La carrozza di rame

by Carlo Sgorlon

La casa dei De Odorico è un casale ma anche una fortezza, un luogo mitico che ci appare fin dalle prime pagine, sotto le luci sferzanti di un'aurora boreale, oltre le sagome sinistre dei Sette Massi. È la notte in cui Alain si perde con la carrozza di rame, subito dopo le nozze con la dolcissima Valentina. Nessuno saprà mai dov'è scomparso. Ma dal suo breve incontro con la sposa nascerà il grande protagonista del Emilio. E intorno a lui, da quella cupa notte di pieno Ottocento, colma di presagi, fiotterà nelle pagine sempre dense e avvincenti di questo straordinario racconto, uno stuolo di fatti e personaggi memorabili. Dentro quel casale, tra alluvioni e annate d'oro, tragiche siccità e trombe d'aria, scorre l'esistenza di nonno Raffaele che nel '66 disertò le file austriache e inutilmente attese poi il riconoscimento del Rè d'Italia; la bella Valentina; il cugino Ettore affascinante dal mito socialista; e quindi Brigida, Cesira, Ubaldo e altri con intorno i personaggi di tutta la comunità paesana, l'affascinante Ines che ruberà il cuore a Emilio, l'inafferrabile cacciatore, Teodoro il profeta visionario, giù fino a Miriam, la pronipote che farà da madre a Emilio ormai patriarca, reduce in prima persona dagli eventi di quasi un secolo. Sei generazioni di un'unica famiglia più forte di qualsiasi avversità, più forte del cataclisma che abbatterà il casale, dopo secoli, trascinando nella furibonda distruzione l'intero Friuli.

324 pages, Paperback

First published January 1, 1979

About the author

Carlo Sgorlon was born in 1930 in Cassacco, a tiny village near Udine, capital of Friuli, a region in northeastern Italy near the Austrian and Yugoslav borders. He spent much of his childhood in the countryside, where he attended primary school only rarely but came into daily contact with Friulian peasant life. The influence of his grandfather, a retired schoolmaster with a strong literary bent, and his grandmother, a practicing midwife steeped in local folklore, formed the basis of his love of literature and his reverence for ancient peasant traditions.
He has written a number of novels in the dialect of Friuli, as well as twelve novels and numerous short stories in Italian. His fiction has been translated into French, Spanish, Finnish, German and certain Slavic languages. His literary scholarship, aside from translations from the German, includes two major critical works, one on Kafka and the other on Elsa Morante.

Reviews

[Monica · Rating 5 out of 5]

È stata una vera sorpresa questo libro per me che non avevo mai letto Sgorlon, un autore, ritengo, ingiustamente dimenticato. Una scrittura sapiente, colta senza mai essere pesante, un uso delle metafore e delle similitudini accorto e poetico. Tra mito e Storia emergono le piccole vicende contadine di una famiglia friulana arroccata in una grande dimora rurale e del paese di Malvernis. Cento anni circa di Storia e di storie, ma in realtà il narratore non ci dà mai una data, solo riferimenti storici, culturali e climatici poiché le date, gli anni precisi non contano per i protagonisti di questo racconto. Gli anni scivolano e il romanzo mi ha trasmesso emozioni e la profonda consapevolezza della provvisorietà umana, ma senza i drammi borghesi. Parafrasando Kant, in questo libro alla fine emerge a mio avviso che la Storia senza i miti è vuota e i miti senza la Storia sono ciechi.

[Paolo Zanichelli · Rating 3 out of 5]

Lo scorrere del tempo e le vicende della famiglia che popola un ex maniero, ora casale di campagna. In particolare di Emilio, il cui padre fugge e scompare per sempre dopo la prima notte di nozze. Suggestivo, trasmette pace e armonia, pur con un costante velo di tristezza; di certo non adrenalinico

[Sciarpina · Rating 5 out of 5]

Autore friulano molto prolifico e vincitore in passato di numerosi premi letterari, ma di cui io non avevo mai sentito parlare. La carrozza di rame è una storia nella Storia, cioè una di quelle grandi saghe familiari (siamo in un podere contadino friulano) che di generazione in generazione si incontra e si scontra con i grandi fatti storici. Mi ha richiamato alla memoria Canale Mussolini di Pennacchi. La penna di Sgorlon è straordinaria, ricca, elegante senza essere né pesante né opulenta e allo stesso tempo semplice e genuina con un uso sapiente delle metafore e delle similitudini che non ostacolano la lettura, anzi, la impreziosiscono. Inoltre c'è un elemento fantastico in questo romanzo che gli dà un tocco speciale.