L'amore inutile

by Gianfranco Di Fiore

Ci si può innamorare di una voce? È la domanda che lei si ripete di continuo per un anno, mentre prova a guarire le sue ferite parlando al telefono con lui, il quale, in attesa di poterla incontrare finisce per perdere ogni ragionevole certezza. Di chi e di che cosa ci innamoriamo?
L'amore inutile è un racconto sull'immaginazione e sulla paura, una rincorsa affannosa che unisce le vite e le disperazioni di due giovani irrisolti alla ricerca di sé stessi, in un'epoca governata da luoghi e rapporti virtuali, dove i contatti umani e la verità sembrano impossibili da rintracciare. Sullo sfondo di una provincia del sud anonima e spenta, questo strano legame di voce e morbosità - che all'inizio sembra aiutare lei a guarire dalle sue ossessioni - finisce per mettere in crisi non solo l'identità di entrambi i giovani, ma persino il significato la necessità dei sentimenti, dei corpi, di un amore possibile.

Paperback

Reviews

[Angela Senatore · Rating 4 out of 5]

"A partire dalle identità di questi due giovani, tutto il romanzo è avvolto in un alone di indefinito e sospensione che provocano claustrofobia al lettore. L’acqua, elemento onnipresente sotto forma ora di pioggia, ora di mare, ora di getto che sgorga dal rubinetto o che riempie una vasca, non riesce mai ad essere elemento purificante... L’acqua che non scorre genera putrefazione, così sembra accadere a queste due giovani vite: tre anni passati a telefono, senza il coraggio di un incontro, una continua tensione tra detto e non detto... Perché Di Fiore è bravo nel dissimulare, proprio come dissimulano i due protagonisti, nascosti, ognuno dietro il proprio apparecchio telefonico".

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[Elena · Rating 3 out of 5]

«Ma non voglio che tu possa utilizzare questa mia confessione per perdonarmi, o per cancellare il male che ti ho fatto, senza che io lo volessi. Patirò quello che mi darai da patire, aspetterò il tuo perdono in silenzio, non mi servono parole e non pretendo dei gesti, mi basterà sapere che nella tua anima il mio nome riluce di nuovo come la luna.»