Dora e Salvatore, entrambi originari del Sud, verso la fine degli anni Settanta s'incontrano a Padova, all'università. Condividono ideali e battaglie politiche, s'innamorano, stanno insieme, con tutte le contraddizioni della loro generazione.
Si rivedono poi a distanza di vent'anni, in una Padova abbrutita dal miracolo del Nordest, dove i delusi si consolano giocando in borsa. Anche loro sono cambiati, ma la passione rinasce, diventa un'ossessione erotica, una dipendenza in mezzo ad altre dipendenze, che cercano di coprire il vuoto lasciato dalla fine dei sogni.
Le vicende di Dora e Salvatore s'intrecciano con quelle del berbero Idir, che attraversa i tanti lager di un Bel Paese solo apparentemente civile, fuggendo da una storia che noi scopriremo insieme a lui un po' alla volta.
I loro pensieri entrano in risonanza con quelli di un astronauta sospeso nello spazio mentre il suo Paese, sotto di lui, smette di esistere, e con quelli di un altro uomo, vissuto tanto tempo prima, che con la sua scommessa ha cambiato il nostro modo di stare al mondo. Perché le parole, le idee, i sentimenti sono un bene comune che scavalca il tempo e lo spazio, e le storie degli uomini sono legate una all'altra da infiniti nodi. Cosí tutto corre fino a un appuntamento col destino dove è in gioco la vita e il suo senso.
A raccontare, spinta dalla necessità di ritrovare un senso profondo di appartenenza, di non sentirsi un'isola ma parte di un tutto, è una donna, che attraverso le storie degli altri svela in filigrana la propria, si mette in gioco, tocca corde profonde e nervi scoperti.
Un romanzo intenso e coinvolgente, la storia di un'ossessione amorosa ma anche artistica, un viaggio alla scoperta delle nostre emozioni.
Mariolina Venezia (Matera, 1961) è una scrittrice e sceneggiatrice italiana. Vive a Roma, dopo aver vissuto a lungo in Francia. È autrice del romanzo che nel 2007 ha vinto il premio Campiello: Mille anni che sto qui, edito da Einaudi, saga familiare ambientata a Grottole, piccolo comune della Basilicata, che narra le vicende umane di cinque generazioni dall'Unità d'Italia fino alla caduta del muro di Berlino. Nel 2009 si è cimentata con il genere del giallo, pubblicando per Einaudi Come piante tra i sassi, ambientato a Matera, nuovamente in Basilicata. Segue il romanzo "Da Dove Viene il vento", pubblicato sempre per Einaudi, "Maltempo", che ha come protagonista Imma Tataranni, la stessa PM conosciuta in "Come piante tra i sassi". Ha pubblicato diverse raccolte di poesie e ha lavorato come sceneggiatrice di fiction televisive, per "La squadra", Don Matteo e numerose altre serie.
Il titolo di questo romanzo parla d'amore, alludendo ad una fiaba araba secondo cui il vento è ciò che unisce due amanti lontani. Da dove viene il vento è un compendio delle passioni umane, dell'empatia che muove gli individui ed incrocia le loro storie. Oltre a questo, è un felice esperimento di scrittura intimista, che vuole rendere conto delle varie sfumature e sfaccettature dell'amore. Davvero originale anche l'apertura dei vari capitoli, in cui l'autrice inserisce l'etimologia di parole tutte collegate all'amore: desiderio, passione, piacere, speranza. Un libro intenso, da rileggere e metabolizzare.
Decisamente deludente ed irrirante. Troppe storie del tutto scorrelate, che non si intrecciano e che non hanno consistenza in modo autonomo. In qualche raro momento, molto molto avanti nella lettura abbiamo l'illusione che qualcosa si salvi, che qualche frammento di narrazione porti da qualche parte, ma veniamo disillusi e barcoliamo nel buio delle storie e delle narrazioni.
Troppo ermetico. La narrazione su più fronti, seguendo diversi personaggi è difficile da seguire. come è complicato seguire la storia della protagonista. L'autrice aveva sicuramente chiara la trama, ma non è riuscita a renderla tale per il lettore.