Michele, dopo un primo infelice matrimonio giovanile finito con la tragica morte della moglie, incontra Viola e riscopre la gioia di vivere. Viola è una creatura sposa Michele, si affeziona ai suoi figli (che grazie a lei imparano a capire il padre e smettono di detestarlo), crea un ambiente sereno e felice.L'annuncio della sua gravidanza dovrebbe confermare l'armonia di questa vita, ma Michele, egoista e immaturo, non sa accettare questa responsabilità, teme che il bambino disturbi il quieto scorrere delle sue giornate. Solo quando Viola, ferita e delusa, lo lascia, si rende conto dei suoi limiti e inizia una rieducazione sentimentale che finalmente gli fa riscoprire il significato dell'amore e della famiglia.
Maria Venturi è una scrittrice e giornalista italiana. Dall'età di 7 anni vive a Brescia. Qui si è sposata e sono nate le sue figlie gemelle. Dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere antiche alla Statale di Milano, dove studia con Mario Fubini. Pubblica i primi racconti sul settimanale Novella, che all'epoca è un giornale di narrativa diretto da Giorgio Scerbanenco. A 25 anni inizia la stesura di un romanzo. Ne invia la trama e le prime otto cartelle a Italo Calvino, presso la Einaudi. Tre mesi dopo arriva la risposta: una lettera autografa con l'invito a portare a termine il libro. Ma questo romanzo resterà incompiuto perché nel frattempo la Venturi è stata assunta da Novella con un contratto di sei mesi e ha iniziato il pendolarismo da Brescia a Milano che durerà oltre vent'anni. Il contratto le verrà rinnovato, ma il posto è a rischio perché è stata decisa la chiusura del settimanale di narrativa. Verrà salvato e trasformato da Enzo Biagi in un rotocalco di attualità ed è a lui che Maria Venturi deve l'assunzione definitiva e il praticantato. Diventa giornalista professionista nel 1970 e trascorre due anni in giro per l'Italia come inviata con Sandro Mayer. L'alternarsi di tre direttori (Antonio Terzi, Benedetto Mosca e Paolo Occhipinti) rappresenta un'ottima scuola.
Nel 1979, dopo esserne stata caporedattore e vicedirettore, la Venturi assume la direzione di Novella 2000. Nel 1981 Paolo Occhipinti la chiama a dirigere lo storico settimanale Annabella, che pochi mesi dopo diventa Anna. Il “filo diretto” con le lettrici inizia con una rubrica di posta, che andrà avanti nel periodo difficile della crisi della casa editrice, del passaggio di proprietà e dell'amministrazione controllata. Nell'ottobre del 1986, la Venturi lascia Anna mantenendo un contratto di collaborazione con altre testate del gruppo: prosegue la posta con le lettrici, scrive articoli e interviste, inizia una rubrica di critica televisiva sul settimanale Oggi e collabora con il Messaggero di Roma. È Oreste Del Buono, capo della divisione libri, a riportarla alla scrittura di un romanzo. Il suo input: che sia “spudoratamente avvincente, romantico e popolare”. Le invia un pacco di libri-guida di famose autrici americane: Judith Krantz, Barbara Taylor Bradford, Danielle Steel. Nasce Storia d'amore. Il regista Duccio Tessari ne acquista i diritti e nel 1987 diventa una miniserie televisiva interpretata da Margherita Buy. Questo romanzo apre alla Venturi le porte della fiction e altri tre romanzi diventeranno serie di successo: La storia spezzata (1992), La moglie nella cornice (1992), Il cielo non cade mai (1993). Nel 1998 la Venturi crea il soggetto di Incantesimo serie che curerà con gli sceneggiatori Gianfranco Clerici e Daniele Stroppa per sette stagioni e dal quale verrà tratto l'omonimo romanzo. Orgoglio (2004) è un'altra lunga serialità prodotta per la Titanus di Goffredo Lombardo: la prima parte supera i 13 milioni di telespettatori. Butta la luna (2006) e Paura di amare (2010) sono le sue ultime fiction. Ma la Venturi prosegue anche l'attività di giornalista e nel 1997 riceve al Quirinale il premio Saint Vincent. Tra i riconoscimenti ricevuti come scrittrice, tiene particolarmente al premio “Baccante” di Matera. Nel 2011, Umberto Brindani, direttore di Oggi, le ha affidato la rubrica “ Lezioni d'amore”. Nell'ottobre 2014 pubblica Niente è per caso, storia di un amore irripetibile che riuscirà a sopravvivere a dieci anni di errori, ostacoli e distacchi. Nel 2015 riprende un romanzo scritto quasi vent'anni prima, lo rivisita, lo amplia. I giorni dell'altra uscirà ad agosto per Rizzoli.
Quando ero ragazzina e finivo di leggere i miei libri troppo velocemente, andavo sempre a ravanare tra i tascabili di mia madre. È così che mi sono imbattuta in questo libro romanticone, categoria tutta mia perché detesto la dicitura "romanzi rosa." Si lascia leggere piacevolmente.
Ho letto questo libro grazie al Bookcrossing e, ce l’ho messa davvero tutta per cercare di farmelo piacere, mi sono sforzata di mettermi nei panni di tutti i personaggi che raccontano la storia di due famiglie spezzate dalla vita, però purtroppo non sono riuscita ad empatizzare con nessuno di loro, mi dispiace. L’idea di fondo non era male, anzi, ma secondo il mio punto di vista, non è stata strutturata al meglio; l’autrice è stata sicuramente brava nel concepire un personaggio maschile odioso e insopportabile con un chiarissimo disturbo narcisistico della personalità che non lascia un minimo di margine di spazio a nessuno, né ai propri figli che hanno perduto la madre in circostanze terribili, né a una donna che gli si avvicini anche per sbaglio, ma nel complesso il risultato finale mi ha lasciato troppo amaro in bocca.
Semplice, parole chiare, Due Anime congiunte in un solo grande Amore: Michele e Viola. Potrà una "nuova vita" unir ancor più i due o spezzerà per sempre il loro quieto vivere? Questa è la storia di un vedovo e di come la sua nuova compagna Viola è riuscita a far crescere Michele e i suoi due figli!