Chiaro avrebbe tanto voluto essersi appena risvegliato da un lungo incubo, ma ormai sapeva bene che non era così. Non aveva più incubi da quando il baku glieli aveva mangiati. Si rassegnò a quella totale follia. Era tutto vero, gli altri avevano sempre avuto ragione… Yokai. Non sapeva nemmeno come tradurre quel concetto: erano i mostri delle favole? Creature maligne? Protettori soprannaturali? E lui? Cos’era diventato? Un fantasy ispirato alla mitologia giapponese, un’avventura tra guerrieri shinobi, sacerdoti shinto, spiriti yokai e divinità kami.
Sono nata a Modena e cresciuta a "pane, libri e fumetti". Adoro i romanzi e il cinema d'avventura in tutte le accezioni possibili, dal fantasy al mystery e alla fantascienza. Allo stesso modo, amo i fumetti e i cartoni animati, l'Archeologia, la Storia e i giochi di ruolo. Non viaggio mai senza avere con me il necessario per disegnare e quando mi trovo in una città nuova (in qualsiasi parte del mondo), la prima cosa che cerco è la libreria più vicina.
Pur avendo da sempre la passione per il disegno e la grafica, ho frequentato il liceo linguistico e mi sono poi laureata in Lingue e Letterature Straniere, con una tesi sul Romanticismo tedesco e le sue influenze sulla cultura italiana dell'800. Poco dopo, grazie a un master in Comunicazione e Tecnologie dell'Informazione presso l'Università di Bologna, ho potuto intraprendere la strada professionale che non avevo osato iniziare prima e oggi lavoro felicemente come grafico, web designer e, a volte, come illustratrice.
Il mio esordio nel mondo dei libri avviene nel 2006, con il romanzo Hyperversum (Giunti), primo dell'omonima saga.
Nonostante il Giappone non sia proprio all'apice dei miei interessi e che, in genere, i libri ambientati nel Sol Levante (per non parlare di quelli scritti direttamente da autori nipponici) mi risultino tutti un pò troppo lagnosi e apatici, devo dire che questo di Cecilia Randall è davvero un bel romanzo. Una trama affascinante e ben costruita, piena di personaggi interessanti e curiosi (soprattutto per una come me, la cui conoscenza della cultura giapponese non va molto oltre Candy Candy e Mila e Shiro) e tanti, tanti livelli di lettura, così tanti che il libro può essere letto senza problemi sia da un adulto che da un pre-adolescente. *** Even though Japan is not exactly at the peak of my interests and, in general, all books set in the Rising Sun Empire (not to mention those written directly by Japanese authors) seem to me a little too whiny and apathetic, I must say this one by Cecilia Randall is a truly beautiful novel. A fascinating and well-constructed plot, full of interesting and curious characters (especially for someone like me, whose knowledge of Japanese culture doesn't go much beyond Candy Candy) and many, many levels of reading, so many that the book can be read without problems by both an adult and a pre-adolescent.
Quando è uscito Kitsune, l'ombra della volpe l'ho letto subito, perché anche se non sono più ragazzina per Cecilia Randall posso tornarlo. ⠀ La storia è quella di Chiaro, che si ritrova catapultato all'improvviso in un mondo popolato da miti e leggende orientali, così tanto che anche lui potrebbe esservi immerso... Ho letto pochi libri che riguardano la mitologia orientale ma sono grande fan di Teen Wolf così quando ho visto che si parlava della kitsune mi sono illuminata. ⠀ E non ne sono rimasta delusa. È un middle-grade profondo, pieno di azione, con alcune scene che sinceramente sono anche un po' inquietanti! L'ho trovata una lettura godibilissima da grandi e piccini, perché i sottintesi che riserva sono per ogni età. ⠀ Mi sono divertita e anche commossa durante la lettura, ho combattuto e sofferto... insomma, mi sembrava di essere lì. E questo è un dono che Cecilia Randall mi fa in ogni libro che leggo scritto da lei.
Un'impostazione molto simile a un altro libro che ho letto ultimamente, shogun, a cui però viene aggiunta tutta una parte soprannaturale che lo rende interessante. Di sicuro i colpi di scena sul cinghiale e Momo sono carini e ci stanno assolutamente. Ma manca qualcosa per farlo rendere di più, è tutto frettolosissimo
Nella speranza di una vita migliore, simile a quella di Marco Polo, Chiaro – giovane protagonista di “Kitsune. L’ombra della volpe” di Cecilia Randall (Gribaudo) – lascia Nuova Venezia (semisprofondata nel mare dopo la Grande Crisi Planetaria che ha messo in ginocchio il mondo e interrotto ogni contatto tra Occidente e Oriente) per unirsi a una spedizione commerciale diretta a Est.
Ben presto, il sogno viene spazzato via dalla realtà: Chiaro viene catturato dai predoni per il suo aspetto particolare (biondo, occhi azzurri e carnagione pallida) al fine di essere venduto a caro prezzo. Ma durante la contrattazione, si scatena il caos e il giovane riesce a fuggire.
Naufragato su un’isola del Sol Levante, il ragazzo incontra uno strano animale, salva un cucciolo di volpe rimasto orfano e viene catturato (di nuovo). Risvegliatosi in una gabbia, si trova circondato da sconosciuti che parlano una lingua incomprensibile e credono sia una leggendaria volpe mutaforma.
Attraverso un’avventura ricca di riferimenti al folklore, agli usi e costumi, alla moda, alla cucina e all’organizzazione politica – che ricordano titoli come Kimetsu no yaiba – “Kitsune” è letteralmente una “full immersion” nella cultura giapponese.
Nonostante il mio amore per quest’ultima, non posso ignorare i diversi difetti che ho riscontrato nel corso della lettura:
1) Anche se ben scritta, la storia procede troppo lentamente; 2) Manca un buon approfondimento storico: anche se le atmosfere sembrano quelle del Giappone feudale, le vicende si svolgono in un futuro imprecisato, di cui però non viene spiegato nulla se non quelle poche informazioni riportate all’inizio; 3) Pur lasciando intuire qualcosa, il passato di Chiaro rimane nell’ombra.
Apprezzata, invece, la scelta di trattare il tema della diversità in chiave fantasy e invertirlo rispetto al solito – trasmettendo così messaggi preziosi: “Spesso gli uomini vedono solo quello che vogliono vedere ed è molto difficile convincerli della verità, specie quando hanno già iniziato a raccogliere quelle che per loro sono conferme alle loro teorie”.
Invece in breve vi dico che: Chiaro, il protagonista, è maturo e molto sveglio, è intraprendente, coraggioso, tutte qualità derivate dal suo essersi dovuto arrangiare da solo nella vita; ma è anche impulsivo, irascibile, testardo, e capita che abbia paura nonostante voglia nasconderlo a tutti i costi mostrandosi tosto e sicuro di sé più di quanto sia in realtà. Esattamente come un qualsiasi quindicenne capitato in situazioni più grandi di lui. Questa è la caratteristica che mi è piaciuta di più: per tutto il romanzo Chiaro si comporta come ci comporteremmo tutti. Per quanto riguarda l'ambientazione, la scrittrice pone molta attenzione alla descrizione degli ambienti e dei luoghi, e la trovo una scelta comprensibile vista la particolarità dell'ambientare un fantasy in Oriente e tra le sue leggende. Ciò che invece è stato molto trascurato è il worldbuilding, ossia l'ambientazione post apocalittica che fa da sfondo alla storia. Sappiamo che Chiaro vive nel futuro, in un mondo dove le popolazioni si sono riorganizzate in seguito a un conflitto e dove hanno perso gran parte delle tecnologie che conosciamo, ma non sappiamo molto più di questo. Una piccola critica: quando, nella parte finale del romanzo, il pericolo che incombe infine si mostra, capita molto velocemente: l'entrata, il sospetto, la scoperta da parte di Chiaro che coglie di sorpresa il lettore, la necessità di combattere. Tutto di colpo, forse troppo. La mia opinione finale è sicuramente positiva, è un romanzo per ragazzi davvero originale e molto carino che consiglierei sicuramente e che può anche trasmettere qualcosa di buono in chiunque lo legga.
"Kitsune. L'ombra della volpe." di Cecilia Randall Pagine 336 Chiaro avrebbe tanto voluto essersi appena risvegliato da un lungo incubo, ma ormai sapeva bene che non era così. Non aveva più incubi da quando il baku glieli aveva mangiati. Si rassegnò a quella totale follia. Era tutto vero, gli altri avevano sempre avuto ragione… Yokai. Non sapeva nemmeno come tradurre quel concetto: erano i mostri delle favole? Creature maligne? Protettori soprannaturali? E lui? Cos’era diventato? Un fantasy ispirato alla mitologia giapponese, un’avventura tra guerrieri shinobi, sacerdoti shinto, spiriti yokai e divinità kami.
La Randall è una delle mie autrici preferite, ha uno stile narrativo che a me piace da morire e lo studio che mette dietro ognuna delle sue storie è così accurato che è difficile non sentirsi parte integrante di ciò che vuole raccontare. Tuttavia... in questo caso mentirei se vi dicessi che è stato amore a prima pagina. Sarà il fatto che non amo le ambientazioni giapponesi perché le trovo sempre troppo lontane da me, sarà che i personaggi caratterizzati comunque alla perfezione non mi si sono insinuati dentro, sarà che ci sono troppi termini tipici della mitologia e della cultura giapponese che non conoscevo e ho dovuto cercare. Mi è mancato quel tocco in più che ho trovato invece in tutti i suoi altri testi letti precedentemente. La lettura nel complesso non è complicata, anzi, è molto scorrevole ma mi sento di consigliarla solo ed esclusivamente a chi ama il giappone e le sue atmosfere. È a tutti gli effetti un viaggio in una cultura diversa e lontana da noi, nella sua mitologia e nella sua storia. Affascinante ma freddo e distaccato. Voglio, però, spezzare una lancia in favore dell'edizione bellissima e curata nei minimi dettagli. Il cartaceo all'interno presenta a ogni inizio capitolo dei simboli o ideogrammi giapponesi.
All'inizio non mi stava proprio prendendo, la narrazione parte molto lenta e e non mi coinvolgeva, ma ho voluto continuare. Superata la metà, il ritmo migliora e si fa più coinvolgente. Vengono fuori numerose figure del folklore giapponese, principalmente yokai abbastanza famosi ma che comunque non emergono più di tanto nelle storie, quindi ne sono stata contenta (soprattutto del nemico). Mi è piaciuto anche il modo di raccontare la figura della kitsune e in generale i tratti della cultura giapponese che vengono fuori a poco a poco. Forse però l'attacco così lento alla lettura potrebbe scoraggiare (se l'avessi letto da piccola, l'avrei mollato probabilmente, e considerando che il target è proprio middle grade...)
Una nota che non ho capito è stata però la provenienza di Chiaro. Si parla di una "Nuova Venezia" sprofondata, portando l'ambientazione nel futuro, un'ucronia visto che il Giappone non si è mai aperto all'Occidente, quindi mantiene le sue tradizioni dal 1600... e fin qui avrebbe anche senso, se non fosse che la provenienza "futuristica" e anche occidentale del protagonista non ha nessun peso. Perché non ambientarlo semplicemente nel passato, nei veri secoli in cui l'Occidente esplorava e il Giappone manteneva la sua chiusura? Avrebbe avuto comunque senso. Comunque è una cosa così ininfluente che la menziono solo ma non modifica la mia valutazione.
Sicuramente è consigliato a un pubblico più giovane / amante degli anime d'azione / che vuole approcciarsi al folklore giapponese in modo semplice.
Kitsune si è rivelata davvero una bella lettura, la cosa che ho apprezzato di più è stata l’ambientazione giapponese e i personaggi che sono caratterizzati veramente bene. La storia è da subito coinvolgente e piena di colpi di scena per nulla scontati.
Le spiegazioni sulla cultura giapponese sono abilmente inserire nella narrazione e sono di facile comprensione anche per chi non le conosce. La storia è piena di personaggi che sono davvero ben descritti. Kitsune è un libro con tante battaglie, con un ritmo incalzante e tanti colpi di scena. Un fantasy davvero ricco ma che si legge senza fatica, le pagine volano. Se cercate un primo approccio con questa autrice Kitsune potrebbe essere il libro che fa per voi.
Tutta la recensione di Pamy sul blog letazzinediyoko it
un libro che mi è piaciuto molto! Magari l'inizio è un po' lento ma una volta che Chiaro - il nostro protagonista - sbarca in Giappone prende vita un'avventura che vi terrà incollat* alle pagine!
Mio voto mio personale?⭐⭐⭐⭐,5
Leggilo se:
⛩️ ti piace l'ambientazione giapponese (feudale) ⛩️ ti piacciono samurai, onne bugeisha e shinobi ⛩️ ti piacciono gli yokai (demoni giapponesi) soprattutto il/la kitsune (anche se troverete degli yokai meno conosciuti) ⛩️ hai letto e ti è piaciuto "Cronache dell'acero e del ciliegio" (entrambi hanno giovani protagonisti e ruotano sulla loro formazione/crescita)
A mio parere, anche se fuori dai suoi canoni abituali, questo è uno dei migliori libri di questa autrice, escludendo giusto i primi quattro. Un libro per mid-grade, ambientato in un futuro che fa da sponda a un giappone medioevale ricco di folklore, con tanti personaggi interessanti, moltissima azione, e un bel finale (che può aprire la strada ad altro). Consigliato, se il target di età un po' più basso non vi spaventa.
Non leggevo Cecilia Randall da Hyperversum e tornare a un suo libro è stata davvero un'esperienza piacevole. Nonostante il target middle grade, l'autrice è stata in grado di gestire tematiche molto crude con delicatezza e sincerità ma, soprattutto, in maniera niente affatto scontata. Il concetto di metamorfosi involontaria è molto figo e il protagonista mi ha ricordato un po' Naruto!
Non sono riuscita a finirlo. È un libro estremamente lento, pieno di descrizioni ripetitive senza che ci sia una vera e propria storia alla base. Non mi capita spesso di non riuscire a finire un romanzo. Molto delusa.