"Il giuoco del calcio è una cosa è un play di Kicks. Appena il ball è in the play, l'half forward dà il Kickapp verso l'inside forward che tira all'half-back, il quale, dribbling, fa pass e mantiene la liaison in line col side half-back, allo scopo di fare goal nella net avversaria, badando che il ball non vada al bar, o a post o oltre il bahind." Questa è solo una delle tante frasi comiche contentute in questo libro del grande umorista Achille Campanile. Introduzione di Giampaolo Dossena.
Achille Campanile non delude mai, sopratutto quando lo stress quotidiano richiede una cura letteraria che te lo faccia dimenticare e che ti faccia sorridere. Personaggi bizzarri, situazioni di una comicità unica e momenti d'abbandono che sfiorano la poesia si alternano per tutta l'opera. La storia parte in Inghilterra, un numero dispari di occhi assiste alla partita e non c'è uno spettatore con 3 occhi, ma più logicamente uno con un occhio solo. Un pallone viene calciato talmente in alto che non si ritrova più, così cominciano gli studi degli esperti e le ricerche. Pontesulago è un paesino molto particolare e i suoi cittadini sono ancora più particolari. L'autore, come suo solito, gioca con i suoi personaggi, perfino nella scelta dei nomi, cosa che risulta facile da comprendere se si è letto Se la luna mi porta fortuna, con la sua potente digressione sulla scelta dei nomi dei personaggi. Allora un personaggio 'malvagio' può anche chiamarsi Fiordaliso. A Pontesulago non conoscono il gioco del calcio, ma vogliono recuperare e da profani diverranno quelli che dovranno giocare la loro partita della vita e salvare I banditi del pallone dalla morte. Per fortuna che San Pie Leone, il Santo patrono di Pontesulago, il protettore più inetto e sfigato che ci si possa immaginare, decide di metterci lo zampino. Allora si festeggia e per consumare i festeggiamenti anche l'autore diventa personaggio e partecipa. Ma alla fine niente è come sembra.