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Avventure boccaccesche, giocatori forsennati, ozi logoranti nel delirio della provincia
A pochi anni di distanza dalla prima pubblicazione, Il piatto piange, uno di quei libri inaspettatamente felici che fanno storia a sé, è divenuto già un piccolo classico. In perfetto equilibrio fra la ricostruzione oggettiva e la trasposizione fantastica, è la smaliziata "recherche" del tempo fra le due guerre sul palcoscenico minimo di un paese lombardo assunto dall'autore a luogo immaginario, ad angolo prediletto della memoria e della favola. Chiara compone i suoi racconti intrecciati intorno a un unico tema - l'esistenza provinciale con le sue colorite manie, il gioco le donne gli ozi gli amori e in fondo il rimpianto, fra deluso e divertito, delle occasioni perdute - con l'humour istintivo, che è ora prepotente allegria ora contenuta amarezza, e insieme con la misura, il segno icastico del prestigioso narratore di storie. Dietro allo stregonesco incantesimo delle carte che per intere nottate incatena al tavolo verde i giocatori luinesi, dietro alle loro imprese si muove una galleria di personaggi di minore destino, brulicanti e vivi, sullo sfondo di un preciso paesaggio storico, oltre che naturale, solo in apparenza assopito: quello stesso in cui Chiara avrebbe ambientato poi la commedia grottesca della Spartizione.
235 pages, Paperback
First published January 1, 1962