Basta leggere le prime righe di questo racconto - dove si staglia la Napoli di fine Settecento, "raccolta entro un silenzio incantato" e simile a uno "squisito villaggio" - per respirare l'aria lieve ed esaltante del "Cardillo". E l'impressione di una stretta affinità fra i due testi diventa certezza non appena facciamo conoscenza con la tredicenne Florida, che nel "diamante doloroso" del volto, di lunare bianchezza, reca le stimmate degli esseri appartenenti a un mondo celeste e inviolabile, che forse vivono qui sulla terra solo "per scommessa o per scherzo". Per di più Florida, così preziosa da sembrare irreale o sovrumana, è il frutto della triste unione dello scultore belga De Gourriex con la fredda figlia del guantaio don Mariano Civile, Ferrantina, che dopo la morte del marito e la rovina della prospera azienda paterna si è ritirata in due stanzette sui fioriti gradoni di Chiaia. L'indubbia parentela col "Cardillo", tuttavia, non deve trarre in benché rimasta inedita, la storia "un po' magica" di Fiorì e del suo sconfinato amore per il pallido e assorto principe Cirillo, nipote del re storia, insieme, di un'intesa che precede i loro incontri e la loro stessa nascita -, non è né un abbozzo né un semplice incunabolo del è un'opera compiuta, di fulgida bellezza. E il dolore che la pervade - "antico" e "caro" come ciò che amiamo ed è già, da sempre, perduto - è destinato, non diversamente dalla voce del Cardillo, a non lasciarci mai più.
Born in Rome in the year 1914, Anna Maria Ortese grew up in southern Italy (primarily Naples) and in Lybia, the fifth of nine children of a soldier's family often short on money. Like many poor girls of her generation, Ortese left school at age thirteen, initially with the idea of studying (and then, teaching) music in mind; until the discovery of literary romanticism, particularly the writings of Edgar Allan Poe and Katherine Mansfield, and her need for creative self-expression made her turn to writing.
She eventually studied with Massimo Bontempelli, proponent of the "magical realism" she herself would soon make her own as well, and in 1937 published her first collection of short stories, entitled "Angelici Dolori." Her work garnered her native Italy's most prestigious literary prizes (most notably, the 1953 Premio Viareggio for the collection of stories "Il Mare Non Bagna Napoli" – published in English under the title "The Bay Is Not Naples" - and the 1967 Premio Strega for the novel "Poveri e Semplici"), and she is considered one of the foremost Italian writers of the 20th century.
Rimasto inedito fino a pochi anni fa e venuto recentemente alla luce grazie ad Adelphi. La Ortese è uno dei miei autori preferiti, se non altro per quel “Cardillo addolorato” che io considero uno dei più bei libri della letteratura italiana del ’900. Ma ancor di più per quello strano, affascinante e arduo "Porto di Toledo", libro immenso a mio parere.
E qui, in questa novella, l’ambientazione è la stessa del Cardillo (una Napoli di fine ‘700) e vi compaiono alcuni personaggi del più famoso romanzo (di ben più ampio respiro) e un episodio in esclusivo particolare che compare anche nel romanzo, ma la storia (scritta più o meno nello stesso periodo) prende una piega diversa, più intima e raccolta, raggiungendo vette che spesso solo i racconti (o i romanzi brevi) riescono a conquistarsi grazie alla loro concisione, alla forza di sintesi, alla rinuncia di tutto il superfluo, e riescono così a luccicare come piccole gemme.
Scritto in modo splendido, ci sono delle immagini meravigliose, ma il finale non mi ha convinta del tutto. Ovviamente son gusti. E comunque girl, he wasn't worth it. At all.
Nonostante sia rimasta con qualche interrogativo riguardo al finale della storia, non posso che dare altre 5 stelle a questo libro della Ortese. Sembra quasi un preludio al Cardillo: stesse atmosfere magiche, tutte permeate da una tristezza struggente, ma di una bellezza "luminosa" come il cielo di Napoli.
Il primo termine che mi viene in mente per questo libro è prezioso, per lo stile, il colore dato alle espressioni, ai dettagli: «sogno, disperazione e magnificenza insieme».
La scrittura di ortese è quel qualcosa che arriva dritto al cuore, in questo racconto lungo descrive un amore impossibile nella Napoli bene del '700 con un tocco di realismo magico.
This is a beautiful novelette with the lightest of touches. Much more easily understood than some of Ortese's other, more surreal or magic realism-styled novels. Set in the same Neapolitan historical period as her Cardillo adolorato but far easier to read and more straightforwardly narrative than that mysteriously sublime novel. As the afterword here well notes, this is a tale surrounding the idealization of adolescent beauty and that first intense adolescent crush or first love, how it lives on in memory, and how we all waver between childhood and adulthood on the threshold of love, so sweet and at the same time so utterly painful and devastating.
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Gave this a re-read for a seminar on female Neapolitan writers I'll be doing soon. Really lovely. Interesting, too, to read right after finishing Ortese's Poveri e semplice. She really invented a different style for that novel, as well as these historical Neapolitan novels, as well as a different voice for her Neo-realist Neapolitan writings. Fascinatingly inventive throughout her writing career at the base level of syntax and phrasing. Remarkable!
….di colpo provò nel petto un dolore antico e indicibile, che per nessuna ragione avrebbe voluto perdere.
L’amore della tredicenne Florida per il nipote del Re, Cirillo. Lei è bellissima e diafana, con occhi grigi profondi e tristi, appartiene alla classe popolare e nulla sa dell’amore, ma l’attenzione, la cortesia di Cirillo, nobile borbone, il suo sguardo incantato e sensibile alla sua bellezza, la coinvolgono in un sentimento adolescenziale profondo e impossibile. Fa da sfondo una Napoli borbonica di fine settecento, attraversata da carrozze signorili, piena di abiti colorati e bella gente, e circondata da colline verdi e fiorite. Non conoscevo questa autrice. Nell’appendice di Monica Farnetta si fa riferimento ad un suo precedente romanzo, Il cardillo addolorato (che io non ho letto), ma che richiama i personaggi e le situazioni di questo breve racconto, molto piacevole.