Dall’autore della saga bestseller I Medici Un grande thriller storico La nuova indagine di Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto Venezia, 1729. All’alba di una torrida giornata d’estate, il cadavere di un uomo viene rinvenuto sul ponte delle Guglie. Sulla gola due fori sanguinolenti e sul petto, fissato con uno stiletto, un biglietto con su scritto “Canaletto”. Appresa la notizia, le autorità convocano subito Giovanni Antonio Canal, che si trova suo malgrado coinvolto, ancora una volta, in un’indagine dai contorni inquietanti. Il primo macabro dettaglio che si impone alla sua attenzione sono le ferite sul collo della troppo irregolari per essere state provocate da una lama, farebbero invece pensare al morso di un animale. Ma quale bestia potrebbe mai lasciare segni simili? Mentre Canaletto tenta di venire a capo di quel mistero, la città – e qualcuno molto vicino al pittore – vengono sconvolti da un tremendo incendio. Quel misfatto sembra portare una firma inconfondibile. Si tratta di qualcuno che Canaletto conosce bene. Qualcuno che pare tornato dal passato per spargere altro sangue su Venezia. Prima che nella laguna si diffonda il terrore e la situazione metta in pericolo la credibilità del doge e la stabilità della Serenissima, Canaletto deve assicurare alla giustizia un pericoloso assassino. Mentre si avvicina alla verità, un’antica e spaventosa leggenda proveniente dall’est Europa getta una luce sinistra sulle sue indagini… Vincitore del Premio Bancarella Oltre 1 milione di copie vendute Dall'autore di Il cimitero di Venezia , per settimane in classifica Una presenza oscura e inquietante si aggira per le calli di Venezia «Matteo Strukul è autore di bestseller internazionali in cui trasforma personaggi ed eventi della nostra storia in intrighi avventurosi e avvincenti.» Corriere della Sera «Guerre, passioni, congiure, tradimenti e la ricetta di Strukul, tra storia e invenzione, piace e diventa bestseller.» la Repubblica «Grandi autori come Alexandre Dumas e Honoré de Balzac producevano a tamburo battente un’opera dietro l’altra, tutte di altissimo livello. E a distanza di due secoli un altro romanziere sta seguendo le loro Matteo Strukul.» Il Gazzettino «La sapienza e l’entusiasmo di uno scrittore che riscrive la “sua” Storia per far rivivere la vera storia del nostro Paese.» La Stampa Matteo Strukul È nato a Padova nel 1973. È laureato in Giurisprudenza, dottore di ricerca in Diritto europeo e membro della Historical Novel Society. Le sue opere sono in corso di pubblicazione in quaranta Paesi e opzionate per il cinema. Per la Newton Compton ha esordito con la saga sui Medici, che comprende Una dinastia al potere (vincitore del Premio Bancarella 2017), Un uomo al potere , Una regina al potere e Decadenza di una famiglia . Successivamente ha pubblicato Inquisizione Michelangelo , Le sette dinastie , La corona del potere , Dante enigma , Il cimitero di Venezia , Il ponte dei delitti di Venezia e Tre insoliti delitti .
Matteo Strukul is an Italian author of historical fiction. His work has been translated into twenty languages and was awarded with the Premio Bancarella - won in the past by Ernest Hemingway, Ken Follett and Umberto Eco among others - and the Premio Salgari two of the most prestigious literary prizes in Italy. His Medici Family tetralogy was an international bestseller saga with millions of copies sold around the world. He teaches Interactive Storytelling at the Link University in Rome.
Matteo earned a PhD in European Law of Contracts at the Ca’ Foscari University of Venice and lives between Padua and Berlin with his wife Silvia.
Visit Matteo Strukul’s website at www.matteostrukul.com and follow him on Twitter at @matteostrukul.
In Venetia anului 1725 epidemia de variola macina cartierele sarace, insa viata fastuoasa si decadenta a inaltei societati este parca si mai flamboaianta, pana cand, in mod neasteptat, o tanara aristocrata este gasita cu inima smulsa din piept in Rio dei Medicanti. Intamplarea face ca un pictor emblematic al Venetiei, Canaletto, sa surprinda pe panza, cu scurt timp inainte, chiar locul unde s-a savarsit crima, prinzand in cadru trei personalitati cunoscute (coperta: Canaletto - Il Rio dei Medicanti). Cititorul va porni, asadar, intr-o ancheta tumultoasa a elitelor venetiene, avandu-l in rol de investigator principal pe Canaletto (relativ stangaci si nepriceput), creionat de penelul imaginatiei autorului.
Desi misterul si tensiunea sunt instrumente cheie, consider ca farmecul lecturii este oferit, de aceasta data, de ancorarea ferma a actiunii in realitate, caci Matteo Strukul reuseste sa redea atmosfera inceputului sfarsitului Serenissimei, bastion al artei si frumusetii, acum mistuita de vicii, decimata de epidemia de varsat negru si intesata de urzeli intunecate, dar in care ia nastere o poveste de dragoste pe cat de pasionala, pe atat de sensibila.
Un joc fascinant de umbre si lumini, o istorie alternativa a faimosului Canalleto, dar si o intrupare a esentei republicii Venetiene, etern suspendata pe apa, ce isi va pastra intotdeauna un magnetism aparte.
Pasiunea pentru istoria locului se simte in fiecare fraza, iar eu ma declar cucerita si voi parcurge si celelalte romane ale autorului.😊
“Ma uit la tatal meu: el,[…] care a aparat Corfu […] riscandu-si viata pentru Venetia. […] Pentru un oras care reprezinta o idee, un principiu, o provocare a imposibilului, si anume sa te nasti si sa mori pe apa, in timp ce orice alta comunitate de barbati si femei a ales uscatul. Venetia e ultimul vis care ne-a ramas si nu trebuie sa piara. “
Un Sherlock Holmes italian, mai noir și mai artist, împreună cu care simți mirosul apelor clocotite ale Veneției secolului XVIII, miros amestecat cu moarte și boală, dar și parfumuri fine de aristocrați.
E o carte foarte alertă, îți vine să dai pagină cat mai repede, însă mi-ar fi plăcut să se detalieze mai mult atmosfera de secol și micile detalii de epocă ale Veneției.
E o lectură ușoară cu de toate, numai bună de final de august.
“Il ponte dei delitti di Venezia” è il secondo romanzo della trilogia su Giovanni Antonio Canal detto Il Canaletto dello scrittore italiano Matteo Strukul edito Newton Compton Editori
Venezia 1729. Sono passati quattro anni dai terribili delitti che sconvolsero la Serenissima ma una nuova orribile scia di sangue sta per abbattersi nuovamente per le sue strade. All’alba viene rinvenuto sul ponte delle Guglie il corpo di uomo, alla gola ha due fori e risulta completamente dissanguato mentre al petto fissato con uno stiletto ha un biglietto con scritto “Canaletto”. Il grande pittore viene subito informato della vicenda e si mette ad indagare temendo che dietro a questo fatto di sangue ci sia la mano di una vecchia conoscenza del passato ritornato in cerca di vendetta. Nel mentre la fornace dove lavora Charlotte Von Der Schulenburg viene colpita da un incendio e Colombina sembra essere sparita nel nulla.
“Il ponte dei delitti di Venezia” è un romanzo che segue le orme del suo predecessore e dove ritroviamo i personaggi che abbiamo lasciato nel primo libro ma più consapevoli dopo l’esperienza vissuta. Strukul ancora una volta riesce con la sua scrittura a trascinare il lettore nella Venezia del Settecento sembra veramente di camminare affianco a Canaletto e ai suoi amici mentre stanno svolgendo le indagini o mentre Olaf Teufel sta architettando qualcosa per sconvolgere gli equilibri della città. Le descrizioni dei luoghi dove si svolgono i fatti e quelle dell’abbigliamento dell’epoca sono impeccabili tanto da riuscire benissimo a visualizzarli nella propria mente senza difficoltà. Dietro a questa trilogia come del resto gli altri libri di Strukul si può vedere l’enorme lavoro, la profonda conoscenza dell’epoca storica di cui scrive e la cura per i dettagli. Ho apprezzato particolarmente la parte dove si parla delle leggende dei paesi dell’Est e quando il feldmaresciallo Von Der Schulenburg narra delle sue gesta a Corfù, ogni pezzo si incastra magnificamente rendendo la lettura ancora più affascinante.
Un’altra cosa che ho apprezzato è incontrare tra le pagine Rosalba Carriera, la grande ritrattista darà anche lei il suo contributo nelle indagini nella maniera che gli riesce meglio. Sono molto affezionata ai vari personaggi e non mi capita sempre onestamente, è che uno li sente così realistici e vivi che non si riesce a rimanere indifferenti. La determinazione di Canaletto, la caparbietà di Charlotte Von Der Schulenburg, il coraggio di Owen McSwiney, l’ingegno del dottor Liebermann, l'intelligenza di Joseph Smith mi hanno fatto compagnia e pensare che nel prossimo libro dovrò dirgli addio mi rattrista diciamo ma comunque non vedo l’ora di leggerlo sapendo come è stato il finale la curiosità mi affligge e ho bisogno di sapere.
Seconda avventura di Canaletto e compagni nella Venezia settecentesca, fra delitti, misteriose leggende, personaggi storici e non. Su tutto si staglia bellissima e inimitabile Lei: Venezia, una città ormai al tramonto del suo periodo di maggior splendore, ma che Strukul sa rendere con tutta la passione e l'amore che nutre per lei. E che solo chi l'ama altrettanto intensamente può capire. Mi è mancata Venezia, mi sono mancati i miei giri annuali, prima per il covid e poi per motivi di salute. Ora che sto anch'io per "vedere la luce", il primo posto dove andrò quando starò bene sarà a Venezia, per immergermi nelle sue calli, nei suoi splendidi palazzi, su e giù per i ponti. E forse sul ponte delle Guglie, o dietro l'angolo di una calle nascosta, mi parrà di intravedere loro: Canaletto, Charlotte, Colombina, McSwiney, Joseph Smith... e magari anche il malvagio Teufel e la misteriosa e infida baronessa Esterhazy. Naturalmente attendiamo il seguito.
Prima di tutto ci tengo a ringraziare la CE Newton Compton Editori per la copia digitale #giftedby del romanzo e per la loro fiducia!
Si tratta del secondo volume che prosegue con le avventure del protagonista Antonio Canal detto Canaletto.
"Gli parve anzi che le cupe vicende del Rio dei Mendicanti lo perseguitassero, quasi quei delitti fossero divenuti, in un modo o nell'altro, parte di lui e della sua esistenza."
La storia inizia quattro anni dopo la scomparsa di Olaf Teufel. Canaletto è felicemente innamorato di Charlotte e ha una relazione con lei da tempo, nonostante nessuno dei due cerchi il matrimonio. Entrambi vivono per la loro arte. Tutto sembra normale fino a quando Canaletto viene convocato a causa di un efferato omicidio, un importante politico della Serenissima è stato ucciso barbaramente e sul corpo è stato piantato un pugnale con un foglio di pergamena. Su di essa un nome: Canaletto. Antonio e i suoi fidati amici, protagonisti del precendente romanzo, capiscono che Teufel è tornato e che dovranno combatterlo nuovamente per la salvezza delle persone che amano e della Serenissima Repubblica di Venezia.
Lo stile di Strukul non delude mai, il suo stile descrittivo e incalzante si presta bene alla narrazione di tutta la vicenda. Una vicenda misteriosa, quanto inquietante. Durante la lettura emerge tutto il lavoro che l'autore ha fatto per ricreare una Venezia settecentesca immersiva e quasi reale. In questo secondo volume si nota come l'intero mistero sulla vita di Olaf Teufel diventi ancora più intricato, anche se qualche nodo viene al pettine.
Sono stata contenta di ritrovare i personaggi, non avevo capito quanto mi fossi affezionata a loro nel romanzo precendente. Canaletto resta sempre il mio preferito, un pittore dalla grande fama che malgrado la sua volontà si ritrova sempre invischiato in omicidi da risolvere e colpi di stato da sventare. Anche la figura di Teufel ha il suo fascino, sarà che a me piacciono i cattivi! Inoltre, in questo volume, viene paragonato alla figura del vampiro, anche se l'autore da riferimento alle culture slave, ungheresi e serbe. Devo dire invece che Charlotte questa volta mi ha fatto storcere il naso, pur di sembrare sempre una donna indipendente non accetta quando qualcuno vuole aiutarla e questo le creerà qualche problema.
In conclusione, si tratta di un thriller storico che ho adorato e spero davvero di leggere nuovamente di Canaletto. Sono proprio curiosa di sapere come andrà a finire tutta la faccenda, visto che l'autore conclude con un bel colpo di scena!
După ce am criticat primul roman din serie, Cimitirul din Veneția, a venit rândul să strâmb din nas și în fața celui de-al doilea.
Complet neprofesionist din partea unei mari edituri, traducătoarea s-a schimbat. Totuși, textul Simonei Teodoroiu sună de obicei mai natural decât cel al Oanei Sălișteanu, cu un mic bemol. Titlul capitolașului 58, „Zum Teufel”, nu se traduce „Diavolul”, ci „La dracu'”. Adică, ce mama dracului, tovarășă traducătoare, chiar dacă nu știi germană, ar trebui să fi aflat că articolul hotărât în germană este „die”, „der” sau „das”, nicidecum „zum”! „Zum” vine din „zu + dem”; prepoziția „zu” se traduce de cele mai multe ori „la” (sau „pentru”), și pentru că impune dativul, „der” devine „dem”. Google Translate, Deepl, sau orice chatbot ar fi știut asta.
Această continuare a anchetelor lui Canaletto lasă, bineînțeles, loc pentru al treilea volet, cum ar zice francezii. Și, cu toată frustrarea pe care am putut-o simți, anumite informații dezvăluite spre final rotunjesc întrucâtva povestea.
Nu vă speriați, nu e cu vârcolaci. Dar nu m-a satisfăcut.
Colac peste pupăză, secțiunea de „Mulțumiri” de la sfârșit este grotescă. Sunt obișnuit cu „Acknowledgments” americane și britanice, dar aici italianul a cam sărit calul. A mulțumit indicând cca. 220 de persoane, cu nume și pronume! Omul ăsta e bolnav la cap.
"Il ponte dei delitti di Venezia" di Matteo Strukul è un avvincente thriller storico che avvolge il lettore in un'atmosfera enigmatica e, a tratti, inquietante. Ogni pagina è pervasa da un alone di mistero che cattura l'attenzione e suscita emozioni forti, rendendo la narrazione irresistibile. L'autore dipinge con una precisione straordinaria ogni dettaglio: dai luoghi suggestivi agli odori avvolgenti, dalle sensazioni palpabili ai pensieri dei personaggi, che vengono espressi in modo così autentico e crudo da far talvolta rabbrividire. Una storia che non smette mai di affascinare e sorprendere! Il romanzo si svolge nella Venezia del 1700, una città che Strukul ha già reso protagonista di molte delle sue storie, ma qui la vediamo sotto una luce diversa: oppressa da un caldo insopportabile e da un’afa soffocante. A rendere la situazione ancora più tesa, si scatenano fin da subito crimini inquietanti che riportano in scena il celebre pittore Antonio Canal, noto come “Canaletto”. La narrazione è popolata da una miriade di personaggi, ognuno con un ruolo cruciale che arricchisce la trama di intrighi e colpi di scena. Ogni figura è descritta con cura, in base alla sua importanza nella storia, un aspetto che ho trovato particolarmente affascinante. Qui nulla è scontato e non ci sono attimi di noia o prevedibilità. Le tematiche esplorate in “Il ponte dei delitti di Venezia” spaziano dall’affetto di amore e amicizia alla vendetta, dalla violenza al desiderio di riscatto, dalle leggende sovrannaturali alla malattia, dai sensi di colpa all’odio. Nulla manca in questo thriller storico che crea una forte empatia da parte del lettore nei confronti del protagonista. Con uno stile lineare, descrittivo e brillante, la scrittura è fluida e incisiva, frutto di un’accurata ricerca e di un impegno costante. I personaggi sono unici e ben delineati, i momenti di suspense avvincenti, e i colpi di scena incessanti che includono addirittura un finale che lascia presagire un seguito straordinario. E io non vedo l’ora di leggerlo.
Oggi sono qui per parlarvi di un'altra bellissima opera arrivata nelle nostre librerie. Come sapete sono una grande amante del genere, quindi potevo mai farmelo scappare? Assolutamente no. Amato già il primo volume, questo secondo non mi ha deluso affatto. Il libro si apre sul Ponte delle Guglie e ci presenta un importante veneziano, Marco intento a tornare a casa. Peccato però che non lo farà mai poiché viene aggredito e ucciso in modo insolito: due fori sul collo lo hanno dissanguato! Un solo indizio: un biglietto col nome di Antonio Canal. Il pittore viene quindi convocato e accompagnato dal doge per collaborare alle ricerche di questo nuovo assassino che sta terrorizzando e sorprendendo tutti.
" Non tornerò a spiegare perché Venezia rappresenti per me l’ideale assoluto di meraviglia e bellezza, mi preme invece sottolineare come, romanzo dopo romanzo, essa incarni il palcoscenico perfetto per avventura, arte e storia che sono le coordinate principali del mio modo di narrare."
In sessanta capitoli, Matteo Strukul è riuscito nuovamente a narrare una storia avvincente e da tenerti incollato alle pagine capitolo dopo capitolo. Una sola cosa posso dire adesso, dopo aver amato l'ennesimo suo libro e personaggi: a quanto il prossimo?
Siamo nella Venezia del 1729, 4 anni dopo gli omicidi e le indagini riportate nel precedente Il Cimitero di Venezia. Il folle e crudele colpevole de quegli assassini, torna a Venezia x riprovare a sollevare la popolazione e rimuovere l'attuale doge. La strategia è sempre la stessa, provocare il panico fra la popolazione ed anche questa volta i metodi sono particolari... Antinio Canal (pittore in voga, detto Canaletto) chiamato in causa x vendetta dall'omicida, non si tirerà indietro ed insieme a lui un gruppo di amici che tutti insieme parteciperanno alle indagini, Il libro riconferma quanto di buono c'era nel primo libro, qui la storia è, se vogliamo, più intrigante. Nel corso delle indagini, compaiono sulla scena tanti personaggi di varia natura, dal più buono al più scellerato. La descrizione dei personaggi, ma anche delle scenografie di una Venezia decadente ed afflitta dal grande caldo agostano, è una delle cose più belle del libro. No ho dubbi a raccomandare la lettura di questo libro, perchè intrigante e peraltro facile e veloce da leggere.. Attendo il terzo libro della saga.
Matteo Strukul è un autore di grandissimo talento.
La storia è narrata in modo avvincente. Il ritmo è quello classico dei thriller, senza sbavature. Forse il finale è un po' troppo veloce, ma tutto sommato ci può stare.
L'ambientazione è descritta egregiamente. Fa rivivere perfettamente l'atmosfera veneziana che - non l'avrei mai pensato - si presta molto a questo tipo di vicende.
La caratterizzazione dei personaggi è convincente. Non ci sono figure che spiccano particolarmente ma ogni personaggio ha il suo perché nella narrazione.
Quello che però più apprezzo di questo autore è lo stile. Ricco, variegato, con punte di lirismo quasi eccessivo al giorno d'oggi ma che personalmente ho apprezzato tantissimo (ad esempio nel capitolo della notte d'amore tra Antonio Canal e la Charlotte).
Ho apprezzato infine molto il contenuto delle note finali. Un dettaglio, certo, ma non è da tutti gli autori ammettere che non si tratti di un romanzo storico (quanto, piuttosto, di un thriller ad ambientazione storica), così come dichiarare pubblicamente la bibliografia utilizzata in fase di documentazione.
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Il Doge chiama il Canaletto ad indagare su un nuovo delitto dove l'assassino ha lasciato un biglietto al pittore. Tutto sembra ricondurre a colui che 4 anni prima ha firmato gli efferati delitti su cui l'artista aveva investigato. Ambientato in diversi luoghi della città lagunare, tramite i racconti di alcuni personaggi secondari si spazia fino all'Europa dell'Est e alle coste dalmate, per ricordare battaglie e fatti storicamente documentati che aiutano l'improvvisato detective ad avvicinarsi alla soluzione. Ancora una volta l'autore rappresenta fedelmente la Venezia decadente mescolando descrizioni realistiche dei luoghi e dei personaggi a leggende di luoghi lontani; si coglie la bellezza della città attraverso la visione che ne dà l'artista nelle sue opere, che naturalmente sono andata a cercare per immergermi meglio nel racconto. La storia è scorrevole, i capitoli brevi invogliano a proseguire, tanto che difficilmente si riesce ad interrompere la lettura. Il finale non sembra essere definitivo per cui credo potrà esserci un seguito.
Ho comprato il libro non appena l'ho visto sullo scaffale, memore della bella esperienza con il primo volume della serie. Tuttavia, questa lettura si è dimostrata più complessa del previsto. Personaggi che amavo hanno iniziato a starmi stretti. Troppi richiami al libro precedente, che a mio avviso non servono a molto se non a sollevare ancora più domande. Ho apprezzato, però, la vena folkloristica insita nella trama e la bravura descrittiva di Strukul nei riguardi della Venezia dell'epoca e dell'amore per la pittura e il disegno di Canaletto. In poche e semplici parole, un buon libro, ma non mi ha convinto del tutto. Diciamo che, per citare il nostro protagonista, stanco di venir coinvolto in queste indagini pericolose, comincio ad accusare anche io la medesima stanchezza. Questo, però, non significa che non leggerò il prossimo volume: la vicenda deve essere conclusa.
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Un roman scris pentru fraieri și inocenți. Îmi plac romanele istorice și sînt înclinat adesea să închid ochii la defectele lor. În cazul acestui roman, oricît de fraier aș fi, nu e posibil. Impostura și mediocritatea „prozatorului” sar în ochi. Romanul e o colecție copioasă de poncife. Strukul îi imită (fără haz și fără har) pe autorii din prima jumătate a secolului al XIX-lea. Scrie deliberat vetust și scrie deliberat prost. Atît de prost încît îți vine să te apuci cu mîinile de cap și să exclami uluit: „Nu se poate...”. Iată că se poate...
Acțiunea e minimă. După patru ani de la dispariție, diabolicul Olaf Teufel are din nou chef să ucidă. Și-a pus în cap să terorizeze Veneția, a ucis deja doi bărbați, nu se va opri aici. Crimele au loc pe Ponte delle Guglie. Așa se explică titlul sonor al romanului. Pentru a-l opri pe asasin, pictorul Giovanni Antonio Canal, zis Canaletto, își cheamă în ajutor vechii prieteni. Ei se numesc Owen McSwiney, Joseph Smith (oameni mai pragmatici decît el) și Isaac Liebermann, un medic evreu, care face figură de legist. Canaletto e, în grup, „vocea rațiunii”. Nu crede în diavoli, în apariții drăcești și nici în strigoi. Crede doar în ceea ce vede cu ochii și pipăie cu degetele. Investigația e zadarnică. Anchetatorii bat pasul pe loc. Dacă n-ar primi un pont de la baroneasa Orsolya Esterházy, criminalul și-ar face multă vreme de cap.
Frazele sînt previzibile, de o banalitate stridentă: autorul repetă cu încrîncenare termeni precum „demon”, „demonic”, „diavol”, „diabolic”, „infern”, „infernal” etc. Scopul lui e să bage spaima în cititor. Din păcate, cititorul de azi e agnostic și nu simte decît plictis cînd citește acest „vocabular al beznei”. Uneori, prozatorul e pleonastic („Nemişcată, apa semăna cu o întindere lichidă”, „apa din lighean e lichidă și clară”, „apa lagunei are dungi lichide de un albastru-verde”, „flăcările se înalță ca niște limbi de foc” etc.), alteori, tautologic-sapiențial: „Confruntarea nu e niciodată decisă pînă nu se încheie”.
Nu găsim nici o psihologie, personajele vorbesc la fel, nu le putem deosebi unele de altele, sînt niște figuri de carton, fără ochi, fără mîini și fără gură, niște fantoșe. În sfîrșit, „zum Teufel” nu înseamnă diavol, ci „La dracu! La naiba!”.
Un avvicincente thriller storico ambientato tra le calli di Venezia, dove il celebre pittore Canaletto si trova suo malgrado al centro di una cospirazione volta a rovesciare la Serenissima.
Fra brutali omicidi, trame di palazzo e personaggi indimenticabili, si legge tutto d'un fiato e non annoia mai.
Molto apprezzato il modo in cui è stato trattato un argomento che in apparenza poteva sfociare nel soprannaturale, dando una spiegazione scientifica in base alle fonti dell'epoca in un modo che mi ha ricordato molto i romanzi di Sir Arthur Conan Doyle.
Fa parte di una tetralogia, quindi ora obbligatorio recuperare gli altri anche perché mi si è accesa la curiosità.
La lettura è scorrevole ma viene costantemente spezzata da riferimenti al libro precedente e, quando dico "costantemente", intendo che non esiste un capitolo in cui ciò non avvenga... Allo stesso modo il finale è palesemente monco in attesa del terzo capitolo e demolisce l'unico colpo di scena del romanzo
Peccato perché i personaggi sono interessanti, anche se mai descritti in dettaglio (confido lo si possa trovare nel primo volume), e l'ambientazione di Venezia è estremamente affascinante.
Un giallo storico almeno in parte. Molto interssante scoprire la figura di Canaletto come pittore più che come personaggio storico, quale forse non è stato. Un errore nel piano criminale indicato è che la rabbia non si trasmette per via sessaule e oltretutto da pochi giorni di vita una volta contratta. Peccato aver letto il 2° racconto di Canaletto, leggendo il 1° ci sarà meno suspance