"Si proponeva di comporre un album di scherzi, e invece ha scritto con il pennello la sua poesia più bella. Vi ha preposto una spiegazione che vorrebb'essere una burla, e che invece è uno dei suoi più magici racconti." Così Indro Montanelli nella prefazione a I miracoli di Val Morel, l'ultimo lavoro di Dino Buzzati, la pagina finale del suo romanzo esistenziale e poetico. "Un racconto in trentanove piccoli capitoli, risolto più con le immagini che con le parole" lo definisce lo stesso Buzzati, che illustra altrettanti miracoli attribuiti, secondo una ben congegnata finzione letteraria, a Santa Rita da Cascia. Una sorta di album personale che raccoglie, rielaborandole, atmosfere della memoria e luoghi dell'anima, fatti vissuti, ascoltati e sognati in oltre sessant'anni di vita: il testamento - umano, artistico e spirituale - di Buzzati, un Buzzati che torna alle proprie radici per dirci che la vita è un miracolo, e solo un miracolo può cambiare il destino.
Dino Buzzati Traverso (1906 – 1972) è stato uno scrittore, giornalista, pittore, drammaturgo, librettista, scenografo, costumista e poeta italiano.
Dino Buzzati Traverso was an Italian novelist, short story writer, painter and poet, as well as a journalist for Corriere della Sera. His worldwide fame is mostly due to his novel Il deserto dei Tartari, translated into English as The Tartar Steppe.
Si tratta dell'ultimo lavoro dell'autore de "Il deserto dei Tartari", "Un amore" e altri celebri titoli della narrativa italiana del secolo scorso. Un libro molto particolare che, proprio come "Poema a fumetti", rivela lo straordinario talento del Buzzati pittore e disegnatore, forse ancora oggi meno conosciuto. Pubblicato all'inizio degli anni Settanta, questo libro, che raccoglie una serie di fantasiosi ex voto dedicati a Santa Rita in una località in provincia di Belluno, scomparve misteriosamente dalle librerie per lunghissimo tempo sino alla ripubblicazione del 2012. "Dipingere e scrivere per me sono in fondo la stessa cosa", affermava Buzzati che nelle sue opere grafiche diede prova di più che notevole fantasia. Una perla, molto consigliato!
L'accorata prefazione di Montanelli è di una sincerità così profonda da commuovere; ma il protagonista, manco a dirlo, è Buzzati con l'aneddoto meraviglioso di Val Morel a far da apripista per il suo epitaffio camuffato da spumeggiante congedo. La sarabanda di creature, luoghi misteriosi, situazioni surreali e rievocazioni folcloristiche hanno un qualcosa di gioioso e trascinante; un vero e proprio caleidoscopio di traboccante fantasia degna dell'affabulatore quale è stato l'autore. Un saluto degno di chi ha vissuto con la meraviglia negli occhi e la forza di plasmare il fantastico per cantare in egual misura le debolezze dell'uomo e il bene che silenzioso alberga nell'animo.
La sconfitta della morte con l'espediente del miracolo. Il solito fascino di Buzzati per il mondo puro e "santo", ma solo per avvicinarsi e studiare più da vicino il peccato.
E, nonostante tutto, si tratta dell'ultima raccolta regalateci da questo meraviglioso autore.
Una perla assoluta. Tavole magnifiche e didascalie memorabili.
5
[e, nonostante la mer*a del momento, sono riuscita a farmici travolgere]
Ogni libro di Buzzati è speciale. Il Buzzati che preferisco è proprio questo, quello un po' magico, artista, bucolico, incantato dalla natura e dalla montagna. Questa sua ultima opera è un tenerissimo tributo all'arte, al disegno e a una dimensione rurale in cui vivere a contatto con la natura. Ci racconta attraverso mini-racconti illustrati i 39 miracoli (fittizi ovviamente) di Santa Rita da Cascia, ambientandoli quasi tutti in paesi reali e inventati del bellunese, quindi proprio sotto alle montagne che Dino guardava a naso in su da bambino. Questo è il suo ultimo libro, ed è un modo incantevole di congedarsi dal lettore. So che esiste un 40esimo ex-voto illustrato dedicato al medico che lo assistette durante una delle sue ultime crisi: Santa Rita da Cascia, per mezzo di questo dottore che lo era venuto ad assistere a casa, scacciava dalla finestra un demone che provava a infilarsi nella stanza.
le singole storie sono simpatiche (qualcuna, veramente ben raccontata, risulta ironica e piacevolmente comica) e la postfazione è efficace nel far comprendere la struttura e il significato di questa inedita e curiosa raccolta di impossibili miracoli. è un caso esemplare in cui i motivi sono migliori della realizzazione.
Ecco il libro (o è stato Cortés?) che mi ha fatto venir meno all'impegno di acquistare solo usato, ma di seconda mano non si trovava... cioè sì, ma solo la prima, rarissima edizione del 1971 a 300 euro. L'ho scoperto grazie a un articolo sul Corriere della Sera.
Nel 1970 Buzzati tenne una mostra, dal titolo "Miracoli inediti di una santa", in cui esponeva piccoli quadretti in cui riprendeva stile e convenzioni di un "genere" di secolare tradizione, quello degli ex voto nei santuari, trasponendoli però in un universo fantastico, magico, surreale, bizzarro, onirico. Ecco quindi che dalla fantasia dell'artista nascono tante immagini che celebrano miracoli e interventi provvidenziali attribuiti non a caso alla santa cosiddetta "dell'impossibile", Rita da Cascia: qui la santa salva da una contadina dall'attacco del Gatto Mammone (è l'immagine della copertina, tanto per darvi l'idea dello stile e dei contenuti), qui fa in modo che il podere di un suo devoto non subisca danni per il passaggio della Balena Volante, qui intercede in favore di un tizio vittima degli attacchi delle inquietanti Formiche mentali, qui salva da sicuro naufragio una nave finita nelle fauci del Serpenton dei Mari...
Successivamente, Buzzati riprenderà il catalogo della mostra e lo arricchirà di alcune immagini e soprattutto di una premessa che funge da cornice, in cui narra del suo incontro con il custode (immaginario) del santuario (immaginario) della santa (reale) nella (inesistente) Val Morel, in un continuo susseguirsi di realtà e finzione, e di dettagli esplicativi a ciascun pannello, in cui, con lo stesso tono fintamente erudito, fornisce dettagli sulla cronologia, sul contesto della scena e sul "miracolo" raffigurato: è il suo ultimo libro, I miracoli di Val Morel.
Nel viaggio dentro questo "teatrino" paradossale popolato da figurette minute ed esseri grotteschi, mostruosi o ridicoli, il piacere dell0 "scherzo" deriva dalla combinazione perfetta fra assurdità delle situazioni, capacità dell'artista di padroneggiare stilemi e convenzioni tipici del genere (anche se i quadretti di Buzzati sembrano naïf e semplici come gli autentici ex voto, e invece spesso nascondono rimandi e citazioni coltissime, come spiega Lorenzo Viganò nella postfazione al volume), tono volutamente serissimo delle spiegazioni. Ottima la decisione della Mondadori di rendere di nuovo facilmente accessibile questo piccolo capolavoro poco noto.
Una raccolta di immaginarie raffigurazioni,ognuna delle quali rappresenta i miracoli compiuti dalla santa degli impossibili; ad esse sono accompagnate brevi ed ironiche didascalie.