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Les Thibault I: Le Cahier Gris; Le Penitencier; La Belle Saison
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511 pages, Paperback
Published January 1, 1955
13 people are currently reading
412 people want to read
About the author
Roger Martin du Gard
199 books111 followersAwarded the Nobel Prize in Literature in 1937 "for the artistic power and truth with which he has depicted human conflict as well as some fundamental aspects of contemporary life in his novel cycle Les Thibault."
Roger Martin du Gard (23 March 1881 - 22 August 1958) was a French author and winner of the 1937 Nobel Prize for Literature. Trained as a paleographer and archivist, Martin du Gard brought to his works a spirit of objectivity and a scrupulous regard for details. For his concern with documentation and with the relationship of social reality to individual development, he has been linked with the realist and naturalist traditions of the 19th century. His major work was Les Thibault, a roman fleuve about the Thibault family, originally published as a series of eight novels. The story follows the fortunes of the two Thibault brothers, Antoine and Jacques, from their prosperous bourgeois upbringing, through the First World War, to their deaths. He also wrote a novel, Jean Barois, set in the historical context of the Dreyfus Affair.
During the Second World war he resided in Nice, where he prepared a novel, which remained unfinished (Souvenirs du lieutenant-colonel de Maumort); an English-language translation of this unfinished novel was published in 2000.
Roger Martin du Gard died in 1958 and was buried in the Cimiez Monastery Cemetery in Cimiez, a suburb of the city of Nice, France.
Roger Martin du Gard (23 March 1881 - 22 August 1958) was a French author and winner of the 1937 Nobel Prize for Literature. Trained as a paleographer and archivist, Martin du Gard brought to his works a spirit of objectivity and a scrupulous regard for details. For his concern with documentation and with the relationship of social reality to individual development, he has been linked with the realist and naturalist traditions of the 19th century. His major work was Les Thibault, a roman fleuve about the Thibault family, originally published as a series of eight novels. The story follows the fortunes of the two Thibault brothers, Antoine and Jacques, from their prosperous bourgeois upbringing, through the First World War, to their deaths. He also wrote a novel, Jean Barois, set in the historical context of the Dreyfus Affair.
During the Second World war he resided in Nice, where he prepared a novel, which remained unfinished (Souvenirs du lieutenant-colonel de Maumort); an English-language translation of this unfinished novel was published in 2000.
Roger Martin du Gard died in 1958 and was buried in the Cimiez Monastery Cemetery in Cimiez, a suburb of the city of Nice, France.
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Displaying 1 - 19 of 19 reviews
October 4, 2024
Un po’ di scienza allontana da Dio; molta, riconduce a Lui
I Thibault #2 Le Pénitencier (La casa di correzione) (Roger Martin Du Gard)
Primi anni del novecento. Il conservatore, dispotico Oscar Thibault fa rinchiudere il figlio Jacques in un riformatorio e gli impedisce qualsiasi contatto con l’amico Daniel.
Si apre così Le Pénitencier e i primi capitoli tardo ottocenteschi sono assai godibili.
Sospettando che il riformatorio sia una prigione mascherata, il fratello di Jacques (Antoine) si reca in visita alla struttura. Jacques gli si presenta come l’ombra del ribelle che fu, vive isolato dagli altri alunni, in simbiosi con un domestico poco più grande di lui. Il sospetto mai confermato che attraversa il primo libro, si ripresenta nel secondo, allorchè il domestico apostrofa Jacques
— Mi sentì, porcellone?
S’appoggiava con le mani alle spalle del ragazzo, con un bizzarro ridere sulle labbra. A quel ridere, sul viso del ragazzo rispondeva un sorriso via via più penoso.
Jacques al fratello appare come sedato e timoroso di mostrare il suo vero stato d’animo. I capitoli IV e V, sono i pezzi pregiati del romanzo. Antoine mosso a compassione prende la decisione di togliere il fratello dalla casa di correzione e si scontra aspramente con il padre padrone. Quest’ultimo non solo non è d’accordo ma sente minacciato il proprio orgoglio già solo per il fatto che gli venga posta la questione.
Fra padre e figlio è guerra aperta, si rivelerà decisiva la mediazione dell’abate Vècard, una sorta di tarantiniano bastardo che agogna la gloria, una mente superiore a quella di Oscar, capace di individuare e far leva sui sensi di colpa altrui per imporre le proprie risoluzioni. I due capitoli mi hanno indotto a credere di aver per le mani un libro pregevole e così quando siamo passati dall’uso politico della religione alle pene d’amore adolescenziali, ho subito il colpo come quando dopo San Vincenzo, sulle colline pettinate che sovrastano l’autostrada, appare un cementificio dismesso.
Sarà perché son passati troppi anni da quando anche il mio ha cessato l’attività?
In realtà è stato passare dalla filosofia al pettegolezzo, dalla fede all’adulterio che fatto colare a picco il termometro del mio gradimento.
Se il progetto di soccorrere il fratello nonostante l’opposizione del padre mi è parso lodevole ma improbabile, più attendibili mi sono sembrati i dubbi successivi di Antoine. Il despota consente infine ad Antoine di prelevare Jacques dal riformatorio a patto che sia lui da quel momento in poi ad occuparsene. Antoine mesi più tardi, ormai convivente con il fratello si chiede inevitabilmente “Ma chicca… mela ..re?”
Non voglio iniziare il terzo volume e pormi la stessa domanda di Antoine, preferisco attendere prima di dedicarmi di nuovo alle peripezie familiari dei Thibault e dei Fontanin, cattolici e protestanti a confronto, dove i primi i primi mandano a memoria i precetti cristiani e li aggirano, i secondi senza impararli li seguono per innata bontà.
Tease
I Thibault #1 Le Cahier Gris (Il quaderno grigio) - Roger Martin Du Gard
Alcuni anni fa, nel periodo di massima espansione del brand, accompagni mia figlia in un negozio Victoria Secret. Alle pareti c’erano gigantografie di modelle splendide che pochi anni dopo sarebbero state costrette a scendere per il profilarsi del reato di bellezza pericolosa. La bellezza non è pericolosa, semmai è il marketing ad esserlo. Non ricordo per che cosa pagai, l’acquisto fu messo in una busta colorata. Prima di consegnarcela la commessa prese alcuni fogli di carta sottile e increspata, li spruzzò tre o quattro volte con un’essenza, li mise nella busta, e finalmente ci consegnò il nostro acquisto.
Sto pagando bocce di Tease da 100ML dalla volta successiva in cui l’accompagnai nello stesso negozio.
Con Roger Martin Du Gard potrebbe capitarmi qualcosa di simile. Adelphi ha ripubblicato un libretto di una settantina di pagine, l’ho trovato grazioso ed ho fatto una breve ricerca
Roger Martin du Gard (Neuilly-sur-Seine, 23 marzo 1881 – Sérigny (Orne), 22 agosto 1958) è stato uno scrittore e poeta francese vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1937
A parte la Confessione africana, di lui non si trova altro in ripubblicazione e ciò è strano.
Sono riuscito ad accaparrarmi il primo libro di un’opera che ne conta otto totali, le mie future bocce di Tease?
Posso fornirvi i nomi dei Thibault:
Oscar il padre, Antoine il primogenito, Jacques l’irrequieto adolescente.
È proprio quest’ultimo uno dei due personaggi principali del Quaderno grigio. L’altro è il suo amico fraterno, che oggi si sarebbe più propensi a chiamare amichetto: Daniel de Fontanin. Jacques e Daniel scappano insieme a Marsiglia con un plateale gesto di protesta nei confronti dei professori cattolici che hanno sequestrato loro un quaderno grigio telato sopra il quale si scambiano pensieri e citazioni proibite. L’ambientazione è Parigi nei primi anni del ‘900.
Restammo edificati! Mettemmo tosto da parte il bottino fatto e, durante la ricreazione, potemmo esaminarlo a nostro agio. I libri, ben rilegati, recavano sul dorso, in basso, un’iniziale: «F». Quanto al quaderno - il documento più importante, quello decisivo - ci si rivelò una specie di taccuino epistolare
Che meraviglia questa traduzione desueta, scommetto che molti chiederebbero un’attualizzazione; non io, per un romanzo scritto nel 1928, mi va bene l’italiano di allora
per crudele che sia strapparle ogni illusione, crediamo necessario farlo. Rimarrà edificata!
2. In senso morale, indurre al bene, rafforzare nella vita religiosa e morale, con il buon esempio, con un retto costume di vita, o con parole.
https://www.treccani.it/vocabolario/e...
Io non l’ho mai usata in questa accezione e avrei continuato a non usarla, benché usi edificante.
È prematuro promettere che comprerò tutte le bocce di du Gard, posso però affermare di essermi già attivato per trovare Le Pénitencier (la casa di correzione) la boccia #2
I Thibault #2 Le Pénitencier (La casa di correzione) (Roger Martin Du Gard)
Primi anni del novecento. Il conservatore, dispotico Oscar Thibault fa rinchiudere il figlio Jacques in un riformatorio e gli impedisce qualsiasi contatto con l’amico Daniel.
Si apre così Le Pénitencier e i primi capitoli tardo ottocenteschi sono assai godibili.
Sospettando che il riformatorio sia una prigione mascherata, il fratello di Jacques (Antoine) si reca in visita alla struttura. Jacques gli si presenta come l’ombra del ribelle che fu, vive isolato dagli altri alunni, in simbiosi con un domestico poco più grande di lui. Il sospetto mai confermato che attraversa il primo libro, si ripresenta nel secondo, allorchè il domestico apostrofa Jacques
— Mi sentì, porcellone?
S’appoggiava con le mani alle spalle del ragazzo, con un bizzarro ridere sulle labbra. A quel ridere, sul viso del ragazzo rispondeva un sorriso via via più penoso.
Jacques al fratello appare come sedato e timoroso di mostrare il suo vero stato d’animo. I capitoli IV e V, sono i pezzi pregiati del romanzo. Antoine mosso a compassione prende la decisione di togliere il fratello dalla casa di correzione e si scontra aspramente con il padre padrone. Quest’ultimo non solo non è d’accordo ma sente minacciato il proprio orgoglio già solo per il fatto che gli venga posta la questione.
Fra padre e figlio è guerra aperta, si rivelerà decisiva la mediazione dell’abate Vècard, una sorta di tarantiniano bastardo che agogna la gloria, una mente superiore a quella di Oscar, capace di individuare e far leva sui sensi di colpa altrui per imporre le proprie risoluzioni. I due capitoli mi hanno indotto a credere di aver per le mani un libro pregevole e così quando siamo passati dall’uso politico della religione alle pene d’amore adolescenziali, ho subito il colpo come quando dopo San Vincenzo, sulle colline pettinate che sovrastano l’autostrada, appare un cementificio dismesso.
Sarà perché son passati troppi anni da quando anche il mio ha cessato l’attività?
In realtà è stato passare dalla filosofia al pettegolezzo, dalla fede all’adulterio che fatto colare a picco il termometro del mio gradimento.
Se il progetto di soccorrere il fratello nonostante l’opposizione del padre mi è parso lodevole ma improbabile, più attendibili mi sono sembrati i dubbi successivi di Antoine. Il despota consente infine ad Antoine di prelevare Jacques dal riformatorio a patto che sia lui da quel momento in poi ad occuparsene. Antoine mesi più tardi, ormai convivente con il fratello si chiede inevitabilmente “Ma chicca… mela ..re?”
Non voglio iniziare il terzo volume e pormi la stessa domanda di Antoine, preferisco attendere prima di dedicarmi di nuovo alle peripezie familiari dei Thibault e dei Fontanin, cattolici e protestanti a confronto, dove i primi i primi mandano a memoria i precetti cristiani e li aggirano, i secondi senza impararli li seguono per innata bontà.
Tease
I Thibault #1 Le Cahier Gris (Il quaderno grigio) - Roger Martin Du Gard
Alcuni anni fa, nel periodo di massima espansione del brand, accompagni mia figlia in un negozio Victoria Secret. Alle pareti c’erano gigantografie di modelle splendide che pochi anni dopo sarebbero state costrette a scendere per il profilarsi del reato di bellezza pericolosa. La bellezza non è pericolosa, semmai è il marketing ad esserlo. Non ricordo per che cosa pagai, l’acquisto fu messo in una busta colorata. Prima di consegnarcela la commessa prese alcuni fogli di carta sottile e increspata, li spruzzò tre o quattro volte con un’essenza, li mise nella busta, e finalmente ci consegnò il nostro acquisto.
Sto pagando bocce di Tease da 100ML dalla volta successiva in cui l’accompagnai nello stesso negozio.
Con Roger Martin Du Gard potrebbe capitarmi qualcosa di simile. Adelphi ha ripubblicato un libretto di una settantina di pagine, l’ho trovato grazioso ed ho fatto una breve ricerca
Roger Martin du Gard (Neuilly-sur-Seine, 23 marzo 1881 – Sérigny (Orne), 22 agosto 1958) è stato uno scrittore e poeta francese vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1937
A parte la Confessione africana, di lui non si trova altro in ripubblicazione e ciò è strano.
Sono riuscito ad accaparrarmi il primo libro di un’opera che ne conta otto totali, le mie future bocce di Tease?
Posso fornirvi i nomi dei Thibault:
Oscar il padre, Antoine il primogenito, Jacques l’irrequieto adolescente.
È proprio quest’ultimo uno dei due personaggi principali del Quaderno grigio. L’altro è il suo amico fraterno, che oggi si sarebbe più propensi a chiamare amichetto: Daniel de Fontanin. Jacques e Daniel scappano insieme a Marsiglia con un plateale gesto di protesta nei confronti dei professori cattolici che hanno sequestrato loro un quaderno grigio telato sopra il quale si scambiano pensieri e citazioni proibite. L’ambientazione è Parigi nei primi anni del ‘900.
Restammo edificati! Mettemmo tosto da parte il bottino fatto e, durante la ricreazione, potemmo esaminarlo a nostro agio. I libri, ben rilegati, recavano sul dorso, in basso, un’iniziale: «F». Quanto al quaderno - il documento più importante, quello decisivo - ci si rivelò una specie di taccuino epistolare
Che meraviglia questa traduzione desueta, scommetto che molti chiederebbero un’attualizzazione; non io, per un romanzo scritto nel 1928, mi va bene l’italiano di allora
per crudele che sia strapparle ogni illusione, crediamo necessario farlo. Rimarrà edificata!
2. In senso morale, indurre al bene, rafforzare nella vita religiosa e morale, con il buon esempio, con un retto costume di vita, o con parole.
https://www.treccani.it/vocabolario/e...
Io non l’ho mai usata in questa accezione e avrei continuato a non usarla, benché usi edificante.
È prematuro promettere che comprerò tutte le bocce di du Gard, posso però affermare di essermi già attivato per trovare Le Pénitencier (la casa di correzione) la boccia #2
May 2, 2013
Roger Martin du Gard is sadly unknown to English-language—and even to many current-day French—readers despite his place in the modern canon, Nobel Prize and all else. A pity, that: this writer is up there with Camus, Gide (whom he wrote some of the best criticism of, incidently) and even I would daresay, Proust. Martin du Gard is often said to have garnered the Nobel in Literature for his epic tale of a modern French family, their dramas, their transitions towards a new type of life and a new, evolving world: these books, the Thibault cycle, is not really the easiest place to start with Martin du Gard but again, his best-known work. A better introduction would be (especially for someone looking to read him in English) Lieutenant-Colonel de Maumort: A Novel . The Thibaults however are essential reading for anyone interested in either Martin du Gard as an author or in the transition of France in the early twentieth century towards the contemporary/late-modern world. The lives of brothers Antoine and Jacques Thibault won't be everyone's cup of tea: for one, the novel cycle is neither soap opera nor the type of social novel we know from current writers or even those like Jane Austen: it's something more akin to Downton Abbey as retold by Proust with ample edits by someone like Céline. It's sprawling but unlike soap operas of today or yesteryear, it's not comic or overly dramatic but takes itself pretty seriously as if we really really are on the edges of our seats to know how the Thibaults fare. Which isn't to say we're not, and Martin du Gard's prose is beautiful, but it runs into writing akin to biography in places where you wonder if the details are being included for a sense of history or some other sake. And this happens over the course of no less than eight full, robust novels. It will keep you busy a while. Best read in French, but I expect there is also an English translation availible—there ought to be, at least.
August 29, 2021
I had never heard of Martin du Gard, despite the fact that he won the Nobel Prize in 1937. This book and the subsequent volumes of this long family saga written in the 20s was wonderful, squarely in the tradition of the 19th-century Naturalists. The story of two brothers, one a doctor and one a writer, it is filled with psychological insights of the most fearless and minute kind, as well as meticulous sensory detail. Perhaps modern Americans will find it slow, but if you love Zola or Flaubert--or Henry James or Edith Wharton--it will blow you away.
September 4, 2014
Les Thibault est un des meilleurs romans-fleuve de son époque. Il vous donne un tres beau voyage a travers les idees dominant de l'actualité politique et sociale de la France entre 1890 et 1925. On y discute des institutions penales, de l'influence de l'église catholiques dans la societe francaise, de la folie de de la premiere grande guerre mondiale, de la modernisation des pratiques médicaux et des dangers qui representé par la gauche radicale. Les commentaires de l'auteur sont toujours pertinents et assez brefs pour ne pas perturber le deroulement de l'intrigue.
Les Thibault prend le forme d'un saga familial. Le pere est tyran archiconservateur qui veut imposer sa mode de vie catholique sur ses enfants. A la fin il se revele etre hypocrite. Sur son lit de mort, il pronounce les paroles d'un mecreent furieux qui ne veut pas etre derangé par un pretre qui essaye de lui administrer les derniers rites.
Le fils cadet est presqu'aussi deplaisant. Il tourne le dos à quiconque veut l'aimer. Il s'engage dans le mouvement anarchiste. Il meurt de facon absurde en distribuant des tractes pacificists d'un avoin qui vole au dessous des tranchés.
Le frère ainé est le fleuron de la famille. C'est un medecin progressiste. Il travaille aupres des combattants dans les tranchées. Un jour dans un moment d'inattention il ouble son masque à gaz. Il meurt de longue agonie.
Quand j'etais jeune ce roman deja demodée jouissait toujours d'une grande popularite sans doute parce qu'il constituait un excellent lecture de caserne. Les jeunes gens qui avaient beaucoup de temps libres pendant leur service militaire obligatoire le lisaient a la caserne. Maintenant je recommande le livre mais je ne suis pas capable de penser a une situation ou les jeunes de nos jours auront le temps de le lire.
Les Thibault prend le forme d'un saga familial. Le pere est tyran archiconservateur qui veut imposer sa mode de vie catholique sur ses enfants. A la fin il se revele etre hypocrite. Sur son lit de mort, il pronounce les paroles d'un mecreent furieux qui ne veut pas etre derangé par un pretre qui essaye de lui administrer les derniers rites.
Le fils cadet est presqu'aussi deplaisant. Il tourne le dos à quiconque veut l'aimer. Il s'engage dans le mouvement anarchiste. Il meurt de facon absurde en distribuant des tractes pacificists d'un avoin qui vole au dessous des tranchés.
Le frère ainé est le fleuron de la famille. C'est un medecin progressiste. Il travaille aupres des combattants dans les tranchées. Un jour dans un moment d'inattention il ouble son masque à gaz. Il meurt de longue agonie.
Quand j'etais jeune ce roman deja demodée jouissait toujours d'une grande popularite sans doute parce qu'il constituait un excellent lecture de caserne. Les jeunes gens qui avaient beaucoup de temps libres pendant leur service militaire obligatoire le lisaient a la caserne. Maintenant je recommande le livre mais je ne suis pas capable de penser a une situation ou les jeunes de nos jours auront le temps de le lire.
June 18, 2023
Update: 18.06.23 - Les Thibault...after the 4th attempt to finish this book I sadly must stop on pg 400/869.
Narrative is too long, wordy etc.
Why use one word when you can use two hundred?
I cannot let my summer reading be "all about Les Thibault".
I read the summary of the book on Wikipedia...now it is time
to move on to other books!
Narrative is too long, wordy etc.
Why use one word when you can use two hundred?
I cannot let my summer reading be "all about Les Thibault".
I read the summary of the book on Wikipedia...now it is time
to move on to other books!
May 16, 2023
Real Bildungsroman, centered around the boy Jacques Thibault. Illustrates the French bourgeois environment, early twentieth century. Beautiful narrative, but not really captivating, I'm afraid.
August 9, 2009
prix nobel de littérature 1937
grande fresque romanesque
*
À travers les destins de Jacques Thibault, idéaliste et révolté, et d'Antoine, sérieux, conservateur, deux frères que tout oppose, Roger Martin du Gard nous entraîne dans une vaste fresque sociale et historique.
Dans une famille déchirée par l'autorité d'un père égoïste et brutal, le jeune Jacques vit une amitié passionnée avec Daniel de Fontanin ;
la découverte de leur correspondance conduira au drame, tandis qu'Antoine, partagé entre la tendresse qu'il porte à son frère et le respect qu'il voue à son père, tente de trouver sa voie en se consacrant corps et âme à la médecine...
*
Ce roman se déroulant du début du XXe siècle jusqu'à la fin de la Grande Guerre raconte l'histoire de deux familles de la bourgeoisie française :
Les Thibault sont le principal sujet du livre. Le père, Oscar Thibault est un despote qui traite ses enfants durement, mais qui les aime. Antoine et Jacques Thibault sont ses fils, les frères « que tout oppose ». Antoine est médecin, Jacques, son cadet de neuf ans, est un militant socialiste. Cette famille est catholique.
Les Fontanin sont les membres d'une famille protestante : Jérôme de Fontanin, qui a quitté le domicile conjugal, est le mari de Thérèse de Fontanin qui s'occupe seule de ses deux enfants Daniel et Jenny.
Le roman débute lors d'une fugue de Jacques et de Daniel.
grande fresque romanesque
*
À travers les destins de Jacques Thibault, idéaliste et révolté, et d'Antoine, sérieux, conservateur, deux frères que tout oppose, Roger Martin du Gard nous entraîne dans une vaste fresque sociale et historique.
Dans une famille déchirée par l'autorité d'un père égoïste et brutal, le jeune Jacques vit une amitié passionnée avec Daniel de Fontanin ;
la découverte de leur correspondance conduira au drame, tandis qu'Antoine, partagé entre la tendresse qu'il porte à son frère et le respect qu'il voue à son père, tente de trouver sa voie en se consacrant corps et âme à la médecine...
*
Ce roman se déroulant du début du XXe siècle jusqu'à la fin de la Grande Guerre raconte l'histoire de deux familles de la bourgeoisie française :
Les Thibault sont le principal sujet du livre. Le père, Oscar Thibault est un despote qui traite ses enfants durement, mais qui les aime. Antoine et Jacques Thibault sont ses fils, les frères « que tout oppose ». Antoine est médecin, Jacques, son cadet de neuf ans, est un militant socialiste. Cette famille est catholique.
Les Fontanin sont les membres d'une famille protestante : Jérôme de Fontanin, qui a quitté le domicile conjugal, est le mari de Thérèse de Fontanin qui s'occupe seule de ses deux enfants Daniel et Jenny.
Le roman débute lors d'une fugue de Jacques et de Daniel.
December 8, 2019
Terminados los primeros tres libros de esta monumental saga de principios del siglo XX.
En la linea de la mejor tradición realista francesa.
Personajes, en su mayoría, interesantes y atractivos. Una prosa que fluye y atrapa.
Espero terminar la saga el año que viene.
En la linea de la mejor tradición realista francesa.
Personajes, en su mayoría, interesantes y atractivos. Una prosa que fluye y atrapa.
Espero terminar la saga el año que viene.
Want to read
December 11, 2016France
February 18, 2024
Beauté de la langue, finesse des personnages et de leur évolution, ellipses temporelles maniées avec talent. Je recommande et j’ai hâte de poursuivre avec le 2e tome !
December 25, 2025
Les Thibault is one of the great novel-cycles of the twentieth century, a panoramic study of a bourgeois French family as Europe slides, almost sleepwalking, toward catastrophe.
Spread across multiple volumes, the work tracks the moral and ideological formation of two brothers—Antoine and Jacques—whose divergent paths mirror the fracture lines of pre–World War I Europe.
Antoine, a doctor, embodies order, rationality, and institutional faith. Jacques, rebellious and idealistic, rejects authority and is drawn toward pacifism and revolutionary thought. Their father, authoritarian and emotionally cold, represents the older generation’s moral rigidity.
This family triangle becomes a microcosm of an entire civilisation at odds with itself.
Martin du Gard’s narrative method is meticulous. He avoids melodrama, favouring detailed psychological realism and gradual development. Letters, conversations, professional routines—everything is rendered with documentary precision.
The result is a novel that feels inevitable, as if history itself is doing the writing.
What makes Les Thibault extraordinary is its moral patience. Martin du Gard does not declare heroes. Jacques’s idealism is admirable but naive; Antoine’s pragmatism is humane but complicit. As war approaches, good intentions collapse under institutional momentum.
The novel becomes an indictment not of individuals, but of systems that absorb conscience.
Pacifism occupies the work’s ethical centre. Writing after the First World War, Martin du Gard examines how rational men allowed slaughter to proceed. Jacques’s tragic fate underscores the novel’s bleak conclusion: moral clarity is often powerless against historical machinery.
Stylistically, the prose is clear, restrained, and almost austere. This clarity amplifies the tragedy. There is no lyrical cushioning, no rhetorical flourish to soften the blow. Lives are shaped, choices made, and consequences absorbed.
The Nobel committee recognised Martin du Gard for his epic realism and humanism. Les Thibault stands as a monument to the novel’s capacity to think historically—to show how private lives are crushed, not by villains, but by momentum.
This is literature as moral witness, refusing both heroism and despair.
Most recommended.
Spread across multiple volumes, the work tracks the moral and ideological formation of two brothers—Antoine and Jacques—whose divergent paths mirror the fracture lines of pre–World War I Europe.
Antoine, a doctor, embodies order, rationality, and institutional faith. Jacques, rebellious and idealistic, rejects authority and is drawn toward pacifism and revolutionary thought. Their father, authoritarian and emotionally cold, represents the older generation’s moral rigidity.
This family triangle becomes a microcosm of an entire civilisation at odds with itself.
Martin du Gard’s narrative method is meticulous. He avoids melodrama, favouring detailed psychological realism and gradual development. Letters, conversations, professional routines—everything is rendered with documentary precision.
The result is a novel that feels inevitable, as if history itself is doing the writing.
What makes Les Thibault extraordinary is its moral patience. Martin du Gard does not declare heroes. Jacques’s idealism is admirable but naive; Antoine’s pragmatism is humane but complicit. As war approaches, good intentions collapse under institutional momentum.
The novel becomes an indictment not of individuals, but of systems that absorb conscience.
Pacifism occupies the work’s ethical centre. Writing after the First World War, Martin du Gard examines how rational men allowed slaughter to proceed. Jacques’s tragic fate underscores the novel’s bleak conclusion: moral clarity is often powerless against historical machinery.
Stylistically, the prose is clear, restrained, and almost austere. This clarity amplifies the tragedy. There is no lyrical cushioning, no rhetorical flourish to soften the blow. Lives are shaped, choices made, and consequences absorbed.
The Nobel committee recognised Martin du Gard for his epic realism and humanism. Les Thibault stands as a monument to the novel’s capacity to think historically—to show how private lives are crushed, not by villains, but by momentum.
This is literature as moral witness, refusing both heroism and despair.
Most recommended.
December 17, 2025
Positiivinen yllätys. Ennakkoasenteeni oli kieltämättä negatiivinen "voi ei, taasko yksi ylipitkä tämän aikakauden sukukronikka", mutta onneksi kertomus oli mielenkiintoinen ja hyvin kirjoitettu. Luin ainoastaa tämän ensimmäisen kirjan, joka sisälsi osat 1 ja 2. Kävi jopa mielessä loppujenkin suomennettujen osien lukeminen, mutta taidan kuitenkin jättää tähän, kun viimeisiä osia ei ole olemassa suomeksi. Tämä riittää Nobel-projektiini.
June 4, 2025
1,5/10
Na początku to jeszcze nawet spoko i było nawet francusko, ale później to już walka z uśnięciem.
Nie potrafi lać wody, a i tak to robi, przez co trzydzieści stron miernego tekstu przynosi jedną informację.
Później to już się pogubiłem kto z kim i w ogóle - żadnego wątku tak naprawdę nie rozwinął.
Dialogi sztuczne.
Na początku to jeszcze nawet spoko i było nawet francusko, ale później to już walka z uśnięciem.
Nie potrafi lać wody, a i tak to robi, przez co trzydzieści stron miernego tekstu przynosi jedną informację.
Później to już się pogubiłem kto z kim i w ogóle - żadnego wątku tak naprawdę nie rozwinął.
Dialogi sztuczne.
June 27, 2016
Чи то дається взнаки довга пауза із книжками французькою, чи то мені романтична класика приїдається, але продовжувати читати цей опус не маю бажання. Не розумію я тих французьких підлітків і їх вчинки, не розумію їх навіть вже дорослими. Написано красиво, місцями аж перечитувала цілі абзаци, але після цілого томика таке враження, що змарнувала купу часу.
July 23, 2022
It provides a good sense of the period, so I would not savage this volume. But I ultimately could not find myself caring about the characters much, nor did I appreciate the lengthy descriptions. Those seemed more of the work of a chronicler and less well suited to a work of fiction of this sort. I may return another time to finish the series, but I can't say it will be a high priority.
February 10, 2013
I enjoyed the TV series when I was in France back in the '70s. The book didn't interest me as much
November 10, 2013
L'ambiance douce-amère est prenante.
August 27, 2016
Taai, maar toch maar aan deel 3 begonnen. 3.5 sterren
April 9, 2021
real good stuff man
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