Per quanto tu possa nasconderti l’amore può scovarti ovunque. Un sentimento fatto di sorrisi e attese, che parla nei silenzi e si cela dietro uno schermo sottile come carta di riso. Un richiamo che ti fa uscire dalla tana e volare all’altro capo del mondo, dove sbocciano i fiori di ciliegio, simbolo di bellezza, caducità, rinascita… Un viaggio fino ai piedi del monte Fuji per scoprire la verità, morire o tornare a vivere. Un libro di narrativa illustrato per ragazzi e ragazze dai 12 anni. Un libro profondo che parla al cuore delle giovani generazioni, perfetto per i lettori in cerca di una storia sull’amore che sconfigge ogni sofferenza. Una storia che racconta la fuga dal dolore, l’amore inaspettato che ci rimette in viaggio, la crudeltà del mondo degli adulti, il dolore e la rinascita.
Ho fatto difficoltà a sentirmi coinvolta dalla prima metà del libro: ho trovato i dialoghi poco realistici e ho fatto fatica a empatizzare con il protagonista maschile, più a causa della scrittura che delle caratteristiche caratteriali di Luca (non fraintendetemi, la scrittura è molto buona, ma credo non riesca a rendere i vari "strati" di cui è composto il protagonista). Tutto questo invece non è accaduto con la parte di Yukiko, anzi! Vedere l'evoluzione della sua storia è stato potente e ben strutturato. Bellissima l'idea grafica alla base del romanzo.
Sono una lettrice boomer in cerca di libri (facili) per una prima superiore; inserirò la mia copia nella biblioteca di classe, ma non nella lista dei libri da leggere durante l’anno. L’oggetto è piacevole: mi è piaciuto l’equilibrio grafico della copertina, il taglio rosso delle pagine, l’inserimento tipo manga del diario della coprotagonista. Inoltre il tema di cui il protagonista (Luca) è portatore è davvero interessante e attuale: ritiro sociale. Ho terminato la lettura, e non mi capita spesso in questo periodo👍. Ma la caratterizzazione di Luca è a tratti incompleta e quella di Yukiko (e del Giappone) spesso stereotipata (i riferimenti mi sono sembrati destinati ai prof più che ai giovani lettori) _ il suo diario ha alcuni passaggi interessanti, ma non è molto convincente. Gli “aiutanti” adulti sono inseriti in modo poco credibile. Il tema “innamoramento”…. ci devo ancora pensare. Ad ogni modo, ho finito per solidarizzare con i genitori. La scrittura è disuguale, ma onesta. La prima parte mi sembra adatta a lettori molto giovani, la seconda (il diario di Yukiko) a lettori più maturi: è un effetto voluto?
Libro meraviglioso, per ragazzi, ma che ha tanto da insegnare anche ai lettori adulti. Il titolo può trarre in inganno, hikikomori, dal giapponese, è un termine che delinea i ragazzi che si chiudono in sé stessi, che si chiudono al mondo intero e vivono rifugiati nella propria stanza. In effetti il protagonista Luca è un hikikomori, nonostante una famiglia amorevole, che a causa di alcuni episodi avvenuti a scuola si richiude a riccio, nella sua stanza, e passa il tempo in rete. Ma il libro parla di molto altro, parla di amore, di culture diverse, di bullismo, di rinascita, di speranza, di onore, di famiglia. La prima parte riguarda Luca, la seconda parte, da leggere rigorosamente da destra a sinistra, narra la storia di Yukiko, ragazza giapponese che ha molto in comune con Luca. Scritto molto bene e arricchito da splendidi disegni nella parte "giapponese", e con un finale inaspettato. Consigliatissimo.
Avevo intenzione di leggere questo libro da molto, interessata al tema declinato in Italia, ma ne sono rimasta profondamente delusa. Il tema, paradossalmente, non è trattato se non in modo superficiale, giusto per lanciare la "storia d'amore" e il viaggio che segue, ma non si riflette mai davvero sulle motivazioni e del perché molti giovani si trovino in questa situazione di chiusura, che sia in Italia o in Giappone dove ha origine. Il protagonista maschile non mi ha mai parlato, troppo poco delineato, e in generale la prima parte del romanzo è parecchio lenta e monotona. La seconda parte, sotto la forma di diario, è già più interessante, anche se come escamotage l'ho trovata un po' pigra. Sicuramente il personaggio femminile è più sfaccettato e curioso da seguire, tanto da rimanerci male alla fine, ma gira e rigira è servito solo a far "svegliare" il protagonista.
Ho trovato poi il racconto del Giappone, sia del Paese che tutti i riferimenti alla cultura pop, triti e ritriti, pieno di stereotipi e forse un modo per far vedere di conoscere la cultura giapponese, come un vanto. Poi i riferimenti ad anime e manga sono palesemente quelli degli autori, di una generazione differente, e stona con l'età dei protagonisti. Per quanto ci sia l'influenza del fumettaro adulto, è comunque strano che si conosca così tanto Mazinga e co e mai un accenno a, che ne so, Demon Slayer, per nominarne uno che va tantissimo tra i ragazzini di oggi. E poi mille volte riferimenti allo Studio Ghibli, che dopo un po' stufano eccome.
L'ho terminato a forza perché ero curiosa di capire fin dove si spingesse con la storia dei genitori di lei, però purtroppo è stata una lettura sottotono.
"Hikikomori" A. Rizzi, F. Silei: 6 Il libro è diviso in due parti. Nella prima la narrazione è in terza persona e il protagonista è Luca. La seconda è il diario personale di Yukiko, è scritto in corsivo, in prima persona ed è corredato da disegni, correzioni e annotazioni personali e, in quanto giapponese, si legge da destra verso sinistra. Nella prima parte, dato che ormai sono dalla parte genitoriale della Forza, ho tremato per il senso di impotenza che pervade i genitori di Luca. Nei ricordi di lui non ci sono cose particolarmente sbagliate nel metodo educativo dei genitori e nessun evento particolarmente traumatico (sono un bel po' perfezionisti, ma senza arrivare al francamente patologico) eppure Luca, come ogni adolescemo prova risentimento e odio nei loro confronti e verso il loro comportamento. È un libro triste che tocca numerosi temi sensibili come il bullismo, l'isolamento sociale, il primo amore distrutto, il senso di inferiorità e vergogna, ma che riesce a tirarne fuori preziosi insegnamenti senza scadere mai nel melenso. Il protagonista soffre di iperosmia (esagerata sensibilità olfattiva) ed è interessante leggere come percepisce il mondo che lo circonda; è la prima volta che trovo descrizioni così accurate e realistiche da riuscire a comprendere cosa si possa provare!
--- SPOILER ALERT ---
Italia Giappone 2022 circa Luca ha 17 anni. Era un ragazzo come tanti, con una famiglia amorevole e supportiva (forse un cicciolo troppo), amici, hobbies, ecc ecc..., ma, dopo un burnout per i troppi impegni e per essersi imposto traguardi troppo ardui, decide di isolarsi dal mondo diventando un hikikomori. I suoi contatti con la famiglia diventano carichi di tensione e quelli con il mondo esterno si limitano a quelli virtuali. Fa amicizia online con una ragazza giapponese coetanea di nome Yukiko e, col passare dei mesi, i due si conoscono meglio e si innamorano. Luca, grazie alla spinta dell'amore, decide di partire per andarla a conoscere di persona a Tokyo. Arrivato lì però non la trova e non riesce a mettersi in contatto con lei. Yoshiko, la sorella di Yukiko, gli scrive un messaggio per poterlo incontrare. Luca viene a sapere che Yukiko è appena morta. Il padre di lei ha organizzato un simpatico suicidio di famiglia. Luca è sconvolto. Yoshiko gli regala il diario personale di Yukiko dal quale lui legge tutto ciò che lei non è mai riuscita a confessargli. Diario di Yukiko: Yukiko è lo stereotipo della ragazzina perfetta e perfezionista giapponese. È figlia di un ricco dirigente d'azienda e della discendente di una delle più antiche e rinomate famiglie giapponesi. Vive seguendo le antiche usanze nipponiche permeate di onore, sacrificio e impegno fino all'eccesso. Per esempio i genitori di Yukiko hanno ripudiato la loro primogenita, Yoshiko, perché ha sposato un becchino, mestiere impuro in quanto comporta il contatto con la morte e quindi disonorevole per l'intera famiglia. Nel diario Luca scopre che la famiglia di Yukiko sta attraversando un momento difficile perché il padre è stato costretto a contraffare dei risultati a lavoro ed è stato scoperto creando danni economici e di immagine all'azienda e un enorme disonore personale. La famiglia è costretta a trasferirsi fuori città per fuggire dalle umiliazioni e tornare nella modesta casa della famiglia paterna. Qui Yukiko riesce a essere felice e a riscoprire un po' di serenità e normalità, ma il padre, non vedendo altra via d'uscita al disonore, decide di salpare sul suo vecchio peschereccio con moglie e figlia, drogarle di sonnifero e uccidere tutti tramite avvelenamento da monossido di carbonio. Il diario termina ovviamente subito prima dell'imbarco con una Yukiko felice, innamorata e impaziente di conoscere cosa il futuro ha in serbo per lei. Luca torna a casa e, maturato grazie alla disgrazia appena vissuta, torna nel vortice di tutti i giorni con una nuovo approccio alla vita.
Luca ha quasi diciassette anni e da alcuni mesi non esce di casa, viene definito un “Hikikomori”. I suoi unici momenti felici sono quelli trascorsi in chat con Yukiko, una sua coetanea giapponese. La loro amicizia sembra gradualmente trasformarsi in altro... Ma in questo libro oltre la storia d'amore troverete molto di più!
Inizialmente, vediamo la storia dal punto di vista di Luca, ma poi il libro cambia e la narratrice diventa Yukiko. Non vi svelo altro, vi dico solo che questo non è solo un cambio di pov e mi è piaciuto molto anche il modo in cui è stato rappresentato graficamente.
Luca sembra avere tutto: non ha problemi a scuola e neanche nello sport, sembra essere il capitano che tutti invidiano... Eppure tutto può cambiare. Anche Yukiko sembra avere tutto, ma anche qui tutto può cambiare. Due vite divise dallo spazio, dal fuso orario, eppure unite da un filo che viaggia spesso tramite chat e videochiamate.
In queste pagine, conosciamo due ragazzi ben caratterizzati che affrontano le avversità in modi molto diversi. Mi è piaciuto molto come è stata messa in risalto la cultura giapponese, con riferimenti a tradizioni, rituali quotidiani e alla visione del mondo e della vita. Queste informazioni non sono inserite casualmente, ma contribuiscono notevolmente a comprendere le motivazioni dietro alcuni comportamenti di Yukiko.
Per quanto riguarda Luca, osserviamo il suo rapporto con i genitori; anche in questo caso ho trovato interessante l'approccio adottato per descrivere la loro relazione. Non ci vengono presentati solo i pensieri di Luca, ma anche le azioni dei suoi genitori, permettendoci di cogliere la verità della situazione. Luca soffre di iperosmia, cioè è una persona ipersensibile agli odori e, attraverso i suoi racconti sugli odori, comprendiamo megli alcuni suoi aspetti. È la prima volta che leggo in un libro questo disturbo.
È una storia che fa riflettere sulla ricerca di perfezione, quella che si vuole raggiungere per sentirsi meglio con sé stessi o per far felici gli altri, o ancora perché si sente la pressione della società. Affronta in modo sensibile anche il bullismo, esaminando tanto chi ne è vittima quanto chi lo utilizza come strumento per essere accettato. Inoltre, è una storia che trasmette la passione per anime e manga e per il maestro Hayao Miyazaki. Ho amato tutti i vari riferimenti. È un libro che mi ha emozionata tanto, al punto che mi sono anche commossa, ma riesce anche a lanciare un messaggio di speranza e coraggio.
Da leggere anche solo per la cura delle illustrazioni di Elisabetta Stoinich che sono piccoli capolavori.
La storia è delicata, semplice, ma concordo che il tema del’hikikomori è poco approfondito ed è più un pretesto per raccontare una storia di amore e di formazione. Anche i riferimenti ad anime e manga sono sicuramente vetusti, ma per un primo approccio alla cultura giapponese in senso lato lo trovo molto carino e delicato, appunto. Il personaggio di Yukiko è molto meglio riuscito di quello di Luca, anche se non ho apprezzato personalmente il principale colpo di scena, ma la narrazione scorre veloce e il punto di visto di Luca (che ha poco dei veri hikikomori) penso possa essere quello di molti giovani d’oggi. Lo consiglio, soprattutto a giovani adolescenti!
Un "young adult" che si fa decisamente leggere tutto d'un fiato anche dagli adulti. Utile per esplorare il fenomeno degli hikikomori e tutti i disagi adolescenziali di quest'epoca. Attraverso diverse culture e situazioni familiari, si riescono a cogliere varie sfaccettature dei sentimenti e delle emozioni dei ragazzi . Sul finale emerge anche un messaggio positivo: quando sembra che tutto stia cadendo a pezzi, è proprio lì che può avere inizio una svolta. Piaciuto.
questo libro è un capolavoro, amo la scelta di un innamoramento a distanza, e il fatto che lui faccia di tutto per incontrarla. il finale none lo aspettavo. è un libro veramente dolce
Per la verità alla fine della prima parte avrei voluto buttarlo via, mi aspettavo forse un discorso più approfondito sul disagio e sulla solitudine, anche se la scrittura è molto buona. La seconda parte, molto particolare, mi è piaciuta di più e i disegni sono molto belli. Però non condivido la scelta di spingere sul pedale del melodramma. Fa molto anime, ma probabilmente è così che deve essere. In ogni caso dopo l’ho letto praticamente tutto in un paio di giorni, segno che comunque è interessante.
Il protagonista del libro, Luca, ha diciassette anni, è figlio di due professionisti e conduce una vita agiata, è bravo a scuola ma ha qualche problema con il bullismo. L’atteggiamento aggressivo degli altri nei suoi confronti lo demoralizzano a tal punto che decide di ritirarsi nella sua camera, di chiudersi tra le quattro mura e di non uscire più, se non per ciò che è davvero necessario. Dorme di giorno e passa tutta la notte sveglio concentrando la sua realtà nel mondo virtuale. Così conosce Yukiko e i due stabiliscono una relazione di affetto e di fiducia. Quando lei scompare, lui decide di uscire dalla sua stanza e di affrontare finalmente il mondo. Una storia per tutti che è anche un campanello d’allarme. Un problema, quello della chiusura da parte dei giovani, che va riconosciuto e affrontato con intelligenza e con empatia. Molti pensano che salvaguardare la vita di un ragazzo, non esponendolo ai rischi e alla ferite della vita, sia un modo per garantirgli la felicità. E invece è l’esatto opposto. I giovani di oggi sono pieni di paure perché non sanno decifrare quello che sentono, e pensano e non sanno nemmeno comunicare con il mondo degli adulti. Avere paura del dolore, della ferita, significa sentirsi deboli, incapaci di sopportare, e tutto ciò può portare all’isolamento. Invece di alimentare queste paure, proteggendo i giovani fino al soffocamento, diamogli gli strumenti per possedere il mondo, attraverso la conoscenza, e l’incontro faccia a faccia con qualsiasi tipo di paura o dolore. Soltanto così gli dimostreremo che sono forti. Forti abbastanza da possedere la chiave del loro destino. O almeno, provarci.
Ero convinta che non mi sarebbe piaciuto, man mano che leggevo la prima parte. Luca, il protagonista, è egocentrico ed egoista. Mi ha fatto pensare molto al protagonista di Mushoku Tensei.... Ma in realtà è anche molto realistico. Forse le uniche cose che mi hanno davvero infastidito son tutti i riferimenti agli elementi giapponesi e anime, che vengono spiegati come se noi lettori fossimo completamente ignoranti. Mi ha davvero infastidita.
E' sicuramente il colpo di scena della parte centrale che mi ha fatto cambiare idea e mi ha sconvolta. Non me lo aspettavo. Mi aspettavo ormai tutt'altro da questa storia, ma sicuramente non un finale alla "Voglio mangiare il tuo pancreas". Il diario di Yukiko è davvero molto bello sia da leggere che da guardare, con tutti i piccoli disegni e commenti sui margini. E' commovente e tremendamente triste.
Son contenta che Luca alla fine si sia ripreso, ma avrebbe dovuto avere un'evoluzione diversa la sua ripresa. Non è realistica nemmeno la scena di scuse della sua classe. Nella realtà non succederebbe mai, e non sarebbe sicuramente sincera.
E' stata una bella lettura nel complesso, e in effetti andrebbe fatta leggere ai ragazzi di medie e superiori. Ci vorrebbe giusto qualche aggiustatina qui e la.
La consapevolezza della bellezza del mondo naturale, della vita stessa. E al contempo della sua caducità.
Libro bellissimo e delicato, come i fiori di ciliegio. Mi ha regalato moltissime emozioni, mi sono commossa moltissimo, è piaciuto moltissimo che fosse diviso in due parti e nella parte di Yukiko (il suo diario) ho amato i disegni insieme agli aneddoti sulla cultura giapponese come kintsugi e mono no aware. Mi sono piaciuti molto i riferimenti ai film dello studio ghibli, in particolare Totoro, il mio preferito😊
Questo libro è stupendo!!! Non ho mai sentito qualcuno parlarne ma è talmente bello che dovrebbe essere decisamente più conosciuto. È dolce, triste, romantico, coming of age. È particolare, ti scalda il cuore, ti fa riflettere, ti fa emozionare.
Mi sono affezionata a Luca, ma il cuore l'ho lasciato sul diario di Yukiko. Stile meraviglioso, scrittura magistrale. L'autrice ha un modo così delicato di manipolare le parole che ne ho sentito la carezza anche quando faceva male.
Ни на что не надеялась, ничего не ожидала, а по итогу очнулась ближе к финалу и только для того, чтобы отыскать успокоительное и бумажные салфетки. Нет, я, конечно, готовилась к драме — аннотация всё-таки намекала, но слезливые сюжеты про подростков продолжают морально меня ломать.
Лука больше не собирается выходить из дома. Он не видит смысла в школе, в общении с родителями и в целом в жизни. Каждую ночь герой проводит за компьютером, чтобы поговорить со своей интернет-подругой, живущей на другом конце мира. Они совершенно разные. Лука: замкнутый и проводящий всё время в одиночестве, Юкико: дружелюбная и пользующаяся популярностью. Казалось бы, они из разных миров, но это никак не мешает общению, а ещё тому, что герой понемногу влюбляется в свою подругу. Сможет ли Лука признаться ей и действительно ли Юкико настолько отличается от него?
Не думаю, что нужно это пояснять, но всё же упомяну. Да, история мне запала в сердце. Да, я рыдала, как ненормальная, на последней части. На все вопросы ответ будет «да», но при этом роман на звание шедевра литературы не претендует и вообще он весьма предсказуемый. Даже в подростковом сегменте он не лучший вариант из возможных, но история попалась мне в нужное время и я успела в неё влюбиться. За то, как трогательно была написана последняя часть и немного за характер Луки. Ну, и своё дело сыграло само оформление книги — если одним словом, то это невероятно восхитительно.
Ладно, о чём же всё-таки книга? Хотелось бы сказать, что о любви, но это будет неправдой. Скорее, история о том, как быстро может поменяться жизнь и о том, как легко поверить, что человек, с которым ты общаешься, действительно счастлив. Только прочитав аннотацию, я представляла, что герою всегда не везло и именно это сподвигло его запереться в доме, но Лука начинал не так. Он был умным, способным, во всём преуспевал и, конечно, популярность тоже мимо него не прошла. Но в один момент всё поменялось. Мне понравилось то, как авторы описали его характер. Он был часто невыносим, особенно по отношению к родителям, но при этом герой совершенно не раздражал.
Но пять здесь не из-за него, хотя большая часть книги и посвящена именно ему. Я попросту влюбилась в последнюю часть, а именно в историю Юкико. Хорошая девочка и идеальная дочь. Девушка, которая некоторое время поддерживала героя и пыталась объяснить ему, что запираться в своей комнате далеко не лучшая идея. Та самая третья часть, которую я постоянно упоминаю — её дневник. Во-первых, он прекрасно оформлен за счёт рисунков, которые она оставляла на нём, так как это было хобби героини. Во-вторых, из-за его содержания. Яркая жизнь, за которой наблюдал Лука (или думал, что наблюдал), оказалась красивой картинкой.
Казалось бы, двадцать первый век на дворе, но до Японии он добирается настолько маленькими шагами, что сложившиеся убеждения у некоторых людей остаются прежними. Я не хочу спойлерить, поэтому просто скажу, что история Юкико одновременно наполнена надеждой и надвигающимся ужасом. Надежда складывается из взгляда героини на все те трудности, свалившиеся на её семью, а ужас исходит от читателей, ведь в отличие от девушки, они уже знают, чем закончится эта история. Мне до последнего хотелось верить в лучшее, но всё первоначально было предрешено.
Mi sono iscritta a Goodreads per recensire questo libro. Ho conosciuto l'autrice a un firmacopie in libreria e già mi aveva colpito il modo in cui lei ne parlava, gli accenni alla trama e ai temi trattati nel libro: l'isolamento sociale, la complessità dell'adolescenza, il Giappone, il desiderio di vivere la vita nella sua piebezza e al contempo la paura di essere feriti. Da grande appassionata di manga poi, mi aveva colpita il fatto che la seconda metà del libro si legga come un vero e proprio manga: si deve letteralmente capovolgere il libro e voltare le pagine da destra a sinistra, in quanto il libro diventa un vero e proprio diario scritto in prima persona da una adilescente giapponese (e, in quanto diario, è annotato, sottolineato, contiene disegni e appunti proprio come un diario reale!). Il libro mantiene tutte le promesse che avevo già intuito dall'incontro con l'autrice: mi ha coinvolta, rapita, fatta soffrire e gioire come di rado mi è capitato. Questa la storia: Luca, il protagonista, è un ragazzo che, per varie ragioni, decide di diventare un hikikomori. Per la disperazione di genitori, insegnanti, amici e conoscenti, si rifugia in camera sua, vivendo una vita di isolamento e accettando di avere rapporti solo virtuali tramite le chat e i social network. Grazie alla sua passione per i manga e i cartoni animati conosce in chat Yukiko, una ragazza giapponese che sembra essere l'unica a capirlo davvero, a vederlo per ciò che è e non per ciò che gli altri vorrebbero che fosse. Ne nasce una amicizia profonda e intensa, che presto si trasforma in amore. Solo questo sentimento è in grado di far uscire Luca dal proprio isolamento e addirittura farlo partire per il Giappone (un viaggio dalla sua camera all'altro capo del mondo!) in cerca della sua Yukiko. Lì, troverà ad attenderlo una verità che non si sarebbe mai aspettato e un dolore immenso, profondo, che tuttavia gli darà la forza di rimettersi in pista. Perché, come scrivono gli autori, non esiste gioia senza dolore, non c'è 'benedizione senza ferita' (quanto ho amato questa frase...) Il diario di Yukiko (la parte del libro che si legge 'al contrario') e in cui lei racconta la sua verità, è di una bellezza struggente e indimenticabile, dopo averlo letto mi pareva di conoscerla, di avere toccato, anche se solo per poco, la sua vita e la sua anima delicata come i petali del fiore di ciliegio. Un libro che dovrebbero leggere tutti gli adolescenti, ma anche gli adulti, per ritrovare chi siamo stati e chi vorremmo ancora essere.