Jump to ratings and reviews
Rate this book

The Good Brother: A Novel

Rate this book
Virgil Caudill has never gone looking for trouble, but this time he's got no choice -- his hell-raising brother Boyd has been murdered. Everyone knows who did it, and in the hills of Kentucky, tradition won't let a murder go unavenged. No matter which way he chooses, Virgil will lose. The Good Brother, Chris Offutt's finely crafted first novel, is the story of Virgil's struggle to find his real self in the wake of an impossible choice. Traversing the American landscape from the hollows of Eastern Kentucky to the plains of Montana, Offutt explores the hunger for belonging that drives our most passionate beliefs, and in the process shows himself to be one of our most powerful storytellers.

320 pages, Paperback

First published January 1, 1997

44 people are currently reading
578 people want to read

About the author

Chris Offutt

53 books554 followers

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
127 (21%)
4 stars
276 (47%)
3 stars
146 (25%)
2 stars
27 (4%)
1 star
8 (1%)
Displaying 1 - 30 of 72 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,459 reviews2,434 followers
June 17, 2024
GENTE SPAESATA


John Gast: Progresso americano, 1872 (Autry Museum of the American West, Los Angeles).

Kentucky, per le prime centocinquanta pagine. Lo stato degli Stati Uniti che Offutt sembra preferire, magari perché c’è nato, magari perché è quello che conosce meglio…
Si legge di gente di colline, che per certi versi ricorda la gente di montagna: per esempio, per la parsimonia di parole e gesti. Per esempio, per la simbiosi con il paesaggio. Per esempio, per gli animali selvatici come vicini di casa…
Una piccola comunità fuori dal tempo. Uno di quei posti dove tutti sanno tutto di tutti, e chissà come fanno alcuni a conservare segreti. Uno di quei posti dove c’è solo una strada per giungere a casa. Uno di quei posti dove c’è ancora chi si dedica al bracconaggio, al contrabbando, a distillare liquore illegalmente.



Boyd era il fratello maggiore. Esuberante e irrequieto, due attributi non adatti a quei posti. Alla fine qualcuno gli ha sparato e lo ha ucciso.
Ora tutti si aspettano che Virgil, il fratello minore, uccida l’assassino, faccia vendetta. Quasi sicuramente innescando una faida lunga decenni (oltre a farsi vari anni di galera perché lo beccherebbero molto presto). In questo il Kentucky - nonostante il celebre Derby e il perfino più famoso Straight Bourbon Whisky – ricorda molto la nostra Trinacria.
Virgil è riluttante, ma intorno tutti, ma proprio tutti, a cominciare probabilmente dal fratello morto, proseguendo con lo sceriffo - che faceva la corte a sua sorella - lo incoraggiano sia a sposarsi con la divorziata Abigail che a far vendetta, il modo in cui da quelle parti chiamano la giustizia.


Harry L. Moore: da “Disappearing Appalachia in Tennessee”, 2021

Poi la storia si sposta in Montana. In pratica, da un margine a un altro margine. E per quanto in Montana siano presenti segni di tempi più recenti – soprattutto nell’armamentario bellico illegale, nelle ricetrasmittenti e nei baracchini – la sensazione è d’essere tornati all’epoca della “conquista” del west, dei pionieri e dei cowboy, alla mitologia della frontiera (quanti danni ha combinato!).
In Montana chiamano canyon quella che in Kentucky chiamano conca. È la prima cosa che Virgil apprende, lui che non è mai stato oltre il confine della sua contea. Adesso gli sembra di essere in un altro mondo. Invece è solo qualche stato più a nordovest.
Ci mette più tempo, ma impara un’altra cosa: che da se stessi non si scappa mai, non conta quanto vai lontano.


Benvenuti in Montana

Le leggi dovrebbero proteggerci dalla legge cattiva. Se ci proteggono da noi stessi, fanno male alla libertà.
E fin qui il discorso, in apparenza, non fa una grinza. Salvo che poi viene fuori che per libertà s’intende non possedere patente, non pagare le tasse, avere un’armeria in casa e girare con pistola e pugnale nella fondina agganciata alla cinta (cinturone?), sparare a qualcuno che è vicino alla tua proprietà (ma non ancora dentro), non mandare i figli a scuola. Un’accozzaglia di ideali anarchici ma capitalisti, nazionalisti ma all’insegna dell’individualismo più esasperato, l’indipendenza difesa a costo della vita, il ricorso abituale alla violenza e la diffidenza nei confronti di qualsiasi intrusione delle istituzioni.
E così viene fuori che Virgil, diventato Joe, è finito in mezzo ai suprematisti bianchi. Non condivide: ma neppure si scandalizza. È tollerante. Riesce ad andare d’accordo, a convivere. Offutt è particolarmente bravo a rendere il cuore cupo di Virgil/Joe, a non dipingerlo come l’unico che ha salvato l’innocenza, a lavorare di chiaroscuro e mezzi toni, a tenere viva la lezione hemingwayana.


Arthur Rothstein: Post Office Porch, Nethers, Virginia, 1935.

Poi spunta fuori anche un ex Weatherman e ho visto una luce accendersi. Qualcuno che si nasconde più o meno da un quarto di secolo. Infatti, ha alle spalle un lungo soggiorno in Alaska. Il mio personaggio preferito.
Offutt non parteggia, rivela l’umanità nascosta (quanto in fondo) alla fratellanza ariana et similia. Si conferma molto bravo nelle descrizioni, pressoché perfette, dei paesaggi, da quelli collinari a quelli boscosi, da quelli assolati a quelli innevati, mescolando la vita animale a quella umana, trasmettendo solitudini e silenzi.
È il suo primo romanzo, uscito nel 1997, che sono gli anni proprio a cavallo tra la prima e la seconda presidenza Clinton: ma le duecentocinquanta pagine ambientate in Montana sembrano anticipare la storia, perché sono popolate di gente sinistra che sembra reduce da un weekend con l’orrido Donald e già pronti per l’assedio a Capitol Hill.
Forse il suo libro che ho preferito.


Joel Sternfeld: Red Rock State Campground, Gallup, NewMexico, 1982
Profile Image for Sofia.
1,350 reviews293 followers
April 29, 2025
I've read Offutt's Mick Hardin's books before turning to this, his debut because I was missing his Kentucky noirs. The story he tells here is one of the underpinnings in his Hardin books, so I had to come here, of course.

Here he tackles ' belonging' , our need to belong to a group and to a place and the price we pay for such belonging.

His Kentucky exacts a high price for this, a price in blood because blood feuds are still a thing in the hills on Kentucky. The thing is that it is not a price paid only by those in Kentucky but even by those in Montana where his Virgil ends up while seeking another place to belong.

For those like me who watch America's gun culture from the outside, Offutt's book is revelatory as it explores the why, how guns are tangled in, in the very fiber of America and they pay for this with blood, blood and more blood.
Profile Image for Kansas.
815 reviews487 followers
May 18, 2023
https://kansasbooks.blogspot.com/2023...

“Vislumbró los destellos de la libertad que gozaba en aquel momento, una sensación que lo asustó. En un semaforo en rojo, se fijó en el ventanal de una taberna. Había otro bar en la acera de enfrente. La ciudad era el lugar al que la gente acudía cuando no tenía otro sitio al que ir. Bebían, amaban y se peleaban, y Joe deseaba poder ser uno de ellos, pero sabía que jamás lo lograría. Estaba cansado de intentar ser como los demás.”

La verdad es que desde el momento en que leí “Noche Cerrada” no se puede decir que Chris Offut me haya decepcionado en ningún momento, desde sus relatos donde comprime la esencia en torno a unos personajes casi siempre desubicados pero donde la tierra es capaz de redimir cualquiera de los contratiempos con los que se van encontrando en su camino, pasando por sus novelas, en las que parece que consigue el más díficil todavía: desarrollar el concepto de estos relatos convirtiéndolos en novelas espléndidas, con un ritmo que tiene vida propia, un ritmo que lleva la marca de la casa Offutt: lento aunque se entrevea un argumento de fondo dinámico, pero es una lentitud marcada por el estudio de personajes que Offut va elaborando a lo largo de sus historias. Además que Offut, en este ritmo pausado, está confiando parte de su bagaje al lector. Es en esta lentitud, en estas pausas en las que sus personajes se mimetizan con el paisaje que los rodea, con esa naturaleza ruda de Kentucky, donde realmente el lector tendrá el poder para ir descifrando lo que se esconde entre líneas.

" -Ya llevo por aquí un tiempo, a mi bola, en el arroyo Rock, o con vosotros. También he pasado ratos en la ciudad. Pero no puedo evitar sentirme desubicado. Como si estuviese en otro país. Ha sido así desde que llegué.
- ¿De que estás huyendo, Joe?"


Se puede decir que El Buen Hermano es la historia de una huida, la de Virgil Caudill, una huida tanto física como emocional, y reconozco que es lo que más me ha impactado en esta, la primera novela de Chris Offut: el sentimiento de pérdida, de melancolía crónica del personaje protagonista al verse obligado a alejarse de su hogar, lo que lo convertirá en un ser desubicado ya para siempre: "La luz rezumaba por las grietas de la pared como grano de un saco de pienso rajado. Había cerros, árboles y un arroyo, pero nada le pertenecía." Y da igual que Virgil en su huida, cambie de nombre y pase a llamarse Joe, y se desplace del entorno agreste y montañoso de Kentucky a la bellísima Montana, e incluso haya conatos de que pueda construir un hogar en este nuevo entorno... Virgil/Joe sabe que ha perdido el arraigo que lo ataba fuertemente a su tierra. Y aunque esta novela se la etiquete dentro de ese subgénero que es el country noir, solo por la construcción de un personaje como el de Virgil/Joe, se puede decir que Offut va más allá de etiquetas y subgéneros y lo demuestra claramente aquí. Sí que hay un argumento noir, que a mí confieso que no me llamó especialmente la atención, porque realmente lo que me interesó desde un primer momento es esa atmósfera de pérdida en la que Offut envuelve a su personaje protagonista.

"-¿Y por qué se marchó?
- La soledad pesaba. Me vine a Montana por la vida social.
- He oído que aquello es bellísimo.
- El paisaje no se come."


El Buen Hermano comienza en Kentucky, en la pequeña ciudad de Blizzard y nos relata la historia de Virgil Caudill, que con 32 años, vive día a día la pérdida de su hermano Boyd, quizás el otro gran personaje de esta novela, aunque esté muerto, está continuamente presente durante toda la novela. Boyd era el contrapunto de Virgil: la seriedad, serenidad y estabilidad de Virgil tiene su perfecta dicotomía en su hermano Boyd, salvaje, empático y continuamente metido en lios, hasta que es asesinado. Este asesinato acaba con la estabilidad de la familia Caudill formada por su madre y su hermana Sara, y convierte la vida de Virgil en un infierno en la tierra. Todos en los cerros de Kentucky saben quién es el asesino de Boyd pero nadie habla pero además hay una especie de ley de la tierra, silenciosa y firme, que dice que este asesinato no puede quedar impune y que la familia debe vengarlo. La presión para Virgil es continua, debe vengar este asesinato aunque él esté firmemente en contra, es incapaz de escapar a esta presión familiar, social, casi crónica. Así que Virgil a partir de un punto determinado, se verá obligado a huir, a dejar este hogar para siempre y convertirse en otro, en Joe, un completo desconocido para sí mismo: "Tenía comida, pero no tenía hambre. Tenía un Jeep, pero no tenía adónde ir. Un nombre nuevo y nadie que lo llamara." En su huída, Virgil atraviesa medio Estados Unidos, hasta llegar a Montana, una tierra completamente nueva, que lo acogerá aunque él no termine de conectar emocionalmente nunca con ella.

"-La ciudad -dijo Joe. Meneó la cabeza-. Yo sigo prefiriendo sentarme en el bosque todos los días. Aunque no sea mi bosque."

El Buen Hermano está repleto de momentos magníficos, por ejemplo, los momentos de la huida de Virgil atravesando el paisaje estadounidense completamente solo, hasta que se ve obligado a pasar el invierno en una cabaña aislado del mundo, en soledad continua. Offut pasa sin sonrojarse de estos momentos de intimidad completa a otros momentos en los que la fuerza puede residir en unos diálogos impactantes de personajes que se comunican casi entre líneas, escondiendo información para que el lector pueda terminar de ensamblar estos diálogos en un todo. Diálogos que alcanzan su cénit en una escena colosal y casi perfecta entre Virgil y otro personaje que surge casi al final, y al que de alguna forma andaba esperando. Un diálogo en la linde de un bosque que emociona por esa nostalgia del hogar, por esa ansía de pertenencia a un lugar que se respira en cada frase de la escena. Es un momento tan emocionante que prácticamente se puede decir que toda la novela merece la pena solo por esta escena.

"- No dejó rastro en este territorio. Por aquí solo está vivo en mi cabeza "

“Joe se dió la vuelta. Los árboles que remataban las montañas permanecerían verdes todo el otoño. Echaba de menos el follaje brillante de sus cerros. El otoño era la estación favorita de Boyd. Mucho después de dejar de cazar ciervos, siguió rastreándolos cada año por el bosque con la esperanza de tocar uno.”


El Buen Hermano parece una novela de formación aunque tengamos un protagonista de 32 años. No tenemos a un personaje adolescente preparado para descubrir el mundo, todo lo contrario tenemos a un hombre hecho y derecho que nunca ha salido de las montañas de Kentucky y que se ve obligado, y en contra de su voluntad, a emprender un viaje que le cambiará ya para siempre. Offutt consigue establecer un ritmo solo y a partir del estudio psicológico de un hombre que me ha conmovido en muchos momentos: la desesperación de un hombre, Joe, por no olvidarse de quién fue, Virgil Caudhill, pero que al mismo tiempo iba difuminándose poco a poco de su vida casi hasta hacerse irreconocible.

"El rostro de su madre ya se le estaba comenzando a desdibujar. Se había pasado casi toda la vida al aire libre y no acertaba a distinguir si las paredes eran para mantenerlo a él dentro o al mundo fuera. La gente las llenaba de cosas, y se preguntó si no sería para distraer lo que las paredes eran en realidad: obstáculos para la luz."
Profile Image for Noel Brey.
Author 18 books36 followers
May 31, 2023
Formidable novela sobre la venganza, la presión del entorno, el desarraigo, la añoranza o la necesidad de pertenencia a una comunidad. Es la primera novela que escribió Offutt y ya demuestra su maestría. Recomendable es poco.
Profile Image for Laura.
882 reviews320 followers
June 14, 2018
Not my favorite Offutt book but still very good. If you are new to this author, read his newest book or short stories before this one. You will have more appreciation for it if you have a firm understanding of his Kentucky.
Profile Image for Steven.
Author 1 book115 followers
April 24, 2008
I really liked this book until it got very heavy handed with the pro-militia vs. anti-militia debate in the second half of the book. Although the dialog of those debates seemed realistic, and even fit the context that Offutt established, it still seemed to turn the book into an excuse to debate the topic. The beginning of the book was just great in how it set up the inevitability of Virgil’s task. I particularly liked how everyone kept coming at him letting him know what he had to do. And even better was the way he did it on his own terms; that was a nice touch for deepening the character-based conflicts. The middle part of the book with its themes of identity and belonging and alienation worked quite well also. And even the militia stuff is tied into the book’s main theme by raising the question of belonging. The writing is incredibly beautiful at times. As in his short stories, he seems to excel at merging states of mind with the setting, where external details seem in sync with the psychological state of the characters.
Profile Image for Sandie.
242 reviews23 followers
May 11, 2019
This one was pretty far out of my comfort zone. I will remember this one.
Profile Image for Marisolera.
894 reviews199 followers
February 12, 2024
Se me ha hecho bastante lento, aunque llega un momento en que eso no parece importar. Pero todo, todo el rato, pensaba "¡qué necesidad había de hacerlo así!". Porque sí, Virgil se ve presionado para vengar a la familia, pero si tú no necesitas esa venganza y puedes irte sin más, ¿para qué todo esto? Puedes irte lejos, tener otra identidad si quieres, pero podrías mantener el contacto con tu familia, con tus amigos. No irte así, cortando todos los lazos, en la soledad más absoluta.

Y bueno, el tema de los Bills, las armas, no tener permiso de conducir para no ser identificados, nos pilla tan lejos física y lógicamente que cuesta entender sus razonamientos (o no los entiendes en absoluto). No llevas a tus hijos al colegio porque los adoctrinan (no es adoctrinamiento el tema de los Bills??), no tienes cuenta en el banco porque te controlan, tienes armas prohibidas porque el gobierno federal va a por ti. Los mesías y gurús que hablan pontificando nunca traen nada bueno.

Disfruté mucho más "Noche cerrada".
Profile Image for Ivan Borgia.
29 reviews
June 28, 2022
Il fratello buono, Chris Offutt (Minimum Fax, 2020).
Virgin Caudill potrebbe incarnare l'uomo qualunque, dalla vita tranquilla, nelle valli del Kentucky. Il suo percorso ordinario viene, però, segnato dell'uccisione del fratello Boyd. È chiaro chi sia il colpevole ma le Autorità non intervengono e le regole degli Appalachi sono chiare: il sangue si vendica col sangue. Ammazzare, sì, prendere un'identità fittizia e fuggire nel Montana, sì. Per cosa? Ha senso vivere in una terra così diversa da quella d'origine, senza passato e senza un presente che ti appartiene?
Un grande romanzo americano contemporaneo.
Profile Image for Reme.
183 reviews43 followers
July 31, 2023
No me ha encantado como las novelas de Mick Hardin, porque esas tienen el toque de thriller criminal que las convierte en las novelas sobre la América rural perfectas para mí, pero me ha parecido un libro súper interesante, bellamente escrito, sobre un hombre bueno cuya vida queda marcada por un acto de violencia que se ve obligado a hacer. Y cómo ese acto le obliga a dejar todo lo que conoce y convertirse en otra persona. Es una historia excepcional sobre la pérdida de la identidad y el sentido de pertenencia a una comunidad y no volver a encontrarlo nunca más aunque consigas adaptarte, más o menos, a un sitio nuevo.

Offutt también ofrece un buen retrato de esos norteamericanos más cerrados, extremistas y conspiranoicos, los del make América great again, y lo repulsivos que son. Y, como contrapunto para demostrar que aún existe gente con dos dedos de frente aunque tengan una educación mínima y provengan de sitios y familias sencillas, tiene a su protagonista.

De lo que más disfruto de sus novelas es, sin duda, de cómo describe la naturaleza, los bosques, cerros, valles y campos, que rodea a las pequeñas poblaciones donde transcurren sus historias. Me sumerge mucho en ellas y en el lugar, y me relajan mucho. Es que escribe y narra tan bonito.

En fin, una vez más, deseando leer más de sus libritos 💖
Profile Image for Jason Robinson.
240 reviews13 followers
October 22, 2018
My 5-star ratings are rare. Most are 3-4, but this one merited accolades. A friend had recommended Chris Offutt to me a few months ago and I happen on this book, his first novel, recently at a library book sale. i am not one to write long reviews, so I would just say read the synopsis here on Gooreads and decide whether it would be interesting to you, and if it sounds like it would tickle your fancy, it probably will. Very good, maybe great, writing. This novel fits in with the "Grit Lit" genre.
Profile Image for Carlos Giacomelli.
73 reviews5 followers
April 30, 2024
Le iba a meter cinco estrellas pero he leído a mucha gente diciendo que hay obras mejores de Offutt (de quien reconozco no haber leído nada más aún). Pues joder, cómo serán las otras.
Profile Image for Vicki.
392 reviews8 followers
January 28, 2021
Initially a little slow, but the book is meant to be read slowly to digest the prose and the character’s reflection on his situation. I thought the book was particularly relevant as it touched on some reasons militias form in the US. I read this in the weeks after the attack on the US capitol by militants. Highly recommended as is all his other writings.
Profile Image for Paolo Latini.
239 reviews69 followers
August 1, 2020
Ci sono alcune belle descrizioni poetiche dei suoi luoghi del cuore nella prima parte, ma i personaggi continuano a essere troppo bidimensionali per un romanzo — Offutt mi pare comunque più a suo agio nella forma breve dei racconti del pur discreto Kentucky Straight — e poco giova corredarli di una profondità filosofica da stoicismo per pizzicagnoli. Come se non bastasse, a un certo punto la storia si trasferisce in Montana, o tenta di farlo, visto che in realtà non approda quasi da nessuna parte e lascia la sensazione finale di due novelle saldate insieme in un romanzo che tanto vorrebbe quanto poco può.
Profile Image for Chris.
592 reviews1 follower
January 15, 2021
A Kentucky man faces a dilemma after his brother is murdered. That was the premise I expected to follow after reading the opening chapters of this book, but the later part of the story broke off into a tale about a militia in Montana. The descriptions of the rural Kentucky and Montana settings are effective and authentic, the characters are well defined and believable. I thought it was a good read that took a hard turn in an unexpected direction. My preference would have been that it stayed more focused on the original theme about the main character, but I’ll concede that I found some of the commentary about politics and race to be topical and thought provoking. As an aside, whoever did the word processing for this book (at least the Kindle edition) did an extremely poor job as it is riddled with at least a couple of dozen “spell-check” errors, “fob” for job, “fanny” for funny, “five” for live, “pew” for few, etc. I thought this was really sloppy and distracting, the mistakes should have been caught by an editor. The read was 4 stars, but I was very disappointed in the physical quality of the product.
Profile Image for Meg.
181 reviews2 followers
January 20, 2010
This book would have had a 5 star rating if its ending had including some sort of closure. Guess I should have pursued my degree in Psychology, can't I use my imagination?!

The intimate view into such a rural life, and all that comes with that, was an eye opener (how much of this was fiction, I don't know, but who am I to judge?). Without having anything in common with the main character I was able to relate to him, on what seemed a deeply personal level. I found his disposition calming and profound, not despite his simplicity, but because of it. The other characters were believable, honest and also simple but in confusing ways. Not a single character was unbelievable though. I wish the time frame had been spelled out slightly more clearly, but then again, I suppose that would have seemed jarring in a storyline so soft around the edges (despite its rough content!). My time slipped away too easily reading this...and I mean that as a compliment!
Profile Image for Bob Brinkmeyer.
Author 8 books83 followers
March 5, 2018
This is a fine, if flawed, novel. Offutt is a storyteller in the mountain South tradition--a teller of tales, some of them very tall. So while if sometimes the narrative pushes toward extremes and gets a little long-winded (Offutt can't resist working mountain humor in whenever he can), the novel itself gains power as it goes, as the struggles of Virgil/Joe become more compelling and focused. This is one of those novels that carries you along even as you know it's not the best crafted work--in other words, it's a great read.
Profile Image for Jamie.
1,361 reviews538 followers
October 19, 2022
This was somewhat of a bust. I’ve got a book of Offutt’s short stories, though, and I’m excited for it, because if the focus is on the strengths it should inherently solve some of the long-form problems here. Take for example Virgil meeting up with Orben near the end: while in context it’s a huge contrivance, trimmed down and on its own it’s a damn good story, and with that great, riffing dialogue, just the kind of thing I’d want to read.
Profile Image for Fede La Lettrice.
836 reviews86 followers
February 5, 2021
Ho trovato la caratterizzazione dei personaggi debole, ho notato più di una ingenuità soprattutto nei dialoghi, ho percepito le troppe metafore come banali; la storia in sé è però avvincente, l'ambientazione affascinante, le descrizioni della natura ottime.

"Ricorda, la primavera prima o poi arriva. La cosa più importante è superare l'inverno senza piantarsi una pallottola in testa."

"L'odio è il piacere più a buon mercato che ci sia."
Profile Image for Andrea.
1,273 reviews97 followers
March 7, 2023
Virgil Caudil avenges his brother’s murder and starts over in Montana with a new identity. Now known as Joe Tiller, he inadvertently falls in with a group of government hating people living off the grid. As Joe struggles with their extremist ideas and overt racism, he fights off homesickness and feeling like a stranger in a strange land.

Chris Offutt is good—I like his writing and this is an interesting story—worth checking out.
Profile Image for Claire.
84 reviews8 followers
November 10, 2012
Possibly my favourite book for this course so far. It heads out to Montana and the whole time I read it I just remember the day I spent in the mountains up there and how many damn stars I could see. It's a surreal landscape if you're not born to it. Then I see my friend's photos of a Montanan autumn. Snow snow snow. This book depicts the harshness, beauty and isolation that kind of winter has.
Profile Image for Greggd.
120 reviews3 followers
November 8, 2011
Not sure what I was missing here. This got all kinds of great reviews, and the author had gotten good reviews on his earlier short stories. To me it didn't work as LITERATURE, and did not work as a thriller either.
Profile Image for Jaime.
64 reviews16 followers
May 11, 2024
Las leyes más feroces, las que se aplican con más severidad, son las que nunca se han escrito pero todos conocemos. Con ellas se encuentra Virgil, un hombre en la treintena que consideraba haber alcanzado todo el éxito que permite un entorno como los cerros de Kentucky: un trabajo, una futura esposa, un proyecto de vida. Esa impresión se resquebrajará cuando su hermano, en torno al cual ha gravitado toda su vida, es asesinado.

Las leyes no escritas sentencian que debe ejecutar la venganza. Todos lo saben, todos lo esperan. No puede huir. Cualquier acto es juzgado y medido por lo que su entorno le dicta hacer.

No será solo la presión de los otros la que atenace a Virgil: ¿de verdad quiere la vida que tiene? ¿Es la que ha llegado por sus decisiones, o solo se ha dejado llevar por lo que otros o el azar esperaban de él? Todo se cuestiona ahora: su identidad, su futuro, su posición en la familia, quien ha sido hasta ahora, incluso si ama a esa mujer con la que todo parece ya cerrado. El viaje más importante de esta novela se hace sin dar un paso: es el de Virgil buceando en sí mismo en busca de quién es.

En el fondo de esta novela se plantean, sin ser siempre explícitos, muchos temas: quienes somos, si de verdad podemos ser otros distintos o modelarnos a nuestro antojo; cuál es nuestro verdadero hogar, las expectativas sociales, si podemos vivir al margen de grupos, la necesidad de pertenencia a algo o a alguien, si existe la posibilidad real de empezar de cero, dejar de ser quien somos y convertirnos en alguien nuevo.

Tampoco podemos olvidar la mirada que nos permite sobre esa América profunda. Un lugar sin expectativas, de leyes no escritas y fuertes valores propios; un grupo al que toca aferrarse con uñas y dientes, aunque no sea elegido, porque es lo único que queda cuando eres distinto y juzgado por los demás. Esos cerros que, entre todo lo malo, albergan cierta belleza. Unos personajes que, al fondo, nunca resultan ser tan malos; modelados por un destino al que no han podido vencer. El viaje nos muestra diferentes personajes y lugares, todos con su bagaje y expectativas; aunque todos con un aura de malditismo, sumergidos en circunstancias que no siempre parecen querer cambiar.

Es solo en ese punto donde puedo sacar un defecto a la novela: Offutt no deja de escribir nunca desde una perspectiva autobiográfica, apoyado en sus viviencias y su entorno. Hay un grupo de personas concreto que está claro que no le agradan. Son los únicos que se ven estereotipados; donde el autor no investiga sus motivaciones o sus sentimientos más que de una forma un tanto tosca, queriendo que queden retratados ante el lector de una forma muy definida, forzada. Si hubiera logrado entrar en profundidad en ellos y hacérnoslos comprender tanto como a Virgil, u otros personajes que encuentra en el camino, el éxito sería completo.
Profile Image for Jorge Pérez Rivero.
Author 2 books28 followers
June 8, 2023
El buen hermano es la primera novela de Chris Offutt, publicada en 1997, que plantea, ya de inicio, un dilema de su época muy difícil de afrontar.

Nos encontramos en una pequeña localidad de Kentucky, Estados Unidos. Virgil Caudill acaba de perder a su hermano Boyd, supuestamente asesinado por un vecino del condado. Todos en el pueblo saben cómo se debería hacer justicia, es decir, Virgil matando al asesino de su hermano y el sheriff mirando hacia otro lado. Esta situación a Virgil, que nunca se ha metido con nadie y llevando una vida tranquila con un trabajo estable, lo supera. Traza un plan milimétrico para no dejar rastro y huye a Montana para empezar una nueva vida; pero, allí, en la soledad de la montaña, se topa con un grupo en contra de las leyes americanas y creando una armada para enfrentarse, llegado el momento, al gobierno federal.

La novela llegó a mí gracias al Festival de Género Negro de Valencia, ya que yo no conocía al autor. La sinopsis llama la atención y uno piensa en las típicas películas americanas de los años sesenta o setenta, donde aún había muchos estados más aislados que otros y, por tanto, menos modernizados (y no solo en tecnología). Además, se nos presenta uno de los temas que aún hoy está a la orden del día: la legalidad de las armas y su regulación.

Sí es cierto que la trama, al principio, avanza un poco lenta. El autor busca que nos metamos de lleno en la historia: en la época, en el pueblo, que nos peguemos a los personajes principales… Y hay muchos diálogos muy bien construidos; sobre todo, se detecta la ignorancia del protagonista sobre multitud de temas, al no haber salido nunca de su pueblo, y no deja de preguntar qué es una cosa o qué es la otra. Esto último me ha hecho gracia en muchos momentos y el hecho de llegar a un diálogo proporcionaba velocidad al texto.

Es un drama, sin duda, pero también tiene puntos de humor; hay tensión, romance, miedo y se aprenden muchas cosas sobre la historia americana desde principios de siglo XX hasta mediados y finales.

El estilo me ha atrapado. Mucha fluidez en la redacción y en la descripción del entorno, lenta al principio, pero que acabé devorando. El vocabulario es apto para cualquiera.

En definitiva, ya me ha recomendado otras novelas del autor, pero empezar con esta te servirá para engancharte. No es una historia de vaqueros, pero no descartéis sentiros como uno al entrar en ella.
Profile Image for LIBRETADELECTURAS.
250 reviews5 followers
April 26, 2024
Virgil es un tío tranquilo que busca una vida tranquila (y modesta, ciertamente): su curro de basurero, su novia, su cabañita… Cuando su hermano tarambana muere asesinado todo el mundo espera que Virgil se vengue del obvio culpable. Por un momento he pensado que el argumento pudiera tratar de que el protagonista se resiste a cumplir la ley gitana; me parecía más estimulante que otra historia más de venganzas y tipos duros… veremos; de momento esta tensión ocupa la primera parte de la novela.

En la segunda encontramos a Virgil que ha abandonado sus cerros de Kentucky y se ha establecido en zonas remotas de Montana, buscando el anonimato. Allí entra en contacto con lugareños de rollo preparacionista /survivalista, esos tipos (hay también alguna tipa) más bien fanáticos y violentos que pretenden aislarse del mundo en su rancho, que desconfían del gobierno y parecen esperar el apocalipsis. Entiendo que en 1997, cuando se publicó «El buen hermano», este tipo de disidencia social no debía estar tan de moda como lo está ahora. Y que no estaba Trump, que ahora debe ser una gran opción para esta peña.

El estilo que utiliza es el que encontraremos en sus novelas posteriores: pausado, sencillo, poco exigente, de intensidad contenida. Un rollo muy cinematográfico en descripciones y diálogos, y numerosos pasajes de odas a la naturaleza salvaje. Muy agradable de leer. Por contra, los personajes me resultan demasiado…. simples (como antónimo de «complejos»): en su mayoría, tipos rudos, fanfarrones y violentos cuyos conflictos me parecen también un poco básicos y previsibles.

No me resulta especialmente imaginativo, debo decir, mientras aprovecho para reiterar que prefiero sus obras de no ficción, donde muestra mayor vulnerabilidad y preocupaciones más de mi interés. Sin embargo, todo el mundo parece encantado con sus novelas; yo mismo soy incapaz de resistirme cuando veo que saca una nueva. Por algo será, tal vez porque son adictivas e inmediatas, y/o porque nos remiten a un contexto visual familiar y gustoso.

Por último: cada vez puedo menos con el culto a las armas, me pone de mala leche.
Profile Image for Rob.
37 reviews3 followers
October 16, 2018
An interesting and lyrical book that centers on a man whose life is obligations and whose light fades compared to the charismatic figures around him like his older brother Boyd who is killed. Virgil is expected to avenge this death according to Kentucky holler law. He is a tree in the shade made of a few codes like a working class ethic that proclaims each mans dignity better than any high school social studies text.
Offutt's rendering of the metaphorically lush but spare syntax of Kentucky pidgin English is a revelation. He contrasts that with the diction of the mountain west of Montana. Offutt brings his new home, Missoula, into the story and uses it as he writes more of a bildungsroman than a thiller or detective story.
Virgil becomes Joe, and in his exile his finds himself. He finds his voice arguing against prejudice. He finds his heart with a woman whose two boys remind Joe of growing up with his late brother Boyd. The sunshine of big sky country makes the shade addled holler boy of Kentucky grow, make choices, and find whatever true adult he was supposed to become in the best of all worlds.
Worth the read. I hear his short stories are great.
15 reviews1 follower
July 17, 2021
Excellent Hillbilly Noire. Had read The Killing Hills, Country Dark, & some short stories prior to The Good Brother, & all have the same Kentucky woods flavor. Many here thought this plot farfetched or pandering to politics, but I think it stayed true to Virgil's inner thoughts & beliefs, set in stone from generations of family law. Author uses deft psychology throughout this multilayered & poetic story. Not perfect, but his grasp of description & dialog unfolded together well-knitted. **Unusual in this particular copy of Simon & Schuster eBook copyright 1997** NOT LIKE OTHER BOOKS** Took me a while to figure out that some of the hillbilly words/cadences were not intended, but typos--probably from taking 1997 book & using software to scan it into digital words, with not much checking accuracy. Must be over 100+ typos like bum for burn, etc. Would have been nice to have a clean copy with everything spelled correctly. I can see where the reader might be misguided by authors original intentions. Am writing Amazon to see if they can get SS to redo. But still, a great first novel & story teller.
Profile Image for Rex McCulloch.
84 reviews
June 11, 2018
I enjoyed the author's more recent Country Dark, which, while falling victim to grit-lit cliches that I'm so tired of, triumphs on a poet's description and observation, with a decently compelling story.

So I backtracked to his first novel. It starts out engrossing, with more of that poetic description of the author's land, a land I love, and it's people, and reams full of hilarious lines I wish I'd written. But characters aren't Offutt's strong point, and again we have a protagonist who isn't uniquely drawn, and despite attempts to get into his head, isn't interesting. His philosophies and attitudes, which seem to be supposed to endear him to us are blandly moral and stoic. By two hundred pages in, I felt like I'd read something at least somewhat worthwhile, but then as the action switched to Montana, I wondered where the rest of the story was going and how long I was going to last. It didn't go anywhere much, and I made it, but it wasn't worth it.
Displaying 1 - 30 of 72 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.