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Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute

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Dopo lo spettacolo "Ausmerzen", anche per rispondere alle domande che lo spettacolo stesso aveva creato, Marco Paolini si è immerso per un anno nella scrittura, rielaborando e tessendo in narrazione una mole enorme di dati, alcuni dei quali - tra i più sconvolgenti - quasi sconosciuti. L'interrogazione su eugenetica, scienza ed etica, e sulle politiche del potere si fonde nel racconto. Un narratore appassionato, pieno di sdegno e pudore, e non privo di humour, ci consegna così un libro di feroce potenza, destinato a diventare necessario. Per tutti. Con uno scritto di Mario Paolini.

192 pages, Paperback

First published April 1, 2012

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Marco Paolini

34 books15 followers

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Displaying 1 - 29 of 29 reviews
Profile Image for Rosanna .
486 reviews30 followers
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March 18, 2018
Tra le righe...
...va bene, Paolini è un attore, ma uno di quelli empatici e capaci di insegnarti l'empatia, uno che ti fa sentire lo scalpello quando ti descrive una lobotomia.

Pag. 24
Il paziente è sveglio, l’operazione è dolorosa, fa certamente paura ma è necessario che il paziente sia sveglio, mentre il punteruolo avanza oscillando il chirurgo interroga il paziente, gli chiede di contare alla rovescia da 20 a 1, gli chiede i giorni della settimana al contrario, gli chiede i mesi dell’anno al contrario. Così lo fa pensare, lo fa restare lucido. Quando il paziente comincia a far confusione, quando la risposta diventa incoerente, il chirurgo si ferma. E’ arrivato. Il tutto dura poco, il paziente può essere subito dimesso, si può fare in ambulatorio; oggi diremmo ‘in day hospital’. Funzionava, era una tecnica rozza ma funzionava. Non sempre: a volte morivano. Però ai neurochirurghi piaceva perché era risolutiva. Veniva applicata anche in caso di lievi disturbi della personalità o di comportamenti socialmente riprovevoli, come quello di una ragazza troppo libera che rischiava di infangare il nome della sua famiglia. Si chiamava Rosemary (Kennedy)…

Ed è assolutamente un caso che io all'anagrafe mi chiami Rosamaria...:o)
Profile Image for Jessica .
81 reviews1 follower
December 15, 2024
Un libro che racconta storie che vorremmo non conoscere, che spinge alla riflessione su ciò che ognuno di noi può percepire come “diversità“.
Perché la verità è che ognuno di noi, a suo modo, contribuisce al senso comune del tempo che vive.

Risuonano le parole di un uomo straordinario, Noam Chomsky:
“Istruzione non è memorizzare che Hitler ha ucciso sei milioni di ebrei. Istruzione è capire come sia stato possibile che milioni di persone comuni fossero convinte che fosse necessario farlo. Istruzione è anche imparare a riconoscere i segni della storia se si ripete“
Profile Image for Marzia Gherbaz.
Author 2 books1 follower
March 15, 2021
Paolini non delude mai. Sconvolgente ritratto di uno dei tanti aspetti della crudeltà nazista
Profile Image for UraniaEXLibris.
343 reviews10 followers
April 25, 2021
"Ricordare è oggi un gesto di educazione, una sfida personale alla dittatura del presente che ci fa tutti informati e distratti, condannati a oblio repentino.
Ricordare ci fa più solidi in un mondo liquido.
Ricordatevi di Grafeneck, la prima a cominciare, novemilaottocentotrentanove vite trattate.
Ricordatevi di Brandenburg, la prigione, novemilasettecentosettantadue vite trattate.
Ricordatevi di Hartheim, diciottomiladuecentosessantanove vite trattate.
Ricordatevi di Sonnenstein, tredicimilasettecentoventi vite trattate.
Ricordatevi di Bernburg, ottomilaseicentouno vite trattate.
Ricordatevi di Hadamar, diecimilasettantadue vite trattate.
Trattate male.
Nessuna morte pietosa, molta paura, molto inganno." pag. 68

Questa volta, voglio partire dal pezzo proposto in quanto mi sembra parecchio significativo, soprattutto in relazione ad oggi. "Ricordare" è una parola che abbiamo sempre sentito fin dalla nostra più tenera infanzia, specie in relazione a determinate giornate che scandagliano la nostra vita anno dopo anno. Il 27 gennaio si ricorda la Shoah, il 9 febbraio è addirittura il "Giorno del Ricordo", il 17 marzo si ricorda l'Unità d'Italia, il 25 aprile (appena trascorso) si ricorda la vittoria della Resistenza, il 2 giugno si ricorda la nascita della Repubblica Italiana, l'11 settembre si ricorda l'attentato al World Trade Center, il 2 novembre si ricordano i propri morti, il 4 novembre si ricorda la battaglia di Vittorio Veneto e la conseguente vittoria dell'Italia sull'impero Austro Ungarico. Ma l'azione del ricordare sta diventando oggi sempre più schematica, impostata, forse anche selettiva (senza entrare nel merito della questione, ma ogni 27 gennaio si tende a sollevare il fatto che non solo gli ebrei furono sterminati nei campi nazisti, ma che c'erano altri gruppi etnici o sociali che meritano la stessa importanza e la stessa attenzione) non per menefreghismo e cattiveria ovvio, ma forse, come asserisce Paolini, per distrazione, oppure per convenzione. E "ricordare" anche tutto il resto in un "mondo liquido" (ovvero un mondo in cui dominano il cambiamento e l'incertezza) ci rende "solidi". L'apertura dei cancelli di Auschwitz è solo un punto, un misero fotogramma di un mosaico ancora più complesso. Eclatante, certo. Spaventoso, certo. Orribile, certo. Ma un singolo punto. Così mentre il 27 gennaio si pensa fondamentalmente agli anni della guerra, ai campi di sterminio (in realtà la punta di diamante di questa ignobile pagina nera della storia dell'uomo), io ho imparato ad associare il termine "sterminio nazista" a quei lunghi 14 anni. Volendo dare qualche data: 1933-1939, 1938-1941, 1940-1947. Eh sì, il nazismo inizia ad operare subito dopo le elezioni di Hitler, con una sterilizzazione coatta di soggetti affetti da malattie ereditarie (o supposte tali), per poi andare verso il programma "Aktion T4" dal 1938 al 1941, dove veniva praticata "l'eutanasia" (che tale non era in quanto la morte era ben lungi da sopraggiungere indolore) su coloro che erano ritenuti "indegni di vivere". Un programma che affonda le sue radici ben prima del 1933 e con una lunga tradizione alle spalle. Volendo trovare un precedente ante litteram, si pensi alla società spartana che eliminava i disabili, gli inutili, i deboli, gettandoli da una rupe. L'eugenetica però nasce ufficialmente nel XIX secolo da Sir Francis Galton, cugino di Charles Darwin e contiene tra i seguaci nomi che nulla hanno a che vedere (non fosse altro per ragioni cronologiche) con l'ideologia nazista. Buttandone lì qualcuno: Alexander Graham Bell, Cesare Lombroso. Uno dei casi più eclatanti, però affiliato al nazismo è quello di Konrad Lorenz, premio Nobel per la medicina 1973. Insomma, l'eugenetica colonizzò l'Europa e l'America ancora quando il nazismo non era nemmeno nei pensieri dei suoi genitori, anche se poi è stata per ovvie ragioni associata al nazismo. A proposito dell'applicazione dell'eugenetica prima del nazismo, ripropongo la lettura de "La Sala da Ballo" di Anna Hope, edito da Ponte alle Grazie (trovate la recensione su questa pagina nell'album "Romanzo Storico"). Facile associare l'eugenetica ai nazisti, i quali non furono altro il punto di arrivo. Perché ammettere che l'Europa e l'America, non solo c'erano dentro fino al collo ancora dal XIX secolo, ma che dal 1933 fino al 1939 (anno quest'ultimo in cui finalmente gli Alleati decidono di intervenire) si siano fatti gli affari loro e abbiano lasciato agire Hitler indisturbato per ben sei anni, significherebbe non solo fare i conti con le proprie coscienze, ma ammettere una silenziosa omertà e complicità (perché gli inglesi nei loro manicomi non hanno fatto nulla di diverso dai nazisti), almeno finché agli Alleati non è convenuto intervenire. E l'uomo ha da sempre problemi a fare i conti col proprio passato, soprattutto se scomodo. Mentre quindi l'apertura dei cancelli di Auschwitz rassicura le coscienze, perché in quel caso i mostri erano i nazisti e i salvatori gli Alleati, la Storia chiede il conto degli anni precedenti all'operato nazista. La situazione dei manicomi tra XIX secolo e la prima metà del XX secolo è una realtà esistente, scomoda e non meno orribile dei campi di sterminio o dell'Aktion T4. E già l'Aktion T4 viene un po' relegato ad un argomento di nicchia, a volte ingiustamente ignorato, perché come ci si spiega il fatto che per sei lunghi anni la Germania abbia sterminato migliaia di persone senza che nessuno facesse nulla? Come si è arrivati a questo? A quei numeri associati a delle strutture sanitarie (una parola parola che suona grottesca talmente è fuori posto in quanto l'obiettivo era tutto tranne che sanare) che Paolini riporta in lettere, forse per far pesare al lettore la cifra spropositata, perché dei numeri in successione sarebbero stati gli ennesimi dati asettici, mentre un numero così lungo, importante, espresso in lettere ha un impatto non solo maggiore, ma anche forte. "Diciottomiladuecentosessantanove", mentre il lettore lo legge è costretto a pensare, a considerare il vero significato di quel numero. 18269 vite spezzate, vite interrotte, vite indegne di essere vissute. Ho inserito quest'opera nell'ambito teatrale per spie linguistiche mi suggeriscono che si tratti di un lungo monologo (in effetti il libro è tratto da uno spettacolo teatrale e televisivo) in cui l'autore è solito colloquiare con un "tu" generico, con uno spettatore simbolico. In effetti il lettore si sente coinvolto al pari di uno spettatore ed è lì che viene a mancare la definizione di "saggio". Qui non c'è obiettività (ovviamente le informazioni storiche sono corrette e la bibliografia puntuale e riportata in modo preciso!), c'è rabbia, tristezza, sgomento, viene raccontata una storia che l'uomo non avrebbe mai voluto sentire, ma che è necessaria. Per ricordare. Per non dimenticare.
Profile Image for Luca.
141 reviews2 followers
June 25, 2012
Ci sono parecchie osservazioni e spunti sottili in questo libro. Non è solo il racconto di una delle tante aberrazioni in cui è sprofondata l'Europa ottanta anni fa. Queste 176 pagine sono un invito ad avere la voglia e il coraggio di farsi delle domande: ti offrono informazioni interessanti in maniera chiara e ti spingono a interrogarti e a non dare nulla per scontato. Innescano un processo mentale per nulla leggero ma utile e ti fanno capire che il confine con l'abisso non è poi così evidente. Ricordare è importante, anche le domande scomode lo sono. Soprattutto quelle che ci si fanno da soli, in un momento qualsiasi di un giorno qualunque.

"...ma non basta essere d'accordo sul passato da condannare: c'è da pensare a un futuro."

"...riesco a immaginare quanto usurante sia un lavoro di sostegno all'inserimento nella scuola dei disabili, di assistenza pubblica al disagio fisico e mentale...
Ma sono convinto che può migliorare, e di molto, se intanto ci convinciamo che aver aperto le scuole ai disabili e aver considerato i malati di mente come gente da curare e non da rinchiudere sia qualcosa di cui essere orgogliosi."
Profile Image for Saretta.
1,312 reviews195 followers
July 28, 2012
Il testo è stato tratto dallo spettacolo di Paolini (trasmesso sulla 7 per due anni consecutivi nella Giornata della Memoria).
Lo spettacolo, io, non sono riuscita mai a vederlo tutto: ne guardavo cinque, dieci minuti e poi stavo male, sapevo che se avessi proseguito nella visione non sarei riuscita a dormire.
Questo perchè Paolini nei suoi pezzi è semplicemente spettacolare e ti viene un magone quando li vedi per come recita, per come sono studiati, per la scenografia essenziale ma completamente significativa.
Nel libro tutto questo non c'è, il vantaggio è che sono riuscita a arrivare alla fine, purtroppo però risultano fatti descritti ma manca il coinvolgimento, la stretta allo stomaco che Paolini avrebbe dato.

Il video lo cercherò e farò il possibile per vederlo, i temi sono importanti e spesso trascurati: si parla di quello che ha dato origine all'olocausto, l'ausmerzen, ovvero la mattanza delle vite indegne di essere vissute e che pesano sulla patria e sulle persone "normali" (che si sono poi rivelate o assassini o gente che non voleva sapere e vedere).
Profile Image for ferrigno.
552 reviews110 followers
September 13, 2012

Succede che si abituano

«Viaggio dopo viaggio tutti i medici e gli infermieri capiscono cosa succede. Non sono mica tutti come il dottor Pfannmuller.
E allora? Cosa succede?
Qualcosa succede, ma dentro di loro.
Succede che si abituano.»

A Paolini riesce incomparabilmente meglio raccontare a voce: il suo carisma è indiscutibile. Il saggio resta interessante e documentato, anche se perde in impatto.
Profile Image for Fabiano Parmesan.
154 reviews1 follower
March 27, 2023
Bellissima la prima parte del libro. Si legge tutta d'un fiato, coerente, asciutta, ricca di citazioni e documenti d'archivio.
Interessante l'analisi sulle origini dell' eugenetica che affondano le radici in America e fanno riferimento a famosi scienziati che inconsapevolmente forniranno le basi scientifiche addotte dai nazisti per giustificare lo sterminio raccontato nel volume.
La seconda parte è invece stiracchiata e superflua, forse necessaria per dare spessore fisico a questo saggio.
Profile Image for Fabiola Parmesan.
217 reviews
January 27, 2022
'Dovere dell'eugenetica, dovere dell'igiene razziale deve essere quello di occuparsi con sollecitudine di una eliminazione di esseri umani moralmente inferiori più severa di quanto sia applicata oggi. Noi dovremmo letteralmente sostituire tutti i fattori che determinano per selezione in una vita naturale e libera. Nei tempi preistorici dell'umanità la selezione delle qualità della resistenza, dell'eroismo, dell'utilità sociale fu praticata esclusivamente da fattori esterni. Oggi questo ruolo va assunto da un'organizzazione sociale; in caso contrario l'umanità per una mancanza di selezione sarà annientata da fenomeni degenerativi.' Questa frase di Konrad Lorenz, medico tedesco, esprime chiaramente il pensiero diffuso negli anni della Belle Epoque in tutti i paesi sviluppati: ossia l'idea di migliorare la specie umana eliminando e uccidendo tutti gli errori di natura, tutte le vite indegne di essere vissute. Con il progetto T4 il governo nazista si è sentito in dovere di eliminare scientificamente i disabili, adulti e bambini, che erano considerati razze peggiorative del genere umano. Ci chiediamo: come è stato possibile tutto ciò? Come è stato possibile che cinquemila bambini venissero uccisi nel consenso generale e soprattutto nel silenzio generale? All'epoca dominava la corrente filosofica del positivismo evoluzionistico, in cui i concetti darwiniani di selezione e di lotta per l’esistenza vengono estesi dall’ambito della natura a quello della società. Dividendo i membri della società in adatti e non adatti, si afferma la prerogativa naturale dei primi di dominare i secondi e si ha così la giustificazione ideologica delle discriminazioni razziste e classiste esistenti nel mondo umano.
Il programma T4 non è frutto soltanto di nazisti senza scrupoli; ma la tragica conseguenza di un'intero periodo storico che ha adottato la scienza come dogma e un'inarrestabile progresso come unico scopo.
Profile Image for Lele.
43 reviews2 followers
September 24, 2017
Il libro riprende in sostanza lo spettacolo di Paolini, approfondendolo con altre informazioni e riflessioni dell'autore.
Racconta un capitolo poco noto della storia del nazismo, un olocausto iniziato prima e finito dopo i campi di sterminio, prendendosi il tempo per indagare come è nata e si è evoluta quella teoria eugenetica che ne è stata la base. Nonostante i fatti narrati siano ambientati più di mezzo secolo fa, sotto certi aspetti si tratta di una storia ancora attuale, come lo stesso Paolini sottolinea.
L'unico neo secondo me sono i continui rimandi e salti tra i vari argomenti, soprattutto nella prima metà del libro, che rendono un po' difficoltosa la lettura. Niente di diverso rispetto allo spettacolo, ma la versione letteraria risulta meno efficace così impostata.
Profile Image for Sephreadstoo.
666 reviews37 followers
February 28, 2022
Prima di Belzec, Auschwitz, Mathausen, prima della "soluzione finale" nazista, le vittime non erano ebrei o dissidenti politici o omosessuali, ma i malati di mente e i disabili che già nel 1933 venivano condotti a eutanasia prima per iniezioni letali, poi con il metodo che divenne noto come camera da gas.

Il dramma non si fermò al 1941, quando il progetto per l'eutanasia chiamato "Aktion T4" fu chiuso, ma continuò negli anni a venire, in uno sterminio che coinvolse famiglie ignare o conniventi, medici di famiglia e infermiere.

Il testo, tratto dall'omonimo testo teatrale, perde un po' d'impatto nella resa su carta, riassume i punti salienti lasciando degli spunti interessanti da approfondire, ma è da accompagnare ad un testo più saggistico sull'argomento.
Profile Image for Novella Semplici.
427 reviews9 followers
January 18, 2019
Ovviamente, chi conosce Paolini sa che un suo libro è bello ma lo spettacolo teatrale sarà sempre superiore. Questo testo però è ben fatto, migliore di altri analoghi. Una vera e propria requisitoria civile contro una società che nei momenti di crisi riscopre, in modo strisciante, la persistenza di certi valori aberranti che profumano ancora di razzismo ed eugenetica. Un quadro storico accurato.
Profile Image for Callie S..
309 reviews95 followers
July 10, 2012
Personaggi come Paolini sono eroi della cultura: non per i temi che trattano, ma per come scelgono di farlo.
Tutto, in potenza, è ‘conoscenza’ e ‘arricchimento’. Poco resta, tuttavia, se la via d’accesso è un filo spinato che si apre solo davanti agli addetti ai lavori.
Paolini dice di sé che ‘fiuta i pensieri’, che il lavorio della mente diventa il sottofondo su cui opera la sua ispirazione: immagine suggestiva, senz’altro, ma retorica, se questa sua abilità non diventasse uno strumento condiviso.
Ausmerzen è un’infezione, perché non è possibile scorrerlo senza scoprirsi, all’improvviso, rabdomanti dell’assurdo e del crudele.
Ausmerzen, soprattutto, è un libro che parla: basta sfogliarlo per rendersene conto. Ci sono virgole che somigliano a sospiri e punti che urlano. C’è una voce narrante che non si limita ai numeri e alla cronaca, ma prende posizione, ragiona, riflette, s’interroga e si crocefigge.
Ausmerzen è un catalogo di orrori senza assoluzione; il ritratto di una gaia scienza crudelissima e spietata, che inneggia al domani, ma imita le bestie.
In un mondo in cui efficientismo, tecnologia e progresso compongono una nuova, infame Trinità, guardare al passato può essere dunque un buon modo per preconizzare il peggiore dei futuri possibili.
Profile Image for Flo Borgia.
257 reviews20 followers
May 28, 2016
Parlare di eugenetica, di selezione tra persone degne di vivere e indegne è sempre difficile. Il pregio di Marco Paolini è di riuscire ad affrontare ogni argomento a teatro con coraggio e con un linguaggio chiaro ed efficace.
Questo libro affronta con lucida delicatezza la questione delle 'vite non degni di essere vissute' nella storia, in particolare durante la seconda Guerra Mondiale, dove l'omicidio di persone considerate inutili o improduttive raggiunse livelli estremi.
Ma soprattutto fa comprendere che ricadere nella tentazione di alleggerire la società degli elementi scomodi, non succede solo durante le guerre, ma in qualsiasi momento, a fronte di difficoltà.
È poi interessante scoprire che la politica di 'selezione' eugenetica non è figlia solo del nazismo, ma era condivisa da grandi pensatori anche in paesi assolutamente non coinvolti in fenomeni come quelli della Germania di Hitler. Era figlia del suo tempo e di una interpretazione estremizzata dei concetti evolutivi espressi da Darwin e giustificati nell'interesse della nazione e nel rafforzamento della razza umana.
Bisogna ricordare che ogni vita è degna di essere vissuta, bisogna ricordarlo sempre.
Profile Image for Nononoeno.
9 reviews
June 17, 2012
Ho deciso di comprare questo libro dopo aver visto un'intervista in TV dove l'autore raccontava un episodio del libro stesso (capitolo 4) spiegando come una persona del tutto normale, colta, ragionevole, potesse condividere alcune idee senza rendersi conto di andare contro ciò che era la stessa sua esperienza.

Marco Paolini ci descrive un particolare sterminio che potremmo definire un "prequel" dei campi di concentramento; è difficile leggere questo libro, è molto duro e diretto, non nasconde nulla; per questo lo consiglio a tutti, perché arriviamo a 40 anni senza sapere di preciso di cosa stiamo parlando quando nominiamo termini quali lobotomia, elettroshock, dieta, eutanasia. Ogni capitolo è un pugno allo stomaco e informazione, cultura.

Il libro non è una storia, un capitolo chiuso, è una finestra sul futuro, aiuta a farci riconoscere certi meccanismi che promulgano l'ignoranza, l'indifferenza, che ci fanno vedere come normale solo quella parte della vita senza problemi, tutto il resto finché non si vede è come se non esistesse.

Profile Image for Francyy.
677 reviews72 followers
June 3, 2013
Come tutti i libri o i lavori di Paolini richiede attenzione e oscilla fra la ricostruzione storica (documentata come sempre) e la critica personale, in questo caso in più la domanda finale che merita una particolare attenzione: cosa avrei fatto (o cosa avrebbe fatto il lettore) se si fosse trovato a vivere all'epoca dei fatti? Forse dopo 80 anni possiamo dire che queste cose le sappiamo, ma mai le dobbiamo dimenticare oppure mai le dobbiamo sottovalutare perché purtroppo sempre attuali.
È il primo libro di Paolini che leggo, avevo solo ascoltato i suoi spettacoli, questo mi ha fatto scorrere le pagine immaginado che le stesse recitando e quindi talvolta sono dovuta tornare indietro per passare dall'ascolto alla lettura. Quattro stelle non solo per il libro, ma per il contenuto
Profile Image for Terra.
1,232 reviews10 followers
July 2, 2025
interessante, approfondisce un aspetto di qualcosa - l'eugenetica e l'eliminazione dei "mangiatori inutili" da parte del regime nazista - di cui si parla poco ma che avevo già trovato recentemente qui http://www.anobii.com/books/Vittime_d...
paolini è anche bravo con le parole, per giunta. avrei tagliato un po' più corto sul predicozzo finale, forse, ma nel complesso mi è sembrato un ottimo libro.
Profile Image for Baldurian.
1,229 reviews34 followers
May 22, 2013
Un ottimo libro tratto da un ottimo spettacolo teatrale. Paolini è bravo con la penna come sul palcoscenico e, complice una tematica forte, riesce a tenere l'attenzione del lettore ben focalizzata. L'orrore di Aktion T4 e la triste attualità di alcune cause di fondo rendono Ausmerzen un'opera dura ma necessaria. Consigliato.
Profile Image for Giuls.
1,795 reviews137 followers
June 7, 2015
Un libro bello e interessante.
Che ti prende.
Gli orrori dei nazisti, ma non solo: una storia che mostra anche quanto certe idee fossero radicate nella mentalità di tutto il mondo.
Ma soprattutto le lettere tra i medici nazisti e l'elenco delle atrocità commesse, pensando di fare del bene allo stato eliminando tutti coloro che avevano un qualche difetto.
Profile Image for Antonella.
322 reviews10 followers
February 26, 2013
Mi piace il modo che ha Paolini di portare alla conoscenza del grande pubblico argomenti delicati e particolarmente scottanti. Troppo spesso certe informazioni "secondarie" non vengono trattate. Grazie a Marco per il suo impegno
Profile Image for Elena.
121 reviews
April 6, 2015
Chi decide chi deve vivere o morire? Esistono vite "indegne di essere vissute"? Gli eccidi nazisti sono poi tanto lontani dalla nostra coscienza? Su questi temi si interroga Marco Paolini, in un libro doloroso quanto necessario.
Profile Image for laBalza.
386 reviews7 followers
December 13, 2022
Per non dimenticare, né ignorare o negare. E possibilmente nemmeno ripetere.
Profile Image for Elvio Mac.
1,023 reviews22 followers
April 6, 2018
Marco Paolini - Ausmerzen
Il famoso attore teatrale e narratore televisivo, in questo libro parla di quello che è successo prima e dopo i campi di concentramento, quante persone sono morte al di fuori dei più noti centri di sterminio con la follia dell'eugenetica e delle assurde selezioni fatte negli ospedali. Inutile dirlo, le storie sono agghiaccianti.
10 Maggio 2012
Displaying 1 - 29 of 29 reviews

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