John Stuart Mill's 'System of Logic, Ratiocinative and Inductive' was a ground-breaking and highly influential work of philosophy, first published in 1843. Mill espoused the empiricist view of political and social philosophy, and formulated the five principles of inductive reasoning that are now known as Mill's Methods. The two original volumes of the seventh edition have here been brought together into a single book, which has been carefully edited to be clear and readable.
Provare a scrivere una breve recensione di opere monumentali come il Sistema di Mill è senza dubbio impegnativo e probabilmente impossibile. In questo ardimentoso trattato, che negli anni '40 del XIX secolo fece per la prima volta circolare il nome del grande teoreta Inglese, Mill indaga la logica così come intesa in tempi moderni, ossia come la scienza delle scienze, la ragione delle principali strutture del pensiero scientifico. La giustificazione dell'induzione in apologia di Bacone e accusa di Hume si risolve, sostanzialmente, in un accennato probabilismo (tesi, tra l'altro, alla quale perverrà anche Russell, del quale Mill fu padrino battesimale), come suggerito dalle ampie considerazioni sopra l'opera di Laplace. Interessanti le riflessioni in merito al necessitarismo, questo sì di matrice humeana, che l'Autore cerca di combinare con l'idea di un libero arbitrio compatibile con la legge di causazione che introduce l'uomo in un sistema logicamente determinato. Certo, alla luce della filosofia della scienza del secolo scorso il teorema di uniformità della natura lascia insoddisfatti, ma è indubbio che questo sia stata una delle posizioni maggiormente diffuse in difesa del ragionamento induttivo (che per Mill è il vero motore del progresso teorico, essendo il sillogismo nient'altro se non una particolare guisa di petitio principi). Come osservava Feyerabend, tuttavia, l'eredità di Mill presso gli epistemologi del Novecento è incredibile: il "metodo della differenza" non è niente se non una formulazione più tradizionale di quel "modus tollens" sul quale Popper avrebbe eretto un intero criterio logico per demarcare scienza e pseudo-scienza. Un po' troppo dal sapore positivista, secondo me, l'indagine conclusiva sui metodi delle scienze sociali che, se mai godranno dello statuto autonomo delle scienze dure, secondo il filosofo possono essere oggetto di inferenze conclusive se si osservano le tendenze ricorrenti durante la storia e la cosiddetta "etologia". Il testo, insomma, offre una doviziosissima panoramica della storia della logica da Aristotele a Kant passando per gli Scolastici, Leibniz e gli Empiristi e, per quanto la lettura non possa certo dirsi alla portata di ognuno, è sicuramente una pietra miliare nella storia della logica e dell'epistemologia che può arricchire la visione della teoria del ragionamento nei suoi sviluppi e nei suoi dipanamenti concettuali.
This, while not an overly complex work, will remain one of my favorites in the field of philosophy, science, and logic. The general idea is basically that it is a compendium of different ideas. A pot pourri of certain stances, philosophies, and overall questions, many of which, even within science, have remain unanswered to this present day. The idea of Free Will and determinism, the validity of the scientific method, the foundation of language, syllogisms and how they were derived from Aristotle, the overall methodology of categorization, biological determinism, the foundations of astronomical observations, the different questions of sociologically correct methods in generating collective behavioral data, the overall questions of the validity of certain schools of thought, such as economics, and their application to the state, all of these questions are gone over in great detail. This is a great book, and is only valued because of its overall breadth, not necessarily the depth.
A good though rather technical philosophical book, useful to have a philosophical dictionary as a companion. It does set out a pattern requisite for rational thought and, does express its superiority to inconsistent emotional decisions, though it (the suggested method) does allow for emotional input. His defence of Malthus,"An essay on the principal of population."may have been salient in the mid-1800s but is now demonstrably incorrect, as shown by freely available data. And using Mills methods Malthus's claims would have been refuted, but given that the data was not available Mill's assertion can be forgiven.