I cinque brevi saggi raccolti in questo volume - quattro dei quali furono scritti quando l'invasione nazista della Gran Bretagna appariva una minaccia reale - ci ricordano, ancora una volta, quanto la libertà sia un bene prezioso ed estremamente fragile. In Fascismo e democrazia, che dà il titolo alla raccolta, George Orwell difende la democrazia liberale dai suoi detrattori, esortando i connazionali a non fare il gioco di Hitler. In Letteratura e totalitarismo e in Libertà nel parco riflette sul rapporto tra libertà e creatività e sulle condizioni che rendono possibile la libertà di espressione. Nella recensione a L'invasione da Marte il tema è quello delle fake news, come le definiremmo adesso, e dei meccanismi psicologici e sociali che portano le persone a credere l'inverosimile. In Visioni di un futuro totalitario, infine, lo scrittore britannico si sofferma sulla propaganda e sulla possibilità di una scrittura obiettiva della storia. La lezione che da questi testi si può trarre resta, a distanza di tanti anni dalla loro pubblicazione, di un'assoluta e sconcertante attualità.
Eric Arthur Blair was an English novelist, poet, essayist, journalist and critic who wrote under the pen name of George Orwell. His work is characterised by lucid prose, social criticism, opposition to all totalitarianism (both fascism and stalinism), and support of democratic socialism.
Orwell is best known for his allegorical novella Animal Farm (1945) and the dystopian novel Nineteen Eighty-Four (1949), although his works also encompass literary criticism, poetry, fiction and polemical journalism. His non-fiction works, including The Road to Wigan Pier (1937), documenting his experience of working-class life in the industrial north of England, and Homage to Catalonia (1938), an account of his experiences soldiering for the Republican faction of the Spanish Civil War (1936–1939), are as critically respected as his essays on politics, literature, language and culture.
Orwell's work remains influential in popular culture and in political culture, and the adjective "Orwellian"—describing totalitarian and authoritarian social practices—is part of the English language, like many of his neologisms, such as "Big Brother", "Thought Police", "Room 101", "Newspeak", "memory hole", "doublethink", and "thoughtcrime". In 2008, The Times named Orwell the second-greatest British writer since 1945.
Nutriti per centinaia di anni in cui il Giusto all'ultimo capitolo trionfa sempre, crediamo quasi istintivamente che il male alla lunga si distrugga da sé. Il pacifismo, per esempio, si fonda su questa credenza. Non resistere al male, e il male in qualche modo si autodistruggerà. Ma perché dovrebbe essere così? Che prove abbiamo che lo farà?
Senza ombra di dubbio un excursus molto attuale che anticipava i tempi. Ottima la disanima e analisi finale di Roberta De Monticelli, davvero colme di spunti.