Ein abgründiges Verwirrspiel um dunkle Geheimnisse – und die Angst vor dem »Bösen« in der eigenen SeeleWas tust du, wenn du nicht mehr weißt, was Realität ist und was Fantasie?Seit dem Tod ihres Bruders wurde Doro von Halluzinationen verfolgt, aber eigentlich dachte sie, das in den Griff gekriegt zu haben. Doch als sie mit ihrer Mutter aufs Land zieht, scheint die neue Umgebung erneut etwas in ihr auszulösen. Stimmen verfolgen sie. Und eines Nachts sieht Doro in ihrem Garten einen verstört, abgemagert, verzweifelt. Der Junge bittet sie um Hilfe – und ist dann verschwunden. Wenig später erfährt Doro, dass er schon vor ihrer Begegnung Selbstmord begangen hat. Doro kann nicht glauben, dass sie sich den Jungen nur eingebildet hat. Doch die Suche nach der Wahrheit wird schnell zum Albtraum. Und tief in Doros Seele lauert ein dunkles Geheimnis ...Ab 14
Wulf Dorn has created characters such as Jan Forstner, Mark Behrendt, Doro Beck, Simon Strode, Robert Winter and many others. His psychological suspense novels have become international bestsellers and won him numerous awards, including the French Prix Polar for Best International Novel.
Wulf began writing short stories at the age of twelve and had his first publication in a local paper at sixteen. In the following years his stories were published in newspapers, magazines and anthologies.
In October 2009, his debut thriller, TRIGGER, became an instant success; the enthralling story of psychiatrist Ellen Roth was translated into numerous languages and sold over a million copies around the globe. To date, Wulf's books have made it to the bestseller lists in Argentina, Brazil, Chile, Columbia, France, Germany, Italy, Mexico, Spain, Turkey and Uruguay.
Before becoming a full-time writer, Wulf worked as a psychiatric therapist and clinical researcher. For twenty years he supported people with mental disorders in vocational rehabilitation and as a job coach.
Besides his writing, Wulf has translated texts by David Bowie, Mario Puzo, David Lynch, Francis Ford Coppola and Jack the Ripper into German.
He also is a narrator of audio books and had stage readings with actors such as Iris Berben, Anna Thalbach, Bibiana Beglau, Ekkehardt Belle, Benno Fürmann and German punk legend Bela B.
Moreover, he is known for the appearances with his friend, New Zealand author Paul Cleave. The 'Paulf Fiction' tours are iconic to their fans. (The duo's name comes from a combination of their first names "after some G&Ts").
Wulf and his wife Anita live in South Germany. In his spare free time he runs a sound studio where he dabbles in composing electronic soundscapes (e.g. for the trailers for INCUBO and GLI EREDI / DIE KINDER).
Il mio primo approccio con Wulf Dorn è stato più che positivo. Era da parecchio che volevo leggere un suo libro, ma quando son troppo acclamati ho paura di rimanere delusa. Non è questo il caso. Mi è piaciuto tanto lo stile, non troppo pretenzioso, semplice, sulla falsa riga di uno young-adult. La voce narrante è quella della protagonista, giovanissimo, quindi il linguaggio è volutamente adolescenziale. Mi è piaciuto tantissimo il ritmo incalzante che non lasciava spazio a pause di lettura, tanto è vero che l'ho terminato in ventiquattro ore. Ero sempre col kindle in mano completamente rapita dalll'indagine psicologica sulla protagonista, sul come la mente umana si faccia condizionare dal subconscio, di come i sensi di colpa possono portare a confondere la realtà. Davvero un bel lavoro. Il punteggio pieno non posso darlo solo perché, troppo presto, si riesce a intuire chi sia il colpevole e per un giallo/thriller che si rispetti, invece, dovrebbe essere l'elemento che ti lascia a bocca aperta. Leggerò sicuramente altri romanzi di Dorn, certa di aver trovato un altro autore che è nelle mie corde.
4.5! Bellissimo e coinvolgente da matti! Ho provato un'empatia fortissima con la protagonista che mi ha portato a soffrire e gioire con lei fino all'ultima pagina. Ma avete presente quando avete in testa un finale, il vostro finale perfetto e invece non va come nei vostri piani? Purtroppo è andata più o meno così. Non che non mi sia piaciuto proprio ma non è stato perfetto come volevo. Cosa che accade abbastanza raramente, ed è completamente soggettivo e personale! Quindi, sì vi consiglio di leggerlo assolutamente! Sicuramente leggerò altro di questo scrittore, per non dire tutto, sperando di trovare gli altri suoi libri alla stessa altezza se non migliori.
Ilk Wulf Dorn deneyimim, Hain Yüreğim belli ki bașlamak için yanlış bir seçimdi. Zira öve öve bitiremediğiniz gerginlikten ölüp ölüp dirildiğiniz bu aşırı aşırısı popüler kitap kelek karpuz gibi tok tok ötüyor. Yorgunluktan yorum dahi yapamıyorum șu an, durum öyle vahim.
Bu seferlik puanımı kitaba yönelik veriyorum. İçimden bir ses Wulf Dorn'a bi' daha şans vereceğimi söylüyor. Çünkü ben aynı hatayı bir kez yapmam. Şöyle üç beş kez yapayım ki iyice emin olayım. 🤦🏻
"Il miglior modo per capire se sei sola è avere duecento amici su Facebook, e neanche uno nella vita vera. Nessuno con il quale incontrarsi anche solo per poco, per scambiare due parole o giusto per stare insieme, e basta". Ed ecco qui l'ennesimo capolavoro psicologico targato Wulf Dorn. Anche se, ad essere sincero, tra tutti i libri dell'autore tedesco che sin qui ho letto, questo forse è quello che mi ha entusiasmato di meno; però, io lo giudico lo stesso un eccellente lavoro perché, per quanto riguarda la soluzione finale del giallo, mi ha completamente spiazzato… e per ben due volte! E, come me, chissà quanti altri lettori ci son cascati! Per farvi capire di cosa parliamo, partiamo prima da una rapida occhiata alla trama del racconto: abbiamo la diciassettenne Dorotea che, dopo aver scoperto il cadavere del proprio fratellino ed il conseguente divorzio dei genitori, viene internata in una clinica psichiatrica (la stessa in cui lavora il dottor Forstner, già protagonista di altri romanzi di Dorn, ma che qui si limita solo a due rapide apparizioni). Una volta dimessa, ma ancora alle prese con un vuoto di memoria, Dorotea (insieme alla madre) si trasferisce in una nuova cittadina… dove, da subito, comincia a sentire voci interiori, a vedere il fantasma del fratellino morto e uno strano ragazzino che, di notte, si intrufola nel suo giardino per chiedergli aiuto da un demonio che lo insegue! Lei accetta di aiutarlo ma, allo stesso tempo, è consapevole che nessuno potrà aiutarla in quanto da tutti considerata pazza e traumatizzata. Stop… mi fermo qui per non rischiare di fare spoiler e svelare altri dettagli del racconto. Io, come avevo già scritto all'inizio, lo reputo un romanzo abbastanza intrigante ed avvincente (ma in alcuni punti la narrazione ha bruschi rallentamenti), che mi ha tenuto con il fiato sospeso fin da subito e che mi ha permesso di riflettere sulla condizione umana, sui suoi risvolti mentali e sui sensi di colpa. [https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
«In ognuno di noi c’è qualcosa di malvagio, di cattivo, di perverso. È la parte di noi alla quale dobbiamo stare sempre molto attenti, ma che qualche volta è più forte di noi.»
Onestamente? Mi è sembrato di guardare un film (e forse mi sarebbe piaciuto di più). Scrittura scorrevole (adattata perfettamente per il racconto in prima persona di una ragazza di 17 anni), personaggi ben delineati, giusta tensione in alcuni frangenti (capanno degli attrezzi, sotterranei della vecchia fonderia), interessanti le spiegazioni su alcuni “poteri” eccezionali della protagonista, impressionante quanto siano vasti e deleteri i misteri della mente e come possano distorcere la realtà, cruda analisi del senso di colpa.
Tutto bene, ok, ma la storia in sé è un po’ scontata e parte della soluzione si intravede fin dall’inizio.
Tra i romanzi di Dorn letti finora, sicuramente è quello che meno mi ha entusiasmata.
4 stelle abbondanti. Inquietante ma avvincente. Con un finale che spiazza. Lo consiglio vivamente a chi piacciono quei thriller psicologici che si leggono d'un fiato.
Capitolo 1 e bam! Inchiodata lì sul divano con famelica espressione da questolibromiterràsvegliafinoalleduedelmattinoe domanidevoandareallavoromasìchisenefrega. Ottimo. E invece no. Mi sono ritrovata a sbavare a pagina 50 e non - come solitamente avviene- su un protagonista piuttosto figo carismatico. Mi stavo talmente annoiando che la sera dopo ho dovuto riprendere dall'inizio perchè non avevo idea a quale punto del racconto fosse sopraggiunta la catalessi improvvisa. Ma iniziamo dal principio,ovvero dalle pagine interessanti. La giovane Dorothea - ma non chiamatela così per carità - si risveglia da un incubo terribile in cui una "presenza" oscura le ripete un inquietante cantilena: Doro,che cosa hai fatto? Ancora non sa che la sua vita da normale adolescente sta per giungere al termine: quando infatti,come ogni mattina, entra nella stanza del fratellino neonato Kai, ad attenderla, invece delle solite urla da poppante impaziente, trova solo il suo corpicino immobile. Quel preciso istante sarà il fermo immagine della sua vita. Un anno dopo,finito il periodo di soggiorno forzato in un ospedale psichiatrico, Doro e sua madre si trasferiscono a Ulfingen, un piccolo paese di provincia, in cerca di un nuovo inizio. Ed è a questo punto, molto probabilmente, che mi è salita,come si dice dalle mie parti, la "cocca" ovvero il colpo di sonno. A parte il fatto che ne ho abbastanza di protagonisti che si trasferiscono in piccoli paesi di provincia - sembra che quasi che non ci siano altri modi per cambiare la propria vita - ci sono, ahimè, altri temibili clichè come: A. Il vicino di casa,bello e tenebroso che si interessa inspiegabilmente alla nostra protagonista e che lascia la sua perfetta Barbie-fidanzata con impeccabile tempismo. B.L'amico un po'sfigato immancabilmente cotto perso della nostra bella che, manco a dirlo, gli rifila subito e sembra ombra di dubbio un bel due di picche senza nemmeno nascondere le palpitazioni lussuriose per il sexy-vicino. Insomma,le solite cose che,a lungo andare, intaccano il mio livello d'attenzione. Il tutto procede con estrema lentezza fino a quando, una notte, Doro trova nel suo capanno un ragazzo, impaurito ed emaciato tanto da sembrare un fantasma, che le chiede aiuto: il diavolo lo sta cercando. Il tempo di precipitarsi in casa a chiedere aiuto e il ragazzo è sparito. O meglio ancora, quel ragazzo risulta essere Kevin, suicidatosi il giorno stesso dell'arrivo di Doro in città. Un'altra prova della follia della ragazza o il diavolo si nasconde davvero a Ulfingen? Ora. Non posso e non voglio spoilerare, ma proprio nella scena del capanno succede qualcosa, qualcosa che noi in quel momento non sappiamo, ma che sapremo verso la fine del romanzo. Sappiate che quel qualcosa è assolutamente improbabile. E questo è male, perchè questo romanzo non è un romanzo paranormale per ciò mi aspetto che la storia in questione stia, per quanto è possibile, nei limiti del reale. La parte thriller c'è ed è ben articolata e,come nella serie Mara Dyer della Hodkin, l'autore gioca la carta della follia e tenta di farci dubitare della salute mentale della protagonista. Eppure manca qualcosa. E'qualcosa che non riesco a descrivere a parole,quella sensazione che spazia a metà tra il desiderio di scoprire la verità e la paura di arrivarci, quella tensione sottile che ti porti dietro anche dopo aver chiuso le pagine e che ti spinge a dare un occhiatina dietro le tende,così tanto per sicurezza. Quella sensazione che ho avuto con i romanzi della Hodkin e che qui, invece è mancata.
Quando ho saputo che usciva il nuovo libro di Wulf Dorn ho fatto i salti di gioia! Insieme a Sharon Bolton, lui è l'unico autore di thriller che leggo, e devo ammettere che con questo ultimo romanzo si è superato *.* Una storia diversa da quelle a cui ci ha abituato: la protagonista è Doro, un'adolescente con un'amnesia scaturita dalla morte del fratellino Kai. Uuuh quanto mi sono panicata mentre leggevo!!! Più che un thriller era un horror °_° e quando c'era in scena Julian - strafico di turno, altra cosa insolita per Mr Dorn - mi sudavano le mani come a Doro xD Ovviamente io, come sempre ho avuto la presunzione di aver già capito tutto dopo sole 100 pagine... di avere la conferma delle mie congetture superata la metà... e di essere come al solito smontata dall'autore! Io odio Wulf Dorn >.< Non riesco mai ad azzeccarci, con i suoi romanzi, uffa xD E il finale... c'è stato un momento... QUEL momento... in cui avrei voluto urlare con Doro, poi mi sono coperta la bocca con la mano, ho ricacciato indietro le lacrime e ho finito il libro. Un CAPOLAVORO ♥
Secondo romanzo che leggo di Wulf Dorn, dopo "La psicologa", che avevo detestato sia per la scrittura a dir poco adolescenziale, sia per la trama banalissima e ovvia, oltre ad essere privo di suspense. E invece questo secondo romanzo mi ha pienamente coinvolto e convinto: non mi sono strappata i capelli per sapere chi era il colpevole, anche qui la scrittura non è certamente eccelsa e la suspense è solo sul finale, però l'ho trovata una buona lettura estiva, molto gradevole. Ho trovato interessante com'è stato trattato il tema della perdita di credibilità della ragazza, dopo essere "impazzita" per la prematura morte del fratellino, il tema del senso di colpa, le visioni, i rumori notturni, personaggi che appaiono puliti, ma che in realtà sono tutt'altro. Gli ingredienti ci sono tutti e sono mescolati bene. Forse quattro stelle sono anche troppe, se vogliamo essere fiscali dovevano essere tre e mezzo però ho voluto premiare il fatto che ha rispettato le premesse di essere uno psicothriller.
Bu kitaba aşık oldum. Mükemmeldi. 5 yıldızdan daha fazlasını hak ediyor. Hiçbir kitapta bu kadar gerilmemiş ve kendimi ana karaktere bu kadar yakın hissetmemiştim. Ana karakterin yaşadıkları beni çok etkiledi. Ben böyle bir durumun içinde olsam ya pes ederdim ya da kimse bana inanmıyor diye hayattan nefret ederdim. Ama ana karakter pes etmedi. Bu yüzden ana karakterin çok cesur olduğunu düşünüyorum. Ayrıca sonundaki olay bende şok etkisi yarattı. Böyle bir son aklımın ucundan geçmemişti. Yazar çok iyi düşünmüş. Gerilim veya psikolojik gerilim seviyorsanız en azından kitaba bir göz atın. Konusunu seveceğinizden eminim.
“In ognuno di noi c’è qualcosa di malvagio, di cattivo, di perverso” ho detto. “È la parte di noi alla quale dobbiamo stare sempre molto attenti, ma che qualche volta è più forte di noi. Come è successo a te vicino al lago e a me (…) Allora c’è un modo solo per fronteggiare la malvagità che è in noi. Assumerci la responsabilità di ciò che abbiamo fatto. Se non lo facciamo, il senso di colpa ci perseguita e ci distrugge.”
Credo che questa frase racchiuda benissimo il senso di questo thriller di Dorn. Come chi mi segue saprà, adoro questo autore che finora non mi ha mai delusa.
Forse questo è il primo suo libro che leggo a cui non darò il massimo delle stelline, ma solo perché non ho ritrovato al cento per cento tutti gli elementi e il senso di stupore che ho ritrovato negli altri suoi, perché avevo intuito praticamente dal primo avvenimento descritto, chi fosse il colpevole.
Protagonista questa volta è una giovane ragazza che si sta trasferendo con la mamma in una nuova casa, dopo la separazione dei genitori e la scomparsa del fratellino, in circostanze non del tutto chiare, per cui è in cura da uno psicoterapeuta e segue una terapia farmacologica. Improvvisamente cominciano ad accadere cose strane e inspiegabili per cui sembra non ci sia altra spiegazione che la malattia mentale della ragazza.
Il libro è tutto basato sulla continua ricerca della verità e sui tentativi di comprendere se sia davvero così o se ci sia una spiegazione diversa che giustifichi la convinzione di Doro nel credere che esista un assassino che vaghi indisturbato in giro per il paese. Ed è per questo motivo che, nonostante la mia prima ipotesi si sia rivelata esatta, conoscendo Dorn, sono rimasta col dubbio fino a che non è stato tutto svelato, che potesse esserci un trucco.
Ma tutto ruota anche intorno al lato oscuro che ognuno di noi porta dentro e all’interrogativo su fin dove questo possa farci spingere e se averlo in noi equivalga ad essere malvagi.
La ragazza non mi ha davvero mai conquistata ma nemmeno mi è dispiaciuta al punto da non empatizzare con lei con tutto quello che le capita, e a provare un po’ di pena perché la sua situazione sembra davvero terribile e credo che non sia facile restare fermi e non cadere nello sconforto davanti al fatto di avere tutti contro che non credono ad una sola parola.
Come sempre la narrazione è magistrale e fa scorrere il libro via veloce. E le scene di suspence riescono ad esserlo benissimo! Più volte mi sono ritrovata a guardarmi intorno la sera col buio attorno, dopo essermi calata completamente nelle pagine di questo libro, come per esempio nel sotterraneo della fabbrica dismessa. Avrei preferito che le spiegazioni dello psicoterapeuta (che è diverso da psicologo e psichiatra, attenzione!😅) fossero un poco snellite, dato che sembrano appesantire il discorso, così slegate dal contesto. Ho invece apprezzato tanto la figura dell’amico che le resta vicino anche quando le cose si mettono male.
Come tutti i libri di Dorn sarebbe perfetto come sceneggiatura per un film.
È la storia di un’adolescente, Dorothea, che, dopo una terribile tragedia familiare, si trasferisce con la madre in un piccolo e isolato paese, dove tutti si conoscono. Lì incontra subito un bel ragazzo e poi un altro ancora … Raccontata così la trama, sembrerebbe quella di uno young adult, come ce ne sono tanti in giro, ma a scrivere IL MIO CUORE CATTIVO è stato WULF DORN e quindi è tutt’altra storia e tutt’altro genere. Come in tutti i romanzi di Wulf Dorn, è come dare una breve occhiata nel precipizio. A causa dello shock per la tragedia familiare che ha provocato la morte di Kai, rispettivamente figlio e fratello, madre e figlia sono reduci da un crollo di nervi che ha sfaldato il resto della famiglia, e sperano che il trasferimento nella nuova casa, la cosiddetta casetta delle streghe, rappresenti per entrambe un nuovo inizio. Però, i misteri della mente possono ampliare quelli della realtà. Doro è una ragazza speciale, glielo ripete spesso lo psichiatra, che l’ha in cura, ma è anche una ragazza molto traumatizzata e qualcuno vuole farle credere di essere totalmente pazza o farla apparire tale agli occhi degli altri. Doro pensa questo, quando cominciano ad accaderle cose sempre più strane. Di chi può fidarsi, quando non riesce a farlo completamente di se stessa? È una storia ad alta tensione, che cresce d’intensità, man mano che viene narrata, attraverso vari escamotage narratologici, dalle capacità sinestetiche ai fenomeni ipnopompici della protagonista, dalle presenze paranormali di fantasmi alle allucinazioni sensoriali. Il lettore ne assorbe gli eventi, che generano un climax di aspettative e acuiscono l’effetto suspense. Il mistero da risolvere è all’esterno o dentro la mente della protagonista? Wulf Dorn, ne IL MIO CUORE CATTIVO, ci propone un thriller psicologico alla portata di tutti e apprezzabile anche per un pubblico giovane, poiché risulta senza le complessità delle riflessioni diagnostiche di uno psichiatra, come il suo abituale personaggio Jan Forstner, e fa narrare ogni evento o scoperta ad una perfetta teenager, intelligente e per niente banale, come quelle che ci vengono raccontate di solito.
“In ognuno di noi c’è qualcosa di cattivo, di malvagio, di perverso. È la parte di noi alla quale dobbiamo stare sempre molto attenti, ma che qualche volta è più forte di noi. Ognuno di noi ha almeno due facce.”
Di Wulf Dorn avevo già letto La psichiatra, ma talmente tanto tempo fa che non è che mi ricordassi molto del libro o dello stile dell’autore, se non la sensazione di shock che mi aveva lasciato il finale. E sono sicura che, fra qualche anno, anche di questo romanzo lo shock provato alla fine del libro non mi abbandonerà. Nonostante mi immaginassi che cosa stesse succedendo, proprio non pensavo sarebbe finito com’è finito! In contrapposizione al finale al cardiopalma, però, nel resto del libro vi sono state alcune scene davvero abbastanza noiose che hanno rallentato la lettura, che nel complesso è comunque risultata molto gradevole, soprattutto grazie ad uno stile molto lineare e scorrevole. La presenza dei due piani temporanei, quello presente e quello dei flashback di Doro, è stata trattata nel modo corretto: i flashback non sono mai di troppo e non interrompono il racconto, non ti viene mai voglia di saltarli perché vuoi sapere cosa sta succedendo, ma anzi, quasi speri ve ne sia un altro presto per capire che cos’era successo, così da poter ricostruire l’intera storia.
Mi è piaciuto molto com’è stata creata la figura di Dorothea, il suo senso di colpa esagerato, dato che non si ricorda il perché, nei confronti della morte del fratellino e il suo essere considerata da tutti una pazza. È un personaggio completo, di quelli pieni di insicurezze che cerca in qualsiasi modo di restare a galla. È un personaggio che fa riflettere molto, che ti fa chiedere quand’è che inizia il mio “cuore cattivo”? qual è la linea di confine tra il comportarsi bene e il comportarsi male? Che devo dire che spesso sono domande molto complicate alle quali rispondere
Ottimo thriller,mi ha davvero colpito,oltre ad avere una trama inquietante con la giusta dose di adrenalina,fa riflettere sulla natura umana,su quella parte nascosta,cattiva,che esiste in tutti noi,e che in momenti forti può esplodere come una furia (basta vedere la cronaca di tutti i giorni come dice l'autore),un romanzo che consiglio (magari non leggetelo prima di dormire...) per4chè ti tiene davvero incolllato fino alla fine,non puoi fare a meno di formulare ipotesi di sospettare di tutto e tutti.Consigliato!!
Primo libro che leggo di questo autore e penso di essere incappata nella sua opera peggiore. Un thriller molto debole, poco credibile e dal finale contorto... tutto per spiegare i tanti raptus di follia di cui veniamo a conoscenza ogni giorno vedendo i telegiornali. La lettura è stata lenta e spigolosa, poco fluida e la protagonista non è riuscita ad entrare neppure un momento nelle mie simpatie. Mi sono chiesta se ha contribuito la traduzione a peggiorare il mio giudizio o se anche il lessico e lo stile sono poveri ed elementari.
Wow, bevor ich die Rezension schreibe, muss ich das Gelesene erstmal sacken lassen. Dieses Buch ist so viel mehr als nur ein Thriller und regt zum Nachdenken an. Mich konnte das Buch völlig überzeugen!
Tre stelline e mezzo Mi è piaciuto si ma non tanto quanto la psichiatra È stato troppo breve e incalzante per riuscire ad affezionarmi ai personaggi Di conseguenza il finale mi ha lasciato un po meh Ma Wulf Dorn resta sempre un genio del male Recensione presto sul blog e sul canale!
Parte benissimo, fa venire voglia di mangiarselo, ma dopo una cinquantina di pagine rallenta e non si riprende fino al frenetico finale. Forse un tantino scontato.
Il primo libro di Dorn che rileggo dopo un sacco di tempo. Non il massimo della gioia ma nemmeno così brutto. Mi ricordo che alla prima lettura mi era piaciuto tanto. Ora, maturata di dieci anni (il vecchiume), posso dire che sì, è bello; sì, non è dei più originali forse un po' banalotto ma è comunque una lettura godibile che intrattiene. Non c'era l'ansia a permeare la lettura, per me, ma comunque la voglia di arrivare fino in fondo alla storia sì. Forse i colpi di scena erano prevedibili, soprattutto se la persona che legge è navigata nel thriller/thriller psicologico.
L'ho comunque trovato un buon libricino, ottimo per queste giornate primaverili dove non sai che fare e allora ti metti a leggere.
Pronta, comunque, a leggere tutti gli altri libri di Dorn che ho a casa. Ormai mi sono imposta di rileggerli ed è ciò che farò.
Un romanzo che scorre veloce e cattura. Una storia ben costruita sulle incertezze della nostra mente. Ciò che vedo è vero o sto immaginando? Quanto dolore dietro questa incertezza. Intorno a questa semplice riflessione si articola una storia piena di suspence e con un bel colpo di scena finale.
Mein böses Herz ist ja als Jugendbuch ausgewiesen und den Unterschied zu den übrigen Büchern von Wulf Dorn (Trigger , Kalte Stille , Dunkler Wahn ) merkt man eigentlich nur daran, dass die Hauptcharaktere Jugendliche sind - was der Spannung aber absolut keinen Abbruch tut!!!
Das Buch erzählt die Geschichte der 16-jährigen Doro, die nach dem Tod ihres Bruders unter Halluzinationen leidet und selbst nicht mehr weiß, was sie glauben kann und was nicht... und der Leser natürlich auch nicht! Doro kämpft hartnäckig dagegen an als 'Irre' abgestempelt zu werden und muss oft an sich zweifeln. Zudem kann sie sich nicht mehr an die Nacht als ihr Bruder starb erinnern, was auch die Ursache ihrer Halluzinationen ist. Immer wieder tauchen Erinnerungsfragmente auf und man ist gespannt, wie sich das unvorhersehbare Ende auflösen wird. Ich konnte das Buch kaum aus der Hand legen.
Wie in allen seinen Büchern versteht es Wulf Dorn seine Leser zu verwirren und mir gefällt vor allem sein Schreibstil, der (wie von ihm gewohnt) nie Langeweile aufkommen lässt, auch wenn mal gerade nicht so viel passiert. Er versteht es wie eh und je seine Leser zu fesseln und in die Irre zu führen, was auch der Hauptgrund für meine Vorliebe zu seinen Büchern ist ' ein zweiter Sebastian Fitzek eben.
Fazit: dieses Buch ' auch wenn es 'nur' ein Jugendbuch ist ' kann ich mit gutem Gewissen weiterempfehlen (auch für Erwachsene!!!) und gebe volle Punktzahl.
Das Buch hat bei mir einen bleibenden Eindruck hinterlassen, da kann sich mancher 'Erwachsenen-Thriller' eine Scheibe davon abschneiden!
Einer der ersten psychologischen Thriller mit Young Adult-Elementen, die ich je gelesen habe - und zugleich ein Buch, das mir stets in sehr positiver Erinnerung geblieben ist und das ich damals auch gleich zwei oder drei Mal gelesen habe. Mit der Protagonistin, Doro, konnte ich mich zu jedem Zeitpunkt gut identifizieren, und insbesondere die Szenen im Schwimmbad und der alten Lagerhalle haben mir mehr als nur einen Schauer über dem Rücken beschert. Wer sich dafür interessiert, in die Abgründe eines jungen Menschen zu schauen, der in seiner Kindheit und Jugend mehr erleben musste, als andere in ihrem ganzen Leben verkraften würden, dem wird dieses Buch mit Sicherheit gefallen.
Wulf Dorn bu kitabıyla beni hayal kırıklığına uğrattı açıkçası.Konu olarak güzel bir kitap olmasına karşın oldukça basitti,yazarın diğer kitaplarıyla karşılaştırınca çerezlik bile diyebiliriz yani.. Beğenmedim kısacası..