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Cordiali saluti

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La sua vita in azienda è fatta di giornate passate a scrivere lettere di licenziamento, guardando i colleghi "in esubero" che ripongono gli oggetti personali dentro piccole scatole e si avviano lentamente verso casa. La sua vita fuori dall'ufficio, invece, è l'invenzione di una paternità: un ciclone messo in movimento da Martina e Federico, che sono troppo piccoli per diventare grandi e aspettano il ritorno del padre dall'ospedale. Dopo tante parole sprecate per congedare la gente, bisognerà trovarne di intatte per spiegare a loro due che non tutte le cose finiscono, e non tutti i saluti sono degli addii. Un romanzo feroce e malinconico, un ironico abbecedario della vita aziendale, e della vita in generale.

98 pages, Paperback

First published October 7, 2010

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77 people want to read

About the author

Andrea Bajani

42 books121 followers
Scrittore e giornalista italiano. Autore di romanzi e racconti, ma anche di reportage, opere teatrali e traduzioni di opere dal francese e dall'inglese. Nel 2002 pubblica il suo primo romanzo, Morto un Papa.
Nel 2008 vince il Premio Super Mondello, il Premio Recanati e il Premio Brancati con il romanzo Se consideri le colpe .
Nel 2011 vince il Premio Bagutta con il romanzo Ogni promessa.

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Displaying 1 - 18 of 18 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,459 reviews2,434 followers
November 14, 2025
VOLEVO SOLO DORMIRLE ADDOSSO

description
Giorgio Pasotti protagonista di “Volevo solo dormirle addosso” film del 2004 di Eugenio Cappuccio, storia tragicomica di un tagliatore di teste.

Un killer che uccide scrivendo lettere, un girino che s’innamora di una rana, ramarri che ridono...

Raccontato così forse non si capisce che si tratta di un horror, una favola nera metropolitana con tanto di morti, misteri, cattiveria, vendetta.
Ma forse prima di tutto si tratta di una storia paradossale.

description

Un paradosso sul tema della perfidia aziendale: il protagonista ha l’incarico di scrivere lettere di licenziamento, oops, meglio dire di “esubero” – e siccome ha ambizioni letterarie, le scrive così bene, così sapientemente costruite, che il calcio nel sedere e mettere in mezzo alla strada si trasformano in un ringraziamento per i servigi resi, le sue lettere diventano esagerate, pompose, iperboliche, grondanti retorica e sentimentalismo, e così raddoppiano la beffa: non la stiamo licenziando, ma la stiamo lasciando andare perché lei possa dare libero sfogo alla sua creatività, la salviamo dalla routine che abbrutisce, la mandiamo via per farle un favore.
Proprio come nel film che cito nel titolo, Volevo solo dormirle addosso, dove Giorgio Pasotti-Marco Pressi salutava i licenziati sempre con la stessa frase beffa: Ti stimo molto.

description

Lui scrive, il capo firma e gli altri fanno trasloco, mettono i pezzi della loro vita dentro uno scatolone (che ormai si sa, è sempre meglio tenere sotto la scrivania, a portata di mano), riconsegnano telefonino e gadget, e sgomberano. Di solito disperatamente, se non altro malinconicamente.

La legge del mercato. Gestione delle Risorse Umane.

description

Poi succede che uno dei licenziati finisca ricoverato in ospedale e al nostro artista delle epistole viene chiesto di occuparsi dei suoi due bambini, di fare loro da sostituto padre.
No, neppure qui Bajani diventa patetico, il suo tono rimane satirico, la risata a denti stretti è garantita, e un profumo poetico aleggia tra queste pagine.

Ottimo piccolo libro (solo 89 paginette), crudele e delicato come descritto sulla copertina, per una volta trovando le parole proprio giuste: inizia bene e finisce in modo perfetto.
Bello il titolo, bello il refuso editoriale finale, inutile soltanto la prefazione: ma le pagine son poche e in qualche modo il brodo andava allungato.
Bajani si conferma ottimo scrittore che non sbaglia un colpo.

description
Si esauriranno prima le risorse energetiche o quelle umane?
Profile Image for Gattalucy.
380 reviews160 followers
June 11, 2018
Devo notare quanto il tema del lavoro ultimamente ritorni preponderante nella Letteratura, e non solo nei saggi economico-sociali. Questo a significare l'urgenza delle difficoltà e dei bisogni dell'individuo. I nuovi lavori senza diritti, gli sfruttamenti senza dignità, il rapporto tra chi il lavoro lo offre e chi lo cerca, lo sbriga, o lo perde sono temi che riguardano giovani e vecchi in un mondo complesso, globalizzato, e in cui anche chi un tempo aveva voce per la difesa e la salvaguardia del lavoro ora annaspa senza soluzioni certe e credibili.
Bajani lo affronta in modo originalissimo, in un'azienda con un direttore delle risorse umane a metà tra l'aurea santifica e soprannaturale di quello di nota memoria fantozziana, a quelli dei Cio cinici e spietati delle attualità che conosciamo. Sarà il protagonista a doversi occupare alternatamente delle lettere di licenziamento e poi dei bambini del suo superiore appena licenziato con stile, grazie alle sue capacità linguistiche. Ma è proprio nei capitoli dedicati al bambini che emerge un Bajani quasi poetico, struggente, in contrasto con il mondo dell'azienda dove i colleghi sono solo nella penombra avvilita della paura di perdere il posto.
Pochi capitoli brevi ma ben equilibrati, dove si sorride amaro, molto amaro.
Devo approfondire questo Bajani.
Profile Image for Elalma.
900 reviews103 followers
June 16, 2012
Monologo molto efficace nel descrivere la becera vita aziendale, un po' meno nel suo rapporto con i bambini, reso comunque affettuoso dal linguaggio.
Profile Image for Margherita Dolcevita.
368 reviews38 followers
November 15, 2010
La copertina (bellissima!) dice che è un romanzo crudele e delicatissimo. Ed effettivamente è crudele, quella crudeltà più sottile, mai totalmente evidente, quasi paracula. Delicatissimo, beh, insomma. Ma a parte la trama è lo stile che nel complesso ho trovato odioso ai limiti dell'illeggibilità; capisco che mischiare discorso diretto e indiretto senza un due punti, una qualche virgoletta, orpelli di questo genere, faccia figo, faccia tanto scrittore di un certo livello, ma al di là dell'autocompiacimento e delle probabili auto-pacche sulla spalla che cosa rimane?
Un peccato perchè Bajani sa scrivere bene (e io c'ho le prove) ma con questa specie di romanzo-denuncia si è fatto del male con le sue stesse mani.
Profile Image for Gerardo.
489 reviews33 followers
June 15, 2017
Il testo è costruito in maniera antifrastica, così come teorizzata da Brecht: una serie di frasi che vanno contro il senso comune, ma che però acquistano una loro logica all'interno dell'economia del racconto.

Il testo è la storia di un uomo incaricato di scrivere delle lettere di licenziamento. All'inizio della storia, viene licenziato il direttore delle vendite, il quale dopo pochi giorni scoprirà di avere una grave malattia al fegato (Bajani rende reale l'espressione "farsi il fegato amaro", usata per indicare periodi in cui si affrontano profonde ingiustizie, come un licenziamento). A causa di ciò, il protagonista scrittore di lettere si prende carico dei due bambini dello sfortunato ex direttore.

Il testo è costruito alternando - ma non in maniera così schematica - lettere di licenziamento ed episodi della vita aziendale e quotidiana del protagonista.

Le lettere, come si è detto, sono scritte in maniera antifrastica: il licenziamento viene mostrato come una grande opportunità per inseguire i propri sogni, senza più le costrizioni del lavoro. Inoltre, il punto di debolezza - e motivo del licenziamento - viene fatto passare come il punto di forza del licenziato, da coltivare, ma fuori dall'azienda. I toni sono grotteschi, volutamente enfatici, di una tenerezza sfacciata.

La tenerezza è anche la cifra stilistica delle parti in cui il protagonista si confronta con i due bambini: sono scene goliardiche, figlie di due bimbi fin troppo pasticcioni. Volendo analizzare queste parti da un punto di vista simbolico (sono poco più che descrizioni di marachelle infantili che al massimo possono suscitare qualche sorriso), sembrano rappresentazioni del "buon selvaggio", dell' "infanzia del mondo" in cui non si indossano maschere e si è propriamente se stessi. Scene di un puro vitalismo senza alcun senso, tipico dei bambini che agiscono per il semplice gusto di agire.

Tale tenerezza contrasta con la figura antifrastica per eccellenza: il direttore. Quest'uomo, che vive negli agi e non sembra fare pressoché nulla per l'azienda, nel suo "immobilismo" si mostra come essere "misericordioso", che sembra fare tutto per gli altri e in funzione degli altri. Rappresenta tutti quegli uomini di successo estremamente individualisti che coltivano a tal punto il proprio ego da considerare gli altri solo emanazioni della propria gloria. E gli altri, per questo, dovrebbero anche esserne felici.

FINALE

Il testo termina con la morte dell'ex direttore, che non è stato salvato neanche da un trapianto, ottenuto dopo aver pregato che un ragazzo morisse (altro passaggio antifrastico). Il funerale, in cui il direttore manifesta tutta la sua ipocrisia e la sua voglia di spiccare, avviene dopo che il protagonista ha portato in vacanza i due bimbi. Questo momento è una parentesi gioiosa, un accumulo di scene scherzose. Sembra voler rovesciare la convinzione che la vacanza sia solo un momento di vuoto, per mostrare come, invece, in quella parentesi dal tran tran quotidiano (e dalla trama del testo) si racchiuda la vita autentica, fatta di scenette senza senso, ma belle in sé per sé.


Il testo è un piccolo gioiello linguistico, nonché retorico. Ma non riesce a essere pienamente crudele, così come viene detto nella copertina, proprio perché si ammanta di una tenerezza che, a tratti, risulta anche stucchevole. C'è un che di consolatorio e di ingenuo in questa visione dell'infanzia, dell'epoca della fantasia, come rappresentazione della vita reale, in contrasto con quella falsa e truffatrice del mondo del lavoro. Il testo termina con il protagonista che prende il volo, eterna immagine dell'italiano migrante.

Bajani non riesce ad essere propriamente tragico, né ironico. E anche se sembra volerlo, la percepisco come una debolezza, come se non riuscisse ad essere completamente velenoso e tagliente sul contemporaneo.
Profile Image for Gauss74.
465 reviews93 followers
August 17, 2019
Un piccolo libercolo di satira efficacissima, feroce ed amara su come l'avvento della crisi abbia peggiorato in modo drammatico le relazioni tra grandi aziende e lavoratori. Io lavoro appunto in una di queste e devo dire che, al netto delle imprescindibili esagerazioni che la satira richiede, c'è molto di vero nella amarezza che trapassa da queste pagine. E dire che si era solo nel 2005, il bello sarebbe venuto poco dopo.

Un impiegato in carriera dalle indiscutibili doti retoriche viene contattato dal responsabile delle risorse umane (nel libro si chiama ancora direttore del personale e mi sembra una imprecisione: o forse la degradazione del lavoratore da "uomo" a "risorsa" era ancora di là da venire) per scrivere le lettere di licenziamento che la darwiniana selezione legata alla riduzione dell'organico impone.
Perchè diventa un problema? Perchè i moduli prestampati non vanno più bene? Perchè le aziende (di quì il sentimento del contrario che rende bellissima la satira) che portano avanti politiche sempre più disumanizzate e feroci non possono nè vogliono perdere la loro immagine di umanità, allo stesso modo in cui parallelamente sono alla ricerca di una fidelizzazione dei lavoratori più talentuosi senza doverli pagare: per far fuori una impiegata giovane solo perchè rovinata da un incidente e quindi non più di bella presenza, o una segretaria esperta perchè ora che è sposata non lavora più 24 ore su 24 ci vuole uno stronzo, ma nessun dirigente può permetteri di dichiararsi esplicitamente come tale, e questo obbliga le lettere scritte dal protagonista a spassosissimi quanto tristissimi contorcimenti dialettici.
In parallelo Bajani ci tiene a raccontare davvero come stanno le cose, le tristi sorti di chi resta stritolato dal rullo della crisi: ma lo fa sottovoce, con dolcezza, con pagine di una umanità profondissima che non fanno che esacerbare il veleno della satira contenuta nelle lettere.
Il registro lessicale scelto è veramente da paura, non mancano pure gli anglicismi inutili che di solito nelle comunicazioni interne vengono messi a bella posta per darsi importanza da parte di chi di solito non fa un cazzo ed ha il posto garantito - perchè si debba dire Skills o Job invece di capacità o mansione qualcuno ancora me lo deve spiegare.

Un bel libriccino, molto attuale. Però, in tutta onestà, credo che Bajani in alcuni punti abbia esagerato, facendo perdere alla satira credibilità e quindi efficacia. Ci sono provvedimenti che vanno in una direzione nella quale nessuna grande azienda, neppure in crisi, andrebbe mai (che senso ha far cambiare scrivania agli impiegati ogni giorno? Di solito l'identificazione del posto con la casa la si persegue, mica la si evita). Ci sono altri casi come questo, ma la sostanza non cambia però: la dilaniante frattura che si apre fra dirigenza e lavoratori, tra interinali e confermati si è aperta al massimo con l'avvento della crisi, e molto spesso le aziende non la hanno gestita al meglio: anzi il voler mantenere toni ed immagini trionfalistici di altri tempi nonostante le politiche draconiane che si sono rese necessarie ha generato gli effetti grotteschi dei quali in questo libro si cerca di sorridere, senza dimenticare che il più delle volte bisognerebbe piangerne.


Profile Image for Vaniglia Harris.
310 reviews
December 2, 2023
Cordiali saluti, Andrea Bajani (Einaudi, 2005)

"Comunque quella sedia non è di nessuno, dice, ma non la può usare. Ma perché, Perché ha i braccioli. Dico Ah. Dice i braccioli sono dei dirigenti, l'ha comunicato il direttore del personale. Chiedo di nuovo perché, mi dice che il direttore del personale ha comunicato che solo i dirigenti devono incrociare le mani per riflettere. Per incrociare le mani per riflettere, ha aggiunto, servono i braccioli per poterci appoggiare i gomiti sopra, il corpo più rilassato. Dico Ah. Mi chiede Tu incroci spesso le mani per riflettere? Dico No. Dice Appunto."

Preso così, fuori contesto, questo brano, che sta circa a metà del libro, vuol dire ben poco. L'ho copiato giusto per far capire (e ricordare a me stessa - è per questo, principalmente, che annoto qualcosa a ogni fine lettura) come scrive Bajani. Uno stile spiccio, fatto di dialoghi senza la classica punteggiatura due punti-virgolette-frase-chiuse le virgolette-punto. Non va a capo, ma chiude frequentemente i paragrafi, lascia uno spazio e prosegue. Che sia così la vita? Brevi paragrafi, dialoghi e chi se ne frega della punteggiatura? Si possono anche inventare parole, come il verbo "dirimpettarsi", ad esempio.
Con chi si dirimpetta il protagonista? Con i colleghi in esubero, in una azienda dove si respira efficienza e pragmatismo, e ai quali, con penna forbita, sensibilità,cordialità e vocabolario appropriato, scrive lettere di licenziamento. Brevi paragrafi, appunto.
E in uno di questi paragrafi, il Killer ("la sua mano è il mio sicario preferito", gli dice il direttore del personale) si dirimpetta anche con
il direttore delle vendite che, dopo essere stato "ucciso" da lui ne diventa inusitatamente amico. Al punto di affidargli per qualche giorno Martina e Federico, i suoi bambini, mentre va in ospedale per sottoporsi ad in trapianto di fegato, resosi necessario a causa della cirrosi che lo ha colpito; senza aver mai bevuto alcol.

Non è un libro da ridere questo di Bajani, 100 pagine scarse di rara densità e la descrizione, non priva di una certa spregiudicatezza, del mondo del lavoro e dei tanti lavoratori in esubero. Morti e caduti che si aggiungono, ci fa notare nell'arguta prefazione Ascanio Celestini, a quei quattro lavoratori che in Italia muoiono ogni giorno.

E voglio leggere altro di Bajani.
Profile Image for Masha.
99 reviews31 followers
April 12, 2020
This short novel exposes all the ruthlessness of the corporate world and its false compassion towards its employees in a way ranging from humour and irony (termination letters written by the HR manager to employees the company decides to make redundant for an unknown reason) to absurdity and hypocrisy (delivering a pathetic and false speech at a former dismissed employee´s funeral). The possible alternative to this fake world of business which spits you out after having chewed you is the real world of the life of Martina and Federico, the sales manager´s children, the world of family life.
Profile Image for Marta.
896 reviews13 followers
September 30, 2020
Cordiali saluti (2005)

Il libro si focalizza sul lato inumano, ma normalmente accettato, di un certo tipo di ambito lavorativo, che appare ancora più sbagliato se paragonato ai momenti passati a contatto con l'innocenza dei due bambini. Il finale, seppur improbabile, cerca di ristabilire una certa giustizia, quasi un (inutile) risarcimento postumo che però, solo per un attimo, rimette il mondo in equilibrio.
Profile Image for Sofia Auria.
5 reviews
November 2, 2021
Tremendamente crudo, traspaiono un’infelicità e una tristezza talmente pesanti che non sanno dove potersi posare, per riposare, almeno un po’.
Bel libro, regala una malinconica tristezza che concede la riflessione.
Profile Image for Profumo Di.
117 reviews12 followers
May 2, 2022
Non avevo mai letto un libro così dolce e amaro allo stesso tempo e credo che nessuno avrebbe potuto descrivere una storia così meglio di Andrea Bajani. Lo avevo già apprezzato per la sua scrittura poetica ed emotivamente coinvolgente e questa non è stata da meno
Profile Image for GONZA.
7,429 reviews125 followers
June 28, 2017
Tocca essere Bajani per rendere leggibile un libro di questa pesantezza. Ho ancora i brividi.
Profile Image for Lorenzo Pulici.
44 reviews2 followers
January 9, 2012
Alta Direzione: chi è chi?
alla ricerca lungo gli ingranaggi della catena di comando.
terziarizzazione delle responsabilità.
da qui a lì; su e giù. 7 a destra e 4 a sinistra.
saliscendi contromano. taglia e cuci.
ci vediamo al tribunale di Molfetta. infortunio sul lavoro: il lavoratore muore causa taedium vitae.
Profile Image for Roberta.
453 reviews
March 13, 2013
Piuttosto deprimente, con un finale che non ho capito. E poi troppo uso del discorso indiretto libero, gestito in modo un po' particolare per i miei gusti... Le lettere del Killer sono però grandiose, nel loro nudo e amaro cinismo aziendale.
11 reviews
June 3, 2014
Uno spaccato molto realistico della realtà aziendale; i pomeriggi coi bambini una bella trovata per spiegare la vocazione naturale di ciascuno di noi...lo stile e' confuso tra discorso diretto ed indiretto...l'idea mi sembrava molto buona, forse non sviluppata benissimo
Profile Image for Laginestra.
187 reviews41 followers
Read
November 16, 2010
Scritto con estremo garbo, una grazia talmente leggiadra da lasciare appassire, coi giorni, ogni ricordo della lettura...
482 reviews15 followers
March 21, 2018
Esta novela narra, a modo de fábula moderna y crítica mordaz, la historia de un tipo (el protagonista) que se dedica a escribir cartas de despido en su empresa. La historia es ya de por sí original y al que trabaja en la empresa privada incluso puede parecerle divertida si le gusta el humor negro, pero lo mejor son las cartas de despido en sí, ya que la literatura que despliegan es tan elevada como la carencia de escrúpulos que muestran al despedir a cada persona.
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