Zargani ripercorre le traversie della sua famiglia nei sette anni di persecuzione antiebraica: la perdita del lavoro del padre violinista, l'esclusione dalle scuole, il fallito tentativo di espatrio e, dopo l'otto settembre, la fuga vera e propria da Torino e infine gli ultimi mesi in una valle di montagna controllata dai partigiani.
This is a holocaust memoir by a Jewish Italian man who was a child in northern Italy when the Nazis arrived. It's more intellectual and artistically ambitious than most memoirs. The narrative flits back and forth in time. Often the author draws out the comedy in his trials. There are passages of abstract thought. I can't say I always found it easy to follow the narrative. It becomes more moving at the discovery that he's writing it for his grandchildren. 3.5 stars.
per una pura casualità mi sono trovata a leggere questo libro subito dopo "L'alba di un giorno nuovo" di Asor Rosa, che parte dalle stesse premesse: gli autori sono pressoché coetanei, ed in entrambi i casi si tratta delle loro memorie d'infanzia nel tremendo periodo 1938-45. devo dire che il racconto di Zargani, bimbo ebreo piemontese figlio di un musicista, risulta infinitamente più interessante di quello del piccolo ferroviere cattolico romano Asor Rosa; lo stile è spezzato e disuguale, con punte di eccellenza e abissi di confusione, e confuso è anche (volutamente) il racconto, nella sequenza temporale degli avvenimenti; il tutto però risulta estremamente vivido e continuamente illuminato da lampi di intelligente ironia, per non dire di quelle misture ebraico-piemontesi, parenti dei gas rari di Primo Levi, che tanto mi deliziano. quattro stellette solo per la discontinuità del livello letterario, ma per me è il libro dell'estate.
Come i gelati: che fatica finirlo. A volte qualche cucchiaiata di buonumore, molti scorci della vita degli anni 40 - sono la parte piu' interessante; a volte spunti di riflessione, molto spesso pagine che vorrebbero essere leggère, ma sono lunghe, dettagliate, un po' noiose.
Sembra qualsi un diario di ricordi trasformato in romanzo, ma da uno che non li sa scrivere, i romanzi. Giudizio tranchant e me ne dolgo, perchè la persona merita rispetto e la sua vita anche. Piu' che un libro, avrei preferito sentirlo parlare, questo signore, per ore ed ore. Non credo mi sarei annoiato neppure per un minuto.
Poignant, beautifully translated memoir of boy's coming of age during the Nazi occupation of Piemonte in the final years of WWII. English-language books about the Holocaust in northwestern Italy are few. This is a must read for anyone interested in learning more about an overlooked Holocaust experience in Italy.
"Benvenuti, benvenuti nella caverna fatata e infernale del girone di un'infanzia inverosimile ma accaduta. [...] Dentro è buio, ma c'è posto per tutti." (Prefazione, p. IX)