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Le sel

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«Quand tout sera terminé, vous douterez de moi, du souvenir qu'il vous restera de moi. Les choses sont ainsi, les vivants défigurent la mémoire des morts, jamais ils ne sont plus loin de leur vérité.»

304 pages, Kindle Edition

First published August 19, 2010

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About the author

Jean-Baptiste Del Amo

19 books160 followers
Jean-Baptiste Del Amo, né le 25 novembre 1981 à Toulouse, est un écrivain français.

En 2006, il reçoit le Prix du jeune écrivain de langue française pour sa nouvelle Ne rien faire, écrite à partir de son expérience de quelques mois au sein d'une association de lutte contre le VIH en Afrique. Ce texte court, qui se déroule en Afrique le jour de la mort d'un nourrisson, est une fiction autour du silence, du non-dit et de l’apparente inaction.

Fin août 2008, son premier roman, Une éducation libertine, paraît dans la collection blanche des éditions Gallimard. Il est favorablement accueilli par la critique1 et reçoit le Prix Laurent-Bonelli Virgin-Lire, fin septembre 2008.

Finaliste du Goncourt des Lycéens, il fait également partie de la dernière sélection du prix Goncourt 2008 (aux côtés de Jean-Marie Blas de Roblès : Là où les tigres sont chez eux (Zulma) qui recevra le Prix Médicis 2008, de Michel Le Bris : La Beauté du monde (Grasset) et d'Atiq Rahimi : Syngué Sabour. Pierre de patience (POL) à qui sera attribué le Goncourt.)

En mars 2009, Jean-Baptiste Del Amo se voit finalement attribuer le prix Goncourt du Premier Roman, à l'unanimité dès le premier tour de scrutin.

Le 25 juin 2009, c'est au tour de l'Académie française de lui décerner le prix François Mauriac.

Il est également récompensé par le prix Fénéon des Universités de Paris.

Une éducation libertine est publié en poche (Folio) au mois de mars 2010.

Il publie en 2010 un deuxième roman, Le Sel, texte contemporain situé dans le port de Sète, qui relate une journée de la vie d'une famille, au terme de laquelle un dîner doit en réunir tous les membres. Au gré de ses souvenirs, chacun se remémore l'histoire familiale et la figure d'un père disparu. Le livre est fortement soutenu par les libraires et paraît en format poche (Folio) en 2012.

Les thèmes récurrents de l’œuvre de Jean-Baptiste Del Amo incluent la mort, la quête identitaire, le corps et la sexualité. En 2010-2011, Jean-Baptiste Del Amo est pensionnaire de la Villa Médicis.

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25 (8%)
1 star
11 (3%)
Displaying 1 - 30 of 51 reviews
Profile Image for Dagio_maya .
1,108 reviews351 followers
September 17, 2017
"Così pensavano, il giorno della cena, come attraverso un tunnel, una crepa nel tempo che li aveva spinti a ricordare."

Pubblicato nel 2010, è il secondo romanzo dello scrittore francese Jean -Baptiste Del Amo ed unico- al momento- tradotto i italiano.

"Tutti i mali del mondo potevano nascere dalla solitudine delle madri?"

Nella cittadina portuale di Sète, Louise ha invitato a cena i tre figli.
Fanny, la cui vita si è fermata con la morte della figlia Léa, è in continua lotta con la madre ed i suoi silenzi.
Albin, cresciuto ad immagine e somiglianza del padre-padrone Armand che continua dominare anche se ormai morto.
Jonas, che da tempo è riuscito a liberare la propria omosessualità ma non facilmente ha reciso il cordone del morboso attaccamento materno.
L'invito a riunirsi nella casa dell'infanzia scatena per tutti loro un'incessante immersione nel passato.

"Il loro passato sembrava fragile, cedeva a falde, e ogni ricordo ne chiamava un altro, più denso o più tenue."

Armand è il fulcro. Una presenza che torna prepotente con la sua sfacciata virilità e rudezza da uomo di mare quale era. Forse un uomo che ha indossato una maschera. Sicuramente un padre ed un marito che ha condizionato le relazioni della famiglia.

"La loro famiglia era come un fiume dalle curve imprendibili: non era possibile circoscriverne la verità, se non nel punto in cui la memoria di ognuno di loro affluiva per gettarsi, unita, nel mare."

Un impeccabile stile e linguaggio che dosa con cura ed equilibrio tanto la dimesione emotiva quanto la concretezza di quel reale quotidiano che a volte si rivela con spudorata crudezza.
Si respira dolore tra queste pagine.
Un dolore salato.
Di sale sono quelle montagne, accecanti per lo splendore,che Fanny da bambina considerava le sue segrete fortezze: uno scudo verso le mancanze di genitori latitanti.

Di sale è pieno il mare.
Invisibile agli occhi ma pungente sulle labbra e intenso nel suo bruciare su quelle ferite che tardano a rimarginarsi.

Un finale magistrale in cui c'è un fermo immagine: ogni personaggio trattiene un momento speciale.
Perchè se è vero che ci sono tante vite condite dalla sofferenza, è altrettanto vero che ognuna di esse conserva un momento unico che rappresenta la felicità e da custodire gelosamente.

"Il passato ha una sua dinamica, una vita propria. I ricordi ne generano altri e da quelle unioni incestuose nascono favole."
Profile Image for pierlapo quimby.
501 reviews28 followers
March 28, 2018
Non è un romanzo riuscito; peccato, perché ne aveva tutto il potenziale.
Del Amo sa scrivere, ho apprezzato il suo gusto per un periodare tutt'altro che minimale, complesso, anche elegante, ma mi sono accorto ben presto che il suo stile è al servizio di quintalate di scene disturbanti, eccessive, gratuitamente morbose che soffocano la storia e i protagonisti, i loro gesti e pensieri.
Tutto il romanzo è un fiorire di sessi, maschili e femminili, turgidi e ingrossati i primi, umidi e carnosi i secondi, pulsanti, infiammati, insanguinati, affondati o schiusi; quasi ad ogni pagina i personaggi hanno a che fare con il proprio sesso o quello altrui.
Alcune scene inverosimili e altre intollerabili non fanno che confermare la sensazione di avere a che fare con pura ostentazione. Questa esasperata ricerca dell’osceno scenico è a tal punto esibita da risultare artefatta, buona solo a suscitare sensazione nel lettore. Non mi è mai parso, infatti, che Del Amo intendesse scrivere un romanzo sul ‘disturbante’; è forse questo il difetto principale che ho avvertito nell'opera: manca quella grazia che la scrittura dovrebbe saper infondere alle scene più orrende e così elevarle al sublime, una certa angolatura, come la luce giusta nei dipinti, che aiuti a guardare attraverso la scena più abietta e violenta o squallida e ci faccia dire: che schifo, ma com’è magnifica questa rappresentazione dello schifo!
E l’effetto che questa somma esibizione ha provocato in me è che allo schifo di facciata non ci ho creduto neanche per un minuto.
Profile Image for Gattalucy.
380 reviews160 followers
March 26, 2018
Altri hanno provato a dire del vuoto che lasciano le partenze

E’ il racconto di una sola giornata, quella in cui Louise riunisce la famiglia per una cena, col desiderio di avere tutti i propri figli con le rispettive famiglie riunite. Ma l’invito darà l’opportunità a ciascun figlio di rivivere i propri ricordi di un’infanzia vissuta all’ombra di un padre-padrone e una madre troppo debole che non li ha fatti sentire amati.
Ognuno con i propri vissuti, chi cresciuto secondo le aspettative del padre, reiterando la sua violenza, chi al contrario ne ha preso le distanze dichiarando apertamente la propria omosessualità, e chi incolpa la madre di quella mancanza d’amore per cui si è sentita devastata per tutta la vita.
Il divorzio non era ipotizzabile. Louise si era tenuta aggrappata a una visione della coppia soltanto sua e ai compromessi che una vita in comune esige
Un tourbillon psicologico, fondato sui ricordi, sulle sensazioni personali di un vissuto comune che però porta a emozioni diverse, ognuno con le proprie difficoltà a vivere la vita quando l’infanzia non è un mondo solido dove rifugiarsi, là dove i segreti più torbidi minano alla radice le sicurezze e le personalità.
La vita è passata così veloce… Appena una manciata di domeniche bagnate di sole e grida e risa dei bambini
Una bella sensibilità quella di Jean-Baptiste Del Amo, capace di dar vita a personaggi reali, scavando nelle loro difficoltà. Ma anche nelle descrizioni della natura attorno a loro: la luce, in particolare, i riflessi, il mare gli odori.
Il riflesso si spandeva sulle acque del canale dove le chiazze di carburante diventavano iridescenti al sole. Si esibivano in sfumature policrome in un dondolio continuo
Devo inoltre fare ammenda: il romanzo è ambientato a Sète, città che, nelle mie scorribande sulla costa mediterranea francese ho sempre evitato, ritenendola luogo di stagni, paludi e zanzare. Alla fine mi è venuta voglia di vederla.
Mi sa che di questo Del Amo sentiremo ancora parlare.
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
August 25, 2017
Leggere “Il sale” di Del Amo è come partecipare ad una psicoterapia di gruppo. Nel romanzo non succede molto direi, visto che la trama è semplicissima: Louise, ormai anziana e vedova, invita a cena figli, nipoti e nuore per un incontro che spera serva a riavvicinarli, visto che per una serie di ragioni hanno intrapreso strade diverse, non si parlano da tempo e si sono allontanati uno dall’altro.
La trama è semplice, come dicevo, ma i temi trattati sono molti e parecchio interessanti.

Nei vari capitoli del libro vediamo la prospettiva di ognuno dei personaggi coinvolti, i ricordi, i rancori, i sentimenti, le incomprensioni nei confronti degli altri. Storie parallele e personali che a volte descrivono le medesime situazioni ma viste da punti di vista diversi.

Jonas, omosessuale, ha vissuto anni difficili per il comportamento del padre che non ha mai accettato la sua omosessualità. Fanny non è riuscita a superare la perdita della figlia e ha mandato a rotoli il matrimonio e i rapporti con l’unico figlio rimasto. Albin, forse quello che sente maggiore affinità col padre, cerca invano di essere un marito ed un padre all’altezza.

Tutti guardano solo le cose dal proprio punto di vista in modo egoistico, tutti vivono in una solitudine dolorosa e senza uscita cercando però indipendenza, tutti vivono una sessualità traumatica, sono insoddisfatti e tristi, tutti sentono dentro un rancore per gli altri componenti della famiglia, E in particolar modo i figli covano un odio per i genitori, che ad un certo punto esplode.

”Tutti noi» aveva detto, folle di rabbia, «tutti noi meritavamo di morire. Tutta questa fottuta famiglia, con i suoi silenzi e i suoi imbarazzi. Ecco cosa avrebbe dovuto scomparire. Ma non Léa. Non mia figlia”.

Louise, il personaggio centrale del romanzo, è stata sposata con un uomo prepotente e sgradevole da cui ha ricevuto pochissimo, è stata il fulcro attorno al quale ruotava tutta la famiglia e ha sempre cercato di mascherare le sue emozioni e le sue paure di non riuscire a farcela. E ora che è anziana non esita a prendersi le responsabilità della infelicità dei figli. Ma le sue difficoltà, i suoi sforzi e l’amore che ha sempre avuto per i suoi figli non vengono compresi proprio dai figli stessi, che provano per lei rancore in quanto l’accusano del fallimento della loro famiglia. Molto intenso e degno di nota il momento in cui la figlia Fanny scarica sulla madre Louise tutte le sue insoddisfazioni e tutti i suoi rancori, accusandola in modo spietato e crudele.

“Basta così. Tu non senti niente. Tu sei rinchiusa nelle tue certezze. Sei talmente… fredda e sicura di te… Devi essere cieca per non vedere il male che ci avete fatto, per non capire che ci avete annientati”

Un romanzo scritto bene ed intenso, mai volgare, nonostante a volte i temi trattati non siano affatto facili. Per una lunga parte del romanzo ho pensato ad una scrittrice femmina (leggevo l’ebook e non vedevo la copertina). Mi ha stupito scoprire che mi sbagliavo, perché certi scambi, certe situazioni, certe descrizioni sono secondo me più vicine al modo di pensare femminile.

Il titolo, il sale, credo si riferisca al mare, che qui è spesso presente nelle descrizioni, nei profumi, nei paesaggi. Mare che contiene il sale, che dà sapore ma che brucia, se messo sulle ferite. Anche se il romanzo, a mio modesto parere, poteva tranquillamente essere ambientato sulle Dolomiti e non sarebbe cambiato nulla…

La quinta stella non la merita a mio parere per un certo compiacimento, secondo me inutile, in scene morbose.
Profile Image for Gabril.
1,043 reviews256 followers
February 3, 2023
Si tratta di un romanzo introspettivo, circolare e profondo, affacciato sull'abisso dei fondamenti esistenziali: vita, sesso, morte; costruito con grande accuratezza, sorvegliato e complesso. Non a caso vi è in epigrafe una citazione della Woolf. Il fluire delle diverse voci, delle diverse vite, "isole nella corrente", è un moto di onde che si susseguono e si intersecano intrecciandosi e separandosi.

La struttura utilizzata dal giovane ma esperto Del Amo è quella più antica della letteratura romanzesca: risale alle narrazioni epiche che utilizzavano la tecnica detta entrelacement, allacciatura, intreccio, appunto. Ecco perché l'opera di questo promettente scrittore ha il sapore di un classico. Ne ha la misura, e i ferri del mestiere.

La situazione è woolfiana. Non ci se ne accorge subito, ma a poco a poco, man mano che lo scrittore tesse il suo arabesco. Perché Louise, la madre, sta facendo tutti i preparativi per organizzare una cena (ricordate Mrs.Dalloway?) che riunirà la sua famiglia, i suoi tre figli e i figli dei figli e intanto trascorre la giornata, sfilano i ricordi di una vita che si sovrappongono alla tirannia fatale del presente, greve di tutto il peso che ciascun personaggio, ciascun componente di quella famiglia, deve sopportare.
Perché quel dolore appartiene a una catena di altre sofferenze, privazioni, soprusi. È il giogo degli antenati, il cordone ombelicale che avvince ai genitori, la lotta strenua e impossibile per diventare liberi, è il sale sulla ferita fondamentale di ogni esistenza che si apre al mondo, ma, dopotutto, è anche il sale della vita.
Profile Image for Ermocolle.
472 reviews44 followers
June 17, 2023
"Reputava di essere stato un padre mediocre perché conforme all'esempio che gli era stato dato. Niente era recuperabile, ormai. Pensava che la loro storia, quella della sua famiglia, cominciata con loro dopo generazioni dimenticate, recessi oscuri di una genealogia, fosse destinata a ripetersi costantemente, senza che nessuno mai riuscisse a porvi fine, ad arrestare la macchina, bloccare gli ingranaggi, deviarne la rotta. Alvin pensò che la storia della sua famiglia, comune e così particolare, potesse essere, in definitiva, la storia di tutti."
Profile Image for Fran RP.
70 reviews40 followers
December 21, 2025
Deliciosa. La construcción de La sal se organiza como un carrusel de los escasos instantes en las vidas humanas que se quedan capturados de manera nítida en la memoria, porque son los que nos obligan a conectar con nuestra existencia de una manera mucho más profunda, siendo capaces de observarla con perspectiva, casi como si fuésemos capaces de vernos desde fuera, desde un lugar tal vez más compasivo, entendiendo el valor de sus dones; o quizás desde la inquietud, asumiendo la crueldad de nuestras limitaciones así como nuestra fragilidad y finitud.

No es un libro perfecto, he sentido el argumento muy desconectado y poco cohesionado, pero se lo perdono porque gran parte de su lectura me he sentido paseando por un museo ya que, aunque el estilo es sencillo y sin pretensiones, el poder de evocación es exquisito hasta el punto de llevar a plantearme si realmente estaba leyendo un libro o si directamente estaba pasando las páginas de un álbum de fotos familiar. Es una lectura bellísima, con fuertes tintes impresionistas, en la que escenas casi pictóricas de la vida marina se balancean entre el pasado y el presente de unos personajes que orbitan en torno al cráter, ya vacío, que dejó ese meteorito que otrora fuese el patriarca de la familia. Junto a estas bucólicas escenas, conviven de manera descarnada todas las violencias, muchas heredadas y otras adquiridas, a primera hora sublimadas, pero que poco a poco van tomando cuerpo y desgarrando la historia de manera desoladora. Gratamente impresionado, seguiré leyendo al autor.
La mar tenía que ser una ola malvada, un ser dotado de vida, en el cruce de los elementos y los mundos, en cuyas entrañas flotaban los despojos ancestrales de los marineros. Desde entonces, percibió a su padre como un ser opaco, o justificó su hermetismo por los peligros de la mar, aureolándola injustamente de honor y tragedia.
Profile Image for Grazia.
504 reviews218 followers
August 5, 2017

"Tutti i mali del mondo potevano nascere dalla solitudine delle madri? Come avrebbero potuto disfarsi dei sensi di colpa di cui, da sempre, i figli le accusavano?”

“Il sale” è un romanzo sulle relazioni famigliari e sul ricordo di ciò che è stato.
Protagonisti de “Il sale” una madre, Louise, i tre figli con il loro vissuto e le loro famiglie, e l'aleggiare gravoso, su essi, dell'ombra del padre defunto, Armand.
La trama è semplice: la madre, ormai anziana, invita i figli a cena con le rispettive famiglie.

Ma questo invito è solo il pretesto letterario con cui l’autore fa esplodere nei ricordi, la vita delle persone, che, attraverso la memoria di ciò che è stato, si definiscono per quello che sono.
Ognuno di loro è quello che è a causa di ciò che ha vissuto, e in questo vissuto tanta è la responsabilità dell’esempio e dell’azione genitoriale.

Durante la lettura (proprio per star tranquilli come genitori … eh :D) ci vengono “schiaffate in faccia” frasi di questo tipo:
“Gli adulti dicono parole, compiono gesti che perseguitano la vita dei figli senza che loro ne sappiano niente”
“Quante volte i loro passi , a tutte le età della vita si erano impressi sulla sabbia, e poi erano stati divorati dalla schiuma? I suoi genitori non avevano costruito nulla, neanche una famiglia”
“Non mi hai amato abbastanza e non mi hai lasciato altra scelta che quella di amare mia figlia a dismisura. In modo esclusivo, malato”


Ma quanto è veramente accaduto nei fatti, quanto la quota parte di realtà vissuta veramente dai figli e quanto inteso solo per silenzi, per non detti, per gesti che non sono mai arrivati? Quanto male può fare un semplice fraintendimento di un bimbo su intenzioni o azioni che non riesce a comprendere? Quanto l’essere spettatore innocente di una scena troppo cruda può influenzare l’andamento di una vita?

“Il passato ha una sua dinamica, una vita propria. I ricordi ne generano altri e da quelle unioni incestuose nascono le favole”

Ma, a sorpresa, nonostante tutto il dolore che ci si può provocare reciprocamente, nonostante la vita passi come un battito di ciglia (“La vita è passata così veloce… Appena una manciata di domeniche bagnate di sole e grida e risa di bambini”), nonostante l’irreversibilità di quanto è accaduto, nonostante gli errori che ogni essere umano può compiere, genitori compresi, nel finale troviamo un'apertura.

La famiglia alla fine si riunisce (almeno in parte), perché in questo caso la famiglia d'origine (almeno quella) c’è, ha tenuto, e il fattore connettivo è proprio costituto da Louise, la madre.
“Camminano verso di lei, i suoi figli, la sua carne, le sue vite ancora da vivere.”

Ho apprezzato, in particolare, la resa, crudemente realistica, dei dialoghi tra le donne (madre e figlia, nello specifico). In maniera spietata viene rappresentato come queste, con un frase buttata lì, riescano a farsi malissimo, non tanto per il contenuto della frase in sé, quanto per i sottintesi e i non detti da essa celati.

La rappresentazione è così puntuale nella descrizione di queste dinamiche, da parere frutto di una mano femminile.
Una scrittura abrasiva, in cui le parole colpiscono come pietre. Un romanzo scritto veramente molto bene in modo distintivo e molto caratterizzato. Qualche scena trucida (o morbosa) in meno e sarei arrivata alle 5 stelle.
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews467 followers
Currently reading
March 22, 2018
Visto che tra ieri e oggi l'ho visto circolare parecchio nella mia bacheca: Il Sale di Jean-Baptiste Del Amo è il libro scelto per quest'anno dalla comunità di "Billy, il vizio di leggere" su Facebook per l'iniziativa Modus Legendi, giunta al suo terzo anno.

Se già pensavate di leggerlo, quindi, compratelo* questa settimana, perché è dal 18 al 24 marzo che Modus Legendi cercherà per la terza volta di entrare prepotentemente in classifica!

Dalle informazioni della pagina, ecco cos'è Modus Legendi:

C'è un gruppo di lettori che ha avuto un'idea. È “Billy, il vizio di leggere - il gruppo”, che conta su Facebook più di diciassettemila iscritti, e da anni promuove una lettura consapevole: non solo consigli di lettura generici, dunque, ma approfondimento, confronto, analisi del testo e del contesto. Non da accademici, ma da lettori. Lettori che non si accontentano. Ebbene, i due amministratori del gruppo, Angelo Di Liberto e Carlo Cacciatore, hanno proposto un'iniziativa: scegliamo un libro di un editore e andiamo in massa a comprarlo nella stessa settimana. 3000 persone che comprano lo stesso libro, se è di un autore pressoché sconosciuto e di un piccolo editore, scatenano un caso editoriale. E i casi editoriali portano gli editori a riflettere, e se dopo il primo ancora due, tre, dieci libri di qualità fanno questi numeri solo con la forza del passaparola, magari inizieranno a pensare che assecondare le pruderie non è l'unico modo di stare sul mercato, magari inizieranno a capire che il vero obiettivo da raggiungere non sono quelli che comprano un libro all'anno, ma quelli che ne comprano diversi al mese. I lettori forti, appunto. Il nome dell'iniziativa è Modus Legendi. Come funziona? Viene proposta una rosa di 5 titoli, e i lettori votano quello che poi tutti insieme andremo a comprare nella stessa settimana. La prima edizione di Modus legendi si è conclusa nel mese di aprile 2016 con enorme successo, consacrando Annie Ernaux nel panorama culturale italiano con il suo "Il Posto", in terza posizione nella classifica nazionale narrativa straniera e all'undicesima di quella generale. Modus legendi quest'anno [2017] ha consacrato "Neve, Cane, Piede" di Claudio Morandini - Exòrma Edizioni al quinto posto della classifica nazionale italiana e al settimo della generale.

Qui, su ilLibraio.it un articolo che racconta l'iniziativa nel dettaglio.

*(No acquisti online, non servono per entrare in classifica!)
Profile Image for Carlos Martín.
77 reviews11 followers
January 2, 2025
este libro se ha sentido como una lenta autopsia de los paisajes y personajes que lo componen, si las vísceras fueran largas algas ásperas. la erótica y la angustia van en él juntas de la manita y se desplazan indistintamente de los cuerpos a los paisajes y de los paisajes a los cuerpos. leído en mi isla cubierto de salitre y durante unos días volviendo a vivir con mi familia así que inevitablemente se han desplazado hacia mí también
(gracias de nuevo marcos, te quiero❤️)
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews155 followers
August 4, 2017
La trama di “Il sale” è piuttosto semplice: con lo scopo di riunire la famiglia, un’anziana madre, Louise, decide di invitare a cena i tre figli Jonas, Albin e Fanny, che col passare degli anni, per una serie di motivi diversi, si sono allontanati. Su tutti aleggia la figura del padre morto, Armand, un' ombra silenziosa ma prepotente e quasi invasiva, il ricordo scomodo di un padre e marito padrone. I temi esplorati, però, sono molteplici e non facili, dall’omosessualità alla crisi di coppia passando per la solitudine, la sottomissione e l’amarezza del rimorso. Ricordo di aver amato tanto questo libro per i paesaggi marinari-rurali e per la profonda forza evocativa delle parole, che paiono vivere di una sensualità e di una fisicità tutte loro. Mi verrebbe quasi da definire il suo stile “carnale”, perfetto per i passaggi di scene che trasudano erotismo e sulle quali, infatti, l’autore non indugia affatto. Ma con grande maestria, senza volgarità. Le cinque stelline sono per questo. E’ un romanzo complesso, doloroso, adatto a un lettore che abbia la sensibilità e la giusta maturità per apprezzarlo.
Profile Image for Kevin.
311 reviews42 followers
March 13, 2015
L'histoire d'une famille qui se prépare aux retrouvailles lors d'un dîner organisé par la mère.
Pour l'occasion, les trois enfants se remémorent des souvenirs de leur enfance, de leur défunt père, des relations familiales et la vie de chacun des personnages est exposée dans le détail et avec brio. La mort, la maladie, la sexualité ou encore la mer sont des éléments forts de ce roman.
L'auteur parvient à nous reconstituer cette famille détruite, mais pourtant toujours liée grâce (ou à cause) du père, omniprésent dans toutes les actions des membres de la famille.

Fort, prenant, une écriture toujours aussi plaisante, Jean-Baptiste del Amo nous livre encore une fois un petit chef-d'œuvre.

« Leur passé est semblable aux eaux profondes où le jour ne pénètre jamais, où l’encre des poulpes densifie les ténèbres. Ils y avancent en aveugles quand un rayon brise la nuit, éclaire l’espace d’un instant une image, une scène dont ils retrouvent les contours. »
Profile Image for Suni.
546 reviews47 followers
June 17, 2020
Una giornata che scorre nell’attesa di una cena in cui si ritroveranno una madre e i suoi tre figli adulti con le rispettive famiglie, a pochi anni di distanza dalla morte del padre, che però è ancora una presenza costante e soffocante nei pensieri dei suoi familiari.
Una sorta di Mrs Dalloway ambientato in una cittadina di pescatori nel sud della Francia (Sète), con poco spazio dedicato alla narrazione degli eventi della giornata e molto di più ai flashback e ai ricordi (quasi sempre traumatici e dolorosissimi) dei vari personaggi.
È un libro crudo ai limiti del sadismo (sia verso chi ha subito quello che viene narrato sia verso chi deve leggerlo), anzi nelle ultime cinquanta pagine quel limite viene superato in un vortice di orrori vari.
Del Amo è indiscutibilmente bravo, pretenziosissimo ma bravo, però secondo me questo continuo rincarare la dose per scioccare e disgustare a un certo punto diventa talmente evidente che il romanzo mi è andato di traverso.
Profile Image for Magnolitaz.
373 reviews13 followers
May 22, 2014
Onestamente, ho trovato questo libro piuttosto pesante e maniacale. La spinta giusta per tagliarsi le vene se si è un po' depressi. Però tutto sommato ti spinge ad arrivare alla fine. Preso a piccole dosi, s'intende.
Profile Image for quim.
301 reviews81 followers
July 21, 2022
Lo mejor que me he leído este año
Profile Image for Antonio Fanelli.
1,030 reviews203 followers
May 11, 2015
Si direbbe la solita storia con la solita compagnia di giro: padre autoritario, madre sottomessa, figlio copia del padre, figlia che non si sente amata, figlio omosessuale ... e lo è, ma che scrittura!, e che personaggi! Tutto è così vivo, pulsante, doloroso. Non si può staccare non ostante, in fondo, si sappia già dove tutto andrà a finire. E comunque l'epilogo è bellissimo. Uno scrittore magnifico che ha bigsogno di storie originali per esplodere :)
Profile Image for Grimilde.
12 reviews2 followers
August 12, 2019
L'ho terminato, ho pensato di abbandonarlo quando ero al 60% di lettura.

Troppo denso: denso di metafore, di metonimie e di umori fisici dei protagonisti. Ho scelto questo romanzo perché consigliato da un gruppo di lettura su Facebook, in cui si parla molto della capacità intrinseca agli amministratori di distinguere la letteratura bella/sublime dal resto. Io continuo a pensare che l'assoluto non esista, o almeno è molto difficile da stabilirlo nelle opere contemporanee. Per me i capolavori sono quelli che sopravvivono alle tendenze del momento, che rispecchiano "l'uomo" che si ripete. Sono capolavori le opere equilibrate, qui l'equilibrio manca, la densità di scrittura rallenta e non mi ha dato quello che mi sarei aspettata.

Il sesso iper presente, con sfumature di perversione (vedi la pedofilia anche se solo accennata), fatto di incontri fuggevoli e squallidi, poco o nulla mi ha detto dei personaggi se non della loro prevedibile infelicità. Infine il classico paradigma del figlio maschio che imita il padre, dell'altro figlio maschio iperprotetto dalla madre che non trova l'amor del padre ed è omosessual-mortifero potevano dare qualcosa in più che per me è mancata.


Dalla mia pagina Facebook: Feel comfortable - Psy , una breve riflessione sul tema mamma in rapporto ai desideri dei figli che parte da una brano di questo libro:

Una madre:
"Chi sei tu? Voglio sapere chi sei, non so più niente di te. E voglio saperlo veramente. Non so se sono pronta ad ascoltarlo, ma in compenso so che ne ho bisogno. Non posso andare avanti così, a immaginare pezzi di te, e a indovinare lembi della vita che tu mi nascondi." - "Il sale" di Del Amo.

Tenere aperto un dialogo col figlio cercando di essere comprensivi rispetta davvero il segreto e la libertà del figlio? Rispetta la sua scelta di strade tortuose per la realizzazione del proprio desiderio che spesso non è quello che la famiglia si attende da lui oppure è un modo per spingerlo verso ciò che i genitori si aspettano che lui diventi?




Profile Image for Soan.
7 reviews
October 29, 2025
"Le père semble ne jamais dormir, il tisonne les braises, jette quelques racines qui s'enflamment et étincellent, gravissent le ciel jusqu'à se fondre et disparaître dans le désordre des étoiles."
Profile Image for Julián Floria Cantero.
388 reviews159 followers
October 8, 2022
pienso que es una historia muy sólida si no fuese porque le sobran algunos personajes (fanny, esto va por ti). aún así, muy disfrutable, muy bien construida y muy bien ambientada.
Profile Image for Elena.
247 reviews133 followers
September 23, 2021
Se dice que la familia es el primer sujeto de control. Los personajes de esta novela pelearán por escapar de su influencia. Pero tendrán que luchar frente a las violencias intrínsecas, transmitidas de generación en generación.

El punto de partida, guiño a "Mrs. Dalloway", es la cena a la que asistirán esa noche. En el transcurso del día conoceremos sus vidas, en una atmósfera woolfiana y cinematográfica entre la realidad y el sueño. La comparación con Virginia Woolf no es baladí. Jean-Baptiste del Amo planea con maestría en el flujo de conciencia de unos individuos que cargan con el silencio y la culpa heredados. Una herencia que se adhiere a la piel como la sal de la mar de Sète. Una sal que puede curar las heridas abiertas. Aquello de lo que no se habla, la muerte, los deseos acallados marcarán el destino de esta familia. Pero, tarde o temprano, la mierda acaba saliendo a flote. ¿Podrán los hijos deshacerse de esa carga?

Después de la impresión que me causó su inolvidable primera novela "Una educación libertina", me declaro Del Amo addict. Cabaret Voltaire addict.

Mención especial a la impecable traducción, como siempre, de Lydia Vázquez y a su conversación con el autor que cierra el volumen.
Profile Image for Blackjessamine.
426 reviews72 followers
May 11, 2018
Quando tutto sarà finito, voi dubiterete di me, del ricordo che vi resterà di me. Le cose vanno così, i vivi travisano la memoria dei morti. Mai sono più lontani dalla verità.

 

Sono molte le parti di questo romanzo che ho sottolineato e diligentemente trascritto, eppure mi sembra giusto aprire questa recensione partendo proprio dalla fine.
Perché questo è un romanzo che parte dalla fine, e parla della fine. La fine di una storia, quella della famiglia di Louise, che è ben decisa a far tornare a casa i suoi figli, per una cena.
“Il sale” è un romanzo che parla d’assenza, e di ciò che resta dopo l’assenza, di tutte le pieghe vuote della vita che vengono riempite da immagini posticce e ricordi e icone idealizzate (nel bene e nel male).

Assente è anche la comunicazione, perché ogni personaggio, a modo suo, è prigioniero della sua stretta tragedia, e sembra non esserci scampo alla solitudine e all’isolamento, nemmeno nel cuore degli affetti familiari. 

E poi, sopra a tutto, aleggiano le assenze di chi non è più in vita: la piccola Lèa, Fabrice, e soprattutto, Armand. L’assenza di Armand è rumorosa e ingombrante come l’uomo era stato in vita: dispotico, violento, incombente.

 

"Pensava ad Armand senza pensarci veramente: gli scomparsi ci abitano senza fine. Non sono un’immagine, ma un’impronta indelebile: un velo tra noi stessi e il mondo, un'aspra malinconia. Ormai niente le arrivava, nessuna immagine, nessun suono, nessun sentimento, senza essere impastato del ricordo di Armand."

 

L'assenza di Armand sembra dominare ogni cosa, così come la sua presenza sembrava aver dominato ogni angolo della sua famiglia quando era in vita, eppure Del Amo, in una costruzione delicatissima, riesce a mostrare tutte le luci e le ombre del personaggio. E poi fa un passo oltre, mostando anche le trasparenze.

La scrittura di Del Amo è qualcosa di notevole: è una scrittura sinestetica, ricercata, attenta ad ogni sfumatura del linguaggio. È evidente che c'è un grande labor limae dietro ogni pagina, ogni riga, eppure resta una prosa molto ancorata nel mondo, fatta di luce, di colori, di consistenze e concretezze.

La trama, probabilmente, non è la cosa più rivoluzionaria e originale a cui si potrebbe pensare: un po' woolfianamente in una sola giornata Del Amo  ci fa conoscere una intera famiglia, scandagliando i recessi del detto e soprattutto di quanto non è mai stato detto, intrecciando legami, spargendo amarissimo sale su ferite che non hanno mai smesso di far male.

C'è un padre dispotico e violento che non ha mai rivelato a nessuno i particolari della sua fuga da un'Italia in guerra; c'è un figlio che non ha mai saputo allontanarsi davvero dall'ombra di suo padre, e quando ci ha provato non ha avuto nessuno che fosse al suo fianco ler riconoscere il suo coraggio; c'e poi un altro figlio, il più giovane, il più debole, sensibile e fragile, che nonostante l'affetto soffocante di sua madre si rivela l'unico in grado di recidere con forza il cordone ombelicale; c'è una figlia che è a sua volta madre, e non lo è più, ed è consumata per sempre da un'assenza che mai nulla potrà colmare; infine, c'è una moglie e una madre che ha amato, forse male, ma ha amato, e si è trasformata in una figura silenziosa che trova conforto in ciò da cui da giovane ha cercato di scappare.

Una storia di fallimenti e di distanze incolmabili, e lo sgretolarsi dei legami familiari posto sotto un microscopio che a volte pare ribaltarsi e trasformarsi in caleidoscopio.

 

"Malgrado tutto li allontanasse, i suoi genitori non si erano separati. Avevano accettato il fallimento delle loro vite, piuttosto che riconoscere quello del loro matrimonio."

 

Una storia forse banale, ma rappresentata con una padronanza e uno stile davvero peculiari. Come ha detto qualcun'altro in una bella recensione, se Del Amo trovasse la giusta storia farebbe davvero scintille.

 

Ho trovato la parte centrale un po' sotto tono rispetto all'inizio abbagliante e al bellissimo e intenso finale, ma forse questa sensazione è dovuta più al fatto che l'inizio e la fine siano davvero notevoli, che a una oggettiva mancanza della parte iniziale.

Lo stile a volte scivola un po' nel gratuito e nel grottesco, calcando un po' la mano su scene disturbanti di cui forse si sarebbe potuto fare a meno, ma ammetto di essermi lasciata trascinare dal fascino un po' morboso di certe immagini.

Non ho apprezzato moltissimo i dialoghi, che ho trovato spesso artefatti e puramente letterari (architettati ad arte, incisivi, bellissimi da farsi scivolare sulla lingua, ma del tutto irrealistici), ma mi rendo bene conto che lo scopo di Del Amo non è mai stato quello di scrivere un dialogo realistico.

 

Tutto sommato, l'ho trovato un romanzo di grande spessore, da leggere e assaporare a piccole dosi, e ingrado di infestare(sì, proprio infestare, come una presenza un po' maligna e perturbante) la mente del lettore anche a distanza di parecchio tempo dopo il termine della lettura.

Del Amo è decisamente un autore da tenere d'occhio, e dopo gli ottimi risultati ottenuti da Modus Legendi, spero che la NEO porti in Italia anche le altre sue opere.
Profile Image for Lucía Molina.
127 reviews3 followers
January 22, 2023
La manera de construir la historia está muy bien, hace una mezcla de construir el presente mediante recuerdos y sueños muy buena con la que consigue el objetivo de la novela: la reconstrucción de un personaje muerto mediante distintas perspectivas.

Cuando alguien muere al final el recuerdo de esa persona se reconstruye mediante la memoria de los que deja atrás y normalmente este recuerdo suele tener parte de mentira. La mejor manera de acercarse a la verdad es mediante los recuerdos de varios y en este sentido la novela lo hace de forma genial.

Me ha gustado especialmente como trata todo el dilema moral de la transformación de la mujer cuando se convierte en madre y como la sociedad espera que esta deje de tener deseos y sueños cuando tiene un hijo. Es algo así como la desaparición de la mujer por dar la vida a sus hijos, ya no es mujer solo es madre. Esto ocurre en la mayoría de las situaciones y me ha hecho pensar en mi madre y en mis abuelas, pensar en todo lo que habrán abandonado por nosotros me entristece. Pensar en mis padres de jóvenes me entristece en general. También me ha gustado como trata el rencor que pueden sentir los padres hacia sus hijos, y los hijos hacia sus padres, por este motivo. En muchas ocasiones, esto puede llevar a que no se rompa el ciclo y a que el trauma generacional siga de una familia a otra. Todo el tema de este rencor en el libro me ha gustado mucho.

Sin embargo, tengo que decir que introduce algunos personajes que no desarrolla en la trama como por ejemplo los gemelos, cuyo capítulo me ha parecido especialmente perturbador. Tampoco me ha gustado que tenga algunas cosas que a Freud le hubieran gustado y que al final lo único que han conseguido, en mi opinión, es quitar brillo a la novela.
Profile Image for Granny Sebestyen.
497 reviews23 followers
June 20, 2019
" Le sel " de Jean-Baptiste Del Amo (400p)
Ed; Gallimard.

Bonjour les lecteurs...

Après " Règne animal", c'est avec un véritable plaisir que j'ai découvert cet autre roman de l'auteur.

Registre totalement différent....

Nous passons une journée dans une famille de pêcheurs sétoise.
Famille oh combien tourmentée sous un vernis lisse!

La mère, a décidé de réunir ses trois enfants, les pièces rapportées et les petits-enfants le temps d'un dîner.
Avant la rencontre, nous nous immergeons dans les souvenirs de chacun. Nous découvrons leurs caractères, leurs faiblesses, leurs peurs.
Chacun évoque les jours heureux mais aussi les craintes, les déceptions.
Personne n'est épargné, depuis le père, rustre marin pêcheur jusqu'à la jeune génération.
Jamais, cependant, ils ne seront confrontés les uns aux autres lors de cette journée. L'occasion de s'expliquer, de mettre les choses à plat s'est envolée.

On ne choisit pas ses parents, on ne choisit pas sa famille comme chantait un certain Maxime

Une famille comme tant d'autres en fin de compte, avec ses non-dits, ses comportements de façade.
Chacun présente ses souvenirs, son passé, essaye de justifier son comportement.
Y sont évoqués les relations "mère-fille", la différence difficile à accepter, les clichés qui ont bien du mal à disparaître, la vie et la mort et ... l'amour bien entendu

J'ai aimé me plonger dans ce huis-clos familial., essayer de comprendre leurs souffrances.
Jean-Baptise Del Amo manie le kaléidoscope de nos émotions avec brio.
Je n'ai cependant pas ressenti le même engouement que pour " règne animal"

12 reviews
October 4, 2021
Questo romanzo si apre con gli occhi di Louise, una madre ormai anziana, piegata dall'artrite e dai ricordi, che al mattino si spalancano sullo strapiombo dell'attesa per una cena che si terrà la sera stessa nella sua casa e vedrà la réunion dei suoi tre figli: Jonas, Albin e Fanny, da tempo lontani e ostaggi di vecchi rancori. Su di loro aleggia lo spettro di Armand, marito e padre defunto, dipinto e deformato dai ricordi di ognuno di loro, in una continua lotta tra presente e passato, tra memoria e illusione.
"Il passato ha una sua dinamica, una vita propria. I ricordi ne generano altri e da quelle unioni incestuose nascono favole."
Quale verità o quale bugia ha dirottato le loro vite?
Questo è un romanzo intenso, a tratti devastante, che ci ubriaca di salsedine, ci trascina tra le onde di un passato crudele e alla fine ci risputa nudi e frastornati in bilico su di un enigmatico futuro.
Non ci si può non affezionare ad ognuno di questi personaggi, alle loro fragilità e non sentirli parte della nostra stessa carne. La lettura di questo romanzo è stata dolorosa, ma tra quelle pagine mi sono emozionata e interrogata, ho sentito il sole incidermi la pelle e il sale incrostarmi il cuore, per cui sì, ne è valsa la pena.
Profile Image for Viktoria Neborikina.
372 reviews5 followers
April 23, 2022
Коли ти більшу частину життя присвячуєш материнству, після того, як діти їдуть, не знаєш чим зайнятися. Залишається лише збирати уламки спогадів про близькість зі своїми дітьми.

Книгу можна порівняти з поточною річкою, в потоках якої пливуть гіркота і сум по минулих днях.

Кожен член сім'ї оголює душу. Автор не боїться писати про все відверто. Сексуальне життя, брехня, побої, секрети, бажання – все кипить в одному казані.

У процесі читання співпереживаєш кожному. Почуваєшся персонажем з фільму "Фантастична подорож", тільки мандруєш не всередині тіла, а всередині пам'яті. Невідомо, куди заведе ця дорога, буде крутий поворот або плавний.

".. минуле завжди живуть у нас. Вони не образ, але незабутній відбиток, легкий флер між тобою і світом, що фарбує його на свій лад гірким сумом"

Книжка важка, адже жанр – психологічна проза. У ній багато болю за тим, що пішов.

Однозачно поповнить топ прочитаного. Рекомендую. Живіть справжнім!
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