“Le mal est contagieux, commissaire, et vous le savez. Il ne s’agit pas de vengeance ici, mais d’exemple.”
Lorsque la police arrive, la scène du crime est glaçante : 85 coups de couteau et une gamine de treize ans. Mais ce n’est pas la victime... c’est la meurtrière. Elle est restée là, le poignard encore levé, un sourire diabolique aux lèvres. Quand d’autres crimes violents sont commis par des jeunes collégiens, l’inspectrice Teresa Brusca demande au commissaire Strega, suspendu suite à un “accident”, d’enquêter officieusement avec elle. Très vite, Strega a l’intuition que ces adolescents tueurs sont unis par un secret. Mais lui aussi a sa part d’ombre. Brillant policier, il est obsédé par un besoin inassouvi de justice qui le met parfois en rage. Face à ces crimes d’enfants, il est prêt à tout pour apaiser en lui le chant assourdissant des victimes.
Cette première enquête de Vito Strega est un page-turner efficace et implacable qui joue avec les nerfs du lecteur et interroge les notions de bien et de mal.
Piergiorgio Pulixi, scrittore e sceneggiatore, è uno dei più apprezzati autori noir italiani, fa parte del collettivo di scrittura Sabot creato da Massimo Carlotto di cui è allievo. Insieme allo stesso Carlotto e ai Sabot ha pubblicato Perdas de Fogu, (edizioni E/O 2008). È autore della saga poliziesca di Biagio Mazzeo iniziata col noir Una brutta storia (Edizioni E/O 2012), finalista al Premio Camaiore 2013 e chiusa col romanzo finale della quadrilogia, Prima di dirti addio (Edizioni E/O 2016). Nel 2014 per Rizzoli ha pubblicato il romanzo Padre Nostro. Ha vinto numerosi premi letterari e nel 2015 è stato premiato ai Corpi Freddi Awards come miglior autore italiano dell’anno. I suoi romanzi sono in corso di pubblicazione negli Stati Uniti, Canada, e Regno Unito.
Un nuovo commissario arriva a infoltire la fin troppo nutrita pattuglia nostrana di commissari e ispettori. In una città che quasi non sembra italiana: case con grandi vetrate, più che finestre – interni notturni illuminati dalle insegne al neon - scale antincendio – gente che si frequenta sui tetti – piove tanto, come nel Corvo, e le gocce si mischiano alle lacrime, che sono tante – in certi locali si può fumare, e molta gente che fuma anima questo romanzo… Nel quale si beve, bourbon, ma soprattutto assenzio. Un tenente colonnello dei carabinieri è una bionda mozzafiato che s’innamora del nostro nuovo commissario, Vito Strega, al primo sguardo. Love at first sight. E anche, love at first bite, ma non aggiungo altro per non spoilerare.
Lo dico proprio in inglese perché l’immaginario letterario (e cinematografico) del genere (noir e poliziesco) è molto forte tra queste pagine, un immaginario che prima di tutto è USA.
Il nostro Vito Strega le fa innamorare tutte, è un irresistibile: l’ex bellissima moglie l’ha lasciato, ma si potrebbe perfino dire che l’ha fatto per eccesso d’amore; una collega lo desidera e insegue dalla prima all’ultima pagina; della carabiniera s’è detto; io aggiungerei anche la psicologa, che brutta non appare, e che per Vito Strega fa carte false (letteralmente).
In più Vito Strega, che vive da solo, è amato alla gelosia feroce da Sofia, una gatta randagina. Ahiahi, direbbero alcune amiche mie, un uomo single col gatto depone male. Ma la cosa non sembra preoccupare Vito Strega, che le donne deve staccarsele di dosso, come le unghie di un gatto.
Molte morti, molto sangue. Molte lacrime, come già detto. La soluzione del caso per un lettore e spettatore come me, che quell’immaginario di cui sopra conosce piuttosto bene, arriva prima che per molti dei protagonisti di questo romanzo, anche prima del commissario, che a mio avviso s’illumina un po’ tardi. Come se nessuno andasse al cinema, leggesse un giallo, guardasse una serie tv (che so, una a caso, “The Following”).
È annunciato come il primo di tredici, una nuova serie che avrà al suo centro proprio il nostro Vito Strega: saranno tredici canti del Male, tredici variazioni sul crimine.
Oltre il caso in questione, il canto degli innocenti, c’è un altro assassino che rimane a piede libero. Sappiamo chi è, ma non perché, né che intenzioni abbia. Pulixi dissemina indizi senza nascondere nulla, un’anticipazione gustosa.
Je ne m'attendais pas à ce que ma pire lecture de l'année soit un policier, et surtout un Gallmeister.
Ici, on a tous les clichés vus et revus du policier torturé (pour un livre publié 2015 !). Il vit seul, dans son appartement qu'il n'a jamais emménagé, un peu trop porté sur la bouteille, Vito Strega est un policier "à l'ancienne", bien loin des "grattes papiers". Cet excellent policier a été mis au placard à la suite d'une "bavure"...
Je veux bien accepter ce postulat déjà bien trop usé si l'auteur nous donne une bonne enquête. Ça commence avec des adolescents qui tuent de manière inexpliquée. Ne vous attachez pas à la résolution de l'enquête, qui d'ailleurs ne représente pas plus de 20% du bouquin, elle est bâclée et totalement improbable. D'ailleurs, on se moque des tueurs ou des victimes, dont la personnalité et le passif ne sont pas développés sur plus de 3 lignes.
Ce qui compte, c'est la face sombre du personnage principal QUI EST SANS CESSE EVOQUEE PAR TOUS LES PERSONNAGES SECONDAIRES ! En dehors de Vito, tous les personnages secondaires sont des femmes et elles sont TOUTES soit en train de tenter de le séduire, soit en train de s'inquiéter pour lui et ses anciens trauma. Par ces femmes, l'auteur nous bassine avec la noirceur de son personnage, qu'il ne développe jamais. Son excellent flair de policier n'est pas plus démontré...
Le style n'est vraiment pas bon. J'ai levé plusieurs fois les yeux au ciel devant le ridicule des dialogues, les éléments importants de l'histoire tombent comme un cheveux sur la soupe, les personnages sont très mal construits.
Si ça ne suffisait pas, je rajoute trois points : - Lorsqu'ils sont enfin évoqué, les "traumas" du personnage sont vite expédiés, sont invraisemblables et n'ont aucun lien avec les comportements de Vito. - Les personnages féminins sont toutes INCOMPETENTES, elles comprennent moins vite que nous des évidences et se réfèrent tout le temps à Vito. La vision de la femme est profondément sexiste, elles sont obsédées par lui, stupides et vicieuses alors que lui a un grand coeur sous ses manières brusques... - Enfin j'ajouterai, pour ceux qui ont lu le livre qu'on obtient pas une interdiction d'approcher son épouse, juste parce qu'une fois, on a mis un coup de pieds dans une poubelle devant chez elle, que ne pas respecter les procédures ne fait pas de soi un bon flic et enfin que ce n'est pas dommage qu'on empêche les policiers de bousculer les mineurs pour avoir des aveux.
Ho appena terminato "Il Canto degli innocenti", primo libro della serie "I Canti del Male", di Pierpaolo Pulixi. Quando lessi il suo "La libreria dei gatti neri", mi ripromisi di leggere altri suoi libri, un pò perché ero curiosa di un autore mio corregionale, un pò perché quel primo libro non mi era dispiaciuto, e conteneva alcuni personaggi secondari, che sono primari in questa serie. Era logico che prima o poi l'avrei presa in mano.
Ammetto che fino a quasi metà del libro ritenevo di potergli dare tre stelline scarse. Perché? Avevo intuito prima di Vito Strega (il commissario protagonista di cui vi parlerò più avanti) che dietro a questi adolescenti trasformati in carnefici ci fosse qualcuno, e soprattutto avevo intuito il ruolo del videogioco dal momento in cui Strega controlla le camere di due degli assassini adolescenti e tra i loro hobbies trova proprio dei videogiochi. Questo mi ha subito ricordato un episodio del mitico C.S.I Las Vegas in cui proprio un videogioco veniva utilizzato per fare il lavaggio del cervello ai giocatori e trasformarli in carnefici. Certo, più avanti si scopre che la dinamica usata differisce leggermente, ma la base è identica. E voi potrete obiettare che, spesso e volentieri, ci sono delle dinamiche che possono ritornare nei gialli/thriller, libri o film/serie tv che siano, e che questo non ne pregiudica la buona riuscita. Avete ragione, e questo, unito al voler conoscere le motivazioni del Burattinaio, mi ha spinta a proseguire la lettura e modificare la mia valutazione iniziale. Prima di tutto devo lodare nuovamente lo stile di Pulixi, che qui differisce dall'altro suo libro che ho letto, essendo più conciso e diretto, a parer mio perfetto per un noir. Non si perde in chiacchiere, le parole sono ben scelte e i capitoli brevi ti portano a volerne sempre di più e a non riuscire a staccarti dalle pagine. Detto questo, torniamo alla storia in sé e ai suoi protagonisti, in primis proprio Vito Strega. Come ben sapete io ho amato, nei mesi scorsi, un altro commissario frutto della penna di un'altra autrice italiana, ovvero Teresa Battaglia, di Ilaria Tuti. Ho amato Teresa perché è imperfetta, è troppo robusta per il suo lavoro, ha oltre 60 anni, ha il diabete e nel primo libro scopriamo pure un principio di Alzheimer. E proprio questa imperfezione, unita al suo passato doloroso dal quale lei è riuscita a risollevarsi e le sue immense capacità lavorative, che me l'hanno fatta apprezzare e amare. Di Vito Strega colpisce innanzitutto la sua estrema perfezione. È un bell'uomo, ha tre lauree (beato lui!), un intuito straordinario, capacità lavorative strepitose... Ripeto, sembra perfetto. Poi si scava un pochino e si capisce che lui le imperfezioni le ha dentro, nascoste nella sua mente, nel suo passato e nella sua anima. Lo troviamo che è sospeso per aver ucciso accidentalmente un collega, scopriamo che non riesce a trattenere l'ira e la rabbia, al punto da rischiare di prendersela con chiunque gli capiti a tiro. Ma soprattutto è ciò che ha subito da bambino che lo ha cambiato radicalmente, facendolo diventare quello che è ora, un poliziotto che ogni volta da anima e corpo per il suo lavoro perché lui quel male, quel buio che combatte, se lo porta dentro. Non so se lo apprezzerò come Teresa Battaglia, ma ha già un pezzetto del mio cuoricino, e la confessione finale che fa alla sua ex moglie a proposito della morte del collega mi ha fatto malissimo. Come al solito i personaggi femminili mi dicono poco o nulla, con l'eccezione del tenente colonnello Martina La Brava, che noi lettori sappiamo anche essere il killer delle Barbie (questi nomi mi riportano alla mente ancora una volta C.S.I. 🤣)... Questo potrebbe portare, nei prossimi libri, a degli sviluppi piuttosto interessanti. Per quanto riguarda il Burattinaio e le sue motivazioni, ancor auna volta Pulixi compie una perfetta indagine psicologica, creando un "cattivo" che non è sempre stato tale, ma che diventa tale in seguito a determinate situazioni. E il fatto che non riescano ad arrestarlo perché lui riesce a uccidersi davanti ai poliziotti mi ha convinta ancor più che se lo avessero arrestato. In definitiva, per essere il primo libro di una serie lascia molti punti in sospeso (non solo la questione di Marina, ma anche di ciò che è davvero avvenuto quando Vito era bambino), che sicuramente verranno ripresi nei libri successivi (per ora ne sono usciti sette, se non ricordo male). Quattro stelle, e il desiderio imperante di prendere subito in mano il secondo libro 😍
Ps: nota di merito al vicequestore Pierluigi Palamara, che quando deve fare cazziatoni è un mito indiscusso! 🤣 Nota di demerito a Iovine, simpatico tanto quanto Lona nei libri della Tuti 😒
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Primo caso che vede per protagonista il commissario Vito Strega, un personaggio complesso - troppo complesso, forse - con tantissimi segreti e problemi psicologici non da poco, che al momento è stato sospeso dal servizio dopo aver ucciso accidentalmente un collega, e intanto deve fare delle sedute dalla psicologa e ricevere il suo beneplacito, prima di poter rientrare in servizio. Intanto, però, degli adolescenti stanno commettendo una serie di crimini efferati, e la sua collega, l'ispettrice Teresa Brusca, non sa dove andare a parare, per cui chiede l'aiuto ufficioso di Strega per sbrogliare la matassa, malgrado dall'alto venga loro intimato più volte di archiviare i casi, visto che gli assassini sono rei confessi, rinchiusi in carcere, anzi, in riformatorio. Intanto, Strega cerca di risolvere il rapporto con la moglie, che è andata via di casa con un altro uomo, di cui dice di essere innamorata, e che Vito cerca di convincere a tornare con lui. Nel frattempo, lui è la preda ambita di altre donne: la stessa Teresa, innamorata di Vito malgrado sia sposata, e la misteriosa Marina, che indaga su di lui per scoprire tutto quello che può, e che ha un terribile segreto. Ecco, il caso di Marina, rimasto in sospeso, mi ha lasciata perplessa e un po' disgustata. Un grossissimo neo in questo romanzo, peraltro appassionantissimo. Un neo che spero venga rimosso nei prossimi romanzi.
J’ai vraiment aimé. C’est addictif, bien rythmé, une plume bien ancrée, des personnages colorés.
On dirait que c’est plutôt l’intrigue finale qui m’a laissé un peu perplexe. Je ne suis pas policière, mais me semble que certains détails étaient PLUS QU’ÉVIDENTS. À un point où je me disais que c’était la première couche qui allait servir à nous berner. Mais, je n’ai pas ressenti le « omg, voilà, enfin ! ». J’étais plutôt dans le « bon, ok, mais c’est tout, vraiment ? ».
Et que dire aussi de Teresa. J’espère que son personnage sera mieux développé dans la suite de la série parce que oh! la pauvre ! Elle est SIIIIII ennuyeuse 😂
Les dernières pages concernant Marina m’ont beaucoup plu. J’espère vraiment que l’enquête nous poussera vers elle.
AUSSI, on est vraiment dans un roman typiquement policier. Tous les stéréotypes sont là. Il faut donc aimer ces zones de confort. De mon côté, ça ne m’a pas dérangé du tout 🫶🏻
Un des pires livres que j'ai lu de ma vie. Je serais gênée de mettre mon nom sur cette page couverture. On dirait que le roman a été écrit par un adolescent de 14 ans en rut qui veut prouver à ses amis qu'il est "un vrai homme".
L'enquêteur et personnage principal, Vito, est un amalgame de tous les clichés de l'enquêteur rabougri, malaimé et violent qu'on a déjà vu des milliers de fois. Évidemment, malgré sa personnalité excécrable et son absence de qualités, toutes les femmes qui croisent son chemin tombent en amour avec lui, sans exception. D'ailleurs, tous les personnages féminins sont des faires-valoirs complètement stupides et la misogynie de l'auteur transparaît à chaque page. L'une des enquêtrices y va même de cette déclaration : « Je ne suis pas aussi forte que lui, je n'arrive pas à considérer la situation avec froideur, je me laisse emporter par mes émotions. Nous avons besoin de lui si nous voulons arrêter ce salopard, madame. »
Tout le monde est incompétent sauf Vito (et encore...), et tous les personnages enfreignent toutes les lois et tous les codes déontologiques à plusieurs reprises.
Le récit n'a rien de réaliste et rien d'intéressant non plus. Même au niveau de l'intrigue policière en soi, il est impossible de deviner le coupable, puisqu'il s'agit d'un personnage dont on apprend l'existence au moment où son identité est révélée, une révélation qui n'est d'ailleurs pas particulièrement satisfaisante puisque le motif du criminel est aussi profond qu'un pot de yogourt. Le moment où il est révélé ce passe exactement comme dans un épisode de Scooby-Doo, où le coupable explique volontiers tous les détails de son crime et ses motivations en long et en large au policier.
Bref, ce roman est à éviter. N'importe quel autre roman policier aura au moins une intrigue mieux ficelée et plus cohérente.
Un commissario di polizia dallo strambo nome, Vito Strega, tormentato e particolarmente attento alla psicologia degli assassini che scova, tanto che quando dalla psicologa ci finisce lui, temporaneamente sospeso in seguito alla misteriosa morte di un collega, sa bene come schermarsi. Una serie di omicidi brutali commessi tutti da adolescenti soli e frustrati, che reagiscono all’arresto con un pazzoide sorriso in faccia. Quasi fosse un urlo di vendetta nei confronti di una società malata e mostruosa che, per un motivo o l’altro, li ha resi dei mostri. Mostri che generano altri mostri. Male che richiama altro male. Dolore che porta ad altro dolore. Dietro di loro c’è qualcuno che si nasconde, e questo Strega lo capisce sin da subito. E una serie di figure femminili, colleghe, madri, ex mogli, persino una gatta gelosa, che ruotano attorno a Strega, tormentandolo con le loro ombre, negazioni, tentazioni e possessioni. Il mio primo incontro con Pulixi mi ha dato la sensazione di trovarmi fra le mani qualcosa a mezza via fra la brutalità amarognola di Carlotto e il richiamo al senso del dolore di De Giovanni. Anche se, a suggellare la mia passione per il thriller venato di giallo, avrei preferito che l’assassino fosse un personaggio da scoprire fra i presenti. Ho faticato un po’ a entrare in sintonia col protagonista e con la vicenda, ma una volta che mi ci sono abituata non sono più riuscita a fermarmi. Insomma, buona la prima e complimenti a Pulixi. Vediamo com’è il resto!
Pareri a caldo su Vito Strega? Come persona Sicuramente squilibrato, disagiato, non sa accettare la rottura con la ex moglie (patriarcato e maschilismo ne abbiamo?) Come commissario é il típico personaggio "rotto" come li definisco io: passato nebuloso e poco chiaro, problemi con la famiglia d'origine ma dotato di uno spiccato senso dell'intuizione ed é ció che lo contraddistingue dagli altri. Oltre ad essere descritto come un marcantonio di quasi 2 metri e che le donne gli corrono dietro.
Non é il giallo della vita e la vicenda mi ricorda dei casi di cronaca nera realmente accaduti tra gli adolescenti e il web, peró si legge e scorre bene.
La vicenda personale e non di Strega comunque alla fine della fiera é intrigante quindi proseguiró con la serie!
« Le chant des innocents » est le premier tome d’une tétralogie appelée « Les chansons du mal ». Le premier tome, « Le chant des innocents » est publié en Italie en 2015, le deuxième « Le choix du noir » en 2017, le troisième « Une crise cardiaque » en 2021 – traduit sous le titre « L’illusion du mal » par les éditions Gallmeister, puis « La septième lune » en 2022. (les traductions sont les miennes). Pour situer les choses plus clairement, la tétralogie est intégralement sortie en Italie. Nous avons eu le plaisir de lire « L’illusion du mal » en 2022 (tome 3) et cette année, nous découvrons « Le chant des innocents » qui est donc un tome 1. Nous nous situons aux origines, dans la découverte des personnages, notamment celui de Vito Stresa.
« Le chant des innocents » est assez perturbant puisque nous connaissons Vito Stresa (tome 3) sans le connaître réellement ni connaître sa genèse de flic. Car Vito Stresa est un flic mis sur la touche à la suite d’un accident survenu dans son service et suivi par un psy. « J’ai abattu Jacopo Di Giulio, inspecteur chef de la police d’État, mon binôme de toujours, dit Strega dans un souffle. » C’est sa collègue, Teresa Brusca qui sera affectée sur une affaire bien glaçante : des adolescents tueurs. Le premier corps retrouvé a été lacéré par une meurtrière de treize ans par quatre-vingt-cinq coups de couteau. Plusieurs autres crimes du même acabit suivent, les auteurs sont toujours aussi jeunes, les motivations très nébuleuses. « Car Vito ne savait pas encore qui était le manipulateur, mais il savait que c’était ce qu’il cherchait : de la visibilité et de l’émulation. Et si la “rébellion” s’étendait à d’autres adolescents, personne ne pourrait plus les arrêter. » Vito œuvre dans l’ombre aux côtés de sa collègue Teresa pour résoudre cette affaire, et surtout comprendre les motivations de ces gamins tueurs.
« Le chant des innocents » est un thriller de facture très classique : deux enquêteurs, plusieurs tueurs, une recherche de motivation. La seule question est de savoir s’ils agissent sous influence. « Ce sont tous des mineurs sans casier. Qu’est-ce que tu veux qu’on leur fasse ? C’est ce qu’il leur a dit. De ne pas avoir peur, de rester sur le lieu du crime. De dire qui ils sont et ce qu’ils ont fait. Ils doivent en être fiers. Ils sont devenus des êtres supérieurs, ils ont donné la mort. Ils ont donné un sens à leur vie. » L’autre point d’ancrage est d’apprendre à connaître le personnage phare de cette tétralogie : Vito Stresa. Or, c’est précisément là que le bât blesse pour ceux qui ont déjà lu « L’illusion du mal »… Le lecteur sait exactement ce que devient Vito Stresa, connaît l’importance qu’il accorde à son métier et de façon plus générale ses motivations. En lisant ce tome « introductif », qui peut finalement s’apparenter à un prequel, vous aurez une bonne idée de l’épaisseur du personnage. Si vous n’avez pas lu « L’illusion du mal », commencez donc par « Le chant des innocents ». Si vous avez déjà lu « L’illusion du mal », vous aurez peut-être l’impression très prégnante de déjà très bien connaître ce personnage…
À l’image du tome 3, Piergiorgio Pulixi est un auteur engagé qui dénonce quelques failles du système judiciaire italien et met en lumière l’inefficacité manifeste de certains systèmes de répression, notamment dans la gestion de crimes commis par des adolescents. Il y a également une forme de dénonciation des effets de notre société sur des esprits jeunes et malléables. « Nos adolescents sont des bombes à retardement qui font tout pour se plier à ses diktats. Ils grandissent avant l’heure. Ils sautent des repas pour maigrir et atteindre des standards de beauté impossibles, ils regardent du porno en ligne dans tous les sens, et en même temps ils ne sont pas fichus d’échanger trois mots avec leurs congénères du sexe opposé, ils sont victimes de harcèlement et ils deviennent des harceleurs par mécanisme de défense, ils se couvrent de cicatrices pour se sentir vivants, ils s’abrutissent de drogue et d’alcool pour ne plus penser à rien, et dans tout ça ils sont seuls. » Je résume : thriller classique avec thématique de société.
Même si « Le chant des innocents » est relativement agréable à lire, plutôt bien maîtrisé dans la gestion de l’enquête, j’ai eu cette sensation assez désagréable de « déjà vu » tout au long de ma lecture. Oui, cette impression est due à la présence de Vito Stresa, mais également d’un autre personnage (qui n’est pas l’enquêtrice) sur lequel le lecteur se pose énormément de questions puisque son importance va crescendo. Or, comme le tome 2 n’est pas disponible à la traduction pour le moment, je reste sur ma faim concernant son destin et ses interactions avec Vito. Vous l’aurez compris, ne pas suivre l’ordre des livres dans la traduction a eu tendance à m’irriter, et je pense que c’est également pour cette raison que je n’ai pas été en mesure de savourer ce livre comme il se devait. Dommage, parce que mes attentes étaient élevées…
J’avais beaucoup d’attentes envers ce livre, donc j’ai été un peu déçue. La prémisse est vraiment super intéressante avec plein d’adolescents qui font des meurtres un peu insensés.
On dirait que c’est l’enquête que j’ai trouvé vraiment molle. En fait on dirait qu’il n’y a presque pas d’enquête, on suit surtout les problèmes du personnage du policier torturé suspendu (oui encore un…). Aussi, j’avais trouvé le punch de fin rendu à la page 40.
Je vais quand même lire le livre suivant pour essayer de savoir pourquoi Pulixi est considéré comme le maître du suspense en Italie 🤔
C'est mal écrit, c'est chiant, l'intrigue policière est complètement anecdotique et psychologiquement inepte et infantile. Le roman se contente de raconter l'histoire du flic, un mec violent et toxique au possible pour lesquel l'auteur veut absolument nous faire éprouver de l'empathie. Masculinisme malsain, c'est dans l'air du temps.
C'est indigne d'une bonne maison d'édition comme Gallmeister de publier ce genre de merde.
Un buon inizio di serie. “Il canto degli innocenti” di Piergiorgio Pulixi mescola abilmente cronaca nera, attualità e tensione narrativa. Al centro della storia c’è un filo conduttore che unisce i giovani coinvolti nei delitti, rivelandosi solo passo dopo passo e mantenendo viva la curiosità del lettore. A rendere la lettura ancora più interessante ci sono la doppia linea di indagini e le vicende personali che ruotano attorno al commissario Strega, capaci di dare maggiore profondità alla narrazione. Capitoli brevi e scorrevoli contribuiscono al ritmo serrato, rendendo il romanzo coinvolgente e difficile da mettere giù.
scoperto questo scrittore per caso, ovviamente per caso ho letto l'ultimo libro della serie ahime! questo è il primo libro della serie de i canti del male. in realtà non ho capito molto forse sono solo due, ma Pulixi inizia un altra serie dove l'avvocato Strega personaggio principale di questa serie, si ritrova anche nell'altra, ma forse solo in parte. non so, vedrò. comunque mi piace questo scrittore, mi ricorda molto De Giovanni con il commissaio Ricciardi e qui il vice commissario Strega è molto simile. Figura strana, tomentata da un passato che viene solo accennato in questo libro e che lui si porta dietro come un macigno. da bambino ha visto un uomo incappucciato che rapiva sua madre e la sua sorellina, ma di quest'uomo non c'erano tracce, invece della madre e della sorella sono scomparsi vestiti ed altro come se fossero scappate via, ma perche sua madre ha lasciato solo lui? Strega si tormenta, sa quello che a visto e cercherà l'uomo nero sempre. Tormantato ma un grande poliziotto, sua moglie lo ha lasciato e lui si ritrova ad inseguire quest'amore e dall'altra cercare il burattinaio, un uomo che manipoli dei ragazzini ad ammazzare... insomma un bel dire e un bel da farsi, per gli amanti del genere e stra consigliato
Una serie di brutali omicidi sta mettendo in seria difficoltà la polizia. Il dato strano è che gli assassini sono tutti ragazzini tra i dodici e i quindici anni. A indagare è il commissario Vito Strega, un brillante investigatore il cui lavoro è più una missione che un mestiere. Strega infatti serve un suo proprio ideale di giustizia più che le regole di procedura penale. È un poliziotto filosofico, attento alla psicologia dei criminali, più che uno sbirro d'azione. E un uomo tormentato che combatte tra il desiderio di giustizia e l'impossibilità di ottenerla senza scivolare nell'abbraccio del Male. Mi è piaciuto molto, anche per la scrittura scorrevole dell'autore. Recupererò di sicuro tutta la serie.
Voilà un roman qui démarre sur les chapeaux de roues ! La police se présente sur une scène de crime et trouve une adolescente de 13 ans en train d’asséner des coups de couteau à sa victime, un sourire sadique aux lèvres. Les hommes de loi sont tout autant dégoûtés que déroutés. Ils ne sont cependant pas au bout de leur peine, car le scénario continue de se produire et de nouveaux meurtres sont perpétrés par de jeunes adolescents les jours suivants.
Qu’est-ce qui est le lien entre ces meurtriers ? Qu’est-ce qui les pousse à agir ? Teresa Brusca demande l’aide de son collègue suspendu Vito Strega afin de faire la lumière sur ces homicides et sauver d’éventuelles futures victimes.
Ça se lit hyper rapidement, la majeure partie du texte étant des dialogues. À cela s’ajoutent de très courts chapitres (en moyenne deux pages) et l’on dévore le roman avec plaisir. L’intrigue est captivante, l’écriture efficace, les personnages ont du corps, il n’y a aucune description superflue. C’était presque un sans faute. Cependant, il y a deux petits éléments qui m’empêchent d’affirmer que c’est le cas. Non, ce n’est pas parce que le personnage principal est stéréotypé : il est sombre, tourmenté, a divorcé récemment à cause de la job, vient d’être suspendu en lien avec le décès accidentel de son partenaire et enquêtera tout de même. La maison d’édition a eu la très bonne idée de le décrire ainsi dans le texte de la quatrième de couverture. Donc si ça horripile vraiment un. e lecteur.rice, autant ne pas le lire. C’est en fait que, vers le milieu, les policiers restent aveugles (assez longtemps quand même) à un indice important ET évident. Puis, en ce qui a trait à la fin, à mon avis certains éléments sont un peu trop faciles, trop clichés. Cela dit, Le chant des innocents est la définition même d’un page turner. Le suspense est bien mené et c’est haletant. J’attends avec impatience la deuxième enquête de Strega.
Stando a lungo al buio, il buio diventa la condizione normale, è la luce che finisce per sembrarci innaturale.
MURAKAMI HARUKI
Con IL CANTO DEGLI INNOCENTI, Piergiorgio Pulixi consegna agli amanti del noir, il primo capitolo della nuova serie intitolata I CANTI DEL MALE.
Il protagonista è il commissario Vito Strega, un personaggio molto intrigante: geniale, alto, forte, sanguigno, il fisico massiccio e un carattere spigoloso, dietro al quale si annida uno stormo di ombre.
Fin dalle prime pagine scopriamo che il commissario Strega è stato sospeso dal lavoro per aver sparato al capo della polizia, ma la motivazione di questo folle gesto, verrà svelata soltanto nel finale.
Strega ha mille pensieri per la testa: l'addio dell'amata moglie Cinzia, la preoccupazione per il suo reintegro, una donna misteriosa che lo ha riaccompagnato a casa la sera prima e soprattutto strani omicidi che hanno come autori dei ragazzini.
La trama si snoda sui delitti ma anche attorno a Vito Strega, un ottimo investigatore, ma con una tragedia personale alle spalle.
La fine del libro, lascia con alcune importanti domande senza una risposta e un'altra indagine per il commissario da portare a termine.
Che dire, spero arrivi prestissimo il secondo capitolo di questa serie, sono troppo curiosa!
Une vague de meurtres par comme les autres déferle sur Milan : des adolescents se mettent à massacrer leurs harceleurs et ceux qui leur font du mal. Folie collective ou oeuvre d'un sombre Marionnettiste ?
Une belle construction des personnages principaux mais une intrigue qui manque de tension. Un roman qui sert simplement d'ouverture à l'univers des enquêtes du commissaire Strega.
il ritmo lo rende leggibile e anche avvincente. la costruzione della trama, gli elementi per la sua soluzione appaiono a sprazzi e per questo sono facilmente identificabili. gli darò un'altra possibilità con il successivo della serie. niente di piu
Un bon roman pour les vacances, qui se lit facilement et qui est difficile à poser. J'ai bien aimé les personnages mais je ne donnerais que 3* pour la partie enquête. Hâte de lire la suite, voir si le côté enquête s'améliore.
Plongez au cœur de cette enquête prenante et vous serez incapable de lâcher ce livre !
En Italie, des crimes violents et sanguinaires sont commis : la première victime est retrouvée criblée de 85 coups de couteaux et la personne tenant encore la lame…n’est qu’une fillette de 13 ans. Un sourire diabolique sur le visage. Ce n’est que la première meurtrière. Les assassinats s’enchainent, tous perpétrés de sang froid par des enfants sans scrupule. Simple vengeance ?
Pour le commissaire Strega il n’y a pas de doute : ces adolescents ne sont pas de banals tueurs isolés, un lien les unis. Pourtant, impossible pour lui de faire part de ses soupçons, il s’est retrouvé suspendu par son supérieur, accusé d’avoir tué son ancien partenaire. Mais rien n’empêchera cet homme au passé tourmenté et torturé de mener l’enquête en secret. Il n’a plus rien à perdre.
L’horloge tourne…les meurtres continuent dans un effet domino infernal et Strega est le seul à pouvoir y mettre un terme.
Dans ce véritable page-turner addictif une ombre plane cependant : les coupables ne seraient-t-ils pas aussi les victimes ?
Divorato in poche ore… c’è poco da fare, Pulixi sa scrivere, eccome! Un romanzo pieno di persone irresistibili, a partire da Vito Strega, passando per nonna Ada, per arrivare a Marina, uno dei personaggi più intriganti tra tutti quelli di cui ho letto. Una storia che ti trascina, pagina dopo pagina, perché i caratteri si delineano piano piano, i retroscena si svelano a poco a poco, le parole si susseguono con un ritmo che incalza e in cui non puoi non perderti. Un romanzo quasi perfetto, insomma. Quasi, perché una cosa (anzi due) mi hanno lasciato un po’ perplessa, senza nulla togliere alla enorme stima che ho per questo giovane autore: (da qui, SPOILER)”: la prima cosa è il fatto che, quando il libro è scritto dal punto di vista dell’uomo che sta dietro a tutti gli omicidi, se ne parla come del Burattinaio… ma questo soprannome non è uscito sui giornali, non è di dominio pubblico, è usato da Vito e da Teresa… quindi mi ha stonato un po’ l’utilizzo di questa sorta di narratore onnisciente. La seconda cosa, forse più importante, è che “Il cacciatore della notte” sembra essere costruito appositamente per portare avanti la vendetta del Burattinaio; ma durante il dialogo tra Vito Strega e il Burattinaio stesso, si capisce che ciò che ha scatenato l’istinto assassino del Burattinaio è il suicidio del figlio, avvenuto mentre il padre stava lavorando a questo videogioco… quindi, io lettore non capisco più perché un padre distratto avrebbe dovuto progettare un videogioco su “un mostro generato da altri mostri”… spero di essermi spiegata…. :-) In ogni caso, ribadisco che è un libro bellissimo, che si legge in poche ore (perché non riesci proprio a smettere), scritto in un italiano perfetto e scorrevole (cosa non scontata, ahimè), che ti fa innamorare dei suoi protagonisti e ti lascia quell’amaro in bocca quando arrivi alla parola fine. Fortunatamente, presto uscirà il secondo volume della serie… ti aspetto al varco, caro Piergiorgio!!!! Non sarà facile non deludere le aspettative di noi lettori! Ma sono certa che andrà alla grande! PS: se succede qualcosa a Sofia, ti uccido! :-)
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