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MARY LAVELLE

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Mary Lavelle, a beautiful young Irish woman, travels to Spain to see some of the world before marrying her steadfast fiance John. But despite the enchanting surroundings and her three charming charges, life as governess to the wealthy Areavaga family is lonely and she is homesick.

Then comes the arrival of the family's handsome, passionate - and married - son Juanito and Mary's loyalties and beliefs are challenged. Falling in love with Juanito and with Spain, Mary finds herself at the heart of a family and a nation divided.

368 pages, Hardcover

Published January 1, 2006

21 people are currently reading
567 people want to read

About the author

Kate O'Brien

49 books54 followers
Kathleen Mary Louise "Kate" O'Brien, was an Irish novelist and playwright.

After the success of her play, Distinguished Villa in 1926, she took to full-time writing and was awarded the 1931 James Tait Black Prize for her novel Without My Cloak. She is best known for her 1934 novel The Ante-Room, her 1941 novel The Land of Spices and the 1946 novel That Lady. Many of her books dealt with issues of female sexuality — with several exploring gay/lesbian themes — and both Mary Lavelle and The Land of Spices were banned in Ireland. She also wrote travel books, or rather accounts of places and experiences, on both Ireland and Spain, a country she loved, and which features in a number of her novels. She lived much of her later life in England and died in Canterbury in 1974; she is buried in Faversham Cemetery.

The Glucksman Library at the University of Limerick currently holds a large collection of O'Brien's personal writings. In August 2005, Penguin reissued her final novel, As Music and Splendour (1958), which had been out of print for decades. The Kate O'Brien weekend, which takes place in Limerick, attracts a large number of people, both academic and non-academic.

Librarian Note: There is more than one author in the GoodReads database with this name. See this thread for more information.

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4 (1%)
Displaying 1 - 30 of 43 reviews
Profile Image for Alisa.
Author 13 books161 followers
October 29, 2008
Wow. This was really good.

The start was slow and contemplative, but then all of the doom started rushing in. It made my heart hurt.

I loved the non-typical, non-romantic setting of Northern industrial Spain. All the characters say repeatedly how ugly it is, how dirty, without charm.

I loved the supporting characters, the phlegmatic and understanding Don Pablo (why isn't he my friend, my father?), the cerebral uncanny Milagros, the bitter circle of other Irish 'misses', and the bitter unbending Conlan.

And I loved how she said that being Juanito's lover would ruin her, would ruin him, and then she did it anyway. No, not "did" - more "admitted". Like some things are so true that they have to be admitted into existence, even though you know how there will never be any going back, though you know it's going to break your heart in two--still it must exist.
Profile Image for Camelia ❀.
176 reviews6 followers
July 2, 2022
Chiunque ami leggere, o frequenti dei lettori, avrà sentito pronunciare almeno una volta nella vita la fatidica frase: “Non ho scelto io questo libro: è stato lui a scegliere me!”.
Ammettiamolo, c'è un certo fascino nell'immagine del lettore che entra in libreria e, attratto magneticamente da una bella copertina o da un titolo allettante, finisce col portarsi a casa un libro del tutto sconosciuto, destinato poi a rivelarsi, con grande stupore dello stesso acquirente, un autentico capolavoro in grado di superare le sue aspettative più rosee...
A me, purtroppo, questa strabiliante fortuna non è mai capitata: nessun libro mi ha mai "scelta"!
Ce ne fu uno, in realtà, che una ventina d'anni fa, quando ero ancora piccola e relativamente ingenua, ebbe l'ardire di tentare... ma doveva essere - poveretto - un libro piuttosto miope, o per lo meno con le idee parecchio confuse, perché la sua "scelta" si rivelò quanto mai infelice, e dopo una burrascosa esperienza durata sì e no una cinquantina di pagine, decidemmo di comune accordo di andarcene ognuno per la propria strada, per manifesta incompatibilità di vedute.
Da allora - tenuto conto anche dei miei gusti un tantino esigenti - al romantico spirito d'avventura proprio dei lettori più intraprendenti, ho sempre preferito anteporre un po' di sano senso pratico. Perciò, prima di considerare seriamente di comprare un libro, preferisco documentarmi un po' sull'autore e sulla trama, a meno che, s'intende, non si tratti di uno dei miei scrittori preferiti, nel qual caso - e solo in quel caso - non mi faccio problemi ad azzardare il famoso acquisto a scatola chiusa.
Eppure, anche così, non si può essere mai completamente al riparo da eventuali incidenti di percorso, come dimostra la mia esperienza non proprio esaltante con una certa signorina irlandese dai riccioli color rame e la pelle bianchissima, che risponde al nome di Mary Lavelle.

Scritto nel 1936 dall'irlandese Kate O'Brien, ma fino a pochi anni fa inedito nel nostro Paese, il romanzo ruota intorno alla figura di una giovane donna - Mary, appunto - che conduce un'esistenza tranquilla e assai convenzionale nel villaggio di Mellick, in Irlanda, dove suo padre, un uomo anaffettivo e indifferente, esercita malvolentieri la professione di medico. Costui, considerando la figlia abbastanza bella da potersi trovare un marito, ha ritenuto superfluo impartirle un'istruzione adeguata; perciò, all'età di soli ventidue anni, ignara del mondo ma già sufficientemente disillusa, Mary si rassegna all'idea di un decoroso futuro come moglie dell'onesto John, un giovane pragmatico e dedito al lavoro, a cui è legata da tempo da un affetto sincero ma privo di slanci.

Se, però, il lato più razionale di Mary accetta di buon grado la sicurezza ed i moderati piaceri della vita che l'aspetta, una parte di lei rifiuta istintivamente il giogo di un destino impostole da altri; così, quando per caso le si presenta l'opportunità di trascorrere sei mesi ad Altorno, in Spagna, come istitutrice di tre fanciulle presso la facoltosa famiglia Areavaga, la ragazza decide di non lasciarsela sfuggire.

Quando ho incontrato per la prima volta il personaggio di Mary Lavelle, così inesperta, insoddisfatta, e assetata d'indipendenza, il pensiero - sia pure per un istante fugace - è andato automaticamente alle più celebri eroine brontëane con la loro involontaria modernità e l'incrollabile determinazione a lottare per trovare il proprio posto nel mondo... Ma si è trattato, appunto, soltanto di un'impressione passeggera: perché quella che emerge chiaramente, ad uno sguardo appena più attento, non è certo una versione novecentesca di Jane Eyre o di Agnes Grey, bensì la figura incolore di una ragazza senza particolari qualità, con poche idee in testa, ed una totale inconsapevolezza di sé e dei propri sentimenti.
Disavvezza alla riflessione ed abituata ad agire non secondo i dettami della coscienza, ma soltanto in base a dei principi che le sono stati inculcati, e in cui, però, ella non crede davvero (o, per meglio dire, in cui non si è mai neppure posta il problema di credere o meno!) Mary, una volta giunta in Spagna, si troverà costretta per la prima volta a guardarsi dentro e a fare i conti con gli sconvolgimenti inattesi che il contatto con quella nuova realtà finirà per scatenare dentro di lei.

Lo scenario pittoresco della terra iberica, luogo di antiche consuetudini e stridenti contrasti, costituisce senza dubbio il principale elemento di spicco del romanzo. Con le sue piazze chiassose e i porticcioli brulicanti di vita; con l'innato senso di familiarità che mitiga le convenzioni e le differenze di classe; con le sue controverse tradizioni in cui l'austerità del sentimento religioso si coniuga con la giovialità di un folclore profano, la Spagna appare molto più che un semplice riferimento geografico: diviene, piuttosto, il cuore pulsante dell'opera, un'entità fisica di cui riusciamo a cogliere ogni percezione e nota di colore: dall'animato vociare lungo le stradine di Cabantes, al calore del sole settembrino sulle spoglie pianure della Castiglia, passando inevitabilmente per la corrida: quel connubio d'impeccabile eleganza e cruenta efferatezza in cui l'anima contraddittoria della Spagna trova la sua più autentica espressione.

“Era la morte messa in scena tra costumi eleganti e ottoni da circo, giocata secondo il vecchio rito del pollice, con formule da marionette e tempi sincronizzati. L’aveva vista, la corrida sgargiante, e tutta la consapevolezza che fino a quel giorno aveva acquisito di se stessa fu stravolta, come c’era da aspettarsi, dall’insostenibile e cinica crudeltà. Non c’era scampo, e in quel momento di distacco da se stessa, in quel momento vago e inafferrabile, la verità irruppe, e lei l’ammise. Ma nel frattempo un’altra personalità, nascosta, nuova, meditava tra quegli attimi appena trascorsi, rivedeva svolazzare il mantelletto fulgido e, immobile, scolpito, con le scarpette da ballerino, l’uomo che aveva permesso al pericolo di lacerargli il costume di seta […] la libertà più selvaggia tradotta in commedia e la ferocia naturale gabbata da un omino scaltro dal costume elegante. Tutto per far applaudire la gente…”

Proprio l'esperienza della tauromachia, così sconcertante ed affascinante al tempo stesso, rappresenterà il vero punto di rottura nell'esistenza di Mary: se, infatti, il viaggio in terra straniera riflette idealmente il cammino della protagonista verso la scoperta di sé, sarà appunto la corrida a simboleggiare il culmine di quel medesimo percorso interiore, diventando metafora - e anticipazione - della perdita dell'innocenza: realtà, questa, che per Mary avrà il volto di Juanito, il primogenito degli Areavaga, un giovane avvocato, sposato e padre di un figlio, con un promettente futuro in politica.


“Un romanzo d’amore superiore, intelligente e di largo respiro, colorito e non convenzionale”

Così Mary Lavelle è stato definito sul Times Literary Supplement – come ci viene ricordato sulla copertina dell’edizione Fazi – ma onestamente, dopo aver voltato l’ultima pagina, mi sono chiesta seriamente se l’autore di quella fuorviante recensione non avesse per caso letto un romanzo differente, o se magari, la spiegazione di quella frase non risieda piuttosto nel diverso significato che alcuni di noi attribuiscono a determinate parole.
Già, perché comunque la si voglia mettere, la vicenda narrata da Kate O’Brien non è affatto una storia d’amore, né tantomeno l’irreprensibile Juanito può essere considerato l’anima affine a cui la protagonista, legata suo malgrado ad un altro, vorrebbe disperatamente unirsi per raggiungere la felicità.

Incrociatisi appena un paio di volte, senza peraltro essersi mai scambiati più di qualche tiepido convenevole, Mary e Juanito sono due perfetti estranei spinti l’una verso l’altro da una pura e semplice attrazione fisica; due persone immature la cui relazione si riduce ad un estemporaneo ballo in piazza, ad una passeggiata casuale in quel di Toledo, e ad un momento di passione accecante consumata furtivamente nel folto del bosco; il tutto condito da una serie di surreali dichiarazioni d’amore (in che altro modo definire gli assurdi giuramenti di eterna devozione tra un uomo e una donna che, fino a quel momento, si erano a stento rivolti la parola?!) e da una manciata di dialoghi che, per stucchevolezza e banalità, non avrebbero niente da invidiare alle peggiori telenovelas dei giorni nostri!

“Mi hai chiamato “amore” due volte, oggi»,
disse, e la voce gli tremò.

«E se ti chiamassi anch’io “amore”… Oh, Mary, ma come potrei? Cosa significa per te?».

«Questo. Mi sono innamorata di te, Juanito, dalla prima sera…».

«Anch’io. È stato più forte di me. Ma perché dovrei pia­certi?».
Le rivolse il volto pallido con una supplica che rasentava la rabbia.

«Non lo so perché. È così».”


E ancora:

“Dal giorno in cui ti ho vista ho vissuto nello sgomento e nell’infedeltà.
Sei incredibilmente bella, e così innocente e sublime, che t’ho creduta il mito che distrugge ogni uomo, anche il più onesto e dignitoso!
Ma è così? Sei un’eccezione fatale che annienta la normalità, o è una volgare attrazione che provo e questo solo uno spettacolo?
Sei il mio amore assoluto… o una mera illusione? […]

“Mio cuore, cosa c’è? Mi odi adesso?».
«Penso a domani».
«Perché a domani?».
«Juanito! Debbo partire domani».
«Sì, torni in Irlanda… ma dubito», rise, accarezzandola, «che riuscirai a viaggiare!»

«Dolcissimo amore!».
«Domani sarà un giorno bruttissimo, ma non mi angustia. Quest’amore è per la vita. Ci ameremo sempre».

«Sì, io ti amerò per sempre…».”


Mary, va detto, è, sotto molti aspetti, una vittima dell’educazione ricevuta: di quella mentalità che la spinge ad accettare di sposare un uomo di cui non è innamorata, semplicemente perché egli corrisponde al classico ideale del “bravo ragazzo”; la stessa mentalità che le impedisce di sottrarsi ad un ruolo che non desidera ricoprire, perché è lei stessa incapace di concepire per sé un futuro diverso da quello che le è stato prospettato.
L’insofferenza che prova, dunque, la si può comprendere facilmente, così come si può comprendere la sua vulnerabilità di fronte alla scoperta di quei piaceri che fino ad allora pensava le fossero preclusi per sempre.

Ciò che invece, personalmente, ho trovato assai meno facile giustificare – o, per meglio dire, ciò che mi ha lasciato realmente perplessa – è il fatto che, a dispetto delle esperienze vissute, dei tormenti patiti e dei dilemmi affrontati, in lei sia difficile ravvisare un effettivo percorso di maturazione o un’autentica evoluzione caratteriale e morale.

Certo, l’incontro con la gente di Altorno e l’infatuazione per Juanito le aprono gli occhi e la costringono a mettere in discussione la sua vita, ma di fatto, l’unica conoscenza di cui Mary – la cattolicissima ragazza di campagna sempre incline a scandalizzarsi per le innocue civetterie delle sue connazionali – si appropria, è semplicemente quella della propria sessualità: una sessualità che però, checché se ne dica, ha ben poco a che fare con l’amore e con la comprensione della propria personalità, che al contrario resta del tutto irrisolta, e forse perfino piu confusa di prima.

Anche sul piano meramente strutturale, il romanzo – dominato da un ritmo lento e dalla tendenza ad indugiare continuamente sulle medesime situazioni – appare, a mio avviso, piuttosto debole.

Nella prima parte, l’autrice, sacrificando quasi interamente la componente narrativa, dedica ampio spazio a delineare il profilo caratteriale dei singoli personaggi: ci racconta le loro vicende pregresse, ne analizza minuziosamente il vissuto interiore, passa in rassegna le loro emozioni, le loro aspettative, e scava con meticolosità nella loro mente sfiorando non di rado la speculazione filosofica.
Ne derivano così delle figure potenzialmente interessanti: come la petulante e precoce Milagros, quattordicenne amante della letteratura e della politica, o come suo padre Don Pablo, un uomo frustrato, che in gioventù ha sacrificato le proprie ambizioni sull’altare di un amore pericolosamente idealizzato, ma che con gli anni ha imparato ad apprezzare i moderati piaceri della vita domestica, sperando di riscattare se stesso nel successo dell’amato figlio.

Purtroppo, malgrado le premesse, ben poco di questo ricco materiale trova il proprio ruolo all’interno di un’opera tanto colta nella forma e nelle tematiche, quanto povera nell’effettiva sostanza.

Il principale problema del romanzo, però, resta senza dubbio l’incapacità dei protagonisti di conquistare le simpatie del lettore: un discorso che vale tanto per Mary – scostante ed asettica malgrado gli intenti dell’autrice – quanto per i suoi comprimari: dal suo vacuo amante, che ancor più di lei difetta totalmente di personalità, all’ottuso fidanzato, completamente cieco di fronte al disgusto che le sue effusioni provocano nella promessa sposa.

La sola figura potenzialmente interessante è quella di Agatha Conlan: istitutrice di non più verde età, nota per il suo carattere severo e introverso, e per l’insolita comprensione della cultura ispanica, che si troverà inaspettatamente avvinta da un’attrazione irrazionale e drammaticamente in contrasto con la sua profonda fede cattolica.
Peccato che il suo ruolo resti sotanzialmente sullo sfondo.

Sul piano stilistico, a onor del vero, a Kate O’Brien vanno riconosciuti diversi meriti: non solo per via del suo indiscutibile spessore culturale e della sua scrittura elegante e meticolosa, ma anche per la singolare abilità che dimostra nel riuscire a trovare il lato poetico perfino in una situazione di per sé al limite della prosaicità, arrivando quasi a nobilitare – sia pur nello spazio esiguo della pagina – sentimenti che ben poco hanno di elevato, e che rispecchiano se mai tutta la debolezza e la fatuità dell’essere umano.

Sfortunatamente, come spesso accade in questi casi, una volta spogliata dei suoi raffinati orpelli, la storia si rivela semplicemente per quello che è: un’amara vicenda di ordinaria mediocrità umana, culminante in un epilogo aperto che, lungi dal sciogliere i dubbi sul futuro della protagonista, nel mio caso non ha fatto che accrescere le già numerose perplessità.


Ad esempio, per quale motivo l’editore italiano, nel presentare la trama al lettore, descrive la vicenda di Mary – di cui, di fatto, nessuno verrà mai a conoscenza – come uno “scandalo” destinato a sconvolgere la vita di tutti?
O piuttosto: sotto quale punto di vista una figura come la sua meriterebbe di essere considerata un modello positivo di emancipazione femminile?

Davvero è sufficiente sfidare le convenzioni, indipendentemente dai motivi e dai modi in cui lo si fa, per guadagnarsi questo titolo?
Pensiamo sul serio che assecondare i propri istinti senza preoccuparsi delle conseguenze – o, per meglio dire, temendo soltanto gli eventuali danni che si rischia di subire in prima persona – debba essere considerato un segno di coraggio o un merito da esaltare? Mah!

In fin dei conti, però, tutto ciò neppure importa: perché quella che Kate O’Brien intendeva raccontarci, probabilmente, era soltanto una vicenda come tante, una vicenda di persone quali potremmo incontrarne dovunque nella vita reale, con le loro convinzioni troppo fragili e i loro vani egoismi.

“Era una storia vera.”

ci assicura la O’Brien

“Vera come la corrida, sant’Iddio, e altrettanto bella.”

Ecco, appunto. Forse, allora, il problema è proprio questo.

>>> Qui LA RECENSIONE SUL BLOG
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Barbara.
1,898 reviews25 followers
March 25, 2023
This novel, banned in Ireland when it was written, is set in the early 1930's. Mary Lavelle is a young Irish woman who takes a job as a nanny to three daughters of a family in northern Spain, Basque country. She wants to see some of the world before she marries her fiancé. The book was likely banned because Mary allows herself to flirt with a married man, and more. She does not lead the life prescribed by conservative Irish society of the time. It is an interesting portrayal of Spain at the time, as well as one of an adventurous Irish woman.
Profile Image for Caitrin Glavin.
9 reviews
April 24, 2013
Couldn't put this down at its final third, every twist towards the end was another brilliant revelation and the ending was like my other favourite novels- Brighton rock, gone with the wind, a farewell to arms, your totally caught up in thinking what will happen next to these brilliantly drawn characters. Loved the sketches of awful middle class irish 'ladies' misses having tea and grumbling too!
Profile Image for Alicia Gadi.
Author 11 books64 followers
April 6, 2019
Me ha gustado bastante en general, aunque el principio arranca muy lentamente y eso dificulta la lectura. Me gusta en particular que, para ser un libro de 1936, los personajes afrontan la realidad de forma muy madura, sin excederse ni decantarse por finales fantasiosos, que es lo que ocurre en muchas novelas románticas.

Además: APARECE UNA MUJER HOMOSEXUAL/BI DE FORMA EXPLÍCITA. EN UN LIBRO DE 1936 EN UN PAÍS CATÓLICO. HOW AMAZING IS THAT.
Profile Image for Mella.
15 reviews1 follower
February 24, 2022
A sentimental and political novel that showcases most overtly O'Brien's love for Spain and her respect for its people. I connected to all the characters, especially Milagros and Mary, and their connection to each other. The themes of this novel are for the most part seamlessly woven into the story and it never felt arduous to keep reading.
Profile Image for Maddie Roth.
288 reviews6 followers
July 22, 2025
Honestly the writing was good and all, but I can only read so much about the most beautiful girl in the world that makes men fall in love with her with one glance.

Nice scenes of the bull fights though!
Profile Image for Naia.
2 reviews
December 16, 2025
Ezkerraldea mentioned in irish literature!! Nire bizitzako crossoverra.
Profile Image for Gwynplaine26th .
684 reviews75 followers
July 13, 2017
3.5
Indagando nella complessa psicologia di Mary Lavelle, l’autrice dipinge il nitido ritratto di una donna coraggiosa la cui anima sensibile è divisa tra un amore impossibile e la sua forte coscienza cattolica.

Intenso, passionale, tuttavia con qualche alto e basso sulla narrazione che rallenta il coinvolgimento iniziale.

“Mary salì la scala per andare al piano di sopra. Ma fatti cinque o sei gradini si voltò. Anche Juanito, accanto alla porta del salone, si era fermato a guardarla, prima di seguire il padre nella stanza. Il sole del tramonto, riversandosi dalla finestra del pianerottolo, illuminò entrambi con dolcezza, avvolgendoli in un alone fatale”..
Profile Image for Lorcan McNamee.
Author 2 books1 follower
June 5, 2017
I seem to be one of the few men to have read this book, at least by the evidence of the reviews on Goodreads.

This book was apparently banned in the thirties in Ireland when it came out, and it is only in the second half that you discover why. It is quite daring for an Irish novel published in 1936, with adultery and open discussion about same-sex attraction. - "I like you the way a man likes you."

I enjoyed the novel much more than I was expecting. Mary Lavelle, a middle class Irish woman in her early twenties goes to the Spanish Basque country to work as a governess for a year. She is engaged to be married back in Ireland to John, solid but dull and not very enlightened.

The strengths of the novel lie in two areas: The first is the description of Mary's rapid fascination with Spain, with the people, the bullfights (which repel and intrigue her), the language, the landscape.

The second is the portrait of the world of the "misses" - the community of Irish governesses that are charged with educating the youth of the Basque upper class. They all refer to each other by their surnames - O'Toole, Conlan, Lavelle, etc, and nearly all of them are snobby, whinging, contemptuous of their adopted country, incapable for one reason or another of going home. It is an intriguing perspective on a little known community.

Mary discovers passion there in Spain, and in four short months the impression is that she has learned and developed more than in her whole life in Ireland. The book is a kind of love letter to Spain, a wistful, affectionate, at times intense portrait of a young woman who is opened up by living in another place, in another milieu.

The writing is intense and precise and full of detailed descriptions of characters, emotions and places, though it never gets top heavy. The best thing I can say is that I would certainly read Kate O'Brien again.
386 reviews16 followers
April 7, 2016
I picked up this book despite its unattractive cover because it was a Virago Classic. Mary Lavelle goes to Spain to be the companion of three young Spanish girls and to help them improve their English. Ireland evidently has been supplying young women with no other prospects to serve in this capacity to wealthy Spanish families. Mary doesn't quite fit the profile because she is stunningly beautiful and is also engaged to be married. For her, this is a last fling before settling down.

Everyone loves Mary, even the mother, though she is somewhat wary of Mary's beauty, knowing of the natural amorousness of Spanish men. Not only is Mary a well brought up young Catholic woman with a sweet disposition, she also begins to genuinely like Spain and its people. She even begins to see the beauty in a bull fight. The other "Misses", as Mary and her ilk were called, mostly didn't bother learning Spanish and were not as appreciative of the Spanish culture as was Mary.

When Mary falls for the married son of the family employing her, she first tries to talk herself out of it. Then she does everything she can to keep her distance from him. I have no trouble believing that two people can be strongly drawn to each other to the point of infatuation. And the two lovers were quite heroic in their struggle to not betray their commitments to others. But I guess I didn't rate it any higher because I couldn't totally connect with Mary. I kept turning back to the cover and wondering whose measure of beauty was displayed there.

I loved her going-away gift at the end, though.
Author 3 books2 followers
May 21, 2016
This is a wonderful bildungsroman about a young Irish woman who goes to Spain as a governess, and to get away for a time from her home and her stolid Irish fiance.
She wants to learn more about the world, and works for a Spanish grandee family. The family's fathter is an aging liberal, and his son Juanito is also concerned with the reform of Spanish politics. His son is married, with a young child, and falls in love with Mary...
104 reviews
July 22, 2024
A work of beauty to be savoured.
Profile Image for Rita.
1,688 reviews
September 1, 2022
1936. I have a Virago edition
Lovely lovely book, on many levels.
I certainly want to read more Kate O'Brien!!!

The Irish author [1897-1974] herself spent a year as a governess in Spain when in her 20s, probably about 1922, when this novel is set.

Perceptive descriptions of thinking and behavior and relationships of the various members of the upper-middle-class family the protagonist lived with. And the other Irish governesses who meet weekly in a cafe. Set in Basque country.

On the Spanish 'character':
103 ...on the train she observed 'a desperate-seeming sadness.' At home in Ireland 'the set of the face at any given minute proclaimed the mood...[with] expressive, mobile faces...Most Irishmen had such. But Spaniards wore masks. There was little guessing from a Spanish face the true humour of the soul behind it.'
122 'A reasonable, realistic people, who in the midst of violent social wrongs and gluttonies, their own and their neighbours', yet hold each other's routine rights and day-to-day dilemmas most matter-of-factly in respect; a people who walk and talk together exactly as whim takes them, bootcleaner and yachtsman, waiter and marquis; yet each ever touchily self-conscious of his own especial social eminence; a people offering and accepting views on God and politics as naturally as they offer and accept cigarettes; a people naively impressed by social gradings and material importance, yet quite unable to confuse those certainties with others, such as the value to each man of his ego, his pride and his opinions...'

140 The bullfight, she is told -- 'it is as symbolical and suggestive and heartrending as the greatest poetry, and it is also as brutal and shameless as the lowest human impulse. Nothing else can give you that in one movement.'

Mary falls in love, yet is ever practical and realistic [whereas her Spanish lover remains very romantic]:
253 'That's the beauty of it, dear love. There isn't a thing we can do. We've simply got to get over it. And every old fogey in the world says that in fact people do get over it....
So you see, our 'infatuation' is simply an uncomplicated pain which we must get over...Tomorrow I'll go home to Ireland.'
Profile Image for Rosalia Alberghina.
57 reviews3 followers
May 4, 2021
"Andare in Spagna, vivere da sola per una breve parentesi, il minuscolo iato tra le due facce della sua vita": è questo il desiderio che Mary Lavelle insegue quando intraprende questo viaggio, non sapendo che cambierà la sua vita, facendole scoprire la sua vera essenza.
All'inizio la narrazione è risultata un po' lenta: il viaggio di Mary e il suo arrivo ad Altorno forse si dilungano in troppi dettagli che non arricchiscono la storia.
La svolta narrativa avviene quando Mary decide di assistere alla corrida nonostante non appaia un passatempo degno di un miss irlandese. E invece ne rimane inaspettatamente colpita e coinvolta emotivamente da sentirsi spossata e irrimediabilmente cambiata.
"Ma la ferita della corrida rimase, per quanto si sforzasse di ignorarla, il varco attraverso il quale la Spagna le era entrata dentro e la possedeva. Non immaginava fino a che punto un pomeriggio all'arena avesse potuto cambiarla".
Mary è una ragazza bellissima, chiunque la incontri ne rimane colpita, ma al suo arrivo in Spagna è una giovane donna timida e riservata, consapevole della sua bellezza ma non dell'effetto che il suo aspetto fisico provoca in uomini e donne. E invece, la corrida, la Spagna e l'incontro con Juanito, il fratello maggiore elle sue allieve, la cambiano e la rendono una persona nuova.
Con lui vivrà un amore proibito, etereo e sensuale allo stesso tempo, tanto sbagliato quanto naturale e inevitabile.
"In quell'attimo si sentirono più in sintonia di quanto, paradossalmente, lo siano amanti di lunga data. Insieme per quell'amore acerbo e dilanante.Ripresero fiato. Erano felici alla pazzia. Stretti l'uno all'altra, si baciarono ancora."
Consigliato!
Voto: ⭐⭐⭐⭐, 5
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Samuel M.C.
116 reviews
July 22, 2024
Una obra que tenía un gran mensaje, unos personajes exquisitos, un trama perfecta y una historia de amor atrapante, pero que se desaprovechó muchísimo en el desarrollo, la narración y el pasar de la historia.

Son un fiel amante de los libros que hablan sobre la lucha contra las tradiciones y el pensar diferente, en especial los que lo hacen desde la mirada de la mujer en una época machista. El personaje de Mary Lavelle es una joya que retrata muy bien ese rol, además de complementarse de ser una extranjera que va a un país donde su lengua es distinta.

El problema con este obra fue la idea de la autora de romper con los ideales y las líneas narrativas clichés. Durante la obra se ahonda muchísimo en las reflexiones a través del narrador omnisciente y en las primeras 100 páginas los diálogos podrían contarse con los dedos de la mano, lo que hace que la narración sea lenta y tediosa por momentos. Este espacio pudo haberse usado para desarrollar mejor la trama y añardile más fluidez a la narración. Por otro lado, lo más importante y lo más atractivo de la obra, que es la historia de amor, sucede cuando ya vas 2/3 partes leídas del libro. A pesar de que esas escenas estén muy bien narradas, se quedan cortas y se sienten muy afán, ya que perfectamente se podría haber desarrollado muchísimo más.

En conclusión, el libro tenía todo para ser un clásico de la literatura, pero el dedicarle la mayoría de la narración a las reflexiones, que podrían haber sido reducidas y mejor contadas a través de los diálogos personajes, le quitó muchísimos puntos a esta novela.

Aún así es muy disfrutable y si te gustan los libros de época, vendría bien.
Profile Image for Mary.
297 reviews5 followers
August 14, 2017
“Mary Lavelle” racconta la storia di un amore travolgente Ma è anche, la narrazione di una evoluzione femminile che registra un cambiamento interiore
Il romanzo manifesta un sapore classico che ci riporta alla romantica Jane Eyre, eroina di Charlotte Brontë, sia per la professione che le accomuna, sia per quel percorso di crescita ed evoluzione che il romanzo sottende alla storia d’amore.
Kate O’Brien affronta in maniera anticonvenzionale il tema dell’amore nelle sue molteplici facce. Si sente, invece, una traccia di ‘vintage’ nella narrativa- perfetta stilisticamente ma troppo precisa, troppo esplicativa, poco sfumata. E’ comunque un piccolo classico da leggere.
Da questo libro possiamo anche capire come ogni paese ha la sua storia e le sue tradizioni, che possono piacere o no al visitatore, ma sono importanti per i suoi abitanti. Per questo motivo, le ambientazioni descritte in questo libro, mi sono piaciute particolarmente, soprattutto grazie alle descrizioni mirate da parte dell'autrice che non sono noiose e non rendono la lettura pesante.
532 reviews2 followers
June 22, 2020
This book was so well written I actually started it again as soon as I finished it. The beauty of the writing , the atmosphere , the tension of the bullfight, the bitterness of the misses , the descriptions of Spain and Spanish culture as seen by Mary. The book was full of pathos. The bullfight was brilliantly done, so much so that I had to watch a bullfight on YouTube to see if I would feel the same as Mary.The plight of Irish girls who went to work as nannys and could never return home. And the of course the wonderful, heartbreaking , love story!! Not to mention the idea of lesbian love written 100 years ago. What a brave writer Kate O Brien was. I can’t wait to get more of her books.
This entire review has been hidden because of spoilers.
79 reviews1 follower
May 23, 2021
I liked this, really nice Spanish atmosphere is created and now I want to go to Spain. There are definitely parts where there is probably too much description and the language is really overly flowery but I do like how you get an insight into several characters' thoughts. I can definitely see why this was censored in the 30s though lol. The other downside is that I hate books where people "fall in love" when they barely know each other, and also they immediately have penetrative sex without foreplay which is a bit bleak (would've thought that might have at least appeased the censor board a bit). But yeah despite that I still liked it, nice story generally
Profile Image for Pipkia.
69 reviews104 followers
April 12, 2018
Kate O’Brien... how I love thee. This one isn’t quite as tragic as The Ante-Room, or as heart-rendingly beautiful as The Land of Spices, but every aspect of this is lovely. Also, Milagros is the best character ever.
Profile Image for Gabriella.
111 reviews12 followers
April 24, 2020
I really wanted to like this book as the plot was charming and I felt attracted by the author’s life.
Although the incipit is quiet interesting, the description of characters is not deep enough and just slows down the pace too much, imho.
1 review
July 27, 2022
Read the Virago edition, which had a repeated typo of “boy” instead of the Spanish “hoy.” Not your typical romance novel, but a rather intense contemplation of love, passion, compassion, and the strangeness of time in the span of a life. Why is this author not better known?
Profile Image for Maeve.
61 reviews
September 30, 2025
An intimate and beautiful book - part romance, part travel writing, part self-discovery. I read this in Spain during a tremendously difficult time in my life and it not only comforted, but inspired me. The best book I've read in a very long time.
Profile Image for Andi.
94 reviews1 follower
October 26, 2018
There was quite a lot of exposition at the beginning - no real "action" until halfway thru - but this didn't deter from the story. I think my favorite characters were Agatha and Milagros.
330 reviews2 followers
April 27, 2020
geschreven in 1936 - en later verfilmd, al snap ik niet hoe de eindeloze beschouwingen op het grote scherm passen. Gedateerd boek - soms saai, andere momenten toch boeiend.
Profile Image for Maria Chiara Maestri.
891 reviews9 followers
August 29, 2020
Una storia d'amore tragica come una corrida, ma altrettanto avvincente. Molto ben descritta la condizione delle miss in Spagna negli anni '20.
Displaying 1 - 30 of 43 reviews

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