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Daniel Kaspersen #1

Snø vil falle over snø som har falt

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"Snø vil falle over snø som har falt" er historien om en gåte, en kjærlighet og om to brødre som kom bort fra hverandre.

Dan Kaspersen vil selge småbruket og komme seg vekk fra Skogli etter brorens død. Men etter en urolig natt i et bånnfrosset barndomshjem dukker Mona Steinmyra opp. Smilet hennes blir det første holdepunktet hans i bygda.

Mange vil likevel ha ham bort, og andre har en del å frykte så lenge Dan Kaspersen åpner skuffer og skap etter broren. Og med en uforlignelig kombinasjon av trass og likegyldighet forsøker Dan å bite seg fast i livet - i hvert fall for en stund. For det fins håp og det fins rettferdighet - og det fins alltid en arvet Volvo Amazon

288 pages, Hardcover

First published January 1, 2004

23 people are currently reading
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About the author

Levi Henriksen

56 books43 followers
Levi Henriksen is a Norwegian novelist and short story writer.

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Community Reviews

5 stars
75 (13%)
4 stars
213 (39%)
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47 (8%)
1 star
20 (3%)
Displaying 1 - 30 of 35 reviews
Profile Image for Come Musica.
2,060 reviews628 followers
May 29, 2020
Siamo in Svezia, in inverno. Dan Kaspersen è un quarantenne che fa ritorno al suo paese di origine, dopo aver trascorso gli ultimi due anni in carcere, per spaccio.
Il primo uomo che incontra Daniel è lo sceriffo Markus Grude. E dal loro scambio emerge che per Dan i conti non tornano; che se lui ha saldato il suo debito con la giustizia, c'è qualcun altro in giro a piede libero che l'ha fatta franca.

«Questo è un paesino piccolo, semplice, o almeno una volta era così. E se c’è qualcuno che non avrei mai voluto vedere in manette, quello sei tu. Su certe cose avrei anche potuto chiudere un occhio, sai che l’avrei fatto, ma tu non ti sei accontentato di un passo falso: hai dovuto proprio andarci dentro fino al collo.»
«Quel che ho preso per il traffico era giusto. Il resto è stato pura invenzione. Ma sai cosa mi rodeva di più mentre ero dentro?»
Grude scosse la testa.
«Che io mi sono preso quasi due anni e quello che ha investito i miei nemmeno un giorno.»
«Il suo è stato un incidente, il tuo no», disse Grude con un filo di voce.
«Sì, vabbè, lasciamo perdere. Ormai ho chiuso con questa storia. Sono tornato a casa solo per ripartire.»


Dan è ritornato a casa per ripartire. Ma la strada è in salita. Il freddo, il dolore della perdita, i sensi di colpa, i fantasmi del passato, rendono il terreno, su cui Dan muoverà i suoi passi, estremamente friabile e instabile.
Il villaggio, con le sue dinamiche, con le storie, i fardelli e i problemi dei suoi abitanti, non sarà certo di aiuto a Dan.

E poi, l'incontro con Mona, il cerchio che comincia a chiudersi, i tasselli che iniziano a trovare il loro posto: Dan e Jakob, i due fratelli che erano l'uno l'ombra dell'altro e Mona, a distanza negli anni, a fare da collante.

E piano piano ogni cosa torna al suo posto:
«Hai capito benissimo, Daniel, oggi non hai seppellito solo Jakob, ma anche te stesso. Hai attribuito a tuo fratello tutte le caratteristiche che temevi di vedere in te. Caratteristiche che forse non aveva. Porco Giuda, Jakob era rimasto a Bergaust non perché aveva paura di andarsene, ma perché aveva il coraggio di restare.»

E non c'è più bisogno di scappare, perché finalmente è arrivato il momento di restare, e la mancanza d'amore, le mancanze delle persone amate, sono diventate presenza:
"Non gli restavano che tre nomi su una lapide al cimitero, ma anche un orsacchiotto sulle ginocchia. Un orsacchiotto di cui un bambino di sicuro sentiva la mancanza. Forse si può essere colpiti anche dalla mancanza d’amore? Forse era questo che gli era mancato negli ultimi anni."

E piano piano ogni cosa trova il suo posto:
«Sono Dan Kaspersen. Sono tornato a casa. È qui che vivo. Bergaust è casa mia», disse, e tirò fuori l’orsacchiotto dalla tasca.


All'inizio avevo dato 3 stelle, perché indecisa tra 3 e 4. Nello scrivere la recensione mi sono decisa a dare 4. È scritto molto bene, anche se ci sono dei capitoli un po' lenti.
Profile Image for Marco Tamborrino.
Author 5 books196 followers
January 12, 2021
Un romanzo delicato e lirico. Piacevolissima sorpresa nel panorama nordico contemporaneo.
Profile Image for Ania Marci.
343 reviews12 followers
March 11, 2020
4,5 ⭐️
In Norvegia gli inverni non sono clementi: temperature molto sotto lo zero, metri e metri di neve, tubature ghiacciate, vento impietoso che pietrifica, ma l’inverno di Dan Kaspersen è rigido per ben altre ragioni. Dopo aver scontato due anni di prigione, torna alla fattoria di famiglia e ad aspettarlo c’è solo la triste notizia della morte di suo fratello Jakob. Inizia così il suo lungo inverno, nel dolore, nella perdita, con una libertà nuova che sente di non meritare e che ha il sapore del rimorso e della sconfitta. Pagina dopo pagina, Dan Kaspersen riuscirà a scalare il buio denso della sua anima, grazie anche alla vicinanza dell’unico pezzo di famiglia rimasto, uno zio tutto matto che impreca ogni secondo, e di una donna, un’amica del caro e defunto fratello e della quale Dan non sa nulla; cadrà per rialzarsi più volte fino a comprendere che anche chi ha il cuore gonfio di colpe come il suo ha il diritto di sperare, di amare, di credere, di vedere i colori del mondo.
Un romanzo che parla di identità, di radici, dell’importanza dei legami familiari. Una lettura dal sentore noir che viaggia candida e leggera come una piuma, regalando al termine un gran senso di pace.
Profile Image for Andrea.
195 reviews
December 28, 2018
A book about finding your place in the world, about grief and family, about love and creation of a new life. A masterpiece, in other words. For me, this book was utterly perfection.
Profile Image for Eirin Andersen.
45 reviews1 follower
November 1, 2025
En salig blanding av narkotika, bibelvers og harryhandel. Det funka te en viss grad
Profile Image for Iwona.
495 reviews28 followers
February 17, 2018
Książka miała świetne opisy i to głównie one mnie do niej przyciągnęły. Dotarłam do połowy, ale nie byłam w stanie tego czytać. Jest zwyczajnie potwornie nudna. Niby miało być psychologicznie, ciekawie, ale jakoś nijak mnie nie wciągnęła. Zwykle zanim porzucę książkę daję jej max 30% na porwanie mnie - tej dałam dużo więcej, ale nic takiego się nie stałam. W moim przypadku wyznacznikiem tego jak dobra jest książka zwykle jest tempo czytania. Tutaj było ekstremalnie ślimacze. Gdybym nadal ją czytała pewnie całość zajęłaby mi 3 tygodnie, podczas gdy średnio na takich książkach spędzam góra tydzień;) Zamęczyła mnie po prostu.
Profile Image for Przemysław Garczyński (3telnik.pl).
120 reviews26 followers
September 19, 2015
Bardzo ujmująca opowieść o człowieku, któremu los lubił kłaść nieustannie kłody pod nogi. I co z tego, że zaczynałem lekturę święcie przekonany, że to kryminał? Rewelacyjna powieść.
Profile Image for Rebecka.
1,233 reviews102 followers
March 21, 2023
I had rather high hopes for this book at the beginning, but it all became too repetitive (the style of writing and the dialogue) and I lost interest pretty quickly.
Profile Image for Jerzy Baranowski.
215 reviews6 followers
July 25, 2021
Bardzo długo zbierałem się do tej recenzji, bo tez za bardzo nie ma co napisać. Czyta się szybko. Intryga jest przewidywalna ale bardziej chodzi o nastrój. Główny bohater próbuje odnaleźć siebie po kombinacji specyficznego wychowania, błędów młodości i osobistej tragedii. Skandynawski klimat jest obecny ale nie tak duszący jak u niektórych autorów. Generalnie polecam. 10/16 z wakacyjnego read pile.
Profile Image for Per.
63 reviews
October 8, 2025
Boka er bra, men den er en noe forutsigbar bok og i har i oppbyggingen en litt klisjé og har liten dybde. Den har imidlertid en rekke av gode og originale formuleringer som dekkende for situasjonen det dreier seg om.
162 reviews
August 15, 2011
Dette er en book om å finne seg selv.
Dette er en bok om å se tilbake på egen barndom og eget liv. Tenke på alle de små episodene som former hvem du blir.
Dette er en terapeutisk bok; men kanskje først og fremst for forfatteren selv?

Boka minner litt om Tore Rennbergs "Kompani Orheim"; det virker som om forfatteren skriver som terapi for seg selv. De som kjenner seg igjen i oppveksten som Levi Henriksen beskriver vil nok like denne boka. Pinsebevegelsen, svært religiøse foreldre, en bror, et lite gårdsbruk; ja, denne boka kan nok være kjempe bra for noen.

Historien kan også leses mindre som terapi, og mere som enkelt og greit en god historie. Og det er det. Historien er bra, handler om å finne tilbake til seg selv; om å slå seg til ro med det man ikke kan endre på og heller se fremover uten og bli rotløs.

Jeg synes boka er helt grei, men litt kjedelig.
Litt for mange tilbakeblikk, litt for mye selvransakelse, litt for mye terapi.

Profile Image for Magnús.
376 reviews10 followers
April 25, 2020
Fín bók, ágætlega skrifuð, góð saga frá Noregi. Bókin kom þægilega á óvart og þetta er sú fyrsta sem ég les eftir Levi Henriksen. Ég á örugglega eftir að lesa fleiri bækur eftir þennan höfund ef ég rekst á þær.
Profile Image for Gresi e i suoi Sogni d'inchiostro .
698 reviews14 followers
May 27, 2021
A tutti capita di cadere. Ma è quando non ti togli il fango dalle ginocchia e non ti rimetti in marcia – quando fai entrare il fango nella carne – che i graffi diventano cicatrici.

 

Si trattava di rinascere. Redenzione. Espiazione. Di tematiche come queste, la letteratura, fornisce quasi sempre vasti territori d’immaginazione e che, se soddisfatti di ciò che si trova, ci lascia qualcosa. La storia del quasi quarantenne Dan Kaspersen, conosciuto per via del destino, mi suggerì l’equivalente di una strada in cui la vita stessa, così effimera, caduca, ci induce talvolta a ruotare su noi stessi. Restare fermi in un posto, e non poter andare avanti. In un certo senso, è così che ci si sente quando perdi una persona amata. Una disgrazia, una sorpresa inaspettata, ma che ti trafigge come una stilettata al cuore…. E il tutto mi è sembrato provenire da lontano, curiosando nell’anima di quest’uomo con la scusa dell’assunzione di stupefacenti, senza concederci nemmeno un briciolo di gratitudine. Una buona disposizione che potesse indurmi a comprendere a fondo quest’uomo. Ma la letteratura, talvolta, ci impedisce di andare al di là della barriera invalicabile delle parole, e cose che apparentemente sembrano scrutabili in realtà non lo sono, estirpate e tenute nascoste. Quando provai ad avvicinarmi, leggermente, senza sembrare invadente, porsi la mano, dubbiosa se l’atto della mia vicinanza sarebbe stato il più adatto. E quando ci incontrammo, avvertii questo senso di vuoto attanagliare le sue viscere, la solitudine che albergava nel suo animo invadere ogni cosa. Dan era stato reciso dai rimorsi del passato. Perché non aiutarlo?
Su uno scenario freddo e tendenzialmente piatto, Levi Henriksen racconta l’esperienza di un uomo in cui è possibile riconoscersi, e che giunto nel suo paese natale aveva cominciato a portarsi dietro una zavorra di inquietudini e maldicenze che hanno gravato sulle sue spalle come un fardello troppo pesante, troppo vicini al suo spirito, al punto di fargli del male. Così debole, così trasfigurato che anche a distanza di tempo starà sempre peggio, al punto tale di non riuscire più a muoversi. E gli ingredienti per farlo erano disseminati, nel romanzo, come piccoli tasselli di un puzzle che è stato scomposto impulsivamente e che, giocando con i sentimenti, con l’emozioni, mi indusse a comprendere come l’esistenza – specialmente se vissuta – è di fondamentale importanza. La vita talvolta è crudele ed egoista, ma ci si aggrappa agli effimeri piaceri della vita pur di scovare rispetto, riscontro da tutto ciò che è bello o possibile. E elegantemente siamo stati messi in guardia; Dan era stato messo in guardia, nel momento in cui farà ammenda di come avrebbe dovuto avere più rispetto per il prossimo, specialmente per suo fratello, non dovendo importunarci impunemente ma comprendendo appieno.
E alla fine Dan, questo consiglio, lo prenderà molto sul serio. L’isolamento, l’allontanamento dal prossimo non ci rende persone migliori, non cancellano gli errori commessi. Che dire? È ovvio che l’autore non ha voluto impartirci alcuna lezione, ma inevitabilmente si fa ammenda di ciò che è veramente importante e ciò che non lo è. I suoi amici, i suoi cari, hanno assistito a questo lento deterioramento, hanno voluto eliminare qualunque impurità negativa, per << liberarlo >> dalle catene della paura, del dramma. Ma come soppiantare un dolore profondo come questo?
Un piccolo paesino della Norvegia, Kongsvinger, le sue atmosfere fredde, glaciali ma miti come un sudario che ricopre le nostre fragili membra, approdò nel mio cantuccio personale con un concetto di libertà assolutamente comprensibile, per certi versi poco coerente, in uno sciorinare di eventi che altri non sono che squarci sull’anima di un uomo qualunque. Quella di Dan Kaspersen fu quell’eco forte e altisonante che restituisce i limiti di un’ossessione, traumi dell’anima dal quale si desume una forte crescita spirituale. Osservazioni accurate sulla vita, sulla sua importanza, da cui si anela ad uscire fuori, nel mero dolore dell’abbandono. E la caducità a cui fa riferimento assediano eventi, situazioni irriverenti, sbalorditive che qualunque aspetto difettoso avrebbe colmato buchi con le sue forti digressioni morali.
Mi sono trovata a varcare i limiti dell’assurdo, durante un momento particolare della mia vita, in cui gli spiriti dei morti avrebbero albergato dinanzi a me, in cui una piccola voce man mano che proseguivo nella lettura divenne sempre più forte. Non lo credevo possibile, prima, ma è questo il bello della letteratura; ti consente di squarciare il velo dell’impensabile.
Il labile confine fra possibile e impossibile, ciò che si vuole e ciò che si desidera, la voluttuosa consapevolezza di un non ritorno, mi è sembrato estremamente comprensibile, inequivocabile che alla fine mi hanno indotto a comprendere veramente Dan. Ed ecco che Il lungo inverno di Dan Henriksen ha tinteggiato di colori accesi un quadro il cui paesaggio è apparentemente algido, piatto. In uno stato crescente di ansia, paura, con la fuorviante sensazione di volersi rifugiare dietro a falsi miti o pareti impossibili da abbattere che affiorano qualunque paura, qualunque parte nascosta che alberga nell’individuo.
Profile Image for KsiazkiNaszaPasja Maa.
85 reviews
September 30, 2025
Śnieg Przykryje Śnieg to powieść nowego na naszym rynku, norweskiego pisarza Leviego Henriksena. Nowego u nas, ale już trzynaście lat po debiucie w Norwegii. W 2002 roku napisał opowiadania pt. : Gorączka.
Szkoda, że tak późno odkryty, bo ta powieść, co tu ukrywać, jest dobra. Nie jest to thriller psychologiczny, jak sugeruje wydawca, bo napięcie ma inne podłoże niż strach. Raczej bardziej się przejmujemy czy bohaterowi się powiedzie w życiu, niż boimy czy mu się nic nie stanie. Jest to powieść obyczajowa, a w niej melancholia i moje ulubione słowo-KLIMAT. Uwielbiam książki z klimatem dlatego namiętnie czytam Mankella i Murakamiego.
Autor ma wiele przemyśleń, dowcipnych powiedzeń. Lubię głównego bohatera i jego wuja. Bohaterowie mają osobowość, nie są papierowymi postaciami.
Fajnie było czytać książkę w tym samym czasie, w którym toczy się akcja.
Piątek, drugi dzień, nowego roku, chociaż nikt nie używa już tej nazwy(s. 197).
Nie mogłam się nadziwić, że właśnie czytam te słowa drugiego stycznia ,w piątek.
Nie jest to kolejny skandynawski kryminał., których są tysiące i dobrze, bo jest już ich za dużo. Nie każdy musi pisać kryminały, a to jest książka na taki właśnie zimowy czas, żeby wiele sobie przemyśleć. Ona jest o nas samych, o drodze, którą podążamy ,o dobru i złu, które jest w nas, bo czym jest piekło? To nie parujący kocioł z gorącą siarką, tylko miejsce wypełnione nicością, w którym człowiek wiruje bezradnie wokoło jak pyłek kurzu, maleńka cząstka pozbawiona własnej woli, której egzystencja jest uzależniona od ruchu powietrza spowodowanego ruchem innych cząstek. s. 206.
A czym dla bohatera jest niebo? O tym możecie przekonać się sami, jeśli sięgniecie po książkę. Polecam.
Profile Image for Karmakosmik.
472 reviews6 followers
October 17, 2022
Avevo adorato il precedente "Norwegian Blues", vero e proprio caso editoriale di Iperborea, ed avevo quindi alte aspettative per questo "Il Lungo Inverno di Dan Kaspersen". Pur non avendo la stessa verve, e capacità di stupire ed emozionare come "Norwegian Blues", questo nuovo libro tende a muoversi più sotto traccia, con una storia non molto originale, ma che mostra diversi punti di contatto con il precedente romanzo, vedasi il continuo ricorrere alla religione e la musica come sottilissimo filo d'Arianna della storia. Il finale è un po' citofonato e fuori luogo, però in finale il libro mi è piaciuto, ed ho apprezzato molto questo alternarsi tra freddo e caldo, sia fisico e soprattutto mentale.
Profile Image for Ola.
28 reviews
July 1, 2021
Zimowa książka na upały zdała egzamin znakomicie. Spodziewałam się czegoś trochę bardziej suchego, męskiego i szczerze mówiąc przeciętnego, a dostałam książkę pięknie napisaną, czułą, ciepłą i przytulną. Dostałam książkę o poznaniu drugiego człowieka, a właściwie o potrzebie takiego poznania i zrozumienia. O próbie zajrzenia w duszę, wejścia w czyjąś skórę tylko po to, żeby dotknąć drugiej duszy. To też jest książka o cierpieniu, żalu, tęsknocie i potrzebie bliskości. Piękna. Z zadatkami na kryminał czy wręcz thriller. Z pewnością niezwykła. Bardzo polecam :)

10 reviews2 followers
March 14, 2021
Nie byłam w stanie wgryźć się w tą historię. Mało mnie obchodził ten bohater i wydarzenia z nim związane - nie potrafiłam odnaleźć momentów, które zmieniły by moją obojętność. Historia wydała mi się wymuszona.
Profile Image for Rafal Zielinski.
36 reviews2 followers
May 19, 2024
Niby coś się dzieje, ale jest to płaskie jak naleśnik na patelni. Nie jest to kryminał tylko obyczajowa opowiastka z elementem kryminalnym (i jakimiś religijnymi pierdołami). Dwie gwiazdki za postać wujka głównego bohatera, prostytutki i fakt, że szybko się to czytało.
1,366 reviews6 followers
October 17, 2018
Krimi um einen Strafentlassenen, der nach Hause kommt und seinen Bruder beerdigen muss, der angeblich Selbstmord begangen hatte.
113 reviews1 follower
November 19, 2018
Bra skildring av livet og valg man må ta
1,544 reviews9 followers
June 24, 2021
3.5
This book was bleak! But there was hope. Needs a bit of sticking with imho.
Profile Image for Gabriele Della Torre.
726 reviews11 followers
January 17, 2022
Questo libro mi ha totalmente rapito; ho sentito il dovere di leggerlo in un'unica sessione.
Un vero e proprio romanzo di formazione che può piacere anche agli amanti delle indagini.
196 reviews
June 11, 2024
Klisje på klisje, forutsigbar og utrolig tam. Jeg skulle ønske jeg ikke hadde lest den.
Profile Image for Jacqueline.
305 reviews7 followers
November 13, 2016
A moving portray of Dan Kaspersen who returns to the family farm after two years in prison. His younger and close brother has just committed suicide. At a first glance, a quite typical Norwegian novel. A small isolated place and a tourmented soul. However Levi Henriksen has a harsh writing style, at the same time emotional. Grief, personal crisis, and the hope of a love story, ends up in a crime novel. Then the sharp destinies depicted in the novel also miss their credibility.
Profile Image for Simona Gianotti.
88 reviews
October 6, 2021
Questo libro mi è piaciuto proprio tanto. Non sono in grado di giudicare se sia davvero un "grande libro" ma io l'ho trovato avvincente, profondo, moooolto scandinavo (come piace a me) ma non troppo truculento, come spesso si rivelano le opere che vengono dal nord. Lo consiglierei? Assolutamente si!
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