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Seneca tra gli zombie. Guida filosofica di sopravvivenza al caos

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Il pericolo di perdersi nel rumore è altissimo e la capacità di orientarsi nel caos, così come nel vuoto di vite “con il pilota automatico”, è sempre più labile. Come zombie privi di coscienza, ci lasciamo dirigere da forze che non capiamo né padroneggiamo. E così finiamo per perdere il controllo e diventiamo qualcosa che non ci piace. Eppure, ce la possiamo fare a riprendere il bandolo delle nostre esistenze. Rick DuFer ci conduce lungo un percorso che, senza lasciare spazio a scappatoie e scusanti, ci porterà a recuperare il gusto della responsabilità, dell’esercizio del pensiero e, soprattutto, del dubbio. Di fatto, la filosofia è uno strumento eccellente, che ci viene in aiuto nel contrastare lo tsunami di informazione, fraintendimenti, rabbia, depistaggi e illusioni di cui siamo investiti. Epitteto, Seneca e Marco Aurelio, ma anche Cartesio, Daniel Dennett, Spinoza e molti altri, sono personaggi di una vicenda filosofica che, fin dall’antichità, cerca di dare all’essere umano i mezzi, più che le risposte, per non deragliare nell’esistenza. E oggi Rick DuFer, spaziando nei vari ambiti di cui è fatta la nostra quotidianità, confeziona una cassetta degli attrezzi per il lettore che voglia non solo adattarsi allo spirito del suo tempo, ma anche scegliere liberamente cosa diventare, in un mondo nel quale diventiamo sempre più simili a tutti gli altri. Come si sopravvive all’incertezza, alla confusione, alla dispersione dell’attenzione? Come si vince l’inerzia, il tran-tran mediatico che si contende i minuti della nostra vita? Come si combatte l’epidemia di infallibilismo dilagante? Come si smette, insomma, di vivere da zombie?

187 pages, Paperback

Published April 7, 2022

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About the author

Rick Dufer

13 books94 followers
Riccardo Dal Ferro è filosofo, scrittore ed esperto di comunicazione e divulgazione. Direttore della rivista di filosofia contemporanea ENDOXA, porta avanti il suo progetto di divulgazione culturale attraverso il suo canale Youtube “Rick DuFer” e lo show podcast “Daily Cogito”. Performer ed autore teatrale, ha girato l’Italia con i monologhi “Seneca nel Traffico” e “Quanti GIGA pesa Dio?”. Nel 2014 esce il suo romanzo d’esordio “I Pianeti Impossibili”; nel 2018 esce “Elogio dell’idiozia” (che vedrà una seconda edizione ampliata e rivista nel 2021); nel 2019 per edizioni De Agostini esce “Spinoza & Popcorn”, un saggio sulla filosofia pop; nel 2020 esce “I racconti della vera nuova carne” per Poliniani, raccolta di storie gotiche illustrate da Ary De Rizzo.

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4 (1%)
Displaying 1 - 30 of 30 reviews
Profile Image for Chiara.
26 reviews2 followers
August 23, 2023
Ahh, se solo avessi letto questo libro anni fa, in quel periodo pazzo che é l'adolescenza, forse (forse) mi sarei risparimiata una passività che ora rimpiango.
Seneca tra gli zombie é uno strumento prezioso per iniziare un percorso di consapevolezza che chiunque dovrebbe affrontare, ma a cui tristemente solo in pochi si avvicinano. Il libro riesce a stimolare riflessioni importanti su una varietà di temi essenziali: l'infodemia, l'eccesso di rumore e l'importanza del silenzio che spinge all'auto analisi, il ruolo del dolore, della fragilità, del dubbio, come fare a orientarci nell'ignoto che ci circonda, come usare a nostro favore l'angoscia che proviamo nei confronti della morte.

Consigliatissimo come primo approccio alla filosofia: ha agito per me come una scintilla andata ad accendere il mio interesse verso una materia che non vedo l'ora di approfondire.

Come Riccardo stesso evidenzia diverse volte nel testo, peró, questo libro non deve essere preso come un manuale di istruzioni per imparare a risolvere i nostri problemi illimitati (per definizione irrisolvibili); deve piuttosto costituire una rampa di lancio a cui i lettori possono appoggiarsi per far decollare le proprie autoanalisi.

In alcuni passaggi mi sono trovata in disaccordo con le considerazioni dell'autore, ma questo lo considero un aspetto tutt'altro che negativo.
4 stelle e non 5 solo perché alcuni degli argomenti trattati, seppur coerenti con il filo del discorso, mi sono sembrati incompiuti e avrei apprezzato dell'approfondimento maggiore.
Profile Image for Paolo P..
83 reviews1 follower
April 17, 2022
Rick Dufer riprende in questo libro il concetto di zombie sviluppato in filosofia da Chalmers come di un individuo che vive di inerzia, senza controllo sulla propria vita. Attraverso le parole di filosofi sia antichi come Seneca e Marco Aurelio e moderni come Spinoza e Pascal,Rick riesce con un linguaggio chiaro a non de-zombificare il lettore. Il capitolo sulla fragilità lo trovo il più importante da leggere e rileggere.
Profile Image for Giorgio.
2 reviews
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April 8, 2022
Un buon volume se ci si vuole battezzare con il pensiero dei grandi del passato. Per chi invece mastica già un po' di filosofia, il libro di DuFer non sarà di certo una rivelazione. È in fin dei conti una rielaborazione pop - metodologicamente interessante e stimolante - dei fondamenti del pensiero filosofico occidentale, senza apporti teorici particolarmente brillanti o innovativi.
Detto questo il libro rimane scorrevole, veloce da leggere, ben scritto e stimolante (anche e soprattutto nel mio trovarmi in disaccordo su alcune idee).
Profile Image for Fabiola.
136 reviews14 followers
November 3, 2023
La caccia allo zombie ha veramente inizio quando ci rendiamo conto che potenzialmente lo zombie che stiamo cacciando siamo noi stessi.

Le azioni dello zombie sono eterodirette. Esso non mette l'anima in ciò che vive. Vive superficialmente in modo persistente, con incoerenza di valori, anzi, senza valori, in modo più o meno volontario e, soprattutto, consapevole. Lo zombie non ascolta la coscienza, né si pone domande scomode.

Rick suggerisce di emendare il parabrezza, identificare i quesiti circoscritti e quelli illimitati della vita e di diffidare da chi vende quelli illimitati come circoscritti. Nessun sapiente, nessun guru, può pensare al nostro posto poiché tutti noi ci troveremo ad affrontare il buio dell'ignoto, prima o poi, e in quel frangente ci ritroveremo inevitabilmente da soli.

Emendare il parabrezza per non andare a sbattere o, perlomeno, per poter dire che quell'incidente di percorso è stato un mio errore, non un errore di altri mentre lasciavo che altri guidassero al mio posto o perché l'auto era fuoricontrollo.

Ricco di speranza è il concetto di exaptation, messo in contrapposizione all'adattamento, come la capacità di adattarsi creativamente ad una situazione, meccanismo evolutivo grazie al quale si sono formate le ali per il volo.

Questo è un libro che cambia la vita, che apre la mente alla realtà e alla consapevolezza della fragilità umana. Gli argomenti trattati sono tanti, gli insegnamenti filosofici ancora di più. Viene valorizzato lo stoicismo, pur essendo compensato nei suoi tratti più duri dal perdono e dalla compassione nate nel cristianesimo. Non mancano nozioni di psicologia e neuroscienze applicate al sentire della vita quotidiana.

Nella transitorietà odierna, costantemente preda di un flow momentaneo, la filosofia ci aiuta a mantenere gli occhi aperti per non cadere nelle trappole dell'infallibilismo e del consumismo.

Grazie a questo libro sto continuamente mappando il mio ignoto.
Profile Image for diariodiunalettrice .
15 reviews7 followers
April 27, 2022
Un libro unico, un libro in grado di farti riflettere dalla prima all'ultima pagina. Merita di essere letto e fatelo se vi volete bene
Profile Image for Michele Capotosto.
10 reviews
May 11, 2025
Non pensavo che un libro di filosofia potesse essere così commovente e così bello nelle idee espresse da instillare in me un sentimento di amore per la vita così alto e puro
40 reviews
June 13, 2022
Per chi segue il Daily Cogito poca roba è nuova, ma nel libro è ovviamente più elaborata ed è comunque un'ottima lettura
Profile Image for Marta P..
44 reviews5 followers
August 20, 2022
Lo zombie è proprio colui che si accontenta delle risposte che i “sapienti” danno, senza accorgersi che il vero valore sta nella fatica con cui si giunge alle risposte: esperienze viscerali, dubbi irrisolvibili, fallimenti lungo il percorso, senso di inadeguatezza, incapacità di comprensione, paura dell’ignoto, speranza nel futuro, relazioni problematiche, cambiamenti d’idee e direzione, delusioni di ogni genere; di tutto questo è composta una risposta, come se essa fosse la superficie sotto la quale ribolle e si stratifica un’intera esistenza.
Lo zombie si accontenta della superficie e, in questo modo, disimpara a usare la testa.

Religiosamente, si crede nell’anima, perché c’è bisogno di aggrapparsi all’idea che, dopo la morte, qualcosa di noi sopravvivrà. Si tratta, insomma, di un pensiero consolatorio che ci solleva dalla gravità della vita terrena e ci fa sperare in un mondo diverso, da raggiungere dopo il nostro ultimo respiro.

scegliere un modello e la conseguente identità è come comprare il nuovo iPhone: la transazione è piuttosto indolore (anche se magari ti indebita), esci dal negozio con la sensazione di aver finalmente trovato la risposta definitiva a tutti i tuoi problemi (perché la pubblicità ti ha detto che è così) e poche ore dopo ti accorgi che tutto è rimasto come prima

Chi non ha aperto un video di Rick DuFer pensando di trovarci la soluzione definitiva a ogni suo problema? Su Nietzsche potevate anche avere un minimo di ragione, ma su DuFer senza dubbio vi sbagliavate di grosso.

Beatrix Kiddo, protagonista di Kill Bill, non avrebbe mai potuto andarsene subito dopo i primi soprusi subiti da Pai Mei: troppa era stata la fatica, troppo alte le aspettative, immenso l’investimento psicologico ed emotivo nella formazione che il maestro poteva darle, e perciò doveva resistere, poiché da quella resistenza sarebbe scaturita la conoscenza. Oggi non è più così: dal momento che non c’è stata alcuna fatica per poter ascoltare le parole del nuovo idolo, appena quest’ultimo contraddirà anche di un’oncia le mie aspettative potrò cambiarlo come ho cambiato i calzini stamattina. [...] Se Beatrix avesse usato lo smartphone per trovare il suo maestro, alla prima parola fuori posto di Pai Mei avrebbe cambiato canale e seguito un’altra voce.

Seneca risponderebbe che 65 anni è molto tardi e si deve iniziare presto, appena l’autocoscienza si sviluppa, per evitare di perdere istanti, mesi o anni nel vivere la vita di qualcun altro. Imparare a morire significa, quindi, accorgersi che non c’è davvero tempo da perdere, non c’è un solo istante utile per vivere la vita d’altri, per essere uno zombie.
Profile Image for Ilannn.
8 reviews
April 14, 2025
Ottimo libro, molto meglio rispetto a ragion demoniaca; nonostante l'autore tende a ripetere i stessi concetti con parole diverse, qui é meglio e questa cosa si nota veramente poco.
Mette sul piatto dei pensieri che mi sono piaciuti un sacco, una parte negativa é che il rischio di una piccola crisi d'identità una volta letto é dietro l'angolo.

OVVIAMENTE non do per scontato tutto quello che l'autore dice e non sono nemmeno d'accordo con tutto quello che dice, lo utilizzo per poter mettere in dubbio i suoi (e i miei) pensieri per poi usarlo come trampolino di lancio per poter formulare una mia posizione.

Non sono d'accordo con il capitolo sui meme, prende in considerazione solo una parte del mondo meme, inevitabilmente per rafforzare la sua teoria (forse per paura di essere messio in dubbio? scherzo) oppure perché non aveva tempo di stare a spiegare pure quello? (non é tuttavia una scusa).
Mi ha confuso la frase "in questo processo, le persone di accostano a idee, vestiti, scelte sessualità e di genere, iphone e convinzioni politiche...", scelte??? (é una scelta sicuro il fatto di mostrarsi, ad un modo di sicuro non molto aperto, come si é veramente, ma la sessualità e il genere non sono esattamente una scelta, non ho deciso io di essere lesbica, non ho deciso io di non rivedermi nel concetto tradizionale di donna, ovviamente é una mia scelta rivolgermi al mondo con queste identità, ma il resto prima no. Non capisco questo "affronto" al concetto di avere un identità (non é necessariamente ripreso dal libro, ma da un discorso che ho fatto con una persona), non riesco a comprendere perché questa identità viene vista male in sé per sé; forse é vista in modo sbagliato perché nel tempo si é visto che le persone si appigliano ad un identità, senza le quali non sono niente, pensiero con cui sono fortemente d'accordo, ma quindi il problema non é l'identità, ma come questa viene utilizzata).

Tengo a precisare che il resto mi é piaciuto TANTISSIMO, in particolare il concetto dell'eterno ritorno (BELLISSIMO, piantino fatto)
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Profile Image for Daniel.
1 review
July 28, 2022
Inizio dicendo che lo apprezzato e che è stata una ottima lettura che ho gradito, mi è piaciuta molto il come unisse cultura pop e filosofia alleggerendo la lettura anche ai non pratici di libri filosofici e parlando di questo mi è piaciuto come si metta a spiegare elementi basici della filosofia e scienza (sto parlando della spiegazione della grotta di Platone, la scatola nera fatti nel capitolo 2 a pagina 80) presso che fa in modo di essere aperto anche chi ha iniziato ha interessarsi da poco, che dire, un ottimo modo per essere aperto davvero ha tutti. Però per mio parere sono non in disaccordo ma credo che ci sia anche una parte molto importante che e stata ignorata nel libro, in Seneca tra gli zombi si parla molto di sé e del proprio percorso personale, ma quando nelle pagine 34 e 81 ho sentito la mancanza di una parte fondamentale dello zombi e del suo modo di come essere “zombificato” cioè gli stessi zombi quando ne incontri uno, il momento dove una persona si trova non più ad affrontare i cosiddetti problemi illimitati ma quelli circoscritti che riguardano comunque la propria morale all’esterno della propria mente (e non) , secondo me nel capitolo due che riguarda i problemi circoscritti manca il momento della relazione con uno di essi, e di cosa fare quando ti accorgi che ne hai uno davanti e de proprio un tuo amico o la propria ragazza , lo aiuti a uscirne? Sono aiutabili? O devi allontanarli e lasciare che facciano il loro percorso senza un aiuto che pulisca un minimo la loro visione? Ma questo rimane comunque una mia idea, spero di non essermi perso il capitolo di quando ne parli o di essermi distratto.ma credo questo sia la più grande mancanza che c’è nel libro che forse può essere data dal fatto che lui non è un guru e non dovrebbe stare lì a darci ogni risposta.ma tutto questo non significa che sia un brutto libro, anzi ribadisco che lo gradito assai
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4 reviews
January 2, 2023

Riccardo presenta questo libro come una guida di sopravvivenza al caos, contro il processo di zombificazione che affligge l'uomo moderno.

La prima parte del libro si occupa di descrivere i modi in cui il rumore sociale infesta la nostra vita: l'infodemia, e la confusione fra conoscenza e informazione; il "gurismo", nuovo sacerdozio della gerarchia cognitiva; l'infodipendenza soddisfatta dai narratori di verità; la intercambiabilità e la transitorietà delle identità; il sarcasmo eterno della società dei meme come velo di Maya che nasconde la realtà con una finta risata (dimenticando l'autoironia); la tirannia dell'offeso e del politicamente corretto.

Vengono introdotti i concetti di problema circoscritto - ignoranza quantitativa, a cui corrisponde una soluzione specifica e nei quali l'autorità svolge un ruolo utile - e di problema illimitato, di cui si occupa la filosofia. Per questi ultimi problemi, una soluzione, un progresso, sono impossibili per la loro stessa natura. I problemi illimitati sono il campo in cui si muovono i moderni guru, alimentando il mito dell'infallibilismo. Lo zombie, in questo caso, è colui che, "abdicando alla capacità di porsi domande corrette, imparare dagli errori commessi e progredire attraverso la responsabilità delle proprie azioni e intenzioni, si affida in toto alle soluzioni di altri".

Nella seconda parte del libro vengono gettate le basi per liberarsi dalla zombificazione: il dubbio e la prudenza come parti fondanti del processo conoscitivo e si invita il pensatore a disfarsi dei mediatori, aprendo la strada all'analisi individuale dei problemi circoscritti e illimitati. Infine, nella terza e ultima parte, vengono esposti gli strumenti attraverso cui ci si può dirigere verso il "quasi-vero": il riconoscere che gli spigoli e l'imbarazzo esistenziale esistono per farci sentire vivi, per farci porre delle domande e rivedere la nostra mappa della conoscenza; la fragilità come via per conoscere sé stessi; l'atto del ri-pensare criticamente al nostro vissuto come Marco Aurelio e il memento mori di Seneca come spinta vitale.

This entire review has been hidden because of spoilers.
60 reviews
June 4, 2023
Una vecchia canzone degli anni 60 diceva "feed your head", ed effettivamente questo libro è cibo per la mente (o per l'anima, come preferisce chiamarla Dufer).

A mio parere ci sono però 3 generi di problemi in questo testo :

1) il messaggio antizombificazione, così formulato, non può essere udito da chi ne è vittima. Questo è un testo per persone riflessive, profonde, un po' pesanti (a dirla tutta); non per giovani che vivono nell'ovattamento social

2) i ragionamenti di Dufer si basano soprattutto sulla filosofia classica, antica, sul concetto di anima su menzionato etc. Manca tutta la parte relativa alle scoperte scientifiche contemporanee (neuroscienze, astrofisica, fisica delle particelle etc) che, al contrario di quanto si possa pensare, arricchirebbero molto la narrazione filosofica. Cioè, ok che Seneca ci aveva visto lungo, ma qualche pensatore contemporaneo ci sarebbe stato bene..

3) la scrittura è un filo noiosa e piatta, movimentata solo da qualche battuta qua e là, che lascia il tempo che trova

Nel complesso, è comunque una buona lettura per anime irrequiete.
Profile Image for Francesco.
1,130 reviews41 followers
October 9, 2024
Vote: 3,25
Class: P-B1 (FP)

Non ho un tag per questo genere di libri nella mia libreria (sarebbe "self-help" in inglese) perchè non sono un gran lettore del genere.
Tempo fa una persona che conosco mi aveva parlato di questo libro e mi sono ritrovato con l'audiolibro disponibile tra le mie mani.
Sono incerto su che giudizio dare: l'autore spazia tra molti argomenti, in alcuni casi dando consigli utili e di buon senso, in altri esprimendo le sue opinioni, che non sempre condivido.
Mi confermo una volta ancora che è meglio che lascio da parte questo genere di libri..
In ogni caso un libro che si può anche consigliare senza troppi problemi agl iamanti del genere.
Profile Image for Filippo Zorzan.
10 reviews
November 4, 2024
Seneca tra gli zombie è senza dubbio il libro di Dufer che più mi è piaciuto tra quelli che ho letto.
Non mi piace molto la sua prosa ricca di ripetizioni che tendono a diluire eccessivamente un concetto, ma il contenuto è stato per me interessante e ricco di spunti di riflessione.
È senz'altro apprezzabile la riproposizione in chiave pop di molti temi cardine del pensiero occidentale e Dufer si dimostra un maestro nel creare collegamenti tra concetti, autori e riferimenti all'apparenza distanti tra loro. Tra tutti i concetti espressi, ho particolarmente apprezzato la riflessione sull'emendazione.
1 review
May 15, 2024
Lettura veloce, ma ricca di significati e spunti che permettono un cambiamento di prospettiva sulle difficoltà della vita. Citando i grandi filosofi del passato e non solo, Rick Dufer riesce ad attualizzare le lezioni apprese e importanti: scopri chi sei e vivi in modo autentico, ogni istante come se fosse l'ultimo. Parole sentite e risentite che dopo la lettura del libro acquisiscono significato e potere attuativo.
Profile Image for Il mondo di Nick .
6 reviews1 follower
December 14, 2024
Questo libro ci porta a riflettere sul modo di vivere di tutti i giorni, spesso pilotato dai sistemi informatici con cui condividiamo la nostra quotidianità. In un mondo in cui sembra che tutti hanno la risposta giusta , questo libro ci consegna molte domande e ci fa capire che le risposte sono spesso dentro di noi , ma in un mondo rumoroso è difficile ascoltarsi e comprendere dove la nostra vita sta andando. Questo libro è uno strumento per ritrovarsi
Profile Image for Davide Battilori.
255 reviews1 follower
September 11, 2022
Titolo e copertina pessimi per un saggio filosofico molto interessante.
Dalla neurobiologia all’etica, dalla politica alla comunicazione: una cassetta degli attrezzi piena di strumenti per provare a sopravvivere all'epoca degli algoritmi, dei contenuti in esubero, del caos, della rabbia, della dispersione dell'attenzione, dei social pervasivi, della confusione e dell'inerzia.
Profile Image for Carlotta.
25 reviews
March 16, 2024
È un libro corto, ma ci ho messo un pò a finirlo perché la filosofia va lasciata sedimentare.
Ho scoperto di ricordare qualcosa dei filosofi studiati al liceo, descritti soprattutto nella prima parte, ma quello che ho apprezzato di più sono le conclusioni, soprattutto Marco Aurelio e Seneca che andrò ad approfondire (al liceo non ricordo di averli mai letti purtroppo).
È un libro che consiglio.
Profile Image for Vincenzo Stanzione.
6 reviews
March 23, 2024
Veramente un bel libro, ricco di spunti di riflessione e di "sani" dubbi su cui cominciare ad indagarsi quotidianamente.
Alcune parti iniziali le ho trovate un po' pleonastiche, ma la parte terza del libro mi ha profondamente commosso. Lì, a parer mio, Rick da il meglio di se e mostra la sua umanitá lucida e lampante.
Lo consiglio!
Profile Image for Emanuele Parrinello.
78 reviews
June 2, 2024
Lettura scorrevole, ma mai banale. Le grandi tematiche della vita vengono affrontare alla luce di vari spunti filosofici (in particolare quello stoico).
A differenza dei vari self help book che offrono risposte preconfezionate, l'autore esalta il potere vivificante del dubbio e dell'angoscia esistenziale come strumento per vivere una vita intenzionale.
Profile Image for Fabo.
216 reviews1 follower
September 25, 2024
Una guida divertente e ironica che spizzica tra la filosofia e il social networking per esortare il lettore a prendere coscienza di sé e realizzarsi.
Funziona bene finché non si prende troppo sul serio e non diventa autoreferenziale.

Passatempo
Profile Image for Mar.
1 review
July 14, 2025
Da una persona che segue Daily Cogito: penso non aggiunga molto di nuovo rispetto a ciò che viene discusso nel podcast (tant’è che alcune tematiche e autori/filosofi sono ormai “di famiglia” perché citati costantemente).
Nel complesso un buon libro
Profile Image for Irene Marchi.
12 reviews
March 12, 2023
La bellezza (e l'importanza) della fragilità, dell'imbarazzo, della fallibilità, del dubbio in un libro che può convincere anche le persone più riottose ad avvicinarsi alle domande della filosofia.
Profile Image for kmatti.
27 reviews
December 20, 2025
In realtà mi era anche piaciuto ma, mio caro Rick, dopo quello che hai detto su israele/Palestina, Russia/Ucraina e sul nuovo sindaco di New York. Non posso più difenderti davvero. Liberale!
Profile Image for deerwiththewind.
169 reviews3 followers
October 3, 2024
Nella nostra realtà il buffet delle idee, delle informazioni e delle opinioni è sempre abbondante. Ci vengono continuamente proposte senza che dobbiamo neanche cercarle, e di conseguenza in questo caos è facile fare nostri i pensieri di chi riteniamo autorevole - a ragione e a torto - senza davvero riflettere a fondo.

E in questo mi ci metto in prima persona: tante volte mi sono fermata a pensare fino a che punto i miei pensieri fossero autentici e quanto invece condizionati inevitabilmente dall’esterno. Tante volte ho temuto di essere vittima di bias di conferma, o di delegare ad altri la fatica di giungere ad una conclusione raccogliendola poi come se fosse un abito prêt-à-porter.

Certamente non è facile districare questa matassa, anche perché naturalmente siamo tutti ignoranti e a un certo punto dobbiamo fidarci di chi ne sa più di noi; l’importante però è farlo responsabilmente, mantenendo spirito critico.

Ripercorrendo tra le altre cose i pensieri di alcuni grandi filosofi, Rick Dufer cerca di darci gli strumenti di pensiero per essere per lo meno consapevoli di tutto questo e di fornirci i mezzi per non essere, in pratica, degli zombie.

Quante volte abbiamo sentito definire un saggio “illuminante”, come se offrisse una soluzione magica colata direttamente dalle mani di un guru infallibile? Ecco, questa lettura per me è stata esattamente l’opposto in quanto non ha voluto propinarmi soluzioni, bensì instillarmi ragionevoli dubbi. Che poi è esattamente quello che la filosofia si propone di fare da millenni.
Profile Image for Pasquale Schiavone.
37 reviews1 follower
December 26, 2025
Apprezzo questo genere di libri, quelli che ti danno da pensare, che ti spingono ad approfondire certe tematiche e, cosa non meno importante, da cui puoi prendere spunto per le prossime letture. Consigliato.
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