È il 1966, e l'estate pare essersi dimenticata delle Alpi, lasciando al suo posto piogge e temporali che inchiodano escursionisti e amanti delle cime negli alberghi e nei campeggi. L'arrampicatore californiano Gary Hemming - idealista, sfrontato e carismatico - guarda il Monte Bianco e è venuto in Europa sull'onda dell'insaziabile fame di vita che da sempre lo incendia, e invece si ritrova un tetto di nuvole sopra la testa. La routine si spezza all'improvviso a metà agosto, quando i giornali danno notizia che due scalatori sono rimasti bloccati sul Petit Dru, la parete più dura del Monte Bianco. Hemming intuisce che i soccorsi rischiano di non raggiungere in tempo i dispersi, e con altri cinque pirati delle rocce decide di salvarli seguendo una via diretta. Sembra una follia, un fallimento annunciato che servirà soltanto a mettere in pericolo altre persone, ma Hemming è cresciuto con un imperativo aiutare sempre, anche a costo della propria vita, perché la prossima volta "potresti esserci tu lassù, ad aver bisogno che qualcuno venga a soccorrerti". Quei giorni si riveleranno davvero fatali per Gary, ma in un modo che né lui né i suoi amici o i suoi amori possono immaginare.
Enrico Camanni, alpinista e profondo conoscitore della montagna e dello spirito che la anima, racconta con stile elettrico, appassionato e struggente gli ultimi anni dell'iconico scalatore, maudit ispirato e irrequieto, figura imprescindibile nella storia dell'arrampicata moderna ma anche e soprattutto zeitgeist dell'incendio del '68, amico fragile capace di incarnare una filosofia ecologica della scalata, rivoluzionaria e ancora attualissima.
Non sono solito leggere biografie, perchè non sopporto l'idea di leggere miscugli di fatti veri a ovvie invenzioni di sana pianta da parte dell'autore. Questo testo non fa eccezione. Ad una prima parte avventurosa (il salvataggio sul Petit Dru nel 1966) fanno cornice e successivo seguito una miriade di sfumature, interpretazioni, narrazioni che sono frutto dell'ottima fantasia di Camanni. Tuttavia, appena mi fermo a riflettere a quello che leggo, emerge in me questo strano disaccoppiamento tra reale ed immaginato che non rende giustizia a nessuno dei due approcci. Ecco il perchè di un parere tiepido su un testo che senz'altro ha richiesto lavoro, ricerca, passione e che è scritto a mio avviso con cura e cognizione di causa.
La storia che Camanni narra è quella di Gary Hemming, celebre e iconico alpinista americano anno Sessanta che sfugge in Europa convinto di scappare dal materialismo americano e suo malgrado si ritrova a diventare un fenomeno mediatico in Francia perché bello e colto come è, salva due alpinisti tedeschi che sono rimasti bloccati in alta montagna, diventando un divo da copertina su giornali come Paris Match e televisione. L’uomo quindi che voleva scappare dal materialismo, si ritrova a riprecipitare nelle stesse istanze da cui teneva di essere fuggito. La storia è un affascinante paradigma, tuttavia qualcosa nella capacità di Camanni di raccontarla non mi ha convinta. I suoi tentativi di collegare la figura di Hemming ai mitici anni Sessanta sono deboli e episodici, e il suo tentativo di narrare un quadro d’insieme si spegne in una mera narrazione di episodi e aneddoti.
Ho apprezzato la scrittura di Camanni, ricca di riferimenti agli eventi dell'epoca, che fanno respirare al lettore gli anni 60 in America, a Parigi a Chamonix e alle Calanques. Ben ricostruita, come un puzzle, la figura dell'alpinista.
«Se rispetti le montagne rispetti la Terra e fai pace con te stesso. Questa è la rivoluzione.» «E le persone? Dove sono le persone?» «Sulla Terra, è ovvio. Siamo anche noi dei pezzetti di terra. Con un po' di cielo in testa.»
Si legge come un thriller appassionante e pieno di ritmo, questo libro che ci racconta della spedizione di Gary Hemming e di altri scalatori sul Petit Dru, in aiuto a due arrampicatori rimasti bloccati in vetta. Ma è tutta un approfondimento intorno alla figura di Gary, inquieto giovane uomo alla ricerca di sè. A tutti i costi. Per chi ha amato il protagonista di "Into the wild". Per avvicinarsi a quella fame di vita che accomuna certe esistenze in lotta con la superficialità del mondo e con i propri fantasmi. Bravissimo l'autore, si sente l'autenticità del suo progetto di scrittura.