Questo libro è il diario di un viaggio l'attraversamento del continente americano, dall'estremo Nord all'estremo Sud, che Carlo J Laurora ha compiuto in quattro mesi senza mai salire su un aereo. Da Prudhoe Bay, Alaska, a Whalers Bay, isole Shetland meridionali dell'Antartide. In mezzo, circa 35.000 chilometri fra terra e mare, 16 Paesi, le foreste del Canada e quelle di cactus del Messico, le highways, i parchi, le città brulicanti e i villaggi sperduti, la frontiera, il deserto, i vulcani, le Ande, le immense colonie di pinguini della Georgia del Sud, sempre più giù, fino alla magnifica dissolvenza in bianco dell'Antartide. E gli incontri. Quelli con persone in carne e ossa, come Molly, l'addetta all'accoglienza dentro un camp di container alle latitudini del Mar Glaciale Artico, o come Bill, il membro più anziano della crew della Magellan Explorer, «intrappolato nella bellezza dell'Antartide». E quelli con i luoghi che conservano le tracce visibili di chi ha lasciato un segno nel suo passaggio su questa Terra, come Thunder Mountain, un improbabile monumento in bottiglie di vetro, pietra e cemento costruito nel mezzo del deserto del Nevada da Frank Van Zant, veterano della Seconda guerra mondiale autoproclamatosi indiano, o il cimitero nella baia di Grytviken, dove è sepolto il corpo di Ernest Henry Shackleton, protagonista delle più importanti e drammatiche spedizioni antartiche. E poi, più di ogni cosa, le emozioni, gli ostacoli e le fatiche di un viaggio unico e ineguagliabile. Un autentico e intenso resoconto in grado di ispirare, guidare e ragguagliare chi sogna o ha pianificato di cimentarsi in questa mitica traversata.
Un diario di viaggio senza emozioni é poco più di una guida: "ho visto", "ho fatto", "sono andato", "ho pagato", "non ho il wifi". Bel viaggio, libro non all'altezza
È il secondo libro che leggo di Carlo e, come per il primo, anche qui è stato in grado di regalarmi sensazioni che (per ora!) posso solo sognare. Ho trovato questo diario molto autentico: l’autore trasporta letteralmente con lui, mettendo a nudo le sue emozioni, sia quelle positive, sia quelle meno felici, perché così è la vita e così è il viaggio di ognuno di noi.