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Ispettore Michele Ferraro #4
I materiali del killer
«Uno scrittore di razza. Un umorismo poetico, trasognato e irresistibile. Da non perdere.» Giancarlo De Cataldo «Uno scrittore imprevedibile, acuto e di grande godibilità letteraria.» la Repubblica «Biondillo divaga cercando l’anima delle cose. Colora di leggenda il grigio delle periferie... Appassiona, diverte, poi, dopo tutto, finisce. Senza fretta, d’un fiato.» Corriere della Sera «Biondillo ha il dono di una scrittura fluida e sicura, che, unita a un autentico interesse per i problemi della società contemporanea, gli permette di narrare con intensità e ironia efferati delitti, ordinarie prevaricazioni, umanissime debolezze.» Panorama L’ispettore Ferraro è tornato. È tornato da una città che non ha mai capito, Roma, dove ha lasciato il commissario Elena Rinaldi, un’altra storia andata male. È tornato al commissariato di Quarto Oggiaro, solo e sconfitto, e dopo tre anni in trasferta deve ricominciare da capo. Con la barba incanutita, una nuova casa, la figlia Giulia in piena preadolescenza e Lanza trasferito a Bruxelles. Poi c’è il una rapina in villa, con un epilogo tragico. Morto il rapinatore, uno zingaro, e morto il padrone di casa. Una vera rogna. E il solito Comaschi lì a fare battute idiote. Nello stesso momento, a Lodi, una rocambolesca evasione dal carcere finisce in un bagno di sangue. Una carneficina con l’evaso è un nero di piccolo calibro, come si spiega il commando malavitoso allestito per liberarlo? Chi è davvero Towongo Haile Moundou? Ironia del destino, a questa domanda dovrà trovare risposta proprio Elena Rinaldi. In un frenetico inseguimento da nord a sud attraverso un’Italia oppressa da un cielo plumbeo – con assolati squarci di un’Africa arsa da un sole crudele e desertico – Gianni Biondillo disegna con questo romanzo la mappa dettagliata e cupa di una nazione senza memoria. Un noir contemporaneo che scava nelle più grandi paure dell’Italia di oggi e ci restituisce un paesaggio preciso e puntuale del nostro Paese. Senza mai perdere di vista la speranza.
364 pages, Kindle Edition
First published August 24, 2011
3 people are currently reading
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About the author
Gianni Biondillo
55 books33 followersGianni Biondillo (Milano, 3 febbraio 1966) è uno scrittore e architetto italiano. Autore di romanzi, testi per il cinema e la televisione, articoli di tema artistico, letterario e politico, saggi su Pasolini e Proust. È membro del blog collettivo Nazione Indiana.
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Community Reviews
Displaying 1 - 9 of 9 reviews
December 15, 2017
Che ci volete fare? Io impazzisco con Biondillo.
Perché riesce a scrivere delle cose che io inizio: ‘Sì, sì, ha ragione, anch’io’.
Sono giunta alla conclusione che il motivo del mio amore per Biondillo è: lui è milanese come me e quanto me.
Che non è una cosa banale, scontata, ovvia, quella che sto dicendo.
La sua periferia è la mia periferia - più o meno.
Cioè, io non sono cresciuta a Quarto Oggiaro. Ma conosco bene Quarto Oggiaro. E la Bovisasca (dove avviene il delitto nella villetta di questo romanzo). E Bruzzano. A un certo punto parla pure della mia via, Biondillo, quella dove sono nata e quella dove vivo ancora e da dove sto scrivendo ora (no, non è una via famosa a Milano). Io impazzisco.
Ogni volta che scrive di Milano Biondillo, io mi ci ritrovo. Noi siamo quella roba lì. I milanesi sono quella roba lì (o quelli di Scerbanenco, ma sempre meno). Che se uno ha il mento pronunciato, sì lo chiamiamo basletta - anche se l’ispettore Ferraro crede che nessuno usi più questo termine.
Ma andiamo anche oltre: mi trovo aderente anche quando parla di altri posti!
Tipo quello che scrive a proposito di Roma (parte 2: Il Risveglio, capitolo 3). O quando fa l’affresco della passione dei milanesi per Lugano e la Svizzera.
Per cui, cavolo, io quando leggo delle indagini di Ferraro ci manca sempre poco che mi commuova.
Qui cosa abbiamo: un omicidio in una villetta, 2 morti, imprenditore di una certa età e ragazzo sinti. A Ferraro tocca questo caso, che però non interessa nemmeno tanto le pagine di cronaca. Perché a Lodi è evaso un detenuto (di colore) dopo una bella sparatoria che lascia in mezzo alla strada 1 auto e 1 ambulanza e per terra ammazzati qualche camorrista e una guardia carceraria. Questo caso tocca a Elena Rinaldi, fresca ex del nostro Ferraro - però l’ha mollato lei, dice. Comunque: a un certo punto, i due, si sa, lavoreranno insieme, di nuovo. Con casini vari come contorno. Sullo sfondo: le guerre civili nel Corno d’Africa, l’eredità del Colonialismo, l’ingerenza della malavita nostrana col traffico dei migranti, i cambiamenti di vita delle adolescenti quando iniziano ad avere il ciclo, ecc.
Il Ferraro è più stonato del solito, Lanza pure, la trama credibile quanto una banconota da 2 euro o forse no perché è talmente assurda che, nel caso, potrebbero anche accadere tutte quelle cose. Forse. Però mi diverto un sacco quando leggo e se un romanzo giallo lo finisco in in giorno e mezzo vuol dire che qualcosa di bello lo ha.
Però Ferraro, mollala ‘sta Francesca, dai.
NOTA CURIOSA: Per chi non conoscesse Quarto Oggiaro, vi lascio il teaser di questo progetto video, conosco uno degli autori, è un romanissimo (ma proprio de Roma) abitante di Quarto Oggiaro e vi fa un po' vedere la realtà com'è - video pubblicato questo pomeriggio, 15 dicembre 2017
https://www.youtube.com/watch?time_co...
Perché riesce a scrivere delle cose che io inizio: ‘Sì, sì, ha ragione, anch’io’.
Sono giunta alla conclusione che il motivo del mio amore per Biondillo è: lui è milanese come me e quanto me.
Che non è una cosa banale, scontata, ovvia, quella che sto dicendo.
La sua periferia è la mia periferia - più o meno.
Cioè, io non sono cresciuta a Quarto Oggiaro. Ma conosco bene Quarto Oggiaro. E la Bovisasca (dove avviene il delitto nella villetta di questo romanzo). E Bruzzano. A un certo punto parla pure della mia via, Biondillo, quella dove sono nata e quella dove vivo ancora e da dove sto scrivendo ora (no, non è una via famosa a Milano). Io impazzisco.
Ogni volta che scrive di Milano Biondillo, io mi ci ritrovo. Noi siamo quella roba lì. I milanesi sono quella roba lì (o quelli di Scerbanenco, ma sempre meno). Che se uno ha il mento pronunciato, sì lo chiamiamo basletta - anche se l’ispettore Ferraro crede che nessuno usi più questo termine.
Ma andiamo anche oltre: mi trovo aderente anche quando parla di altri posti!
Tipo quello che scrive a proposito di Roma (parte 2: Il Risveglio, capitolo 3). O quando fa l’affresco della passione dei milanesi per Lugano e la Svizzera.
Per cui, cavolo, io quando leggo delle indagini di Ferraro ci manca sempre poco che mi commuova.
Qui cosa abbiamo: un omicidio in una villetta, 2 morti, imprenditore di una certa età e ragazzo sinti. A Ferraro tocca questo caso, che però non interessa nemmeno tanto le pagine di cronaca. Perché a Lodi è evaso un detenuto (di colore) dopo una bella sparatoria che lascia in mezzo alla strada 1 auto e 1 ambulanza e per terra ammazzati qualche camorrista e una guardia carceraria. Questo caso tocca a Elena Rinaldi, fresca ex del nostro Ferraro - però l’ha mollato lei, dice. Comunque: a un certo punto, i due, si sa, lavoreranno insieme, di nuovo. Con casini vari come contorno. Sullo sfondo: le guerre civili nel Corno d’Africa, l’eredità del Colonialismo, l’ingerenza della malavita nostrana col traffico dei migranti, i cambiamenti di vita delle adolescenti quando iniziano ad avere il ciclo, ecc.
Il Ferraro è più stonato del solito, Lanza pure, la trama credibile quanto una banconota da 2 euro o forse no perché è talmente assurda che, nel caso, potrebbero anche accadere tutte quelle cose. Forse. Però mi diverto un sacco quando leggo e se un romanzo giallo lo finisco in in giorno e mezzo vuol dire che qualcosa di bello lo ha.
Però Ferraro, mollala ‘sta Francesca, dai.
NOTA CURIOSA: Per chi non conoscesse Quarto Oggiaro, vi lascio il teaser di questo progetto video, conosco uno degli autori, è un romanissimo (ma proprio de Roma) abitante di Quarto Oggiaro e vi fa un po' vedere la realtà com'è - video pubblicato questo pomeriggio, 15 dicembre 2017
https://www.youtube.com/watch?time_co...
October 3, 2018
Un'altra bella storia dell'ispettore Ferraro, anche se questa volta agisce in secondo piano, quasi in sordina. Questo ritengo sia il maggior difetto del libro. Tra i pregi, invece, è da annoverare la scrittura di Biondillo, che qui ha superato se stesso, con una qualità ed un lirismo che non si incontra spesso in un giallo. Lo consiglio, soprattutto a chi considera l'ispettore il proprio alter ego.
July 28, 2016
This was the fifth "giallo" I've read in the series of L'ispettore Ferraro (though it's #4 in sequence; i read the fifth one a few months ago). At first I was concerned, because we find out early that Ferraro's colleague -- and fantastic character -- Lanza had been transferred to Brussels. But actually he winds up taking an important role in this novel, and the one part that made me laugh out loud involved him. I had a little trouble getting into the first few pages, but the last 1/3 or so of the book is terrific, as the pace picks up and they focus on the police work. Biondillo was committed to talking about human trafficking and Africa, and there were times he seemed just a bit too wordy. But when he gets down to cases, he is a terrific writer. Ferraro is an enjoyable character to follow, and he really is the arch-Italian man (for better or worse). As of this date, there are two more novels in the series already written, and I'll probably real both of them -- later. Because now I have to get back to Montalbano!!!
January 3, 2016
Sono molto in ritardo con la lettura dei polizieschi con l'ispettore Ferraro (D'accordo, sono in ritardo con tutto). È anche vero che Per sempre giovane non mi aveva preso troppo. Stavolta però mi sono davvero goduto il libro. Come sempre c'è una doppia storia, quella del giallo vero e proprio e quella personale di Ferraro: però la seconda è ancora più milanese del solito, anche perché ci si sposta da Quarto Oggiaro e si vaga più per la periferia nord della città, forse perché Biondillo si è anch'egli trasferito come accennato nella postfazione. Probabilmente i puristi del poliziesco avranno storto un po' il naso, perché gli stili del testo sono volutamente variegati: ma io purista non sono.
June 23, 2023
Gianni Biondillo is not only a talented author of thrillers, but he's also expert in depicting his characters so well that you have the feeling of knowing them. The novel 'The materials of the killer' has some beautiful lyric moments. The author's style is not only fascinating, but in this novel it seems to have found a naturalness in expressing itself that makes me applaud Biondillo as the great narrator he actually is. Gianni Biondillo has indeed a true natural gift and I strongly recommend this novel.
April 20, 2016
Sono tutti un po' stonati, fuori fase, i personaggi di questo libro, tutti che mescolano il lavoro (quale che sia) con la vita privata, disperati, cattivi e insoddisfatti in modo molto simile alla realtà.
A volte tira un po' per le lunghe, ammicca gigionescamente al lettore, però è un bel libro capace di dare qualche ora di divertimento.
Agli amanti de genere, ovviamente, dato che il sangue non si risparmia.
A volte tira un po' per le lunghe, ammicca gigionescamente al lettore, però è un bel libro capace di dare qualche ora di divertimento.
Agli amanti de genere, ovviamente, dato che il sangue non si risparmia.
December 15, 2013
Gianni sei un vero talento!
Immenso fino alla fine. Chi lo deve iniziare per prima cosa non legga questa o altre recensioni, e poi si lasci trasportare dai cambi di ritmo, dalle descrizioni, dallo humor e dal giallo. Mi viene voglia di ricominciare a leggerlo. Ribadisco: sig. Biondillo, per me, sei un grande autore! Grazie.
Immenso fino alla fine. Chi lo deve iniziare per prima cosa non legga questa o altre recensioni, e poi si lasci trasportare dai cambi di ritmo, dalle descrizioni, dallo humor e dal giallo. Mi viene voglia di ricominciare a leggerlo. Ribadisco: sig. Biondillo, per me, sei un grande autore! Grazie.
December 28, 2013
Scorrevole, divertente, si fa leggere volentieri.
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