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Social media stoicism. Cosa direbbero Zenone, Crisippo, Seneca, Epitteto e Marco Aurelio se avessero dei profili social?

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Cosa farebbe oggi Seneca se avesse TikTok? E Marco Aurelio, con Instagram, cosa direbbe?

Uno degli autori più attivii di Gazzetta Filosofica in questo libro dà voce a Zenone, Crisippo, Seneca, Epitteto e Marco Aurelio per analizzare tutte le situazioni in cui i social network entrano nelle nostre vite, dall’inizio di un amore alla fine di una storia, dal bullismo all’invidia, dalla ricerca di lavoro alla gestione del tempo.

Nello stoicismo – filosofia nata più di due millenni fa nella Grecia antica e diffusasi poi nell’Impero romano – una pratica tramandata da più autori è l’esame di coscienza quotidiano: prima di andare a letto, si fa un resoconto della giornata e si valuta come è stata affrontata, nell’ottica di migliorare se stessi e prepararsi per il futuro. Un modo per capire a che punto è la propria maturazione come persone.

Viviamo nell’era dei social media, della connessione perenne, dove se non aggiorniamo il feed per qualche ora ci sentiamo già fuori dal mondo; dove, se non siamo connessi, per alcuni di noi è come non esistere. Se all’inizio del secolo poteva sembrare ancora fattibile evitarli, nel presente la tecnologia e i social media permeano così profondamente la nostra realtà che farne a meno pare impossibile.

Il mondo delle relazioni virtuali è talmente esteso che, se volessimo farne a meno, rischieremmo di perdere molte opportunità – che si tratti di cercare un lavoro, rimanere in contatto con degli amici, conoscere nuove persone, sapere che accade nel proprio paese – e ne subiremmo comunque l’influenza.

Marco Aurelio ci ricorda che l’anima dell’uomo si disonora quando agisce sconsideratamente, senza direzionare anche le più piccole azioni verso un fine. Come possiamo muoverci in un mondo che pare illogico, in cui ci sentiamo spaesati? Forse, come gli aveva insegnato suo padre, la soluzione sta nel non fermarci alla prima impressione, ma continuare la ricerca e capire davvero cosa abbiamo davanti. Dobbiamo definire l’oggetto, perché solo conoscendolo davvero potremo affrontarlo per quello che è.

Un libro da leggere con calma, da assaporare e su cui tornare, ideale per chiunque abbia bisogno di far pace con la tecnologia. Perché eliminarla non avrebbe senso, ma abusarne significa perdere il conotrollo della propria vita.

240 pages, Hardcover

Published April 7, 2023

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