimo; il detective della scientifica è insopportabile, la poliziotta sua ex amante terribile; i ragazzini sembrano tutti borderline. Mi sembra che all'autore la situazione sia sfuggita ampiamente di mano.
Liten, un'isola dove non accade mai nulla, sino a quando non viene ritrovato il corpo di una sedicenne, uccisa e deposta sul lago a formare una stella. Per indagare sull'omicidio viene contattato l'ispettore della scientifica Henning che insieme al giovane Kaj dovrà fare ritorno sull'isola dopo quattro anni, un posto che odia visto che è li che vive Annelie con cui ha avuto una storia finita, secondo lui, per colpa del trasferimento sull'isola. Nonostante la storia sia ben scritta e con un bel colpo di scena finale ho trovato abbastanza contorti i personaggi, soprattutto i due protagonisti, Henning e Annelie non sono riuscita per niente a inquadrarli. Lui è un uomo cinico, freddo che incolpa l'isola per la fine della sua storia con Annelie senza però essere mai riuscito ad analizzare la faccenda. Annelie è un personaggio che non sono riuscita a comprendere in quanto è come se rimanesse sempre nascosta senza far trasparire nulla di se stessa. Vengono invece ben descritti gli adolescenti, tramite la figlia del "capo" Malin, che ci da uno scorcio della vita adolescenziale di quest'isola dove gli adolescenti non hanno praticamente nulla da fare se non essere infelici fingendo di essere felici. L'intreccio è ben scritto, e il colpo di scena finale lo è stato davvero, l'ho trovato davvero geniale, non credo ci sarei arrivata. Mi sono piaciute molte anche le varie descrizioni sull'isola, che rendono la lettura con una bellissima ambientazione facile da immaginare e molto suggestiva. Tutto sommato lo reputo un bel thriller, scorrevole e ben scritto.
L'ispettore della scientifica Henning Olsson si trova costretto ad andare nell'ultimo posto in cui andrebbe volontariamente, l'isola di Liten. Ma è stato chiamato ad assolvere il suo lavoro in quest'isola che ritiene colpevole di aver allontanato la persona che amava. Si trova , suo malgrado in un caso che si rivela sempre più complicato fino alla risoluzione finale. Completamente assorbita dalla storia, ho letto questo libro tutto d'un fiato.
L'autore è italiano, ma è stato bravo a ricostruire un'ambientazione tipica del noir scandinavo. Devo dire che avevo capito qualcosa, ma la soluzione finale mi ha comunque in parte spiazzata. Per quanto riguarda i personaggi non ce n'è uno che abbia del tutto catturato il mio interesse, hanno tutti almeno un aspetto, come dire?, spiacevole. Alla fine il meno peggio è il giovane agente della scientifica mentre proprio non sono riuscita a sopportare la figlia del capo della polizia (sarà anche una adolescente, ma a me è sembrata una grande incosciente). Vedremo cosa succederà nel libro successivo anche se tremo un po' perché a giudicare dalla trama avrà un ruolo centrale proprio la ragazzina...