Il titolo del romanzo prende lo spunto da una frase di Merleau-Ponty, «il corso delle cose è sinuoso». Frase che si attaglia perfettamente a certa realtà siciliana che abbiamo imparato a conoscere da Capuana a Pirandello, da Brancati a Sciascia. Questa realtà sembra sfuggire tra le mani dell'osservatore, tutta intessuta com'è di moventi umani elementari ma oscuri, di gesti cerimoniali che alludono a una seconda natura, a un'ipotesi dell'uomo non misurabile secondo i parametri della logica. La prima virtù del romanzo è la costruzione: Camilleri sa intrecciare le fila di un «mistero» con rara abilità, conducendo il lettore sulle vie pericolose e stregate dell'ipotesi mentale, della domanda continua. Ma reso omaggio a questa abilità, che la pratica drammaturgica può aver favorito, bisogna sottolineare la densità dell'atmosfera siciliana evocata e, più ancora, le sottili qualità della scrittura. Certe ore, certe figure appaiono in piena evidenza grazie a un uso morbido e sornione della parola che forma una sua musica molto riconoscibile. (Ruggero Jacobbi, 1979)
Andrea Camilleri was an Italian writer. He is considered one of the greatest Italian writers of both 20th and 21st centuries.
Originally from Porto Empedocle, Sicily, Camilleri began studies at the Faculty of Literature in 1944, without concluding them, meanwhile publishing poems and short stories. Around this time he joined the Italian Communist Party.
From 1948 to 1950 Camilleri studied stage and film direction at the Silvio D'Amico Academy of Dramatic Arts, and began to take on work as a director and screenwriter, directing especially plays by Pirandello and Beckett. As a matter of fact, his parents knew Pirandello and were even distant friends, as he tells in his essay on Pirandello "Biography of the changed son". His most famous works, the Montalbano series show many pirandellian elements: for example, the wild olive tree that helps Montalbano think, is on stage in his late work "The giants of the mountain"
With RAI, Camilleri worked on several TV productions, such as Inspector Maigret with Gino Cervi. In 1977 he returned to the Academy of Dramatic Arts, holding the chair of Movie Direction, and occupying it for 20 years.
In 1978 Camilleri wrote his first novel Il Corso Delle Cose ("The Way Things Go"). This was followed by Un Filo di Fumo ("A Thread of Smoke") in 1980. Neither of these works enjoyed any significant amount of popularity.
In 1992, after a long pause of 12 years, Camilleri once more took up novel-writing. A new book, La Stagione della Caccia ("The Hunting Season") turned out to be a best-seller.
In 1994 Camilleri published the first in a long series of novels: La forma dell'Acqua (The Shape of Water) featured the character of Inspector Montalbano, a fractious Sicilian detective in the police force of Vigàta, an imaginary Sicilian town. The series is written in Italian but with a substantial sprinkling of Sicilian phrases and grammar. The name Montalbano is an homage to the Spanish writer Manuel Vázquez Montalbán; the similarities between Montalban's Pepe Carvalho and Camilleri's fictional detective are remarkable. Both writers make great play of their protagonists' gastronomic preferences.
This feature provides an interesting quirk which has become something of a fad among his readership even in mainland Italy. The TV adaptation of Montalbano's adventures, starring the perfectly-cast Luca Zingaretti, further increased Camilleri's popularity to such a point that in 2003 Camilleri's home town, Porto Empedocle - on which Vigàta is modelled - took the extraordinary step of changing its official denomination to that of Porto Empedocle Vigàta, no doubt with an eye to capitalising on the tourism possibilities thrown up by the author's work.
In 1998 Camilleri won the Nino Martoglio International Book Award.
Camilleri lived in Rome where he worked as a TV and theatre director. About 10 million copies of his novels have been sold to date, and are becoming increasingly popular in the UK and North America.
In addition to the degree of popularity brought him by the novels, in recent months Andrea Camilleri has become even more of a media icon thanks to the parodies aired on an RAI radio show, where popular comedian, TV-host and impression artist Fiorello presents him as a raspy voiced, caustic character, madly in love with cigarettes and smoking (Camilleri is well-known for his love of tobacco).
He received an honorary degree from University of Pisa in 2005.
Primera novela de Camilleri, que ha pasado por una verdadera odisea hasta su publicación.
Novela corta que retrata muy bien el ambiente en una pequeña comunidad siciliana, con una atmósfera lánguida y un personaje principal que transmite lasitud y flojera.
El policía encargado de la investigación muy interesante, pero se va desdibujando poco a poco hasta la conclusión del libro.
Hilarante la descripción de la procesión de S. Calógero, patrón de la localidad, que muestra una religiosidad popular irreverente y casi blasfema.
La primera novela de Camilleri ya tiene todos los elementos que me gustan de su obra: Un misterio bien construído, su brillante tratamiento del costumbrismo, esos ambientes sicilianos e incluso un esbozo de Montalbano.
Un paesino della Sicilia, gli abitanti che si conoscono da tutta la vita, le tradizioni secolari e un avvertimento: un proiettile che scheggia l'intonaco della casa di Vito Macaluso, proprietario di un pollaio, proprio a ridosso della festa di San Calogero. Un dramma sta per consumarsi, ma non è chiaro il movente e nessuno vuole parlare, in un clima di omertà e di indifferenza, a cui si arrende persino la vittima designata, incapace di denunciare il fatto e rassegnato all'inevitabile epilogo. Come in un copione prestabilito, il paese si fa scenario di questo regolamento di conti ineluttabile, e a nulla valgono gli sforzi e i pedinamenti dei carabinieri e della guardia di finanza. Camilleri descrive con lucido distacco le usanze radicate nella sua terra, dallo sguaiato e quasi blasfemo fervore religioso che si manifesta nelle processioni, fino alla falsa discrezione con cui si trattano gli episodi di mafia. Come Pirandello, a cui è stato molte volte accostato, ricorre a una sottile ironia per rendere ancora più verosimili vizi e virtù di questo popolo. Superbo l'episodio in cui il forestiero Bartolini (proveniente di Torino) diventa oggetto dello sfottìo e del dileggio dei siciliani, che sembrano beffarsi delle sue origini nordiche. Altrettanto grandioso il protagonista, un ignavo incapace di prendere alcuna decisione, sempre piegato ad assecondare tutti pur di non arrivare mai allo scontro, fino a che non decide, suo malgrado, di prendere di petto la propria vita. Rispetto ad altri romanzi dello stesso autore ho faticato a seguire le vicende, spesso non riuscivo a capire esattamente cosa stesse succedendo, perché molto viene lasciato all'immaginazione; anche la trama è piuttosto piatta, ma, nonostante tutto, il risultato è un libro che scorre e che emoziona.
"La gente parla macari quando non dovrebbe, si figuri se uno si intesta a mettere olio alla ruota: i fatti che vuole sapere va a finire che si annegano in un mare di supposizioni, ipotesi, dicerie, pettegolezzi… meglio lasciar perdere, egregio amico mio, una cloaca, un pozzo nero". Tranne che per "Il diavolo, certamente" e "Segnali di fumo", non avevo letto nient'altro di Andrea Camilleri. Ironia della sorte, mi son deciso a comprare il suo primo romanzo (questo qui) proprio il giorno della sua morte… "Il corso delle cose" è, come ho appena detto, il primo romanzo del maestro Camilleri (è datato 1978 ed è fortemente influenzato da Sciascia e Pirandello, i suoi "maestri" e fonti d'ispirazione), ma già possiamo trovare i primi semi di quella che diventerà ben presto la saga di Montalbano: il paesaggio e le atmosfere siciliane, i termini dialettali (qui ancora ridotti all'osso) e, soprattutto, l'immancabile "pettegolezzo" tipico delle regioni meridionali (dove tutti sanno di tutto anche se nessuno ha visto o sentito niente). Bella la trama con un mistero apparentemente senza soluzione... che non sarà risolto né dall'incolpevole protagonista e né dal commissario dei carabinieri (poi, con Montalbano, entrerà in scena la Polizia)… ma dal semplice scorrere degli eventi! Il corso delle cose, appunto. [https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
Sai quando fai un sogno preciso, preciso, intifico, intifico, con tutti i personaggi credibili, veri più del vero, e situazioni familiari, quotidiane, di vita locale, di tradizioni che conosci bene e che fanno parte del tuo trascorso? Poi ti svegli. E sai che un sogno è tutta un'elaborazione del tuo cervello, che mescola, associa, connette pezzi e persone e luoghi di un passato-presente e crea una pantomima solo per distrarti, per far si che il tuo corpo riposi. Io mi sento così, quando giro l'ultima pagina di un romanzo di Camilleri. E un sogno lo è, perché non esiste nella realtà. È un romanzo di fantasia, come ci tiene a precisare all'inizio. Ma, allo stesso modo di quando apro gli occhi e mi sembra di aver vissuto realmente quei luoghi da poco abbandonati, sono convinta di aver letto una storia fatta di ricordi veri. Solo che non sono i miei.
Una novela corta, la primera novela del escritor que tardo muchos años en publicarse, una novela donde hay un bosquejo de Salvo montalbano en Corbo pero que por ratos pierde y resurge, una novela para los seguidores de la obra de Camelleri, donde las voces narradoras no están totalmente definidas y que pierdes constantemente el rumbo de la historia. Que es sencilla pero a la vez tan llena de frases para señalar. Cosa que rara vez me pasa en sus otros libros. Ya que no podria señalar todo el libro esa el diferencia entre el primer libro de Andrea camilleri y los que escribió después. Un libro con costumbres, un libro muy personal del autor. Lo recomiendo totalmente. "Aquí, entre nosotros, solo se muere de cuernos"
Parece que es la primera novela que escribió Camilleri y tardó cinco años en publicar. No está mal, y sin duda es el embrión de la serie de Montalbano.
Siendo Sicilia el núcleo que da lugar a esta historia durante la década de los sesenta, cuando dicha sociedad es sacudida por el descubrimiento de un cadáver, y a su vez por la constante advertencia de muy mal gusto hacia el principal personaje, Vito, el soltero y dueño de una granja, y porque no decirlo, el cuernero del lugar. El texto comienza con la conversación entre el mariscal Corbo y el carabinero Tognin en el momento que se llevan a cabo el levantamiento de un cuerpo, el del pastor Gaetano Mirabile, que descriptivamente el narrador dice que las piernas estaban dentro de un saco atado a la cintura con las manos sujetas por detrás, y que dicho cuerpo llevaba tres días, ya apestaba, le habían disparado.
El curso de las cosas es un título inspirado en la frase de Merlau-Ponty, como así lo puntualizó el autor del texto El curso de las cosas sinuosa. Es la primera novela del escritor Andrea Camelleri que adapta a la realidad siciliana, la cual al mero transeúnte le parece escapar. Un texto que tuvo sus momentos fallidos y que paladeo los amargos rechazos de publicación.
Un texto plagado por muchos personajes perfectamente perfilados y entrelazados por la famosa famiglia siciliana. El escritor con fluidez va construyendo la historia apostando a descripciones representativa del entorno como las prácticas de las fiestas patronales sicilianas, las fiestas de San Calogero, mostrando todo el folclore, como todas las actividades sociales de los lugareños, como ir a una cafetería y pasarse rato jugando billar mientras se conversa o se pasa una noche en un cine.
Creo que, en cierto modo, el autor aferrándose al thriller, al suspenso o al misterio desde el inicio de la novela logra atraer nuestra atención para ir con nosotros en la búsqueda de soluciones a los objetivos investigativos múltiples: la muerte del pastor Gaetano Mirabile, los dos tiros de arma de fuego contra Vito, las muertes de todas las gallinas de la graja y lo que decía la postal encontrada en la cercanía a la granja, las cuales en las últimas páginas estarán todas las respuestas, y tan cerca al protagonista está el autor de todos estos hechos y el triste final. «Aquí, entre nosotros, sólo se muere de cuernos»
Il corso delle cose è sinuoso Visto il numero di libri pubblicati da Andrea Camilleri, più di cento, si potrebbe pensare che la sua carriera narrativa sia stata sempre accompagnata dal successo. Invece il suo primo romanzo “Il corso delle cose” fu pubblicato solo nel 1978, dopo tanti rifiuti e numerose peripezie, da un editore a pagamento che voleva sfruttare il lancio dello sceneggiato “La mano sugli occhi” derivato da questa opera prima. “Il corso delle cose” è un giallo atipico, molto siciliano che risente dell'influenza di Sciascia e Pirandello, i due numi tutelari di Sciascia che fu riscoperto una ventina d'anni dopo la prima edizione, grazie alla fama delle indagini di Salvo Montalbano. Il romanzo ricorda direttamente, per la trama e per l'ambientazione psicologica alcune delle migliori opere di Sciascia come “Il giorno della civetta” e “A ciascuno il suo” e costruisce sin dall'inizio una comunità peculiare in cui la comunanza di certi simboli e di consolidate abitudini cementa un visione del mondo condivisa. “i siciliani, che hanno fama di non parlare, in realtà parlano, a mezza voce, cifrati, ma parlano, basta saperli interpretare.” (pag 28) “Racconta una leggenda che due siciliani, accusati in un paese straniero di non sa sa quale reato, fossero stati messi in celle separate perché fra loro non comunicassero prima dell'interrogatorio. Portati l'indomani davanti al re straniero, si erano rapidamente scambiata una talìata. - Maestà- aveva allora gidato una guardia, siciliano anch'esso- E' tutto inutile. Parlarono!” (pag.44) Un morto ammazzato nelle campagne di Vigata e un tentato omicidio creano nel paese un clima teso ma proprio il minacciato non ne capisce il motivo “perché è uno scecco gessaro che fa sempre la stessa strada avanti e indietro per trent'anni senza alzare mai la testa.” Come il professor Laurana in “A ciascuno il suo” Vito paga la sua incapacità “semiologica” a capire i segni, l'aria che tira in un paese che tutto sa e tutto tace. In questo prototipo dei gialli successivi Camilleri studia la possibilità di adeguare il linguaggio narrativo a quello parlato perché, come afferma nel libro “La lingua batte dove il dente duole” scritto con Tullio De Mauro, doveva trovare “l'equilibro che poteva essere rotto dalla scelta delle parole in lingua (…) per seguire il flusso di un suono, componendo una sorta di partitura che invece delle note adopera il suono delle parole per arrivare ad un impasto unico, dove non si riconosce più il lavoro strutturale che c'è dietro. Il risultato deve avere la consistenza della farina lievitata pronta a diventare pane.”
«Racconta una leggenda che due siciliani, accusati in un paese straniero di non si sa quale reato, fossero stati messi in celle separate perché fra loro non comunicassero prima dell'interrogatorio. Portati l'indomani davanti al re straniero, si erano rapidamente scambiata una taliata. - Maestà! - aveva allora gridato una guardia, siciliano anch'esso - oramai è tutto inutile. Parlarono!»
Il primo romanzo di Camilleri. Devo dire che non è stato amore a prima vista, infatti la prima parte del romanzo non l’ho saputa leggere come avrei voluto, forse per questioni personali. Ma la seconda parte, l’intreccio creato da Camilleri e soprattutto la fine, asfissiante, precipitosa e ben congegnata, ha sinceramente risollevato tutto il romanzo. Menzione speciale per la post-fazione, in cui l’autore parla della vicenda editoriale e linguistica della sua opera.
Finalmente capisco perché, come cita Camilleri stesso, «il corso delle cose é sinuoso».
Una commedia degli equivoci dai risvolti tragici funesta la festa del santo in un piccolo paese della Sicilia nel secondo dopoguerra. Ho finalmente recuperato la lettura del primo romanzo di Camilleri e, al netto di una comprensibile ruvidezza narrativa, devo dire che gli ingredienti del maestro ci sono tutti: i difetti e i pregi della società sicula, l'impotenza delle forze dell'ordine, la mentalità ottusa della Mafia... Il corso delle cose è un giallo di Camilleri privo di un cast forte, prototipo forse di un'evoluzione che ha portato a quel capolavoro di Montalbano. Non memorabile, ma mi sono comunque trovato come a casa.
Primera Novela de A.Camilleri. Si bien es entretenida, muy en su estilo, se nota un esbozo, a penas, de Montalbano en el personaje que se encarga de la investigación. Por otro lado nos inicia en el conocimiento de las costumbres y vida de los habitantes de Sicilia. La novela es ligera y está bien llevada , aunque estoy de acuerdo en que no es la mejor que le he leído; sin embargo, tiene importancia por ser la primera y nos permite los trazos iniciales de lo que vendrá en la serie Montalbano.
“Un bravo poliziotto che sa fare il suo mestiere…” (F. De Gregori), frase che ben descrive il commissario Corvo alle prese con un delitto tanto efferato quanto ‘siciliano’ nella sua tortuosa risoluzione. Un’amicizia vera, di quelle tra uomini profondamente diversi cresciuti insieme in un piccolo paese. Il male come necessario sfondo in una visione eterna della condizione umana. Una tragedia dai toni greci che, una volta letta l’ultima pagina, ti riporta dritto dritto a rileggere con più piacere ripartendo dalla prima.
Libro che consiglio vivamente a tutti coloro che amano la scrittura di Camilleri. Meno conosciuto rispetto ai testi dedicati al commissario Montalbano sara' forse proprio per questo una piacevole scoperta per tutti coloro che decidessero di leggerlo. Un piccolo capolavoro del grande Maestro, già prima che ‘nascesse’ il commissario Montalbano.
llegit el 2022. És el segon camilleri que llegeixo, i no l'he pogut deixar. A part de la bellesa escrivint, la forma en que dibuixa el caràcter sicilià i la vida a Sicilia, i la forma en que les passions esclaten és brutal. De moment, el simple fet de veure Camilleri en un llibre, ja és una temptació
"Racconta una leggenda che due siciliani, accusati in un paese straniero di non si sa quale reato, fossero stati messi in celle separate perché fra loro non comunicassero prima dell'interrogatorio. Portati l'indomani davanti al re straniero, si erano rapidamente scambiata una taliàta. - Maestà! - aveva allora gridato una guardia, siciliano anch'esso - oramai è tutto inutile. Parlarono!"
Είναι το πρώτο μυθιστόρημα που έγραψε ο Camilleri και διαδραματίζεται σ'ένα χωριό της Σικελίας, λίγο μετά τον πόλεμο. Τα στοιχεία της υπέροχης γραφής των μυθιστορημάτων με τον Montalbano εδώ είναι πρωτόλεια - κυρίως λείπει το χιούμορ. Αποδίδεται όμως ρεαλιστικά η ατμόσφαιρα και η φτώχεια εκείνης της περιόδου, η δε σκηνή με τη λιτανεία του San Calogero εκπληκτική !!!
La solita amabile commedia siciliana: un omicidio premeditato che tutto il paesino è a conoscenza che avverrà, ma nessuno fa nulla di concreto x impedirlo. Personaggi iconici e grotteschi in cui si inscena una storia molto semplice, ma sviluppata con l’arte più pirandelliana che camilleriana.
ORRE hi, nto due un ochi da ce, gli ... un diverso i non li /ersare si che a cosí MO RIOL TELLO RRE AURA 197 a n del Giovedì 7 novembre IL CORSO DELLE COSE Nei pressi di una piccola cittadina siciliana viene ritrovato un cadavere. Il maresciallo Corbo inizia le indagini dell'intricato caso. Scritto nel 1967, il primo romanzo dell'inventore del commissario Montalbano. E' stato trasmesso in tre puntate dalla TV col titolo La mano sugli occhi. Andrea Csmiberi Il corso delle cose Sellerio edimpe Palema L'autore ANDREA CAMILLERI Andrea Camilleri (1925-2019), regista e sceneggiatore. Ha insegnato regia presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica. TE PRIMO CAMILLERI