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La casa degli ulivi

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Ambientato negli anni Ottanta, il romanzo racconta la storia di Anna, una quarantenne milanese single che decide di fare una lunga vacanza al sud in una masseria calabrese vicino al mare. La masseria è di proprietà di due sorelle assai diverse tra loro, Angela, vitale e chiacchierona, e Teresa, altera e fredda. Teresa vive nel ricordo del suo unico amore, un pescatore che inspiegabilmente l'ha abbandonata trent'anni prima e Angela è costretta a subire quotidianamente le sue angherie, ma nasconde lei stessa un terribile segreto. La vacanza di Anna, che doveva essere all'insegna del relax e di una personale rinascita, si trasforma molto rapidamente in qualcosa di molto diverso, soprattutto dopo l'incontro con un giovane ed enigmatico pescatore.

234 pages, Hardcover

First published January 1, 2006

14 people want to read

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Community Reviews

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2 stars
13 (39%)
1 star
4 (12%)
Displaying 1 - 5 of 5 reviews
Profile Image for Francesca.
353 reviews26 followers
December 15, 2020
La prima parte nettamente superiore rispetto alla seconda. Il rapporto e il contrasto tra le due sorelle, l’arrivo in masseria, l’ambientazione. Poi tutto sfocia nella banalità. La protagonista viene ritratta come una figura molto debole e credulona. Un po’ scema. Meno male che l’ultima pagina risolleva un po’ il finale.
Profile Image for Roberta 🌸.
92 reviews6 followers
January 13, 2017
Quando ho iniziato questo libro mi aspettavo qualcosa di più "tranquillo" nella storia, forse perché ho trovato la scrittura dell'autrice delicata. Mi ha dato un senso di delicatezza; se questo libro fosse una persona resterei tutto il giorno ad ascoltarlo.
Non mi aspettavo di sicuro il finale. Una storia che non può essere raccontata altrimenti verrebbe spoilerato tutto!
Mi sono affezionata ai personaggi, più che altro mi sono affezionata ad Angela, persona solare, gentile, buona e fin troppo accomodante. Mi ha fatto molto antipatia sua sorella Teresa, rigida bacchettona, superba che si sente superiore a tutti da quando è nata. E poi c'è Anna, la cara Anna che mi ha fatto tenerezza per la sua vita un po' grigia come la città in cui vive - e che lei stessa definisce grigia.
Il passato di trent'anni fa viene a galla quando Anna passa la vacanza a casa delle sorelle: la casa degli ulivi, appunto.
Un passato che ha irrigidito Teresa e che ha sempre spaventato Angela. La verità verrà a galla, le cose sembrano andare male ma si risollevano. Fin quando Anna capisce di essere innamorata, di chi non sta a me dirlo.
Questo romanzo mi ha fatto capire ancora di più che la bellezza esteriore non è assolutamente sinonimo di bellezza interiore e bontà.
Ne sono rimasta davvero colpita e stupita!
79 reviews
February 12, 2015
C'è qualcosa in questo libro che mi lascia interdetta. Sembra di leggere varie storie in una, i cui collegamenti sono quantomeno improbabili.
Come può una donna incinta giustificare la sua 'fuga' da casa senza che la famiglia sospetti nulla per 9 mesi? Perché un uomo torna sui suoi passi in punto di morte per ritrovare l'amore della sua vita e poi non la cerca? E soprattutto, come la violenza sessuale può essere accettata e quasi ricercata da donne di tutte le classi sociali e livello di educazione? Perché i personaggi femminili sono tutti così terribilmente dipendenti da un uomo e non se ne salva nessuno? Perché queste donne danno tutte di matto accecate dalla passione? Perché non c'è neppure un personaggio maschile capace di avere dei rapporti sessuali normali?
Follie circondate dalla bellezza della natura, che però guarda il tutto impassibile.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Federica.
401 reviews115 followers
August 1, 2016
Arrivata alla fine di questo libro sono ancora perplessa, quasi tanto quanto lo ero all'inizio.
Sono così confusa che non so neanche da dove partire nello scrivere questa recensione.
Ci saranno tanti spoiler perché ho intenzione di sfogarmi per bene. Uomo avvisato mezzo salvato.

Va bene, partiamo dai personaggi. Decidere chi tra loro salvare è a dir poco arduo.

Partendo dai personaggi femminili, abbiamo Anna, probabilmente una delle protagonisti più scialbe della storia. Non ha niente in sé che attiri l'attenzione: non parlo chiaramente del suo aspetto fisico, ma della sua personalità. È abbastanza passiva, il che sarebbe un millesimo giustificabile se fosse una ragazzina, qualcuno che ancora deve costruirsi un proprio io. Invece no, è una donna di quarant'anni che vive di castelli in aria, nonostante i suoi continui rifarsi ad una presunta razionalità che avrebbe in suo possesso e che, in tutta onestà, nell'intero corso del romanzo, non ho visto comparire una sola volta.
All'inizio non mi dava particolarmente fastidio, ma, andando avanti con la lettura, è diventata sempre più molesta, specie quando ha iniziato a farsi le proprie idee su Saro, o, per meglio dire, a creare storie su quella che sarebbe stata la fragilità del suddetto, auto-convincendosi che fossero la verità e che non potesse essere altrimenti. Per lo più è stata ingenua al limite del deficiente (ed anche oltre il limite), ma il climax è arrivato nel momento che persino dopo essere stata violentata lei era ancora lì a giustificarlo, a cercare una ragione per cui lui si fosse comportato così. Io ero senza parole, e onestamente ho trovato più orribile i pensieri di lei che non la bestialità di lui. Di lì in avanti è stato anche quasi imbarazzante vedere come lei cercasse ancora un appiglio per credere nell'amore di lui, ma, fortunatamente, dopo poco Anna è riuscita a riscattarsi un pochettino, aprendo finalmente gli occhi sulla realtà, assestandogli una decisa botta in testa e prendendo la prima decisione degna di questo nome della sua vita. Meglio tardi che mai.

Altre protagoniste di questa vicenda sono Teresa e Angela Famularo. Se anche inizialmente Teresa mi aveva incuriosito per via del segreto che sembrava nascondere, non ho comunque impiegato molto a provare disprezzo nei suoi confronti. Teresa compie il male per il semplice gusto di farlo, e solo perché ne ha il potere: non ha alcuna ragione apparente (e in ogni caso nel corso del romanzo non ne compare neanche una, se non alla fine, ma almeno è giustificata in seguito alle rivelazioni avute da Rocco) per trattare come una serva la sorella, eppure lo fa. Così, senza un perché. Un personaggio che non è assolutamente in grado di suscitare empatia.
A conti fatti, credo Angela sia l'unico personaggio che posso salvare in questa masnada. Ho provato pietà nei suoi confronti: vittima della sorella per tutta la vita, di Rocco per una sola ma fatale volta, lei si lascia trascinare dagli eventi, senza davvero poter fare od opporvi alcunché, se non magari la sua simpatia. Eppure, anche lei, come le altre due, è assolutamente soggetta agli uomini di questa vicenda, non dimostra spina dorsale, quindi non è ugualmente giustificabile. Diciamo che è la meno peggio, per quanto suoni male.

Passando a loro, direi che il termine uomini è esagerato e non degno, ma ora come ora non mi viene in mente altro modo per descriverli senza insultare qualche specie animale. Non ho parole adatte per scrivere quanto sia stato ignobile e osceno sia il comportamento di Rocco che quello di Saro. Se le vicende legate a Teresa, Angela e Rocco mi avevano lasciata basita, speravo che almeno con Saro sarebbe andata differentemente, ma, a quanto pare, la mela non cade mai troppo lontana dall'albero. Devo ammettere che all'inizio non avevo compreso che tipo di persona fosse Saro, ma, arrivata nella parte finale, in cui finalmente vengono espressi i suoi veri pensieri (e non quelli che Anna voleva far passare per veri) sono rimasta di nuovo senza parole -e, ancora una volta, non in senso positivo.
Entrambi sfruttano le donne con cui entrano in contatto, senza porsi troppe domande. Perseguono solo il proprio utile. Ma, la cosa peggiore, è che queste donne li seguono come tanti cagnolini, perdono la lucidità per loro. È stato degradante leggere come una ad una si rovinassero per loro.

Mi rendo conto che non si possono trovare donne forti ed indipendenti in ogni libro, che è anche giusto che la protagonista (e, dunque, una donna) possa mostrarsi debole e prendere abbagli senza essere giudicata negativamente, tuttavia, in questo specifico caso, non ne ho trovato alcuna utilità. L'unica cosa che questa storia mi ha lasciato è un grande amaro in bocca e nient'altro, specie dopo aver letto gli ultimi capitoli, in cui sia Anna che Saro raggiungono il gradino più basso del proprio essere. Per non parlare poi del capitolo finale, che aggiunge ancora altra sofferenza all'intera vicenda senza però portare a conclusione la storia, a conti fatti: comprendiamo che Anna è tornata a Milano, ma come ha reagito e metabolizzato l'esperienza vissuta in Calabria? L'autrice ha deciso di ambientare quell'ultimo capitolo dieci anni dopo gli avvenimenti per farci conoscere la fine di Saro, ma avrei trovato più interessante conoscere come Anna è scesa a patti con le vicende vissute nella casa degli ulivi, se ne ha tratto qualche insegnamento e/o una nuova consapevolezza di se stessa. Al contrario, invece, non sappiamo nulla di tutto ciò, anzi, sembra quasi una fine un po' insensibile a fronte di tutte le domande su Anna che avrebbe potuto sollevare.
Mi rendo conto che dovrei anche contestualizzare la vicenda, che è ambientata negli anni '80, ma, per quanto io ci abbia provato, non ci sono davvero riuscita. Sarà un mio limite, ma i loro atteggiamenti, sopra tutti quello di Anna, non mi sono comprensibili.

Dopo tutte queste parole poco carine, mi sembra corretto spendermi un po' anche su ciò che effettivamente mi è piaciuto del romanzo e che mi ha portato ad assegnargli 2 stelline.
Lo stile dell'autrice è ben elaborato e mi ha tenuta facilmente concentrata sulla narrazione. Sicuramente è il punto di forza del libro, nonostante la trama e delle scelte a volte un po' troppo melense e romantiche per i miei gusti. Ho trovato le sue descrizioni del paesaggio calabrese molto belle e realistiche: non ho avuto alcuna difficoltà a raffigurarmi le spiagge o i campi che delineava, e che hanno reso il libro decisamente più piacevole.

Tuttavia, a onor del vero, non posso dire altro oltre questo, che non è poco ma al contempo non è affatto abbastanza.
Non mi sento di sconsigliarlo completamente perché in fin dei conti c'è decisamente di peggio in questo mondo di libri, pur tuttavia non lo proporrei certo come prima scelta.
Profile Image for Carolyn.
19 reviews
March 5, 2008
Excellent book! Very powerful and personal... so many things are could relate to. Observations were very true to life. Also, this was the first book in Italian by an Italian author that I have read cover to cover.
Displaying 1 - 5 of 5 reviews

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