Agosto 1962. Il corpo della giovane Luisella Chessa viene ritrovato sugli scogli, ai piedi della rocca di Castelsardo. Augusto Oggiano, il nonno della vittima, è convinto che la nipote sia stata uccisa, ma i carabinieri non trovano riscontri alle sue accuse e archiviano il caso come suicidio. Due mesi dopo, anche Oggiano muore, apparentemente per un malore. Ma il tenente Roversi ha delle perplessità. Infatti, poco prima di morire, Oggiano aveva fatto sapere al carabiniere di avere le prove per incastrare l'assassino di sua una coincidenza troppo sospetta per non stimolare il fiuto del tenente. E infatti, l'autopsia dimostra che l'anziano è stato avvelenato. Mentre le indagini sembrano concentrarsi su un unico sospettato, Roversi scova nuovi indizi che lo portano a dubitare di una ricostruzione apparentemente inattaccabile. Possibile che le morti di Oggiano e Chessa nascondano più di quanto sembri?
Continuano le avventure del tenente Roversi che come sempre coinvolgono in una lettura vivida e piacevole. Un altro racconto di classe . Da non perdere. Sempre bello!
Sono proprio innamorata di questo microcosmo vintage della Sardegna dei primi anni '60. I casi sono sempre più di uno, nel senso che, all'omicidio (e questa volta ci sono due morti a distanza di due mesi) si aggiungono piccoli misteri familiari che coinvolgono Caterina - la governante di casa Gualandi che sta per sposare il tenente Roversi e che sarebbe stata una perfetta carabiniera se non fosse stato per i tempi in cui vive - o gli uomini della greffa della cionfra, e un po' tutti i personaggi fissi dei romanzi di Zucca, a cui ci siamo affezionati. Del caso principale avevo intuito molte cose, ma giusto perché Zucca ha voluto farmele intuire, non ho dubbi. Come al solito una lettura distensiva e gradevolissima. Peccato dover aspettare per poter leggere il prossimo romanzo della serie...
5 stelle per la lettura scorrevole, i casi minori che si intrecciano al caso principale, lo spirito goliardico, la nostalgia degli anni 1960, le tradizioni sarde raccontate con naturalezza. Peccato per la soluzione del caso, scontata fin da subito, per quella volevo quasi dare 4 stelle, ma Gavino Zucca mi piace talmente che non gli nego le 5 stelle.
Un giallo della serie del bolognese trasferito in Sardegna, sempre simpatico l'ambientamento, la cricca e tutto il resto. La trama ben composta e un poco scoperta ad un certo punto. Ma questo nulla toglie al prosieguo dell'inchiesta ed ai suoi finali. Perché più storie si intrecciano piacevolmente.
A differenza del primo libro da me letto quattro anni fa, questo è ben strutturato e, perlomeno per quanto riguarda l'indagine polziesca, è interessante e convincente.
Il tenente Roversi, Luigi Gualandi e Caterina, ancora una volta si trovano ad indagare assieme su misteri familiari e reali nella sardegna degli anni '60. Una trama adatta ad una serie TV, atmosfere da cozy mystery per un investigatore dei carabinieri.