Dai salumi «cancerogeni» al famigerato olio di palma, dai misteriosi «zuccheri aggiunti» al temutissimo sale, oggi il cibo sembra più un nemico da cui difendersi che uno dei grandi piaceri della vita. Questo anche a causa del marketing, che sui temi dell'alimentazione si fa sempre più aggressivo, e della proliferazione di studi e articoli allarmistici che di scientifico hanno ben poco. È paradossale che, proprio quando abbiamo a disposizione un assortimento di cibo senza precedenti, non solo mangiamo troppo e male, ma siamo sempre più confusi e ansiosi rispetto a ciò che dovremmo o non dovremmo mettere nel piatto. La domanda che ci poniamo più spesso quando valutiamo un alimento è: «Fa bene o fa male?». E pretendiamo risposte facili, un sì o un no. Peccato che sia impossibile trovare una risposta senza prima comprendere come funzioni il motore della ricerca scientifica, come distinguere la scienza dalla pseudoscienza, o uno studio serio da una bufala di ultima generazione. In questo nuovo libro, perciò, Dario Bressanini ci dà una serie di strumenti per evitare di cadere nelle trappole dei media e della pubblicità. Lo fa prendendo in esame alcuni falsi miti, come la clorofilla che farebbe bene alla pelle e ai capelli, il cioccolato che «aiuta a dimagrire», ma anche a ottenere un premio Nobel, o il sale rosa dell'Himalaya che in realtà è prodotto in Pakistan. Avvalendosi di studi scientifici inoppugnabili, ci guida nella scelta di alcuni alimenti basilari, per insegnarci a distinguere le informazioni di cui abbiamo davvero bisogno da ciò che il marketing vuole darci a intendere. Con il linguaggio semplice e l'approfondimento scientifico che l'hanno sempre contraddistinto, Bressanini smonta a una a una le nostre paure alimentari, permettendoci di trovare da soli le risposte che cerchiamo e, quindi, di fare la spesa e sederci a tavola con più consapevolezza e serenità.
Dario Bressanini, nato a Saronno nel 1963, è docente di chimica presso il Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia dell’Università degli Studi dell’Insubria a Como, dove svolge anche attività didattica e di ricerca. Ha un canale su YouTube seguito da oltre 500.000 persone, dove pubblica video inerenti al cibo. In qualità di divulgatore scientifico collabora con numerose testate giornalistiche, radiofoniche e televisive. Tiene sulla rivista “Le Scienze” la rubrica mensile “Pentole e provette” ed è autore del popolare blog “Scienza in cucina”. In concomitanza con EXPO 2015, Bressanini è stato il curatore di “FOOD, la scienza dai semi al piatto”: una mostra dedicata alla scienza del cibo presso il Museo di Storia Naturale di Milano. Per Gribaudo ha pubblicato La Scienza della Pasticceria (2014), La Scienza della Carne (2016) e La Scienza delle Verdure (2019).
Seguo Bressanini da anni sui social, ma non avevo mai letto un suo libro perché non ero tanto interessata ad approfondire certi argomenti. La mia attenzione era abbastanza per un video su YouTube. Forse la mia accresciuta curiosità nei confronti del sale dell’Himalaya e dell’acqua del rubinetto è un segno che sto invecchiando. L’indice mi ha fatto venir voglia di scoprire di più sugli argomenti e quindi ho letto questo saggio. Bressanini è molto bravo a spiegare le cose e a mantenere viva l’attenzione del lettore anche quando tratta argomenti non facilmente digeribili (parentesi sulla chimica, calcoli - cose nelle quali io non sono eccellente). È una bella lettura!
Bello, scorrevole, illuminante. Spiega in maniera semplice concetti spesso complessi, le competenze e la capacità di trasmetterle con passione di Bressanini sono sempre una garanzia. Consigliato se non si è troppo orgogliosi nel veder sfatare convinzioni di una vita, quindi riservato a chi si approccia con voglia di imparare qualcosa e spirito aperto, altrimenti si rischia qualche delusione.
È un libro che sicuramente raccomanderei a chiunque creda ai guru e ai cosiddetti "miracoli" di alcuni alimenti e/o sostanze. L'autore conferisce alcune chiavi di lettura che aiutano a capire i meccanismi persuasivi che stanno alla base delle strategie di marketing. Prima di leggerlo ero solito credere a determinati slogan insiti in alcune pubblicità. Adesso sembra più chiaro capire come analizzare e chiarificare come le aziende cercano di propinarti presunti "benefici" che sono veri ma infinitesimali.
Seguo Dario Bressanini ormai da anni, avendolo scoperto per caso tramite il suo canale Youtube (esilarante il video nel quale confutò la cosiddetta "teoria del grano alieno") e da allora è divenuto uno dei miei divulgatori preferiti, in grado di illustrare in modo chiaro e illuminante i più disparati argomenti scientifici e, soprattutto, di fornire strumenti teorici facilmente comprensibili al grande pubblico che possano aiutarlo a riconoscere o, quantomeno a sospettare delle numerosissime fandonie che circolano in rete circa la nutrizione umana, l'alimentazione e non solo, in un'era in cui la disinformazione è diventata un fenomeno endemico, capillare, compromettendo spesso la capacità di giudizio e il pensiero critico di tutti noi che, non essendo naturalmente onniscienti e spesso non disponendo delle adeguate conoscenze e competenze circa uno specifico argomento, siamo letteralmente bombardati sui social dalle più disparate notizie, alcune palesemente fake ed altre più insidiose da riconoscere in quanto tali.
E' proprio questa la forza del qui presente libro: scordatevi un elenco di alimenti e/o comportamenti da evitare oppure da implementare in quanto, rispettivamente, potenzialmente dannosi o benefici, scordatevi un prontuario da consultare quando si è dubbiosi su qualcosa: Dario fa di più, cerca di fornire al lettore un metodo per permettergli, passo dopo passo, di coltivare il proprio pensiero critico e di fargli acquisire le capacità, o quantomeno la possibilità, di indagare autonomamente sulla veridicità o meno di un'affermazione letta sui social, non mancando però di trattare tutta una serie di argomenti interessanti anche al fine di sfatare falsi miti spesso profondamente e inspiegabilmente radicati nel pensiero di molti.
Insomma, è uno di quei libri che non può che far bene leggere! Straconsigliato.
A me la scrittura di Bressanini piace molto. Ho letto quasi tutti i suoi libri e li considero illuminanti. Questo, per me, ha una marcia in più perché, a differenza degli altri, non si concentra solo su un aspetto (la pasticceria, la carne, le verdure etc) ma tratta tantissimi temi su cui ormai ogni giorno se ne sentono di tutti i colori e non si sa cosa sia vero. Un aspetto che ho apprezzato moltissimo è il far capire anche come riconoscere se una fonte è attendibile o meno. Il mio capitolo preferito è quello sullo zucchero, in particolare l'approfondimento sugli zuccheri liberi; non mi ha convinto, invece, il discorso sull'acqua del rubinetto.
Bressanini sbugiarda bufale e falsi miti alimentari, fa chiarezza sulle mille versioni di zucchero, sale ed acqua e soprattutto fornisce a tutti gli strumenti per capire davvero le continue "notizie" del tipo "nuovo studio, questa cosa fa bene/male"
Con “Fa bene o fa male?” trovo che sia stato fatto un passo in avanti rispetto a tutti gli altri libri di Bressanini. La lettura risulta sempre scorrevole e piacevole, ma questa volta ogni capitolo scende un po’ più nel profondo, motivo per cui a mio avviso è necessaria una piccola pausa tra un capitolo e l’altro per digerire l’argomento (seppur la voglia di proseguire immediatamente resti una costante). Ho trovato tutti gli argomenti trattati estremamente attuali e decisamente interessanti (sale rosa dell’Himalaya, zuccheri, clorofilla, gli agenti cancerogeni…) inoltre c’è un filo logico preciso nonostante i temi non sembrino apparentemente collegati. Credo che questo sia - tra tutti i libri dell’autore - il mio preferito: la sensazione di avere le idee più chiare che ho sempre avuto al termine delle varie letture del professore si è qui amplificata ulteriormente. Consiglio vivamente la lettura.
Libro molto interessante, come dice il sottotitolo proprio un manuale di autodifesa. Ma difesa da cosa? Difesa dai media e dal marketing, che vogliono indirizzare il consumatore finale solo su determinati alimenti, che possono essere dimagranti, salutari, benefici e a volte pure miracolosi. Con prove alla mano l'autore smonta concetti ben radicati o inculcati tanto per, concetti e idee che ci siamo fatti nel tempo o mode super nuove, magari pubblicate su riviste scientifiche e basate su indagini e statistiche farlocche. Un paio su tutti, non esiste il cioccolato dimagrante e il sale rosa dell'Himalaya viene dal Pakistan... In un mondo attuale in cui si bombarda il consumatore da ogni parte ben vengano guide utili a smascherare fake news sul cibo o sulle bevande, che fanno spendere un sacco di soldi per nulla, e che soprattutto non siano infarcite di consigli per gli acquisti. Scritto in modo scorrevole e comprensibile e consigliatissimo.
Voglio bene a Bressanini e i concetti che ribadisce in questo libro sono tutti più che giusti, sacrosanti. Ma mi aspettavo un po’ più di ciccia da questo libro. Qualche caso specifico in più da una parte, è qualche lunga dissertazione in meno dall’altra (il capitolo sulle acque è infinito). Ma viva lo stesso.
Questo è il mio secondo libro di Bressanini, dopo "Le bugie nel carrello" che avevo trovato per caso su kindle unlimited e mi aveva stuzzicato parecchio, motivo per cui, seguendo la scia di quel libro decisi di comprare anche questo. Le bugie nel carrello.
Bressanini non si smentisce mai. Il suo linguaggio asciutto e diretto, il tono ironico e la capacità di rendere argomenti scientifici anche complessi alla portata di tutti, tramite una spiegazione chiara e precisa che non lascia posto ai dubbi è un grande pregio, più che comprensibile essendo lui un professore e ricercatore, anche se non sempre è scontato per queste figure. Mi sono approcciata a questo libro sia perché già conoscevo l'autore sia perché francamente non ho potuto resistere al titolo molto suggestivo e ancor di più il sottotitolo "Manuale di autodifesa alimentare" perché in un contesto e momento storico in cui si afferma di tutto sull'alimentazione e il contrario non è facile districarsi tra le trappole del marketing, gli agguati di studi scientifici in realtà senza nessun fondamento scientifico che però vengono pubblicati a suon di fanfare su giornali e anche riviste scientifiche di dubbia affidabilità, i camici bianchi e gli esperti di cui ci fidiamo ciecamente perché loro hanno studiato e sicuramente ne sapranno più di noi di certi argomenti e che sfruttano questo loro ruolo per servirci delle loro opinioni piuttosto che quella condivisa della comunità scientifica (inutili dire che questi esperti si contraddicono tra di loro alimentando ancora di più la confusione tra il pubblico).
Insomma, impossibile che ognuno di noi una volta non si sia posto la domanda: Ma fa bene o fa male? e non potendo darsi una risposta esatta e precisa da solo si sia affidato al grande mondo di internet, uscendone magari ancora più perplesso dalle quantità di articoli e pubblicazioni contrastanti tra di loro (quante volte abbiamo letto o sentito che il caffè fa bene e poi da un'altra parte che causa malattie e tumori?). Ecco, la risposta che Bressanini dà è semplice e lo sa che molti rimarranno delusi proprio per quel desiderio dell'essere umano di ricevere subito risposte veritiere, inconfutabili che gli possano fugare ogni dubbio, per riuscire a ripararsi dalla casualità che così tanto lo terrorizza e avere delle certezze: bisogna essere sempre muniti di una buona di sano scetticismo, analizzare tutto con pensiero critico e andare sempre a cercare le informazioni da fonti affidabili. La diffidenza in ciò che sentiamo e leggiamo è il punto di partenza e Bressanini ha voluto darci gli strumenti per renderci autonomi nella ricerca della risposta a questa domanda.
Perché non ho dato cinque stelle allora? Perché ho sentito che a volte la lettura diventava pesante, densa e poco scorrevole quando si entrava in argomentazioni più tecniche e l'autore si dilungava oltre quella che reputavo soglia di curiosità e interesse e tante informazioni divenivano ridondanti, un contorno esagerato a una portata modesta. E forse avrei voluto che avesse trattato più argomenti e in maniera più breve e conciso che andare a scavare nella storia di pochi ma così mi rendo conto che avrei vanificato quel tentativo ben riuscito dell'autore di avere alcuni "alcuni strumenti per indagare in autonomia l'affidabilità e la qualità delle ultime notizie che avete letto sul vostro cibo preferito". E mi va bene così.
Al quarto libro di Bressanini che leggo o che mi ascolto in audiolibro, devo dirlo: purtroppo questi libri di divulgatori di YouTube/Instagram sono molto simili ai loro contenuti gratuiti, perché alla fine quello di cui si occupano è sempre quello e quindi lo ripropongono, soprattutto perché sono pochi quelli che si vanno a riguardare tutti i video, mesi o anni dopo che sono usciti; e infatti anche qui tornano alcuni grandi classici, come il sale rosa dell'Himalaya , il cioccolato e l'intelligenza, i premi Nobel che sbroccano e il residuo fisso dell'acqua minerale. Come ogni libro di Bressanini, comunque, anche qui ci ho trovato qualcosa di interessante: finalmente ho trovato una bella spiegazione sugli zuccheri liberi (l'avevo visto parlare di questo su Instagram, ma mi ci voleva un libro per chiarirmi le idee); ho trovato molto interessante il discorso del rischio assoluto e del rischio relativo, e di come cambi la nostra percezione in base a quale rischio si usi in quale contesto; la prova di scientifichese è esilarante e il finale... il finale davvero non me lo aspettavo, una chiusura coraggiosa ed empatica che non aveva mai fatto prima, e che lo fa scendere dalla cattedra e mettersi alla pari con tutti noi. Una bella lettura, come sempre.
Una utile "cassetta degli attrezzi" per capire di più e orientarsi autonomamente nel campo dell'alimentazione. Dà una iniziale panoramica sugli studi scientifici in generale, sull'incertezza e la probabilità, sempre presente nella scienza e quindi anche in campo alimentare. Incertezza che a noi istintivamente non piace ma che è necessario accettare. Poi i capitoli successivi riguardano alcuni degli alimenti dove c'è forse più disinformazione in giro. L'autore comunque è un chimico e non da consigli su cosa mangiare; bensì fa divulgazione, smonta le bufale, offre conoscenza per poter decidere autonomamente, anche se il quadro che ne risulta non è sempre semplice per tutti.
Coloro che seguono molto l'autore ritroveranno vari argomenti da lui già trattati. Inoltre, a parer mio, è un po' prolisso in certi argomenti, come ad esempio quello finale sull'acqua e tralascia altri alimenti che invece avrebbe potuto includere.
Questo non è un libro che indica cosa mangiare e cosa non mangiare. Per quello ci sono lə nutrizionistə. Questo libro fornisce gli strumenti per capire se il marketing dei prodotti in commercio ci sta prendendo in giro o meno, dandoci la possibilità di valutare - tramite il metodo scientifico - la veridicità delle informazioni che ruotano intorno alle bufale alimentari più diffuse (zucchero, cioccolato, caffè, acqua, carni, sale, ecc). Avendo già alcune nozioni in merito ai temi trattati, l'ho trovato un po' noioso, ma è un ottimo libro per chi ha voglia di porsi qualche domanda di fronte a etichette fuorvianti o pubblicità truffaldine.
Argomento interessante e ben trattato da Bressanini, volto principalmente a dare consigli generici su come reagire alle news riguardanti l'alimentazione. Quasi sempre scorrevole nonostante varie parentesi sulla chimica, a tratti prolisso. Personalmente avrei preferito qualche parola su grassi e additivi come nel capitolo sugli zuccheri, ma come ci suggerisce l'autore abbiamo gli strumenti per informarci autonomamente.
Interessantissimo, non scende mai nel "troppo tecnico" ed è pieno di curiosità che ne aumentano la piacevolezza durante la lettura. Seguo Bressanini sui social e devo dire che indipendentemente dal canale di comunicazione utilizzato fornisce sempre contenuti chiari e interessanti.
Molto bello, scorrevole ed informativo. Descrive molto chiaramente l approccio scientifico e suggerisce il modo in cui approcciarsi alle scoperte "miracolose" che ogni tanto vengono acclamate da giornali e guru.
Bellissimo. Illuminante. Indispensabile. Con un linguaggio chiaro e una scrittura scorrevole Dario Bressanini ci aiuta (come sempre) a districarci nella giungla di disinformazione che ci circonda riguardo a cibi e bevande.
Da quando seguo Bressananini, ho iniziato a guardare il mondo con occhi più aperti e non cascare più in tutto quello che é esposto in rete. Siamo circondati di disinformazione e libri come questo servono tantissimo. Grazie Dario per il tuo prezioso contributo al mondo!
3.75* più che altro perché in questo libro l’amichevole chimico di quartiere riprende argomenti già ampiamente trattati (tipo il sale rosa, etc.); scrittura godibile e chiara come al solito. Se non avete mai letto un libro di Bressanini, sicuramente merita
Bressanini come al solito porta chiarezza e sfata miti assurdi. Tutto con garbo e un linguaggio semplice ed accessibile. Bravissimo e molto interessante.
prima qualche pezzo di libro "va bene essere scettici per principio, ma non e' che possiamo mettere in dubbio tutto tanto per il gusto di farlo, no? ogni giorno leggiamo titoli e articoli di questo genere. dovremmo smettere di leggerli?" Beh, la mia risposta drastica e sincera e sì, e spero vivamente che dopo la lettura di questo libro buttiate nel cestino senza neanche aprirli, tutti quei video allarmanti o quei messaggi sui rimedi miracolosi che vi inoltrano su Whatsapp, e che evitiate di leggere tutti quegli articoli che iniziano con <> non leggiamo mai titoli come <>
CAPITOLO SUGLI ZUCCHERI Gli zuccheri liberi includono monosaccaridi e disaccaridi aggiunti ad alimenti e bevande dal produttore, dal cuoco o dal consumatore e gli zuccheri naturalmente presenti in miele, sciroppi, succhi di frutta e succhi concentrati di frutta. La definizione operativa è chiara, se la struttura del vegetale è stata danneggiata, allo scopo di far fuoriuscire gli zuccheri, allora si tratta di zuccheri liberi Gli zuccheri liberi sono diversi dagli zuccheri intrinseci che si trovano nella frutta e verdura fresca intere. Poiché non esiste nessuna prova che colleghi il consumo di zuccheri intrinseci a effetti avversi sulla salute, le raccomandazioni delle linee guida non si applicano al consumo di zuccheri intrinseci presenti in frutta e verdure fresche intere. Meno di 50g di zuccheri liberi per 2000Cal di fabbisogno giornaliero
PENSIERI Qualcuno si lamenta del fatto che non ci sia nulla di rivoluzionario, pienamente d'accordo Ma è comunque una gran collezione di informazioni utili e ben scritte Lettura consigliata Come libro mi ha preso parecchio, e come prova, vi porto all'attenzione il fatto che l’ho letto, e con letto intendo proprio letto, con l’uso dei miei occhi, e a mio parere questa è una prova schiacciante
PENSIERI SULLA MIA RECENSIONE non e' molto coesa ma non ho voglia di renderla tale
Un punto fermo della scienza è che non ci si deve "fidare" di medici e scienziati. Mai. Non importa quanto siano importanti e famosi e quanti premi abbiano vinto. Si devono sempre valutare i fatti e i ragionamenti, non le persone.
La scienza è scetticismo organizzato e diffuso... Siamo scettici professionisti e vogliamo essere convinti con i dati, gli esperimenti e i ragionamenti, non con medaglie e distintivi
Questa la premessa del libro di Bassanini il cui obiettivo non è tanto o non solo disquisire su alcuni luoghi comuni e miti sul cibo, ma anche e soprattutto dare un metodo a chi legge per potersi orientare nel mondo dell'informazione scientifica e della disinformazione del marketing allo scopo di vendere l'ennesimo prodotto miracoloso e imparare come discernere tra una informazione reale e una fantasiosa. Forse i capitoli che mi sono piaciuti di più sono quelli su zuccheri e carboidrati diventati da qualche anno i "nemici" della salute e invece, ovviamente, non lo sono. Ma ho trovato molto interessate anche le parti relative alle carni lavorate, al sale e i ben 3 capitoli dedicati all'acqua. Chi avrebbe mai detto che ci fossero o potessero essere tanti tipi di acque... quando quella del rubinetto va benissimo!!!
Mi piace Bressanini e ho avuto il piacere di leggere tutti i suoi libri pubblicati, sempre molto interessanti nel suo eviscerare argomentazioni scientifiche e sfatare bufale a cui abboccano i deboli di mente. A prescindere dal fatto che gli intriganti capitoli di questo volume mi hanno abbastanza stupito - giuro che non pensavo nemmeno ci fosse tanta fuffa inerente all'acqua da bere - ho trovato il suo stile un po' troppo... paternalistico? Tanti rant, tante pagine usate per ripetere il concetto che degli influencer di Tik Tok non ci si deve fidare, tante volte reiterato che questo e quello sono dei millantatori... insomma, malgrado sia d'accordo nel mettere alla gogna gli imbonitori da social, la struttura del libro mi è parsa un tantino confusa e ridondante, a scapito del fatto che le esplicazioni avrebbero potuto essere più lineari e meglio descritte. Sarà cambiato l'editor?
Sono passati dieci anni dalla lettura di Pane e bugie e sono tornato per leggere nuovi debunking da parte del prof. Bressanini. In parte sono stato ricompensato dal modo in cui, con competenza e buon senso, fa chiarezza sulla moltitudine di sciocchezze (e ho dovuto cercare diversi sinonimi pprima di scegliere la parola "sciocchezze"!) a proposito di sale rosa, acque dinamicizzate, infusi di clorofilla e altre mode di questo tipo.. In parte mi è sembrato meno brillante del primo libro, più ripetitivo e forse con meno humor dei suoi libri precedenti. In ogni caso una lettura intelligente e piacevole.