L'inverno milanese è freddo e nebbioso, e le luci dei lampioni non bastano a rischiarare le strade di periferia dove un maniaco sessuale attende nell'oscurità le sue vittime armato di un coltello. Donne sole, che prese alla sprovvista vengono violentate e poi abbandonate alla loro disperazione. In quegli stessi giorni, in un bel giardino del centro, viene trovato il corpo senza vita di un giovane; in mezzo alla fronte un foro perfetto, lasciato dal proiettile che lo ha ucciso. C'è qualche legame tra i casi di stupro e l'omicidio? E perché mai proprio l'ispettore Lucchesi, della sezione Furti e rapine del commissariato di piazza San Sepolcro, si trova coinvolto nelle indagini? Perché Andrea Lucchesi, due procedimenti disciplinari e due penali alle spalle, appena trasferito nella sede centrale da via Fatebenefratelli per colpa del suo pessimo carattere, è uno dei migliori elementi che la polizia milanese abbia mai avuto. Perché Lucchesi, arrabbiato col mondo, ma soprattutto col colore della sua pelle nera ereditata dalla madre eritrea, solitario, troppo affezionato al fumo e all'alcol, aggressivo, scontroso, è un uomo che, pur con tutte le sue debolezze, non sa scendere a compromessi e per difendere il suo ideale di giustizia non guarda in faccia nessuno. Nemmeno se, in nome di quella giustizia, deve giocarsi la carriera o, peggio, la vita...
Gianni Simoni è nato a Brescia ed è stato magistrato sia a Brescia, sia Milano dal 1967 affrontando processi importanti per criminalità organizzata, terrorismo ed intrecci tra politica e malaffare. Risiede a Milano dal 1985.
Per quanto mi riguarda un buon esordio per Gianni Simoni e il suo ispettore Andrea Lucchesi, padre italiano, madre eritrea... Risultato: bello, pelle scura, tanti problemi, personali e interpersonali. Giallo classico, trama con un ritmo non proprio incalzante ma supportata da buona scrittura, protagonista principale molto interessante, mentre sono stati i personaggi femminili a deludermi di più. E poi c’è Milano... una Milano nebbiosa e fredda, ma così suggestiva sotto una spolverata di neve...
3,5/5: sicuramente leggerò altro di questo autore.
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Lo spunto poteva anche essere originale (un ispettore nero), ma lo sviluppo è pessimo: i caratteri sono bidimensionali, la psicologia è minima (le figure femminili poi, sono tremende), non c'è tensione narrativa perché tutto è spiegato in anticipo. Lo stile è elementare ("acqua in bocca", "zitti e mosca", "gli abbiamo messo il sale sulla coda", sono esempi che ho trovato condensati in una sola pagina) e per di più "spiegone", nel senso di "Andrea era triste", "Andrea era abbattuto", "Andrea era arrabbiato". Mostramelo, non dirmelo! Ultima cosa: sarà forse una mia impressione, ma ho trovato che i cattivi/antipatici fossero tutti grassi e ci ho letto del body-shaming sotterraneo (specie all'inizo quando il protagonista dice al commissario Lo Bue che lo è di nome e di fatto).
Un buon giallo di impianto classico, scritto abbastanza bene, che inciampa solo poche volte in dialoghi e situazioni poco verosimili. Una narrazione piu' incentrata sui caratteri dei personaggi che sulla trama gialla e sul ritmo, ma che ha comunque il pregio di essere quasi sempre interessante.
Ammetto di aver trovato questo titolo nel mio Kindle e non conoscerne il motivo. In ogni caso, "Piazza San Sepolcro" è stato il mio primo libro di Simoni. L'ispettore Lucchesi è un bel personaggio, e nonostante non sia rimasto entusiasta di "Piazza San Sepolcro", sono sicuro leggerò "Il filosofo di via del Bollo", secondo volume della serie. La trama è scorrevole, e la storia si legge velocemente e senza intoppi. A tratti un po' scontata, la vicenda sulla quale indaga Lucchesi non mi ha appassionato. Sono rimasto più interessato alle vicende personali dell'ispettore, che costituiscono una sorta di trama secondaria del romanzo. Insomma: una lettura piacevole ma senza colpi di scena e vere e proprie sorprese.
L'ispettore Andrea Lucchesi è un bel personaggio che spero nei prossimi romanzi venga sviluppato come merita. Gli spunti ci sono, e abbastanza promettenti. Peccato per le 3 figure femminili appena tratteggiate: monodimensionali e monotematiche, tutte e 3 assatanate e pronte a portarsi a letto il bell'Andrea.. e basta! Troppo poco, peccato. La trama è scorrevole, e se questo libro ha un pregio, è proprio quello di farsi leggere velocemente senza intoppi.
Delle due trame principali di questo romanzo una è un mistero e non è molto interessante, mentre l'altra sarebbe stata più interessante se fosse stata presentata in forma di mistero. In sostanza, è più interessato a essere uno studio di personaggio che un giallo e la cosa non fa per me. In compenso si è fatto leggere in fretta.
Molto scorrevole, però secondo me poco approfondito, la trama è abbastanza banale. Va bene per una giornata di pioggia senza troppe pretese. Il personaggio del commissario Pepe mi è piaciuto molto.