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Trilogia dell'Altipiano

Trilogia dell'altipiano

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Storia di Tönle - L'anno della vittoria - Le stagioni di GiacomoLa storia di Tönle Bintarn, contadino veneto, pastore, contrabbandiere ed eterno fuggiasco è l'odissea di un uomo che tra la fine dell'Ottocento e la Grande Guerra rimane coinvolto per caso nei grandi eventi della Storia e combatte una battaglia solitaria per la sopravvivenza sua e della civiltà cui sente di appartenere. L'anno della vittoria, continuazione ideale della Storia di Tönle, è quello che va dal novembre 1918 all'inverno successivo e racconta la storia di una famiglia e di un paese che devono risollevarsi dall'immane naufragio della guerra. A concludere la Trilogia dell'altipiano, Le stagioni di Giacomo, dove, in una piccola comunità dell'altipiano uscita stremata dalla Grande Guerra, il protagonista cerca di sopravvivere facendo il recuperante, cioè battendo la montagna alla ricerca dei residui bellici da rivendere ai grossisti di metalli per pochi centesimi. E lì, nel silenzio dei monti, Giacomo impara a dialogare con i soldati scomparsi, ma anche a conoscere la natura e a decifrarne il linguaggio segreto, ad amare piante e animali. Con poetica semplicità, Rigoni ci restituisce un mondo di memorie ancora integro, dando voce alle cose, alle persone, alla natura nei loro aspetti più autentici, testimonianze di un'umanità di confine che vince nonostante la storia.

378 pages, Paperback

First published December 2, 2010

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About the author

Mario Rigoni Stern

72 books83 followers
Mario Rigoni Stern was an Italian author and World War II veteran.
His first novel Il sergente nella neve, published in 1953 (and the following year in English as The Sergeant in the Snow), draws on his own experience as a Sergeant Major in the Alpini corp during the disastrous retreat from Russia in the World War II. It is his only work to be translated into English and Spanish.
Other well-known works also include Le stagioni di Giacomo (Giacomo's Seasons), Storia di Tönle (The Story of Tönle), and the collection of short stories Sentieri sotto la neve (Paths Beneath the Snow).
He was awarded the Premio Campiello and the Premio Bagutta for Storia di Tönle, and the Italian PEN prize for Sentieri sotto la neve.

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Displaying 1 - 5 of 5 reviews
Profile Image for Dvd (#).
512 reviews93 followers
February 27, 2022
03/08/2019 (*****)
Per descrivere e recensire questo libro, forse occorre prenderla alla larga.
La prima cosa da dire è che raccoglie tre romanzi, e che l'intenzione iniziale di Rigoni Stern non era quella di costruire una trilogia di romanzi fra loro connessi; tuttavia, la trilogia si è costruita, se così si può dire, quasi in maniera spontanea, e in effetti i tre romanzi - scritti ognuno a distanza di dieci anni circa dal precedente - coprono tre momenti storici successivi ma correlati fra loro e presentano uno sfondo di ambientazione analogo (l'Altopiano dei Sette Comuni) nonché personaggi in comune (o rimandi, brevi ma intensi, ai protagonisti dei romanzi precedenti).
La presenza di trame differenti ma con legami, evidenti o anche solo estemporanei, comuni fa di questa sorta di trilogia postuma una affascinante e commovente saga di una intera comunità e di una terra con specificità del tutto particolari ma in fondo similari a quelle di tutta la società italiana di quegli anni attraverso circa 80 anni di tribolazioni e eventi epocali (dal passaggio al Regno d'Italia dopo le guerre risorgimentali fino alle due guerre mondiali).

I tre romanzi, come detto, sono tutti ambientati sull'Altipiano caro a Rigoni Stern, ma raccontano momenti differenti con protagonisti differenti.
Nel primo, Storia di Tonle, ambientato fra la fine dell'Ottocento e la fine della Grande Guerra, si racconta di Tonle, un uomo costretto dalla situazione a vagabondare per tutta la vita di qua e di là nella Mitteleuropa del tempo salvo poi tornare, periodicamente come le rondini, sul suo Altopiano, fino a esserne scacciato insieme a tutti gli altri abitanti nella grande evacuazione del 1916 in conseguenza della Strafexpedition: il racconto consente a Rigoni Stern di raccontare l'odissea dei profughi nonché la spaventosa devastazione dell'Altipiano a seguito del passaggio del fronte.

Il secondo racconto, L'anno della vittoria, che nel complesso giudico il migliore dei tre, si riprende da dove aveva finito Tonle: la famiglia di Matteo torna dall'esodo forzato nel paesaggio lunare che un tempo era la loro casa, avviando una faticosa opera di ricostruzione, materiale e morale, fra miseria e difficoltà di ogni tipo.

Il terzo racconto, Le stagioni di Giacomo, sembra quello che ha meno da dire, sebbene sia quello più chiaramente autobiografico (Rigoni Stern compare sullo sfondo delle vicende del protagonista, suo compagno di classe e coetaneo), soprattutto perché il grande evento che sconvolge sotto ogni aspetto quei territori - la Grande Guerra - è appena finita; ma fra i suoi rigurgiti più duraturi c'è il ventennio fascista, con le sue grandi menzogne e i suoi vuoti artifici retorici che portano l'Italia al disastro, travolgendo sia Mario che Giacomo, in una tragedia che diventa più individuale e generazionale che collettiva, come invece lo era stata la guerra precedente.

Se L'anno della vittoria, pur nel suo voler essere il racconto della rinascita, è in fondo il più duro e drammatico fra i tre romanzi (e il migliore, a livello letterario), e se Storia di Tonle rappresenta, nella descrizione neorealista della società contadina ottocentesca, soprattutto la quiete prima della tempesta (pur essendo il romanzo che, la tempesta, la vive tutta quanta, pur dal punto di vista lontano dei profughi), è Le stagioni di Giacomo il racconto più vivo, vero, che nella sua malinconica narrazione del ventennio fascista dal punto di vista, non esplicito, del bambino poi adolescente e infine adulto Rigoni Stern rappresenta la sostanziale fine delle speranze, la presa d'atto definitiva che il mondo degli uomini è quello che è, e che la felicità risiede nei piccoli attimi e nelle piccole cose del quotidiano.

Al di là della bravura del Mario Rigoni Stern scrittore e della sua profonda, sincera umanità, colpiscono varie cose di questa trilogia di racconti.
L'ambientazione, prima di tutto, e la descrizione della cronica miseria della società contadina d'un tempo: colpisce l'immaginazione del lettore moderno, e in particolare la mia, che abito in linea d'aria a qualcosa come 30 chilometri da Asiago, e che quella società contadina la conosco per sentito dire dai racconti dei miei, con le stesse terminologie (al netto del cimbro parlato lì, ovviamente) e con le stesse caratteristiche.
Era una società incredibilmente solidale quella, perché la famiglia ne era il nucleo fondante e dalla protezione reciproca di questa componente passava la sopravvivenza di tutti; la solidarietà e l'assistenza erano tuttavia l'altro lato di una medaglia fatta di spaventosa povertà e drammatica arretratezza culturale, di una società chiusa e divisa in caste rigidissime. Più rispettosa di noi verso molti aspetti del mondo e del vivere (per la tradizione, per i valori umani, per l'ambiente), e per questo da riscoprire, ma con giudizio e obbiettività e senza idillici e idealistici rimpianti.
Era una valle di lacrime, che per noi risulterebbe anche solo difficilmente immaginabile.

Rigoni Stern racconta quella società e quel mondo con pacata compostezza, con ritmo serrato e perfetto, con realismo e persino con rassegnata malinconia, d'un passato che non esiste più (nel bene e nel male) e che nasconde le radici della sua identità.
Anche della mia, a dir la verità, pur non avendo vissuto nulla di tutto quello che viene qui raccontato essendo nato ben più tardi: ma lì stanno le mie radici profonde, ed è fondamentale, assolutamente fondamentale conoscerle. Ringrazio Mario Rigoni Stern per questo.

Per concludere, oltre che a consigliarlo a tutti quanti, lo promuovo con cinque stelle: per valore letterario; per valore storico; per valore culturale, infine e soprattutto.
Profile Image for arcobaleno.
649 reviews163 followers
March 22, 2017
Si compone di tre romanzi che possono essere considerati una sorta di saga, non familiare ma... "locale", una piccola saga paesana dentro la storia nazionale. Il filo conduttore risulta infatti l'ambiente: l'altipiano di Asiago caro a Mario Rigoni Stern, luogo di nostalgie e ricordi, di amicizie e combattimenti. Appena un richiamo accennato, quasi nascosto, tra i personaggi di un romanzo e l'altro, pur nella loro continuità cronologica. Con occhio sensibile e genuino, MRS osserva e restituisce al lettore gli avvenimenti, la Cultura, la Vita della gente delle sue montagne in un periodo complessivo che va dalla seconda metà dell'Ottocento alla conclusione della seconda guerra mondiale. Ci riporta le voci del proprio passato, ritrovate tra i ricordi personali e di famiglia: storie che appartengono alla nostra Storia e che potranno sopravvivere come memoria per le generazioni future.

Del primo romanzo, Storia di Tönle, avevo già scritto qui. Rimane, per me, il più appassionato, poetico e completo.

L'anno della vittoria presenta la situazione sull'Altipiano alla conclusione della prima Guerra Mondiale, quando chi tornava a casa da vincitore trovava in realtà un cumulo di macerie, fame, povertà; ma soprattutto racconta la dignità e il coraggio di una popolazione legata alla propria terra, la forza con cui ognuno ha cercato di rialzarsi, di ricostruire la propria casa e ricollegarsi alle proprie origini; dunque la vittoria della vita sulla morte, del lavoro sulla distruzione. Vi si trovano passaggi di vera poesia, ma nella seconda parte altri risultano piuttosto tecnici e burocratici nella loro precisione.

Le stagioni di Giacomo completa il ciclo, ricoprendo l'arco di tempo tra le due Guerre. Ben architettata la costruzione del romanzo che si svolge in realtà come un lungo flashback dell'Autore, racchiuso in una cornice dal forte impatto scenico: il romanzo si conclude infatti riprendendo la scena iniziale, molto poetica, e l'unica a svolgersi dopo la seconda guerra mondiale con il ritorno nella casa dell'amico. Sono passato e non c'era nessuno. Silenzio attorno e dentro le case. [...] Tutte le porte erano ben serrate, chiusi gli scuri alle finestre...Il silenzio e la penombra erano carichi di ricordi che sembravano chiedere la parola.

Accomuna i tre romanzi lo stile della narrazione: pulito, essenziale, intimo, secondo il codice letterario di MRS, che chiede di "suggerire" e non descrivere, lasciando al lettore la possibilità di "partecipare" secondo il suo sentire; dunque uno stile che spesso si avvicina a quello della poesia.
E, comune, rimane lo scopo dei tre romanzi, e di tutti gli scritti: lasciare traccia di un cammino spesso dimenticato e trascurato.
Sono rimasti degli uomini a testimoniare, ma anche a custodire un'antica civiltà. Sono la retroguardia in questa ritirata di valori civili, ma come in tutte le ritirate la retroguardia è quella che salva.
Profile Image for Sally68.
298 reviews32 followers
March 4, 2019
Quattro stelline e mezza..
I libri di questa trilogia sono stati per me un crescendo di emozioni. Storia di Tönle racconta la vita difficile della gente che viveva al confine, costretta al contrabbando per sfamare le proprie famiglie, con tutti i rischi che questo comporta. Tönle, percorrerà distanze infinite alla ricerca di un lavoro, per poi verso fine autunno far ritorno a casa. Scoppierà poi la guerra, i suoi familiari troveranno riparo in pianura ma lui resterà sull’Altipiano con le sue pecore. Trapela in tutto il libro l’amore di quest’uomo per la sua terra, per la sua casa, per quelle radici, per quel ciliegio, che da sempre cresce sul tetto. Lui guardiano, a salvaguardare il focolare, sperando che un giorno la guerra finirà. Morirà ai piedi di un ulivo, vicino casa.
L’anno della vittoria, racconta la fine della guerra e la voglia della gente di ritornare sull’Altipiano, non sapendo cosa avrebbero trovato. Devastante e sconsolante quello che trova Matteo, quando rivede la sua casa. Un cumulo di macerie, solo il tronco spezzato del ciliegio a ricordo e la bambola di pezza delle sue sorelline. Rientrato, racconta il tutto alla madre e al nonno e consegna la bambola a una delle sue sorelline che però da li a poco verrà a mancare perchè stroncata da un’epidemia di spagnola, che fece diverse vittime soprattutto tra i più piccoli. Tutto questo non li fa desistere dal voler ricostruire le proprie abitazioni o per lo meno una parvenza di casa. Bellissimo.
Le stagioni di Giacomo, racconta delle peripezie di Giacomo, ma come di tante altre famiglie che devono ricostruirsi una vita, la guerra ha distrutto tutto. Grazie alla raccolta di reperti bellici, ferro, rame che poi venderanno riusciranno a tirare avanti e permise a Giacomo di pagarsi la tessera balilla, non tanto per convinzione politica ma per poter avere l’attrezzatura da sci. Quando ho letto questo passaggio mi sono commossa. Io avevo 10 anni quando imparai a sciare con due sci, di legno, color rosso e con in alto a destra la scritta “Balilla”. Mi ricorderò sempre quando a metà marzo e la neve era molle, il legno impregnandosi di acqua non mi faceva piu sciare, scendere da qualsiasi pendio era impossibile, mentre i miei compagni, con attrezzatura piu moderna potevano continuare a sciare. Chiedo scusa per questa mia digressione, Mario Rigoni Stern, anche in altri suoi libri, racconta una parte di storia, in gran parte quella di mio padre e a tratti e indirettamente anche un po la mia.
Concludo, consigliando di leggere Mario Rigoni Stern, scrittore italiano molto spesso dimenticato e poco apprezzato. Quest’uomo sa scrivere con semplicità, veridicità di quel periodo come pochi altri.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Cristina - Athenae Noctua.
416 reviews50 followers
November 25, 2019
Come tutti i racconti di guerra, come tutti i libri che raccolgono testimonianze di grandi tragedie storiche direttamente vissute o efficacemente modellate sulla base della realtà, anche questa Trilogia dell'Altipiano ha lasciato un segno particolare, rivelandomi la voce di un autore che, pur già conosciuto, mi è parso fra queste pagine più familiare e vicino, forse proprio perché mi ha condotta a casa sua. Leggendo i tre racconti uno dietro l'altro sembra davvero di percorrere i sentieri fra le montagne vicentine, di sentire il brontolio del cannoni in lontananza e di vedere quelle pietre maciullate dagli esplosivi, segni di un paesaggio irreversibilmente mutato quanto sono mutati gli spiriti di chi ha convissuto col fragore degli attacchi e dei ripiegamenti e, quindi, con la paura e lo strazio di aver perso ogni cosa.
https://athenaenoctua2013.blogspot.co...
Profile Image for Leonardo.
8 reviews2 followers
February 29, 2024
‘’Una gran bella fiera quella di oggi. Ma ci sono pochi soldi in giro, - disse Matío, - e tutto è diventato piú caro. Colpa della guerra in Abissinia’’
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