Appena dopo il Bing Bang, Primo il protone si ritrova accanto a Priscilla ed è amore a prima vista. «Non potrei usare il solito cliché del "lei era diversa delle altre", difficile che una particella subatomica si distingua così tanto dalle sue simili» ci racconta lui stesso nelle pagine di questo libro, «però capii subito che era quella giusta. Che non aveva senso cercare altro». Ma l'universo si espande in fretta e i due molto presto si perdono. Inizia così per Primo un lungo viaggio attraverso gli eventi chiave della storia diventerà parte di un atomo, quindi di una stella che esplode come supernova, per arrivare infine su un pianeta abitato dove sarà parte di un oceano, poi di piante carnivore, anellidi, narvali, cactus, salamandre, zanzare, fino all'essere umano. Ma anche attraverso i millenni e le distanze siderali, Primo non dimenticherà mai la cercherà ovunque, le scriverà appassionate lettere d'amore coltivando sempre la speranza di ritrovarla e le racconterà con stupore, meraviglia e a volte timore ciò a cui assiste. Riuscirà alla fine a ricongiungersi a lei? Con il taglio ironico che è proprio di "Chi ha paura del buio?", progetto di divulgazione seguito da centinaia di migliaia di appassionati di astrofisica, Filippo Bonaventura racconta i momenti salienti della storia dell'universo, dal Big Bang a Homo Sapiens (quattordici miliardi di anni distillati in sole 272 pagine!), in un libro tanto divertente quanto impeccabile nei riferimenti scientifici.
"Sono contento di essere nato. Poteva tranquillamente non succedere, ma è accaduto, e io sarà sempre grato all'universo per questo." Secondo me basta questa frase a far capire la profondità del messaggio di questo libro: non è solo un trattato scientifico sulle origini e lo sviluppo dell'universo (comunque, capiamoci, anche solo da questo punto di vista, è un ottimo libro: la semplicità con cui vengono spiegati fenomeni ed eventi che, per una profana come me si avvicinano più alla magia che alla scienza, è disarmante, capisci tutto quello che viene spiegato con chiarezza e facilità) ma è soprattutto un inno alla vita, alla sua bellezza misteriosa e all'amore che lega da sempre tutti noi. *** "I'm glad I was born. It could easily not have happened, but it happened, and I will always be grateful to the universe for that." In my opinion, this sentence is enough to make us understand the depth of the message of this book: it is not just a scientific treatise on the origins and development of the universe (however, let's understand each other, even just from this point of view, it is an excellent book: the simplicity with which phenomena and events are explained which, for a layman like me are closer to magic than to science, it is disarming, you understand everything that is explained with clarity and ease) but it is above all a hymn to life, to its mysterious and to the love that has always bound us all.
Il libro risulta affascinante e si legge velocemente. Essendo amante della teoria atomica in tutte le sue forme, ho apprezzato lo stile descrittivo/narrativo impostato per descrivere il big-bang, il quale non è un tema facile da trattare nel momento in cui si decide di escludere eccessivi tecnicismi. La narrazione scorre fluida e sarebbe un'ottima lettura per chi vuole introdursi alla storia dell'universo. Come unica nota dolente ho trovato forzati gli intermezzi /storie d'amore a fine capitolo, in quanto li ho visti come completamente slegati dalla libro stesso. L'epilogo ha data un senso a questa scelta stilistica dell'autore che comprendo.
Seguo "Chi ha paura del buio?" da anni e lo stile creativo dei post di Filippo si riconoscevano immediatamente. Lo stesso stile e lo stesso gusto per la narrativa si trovano in questo libro che consiglio vivamente di leggere. Avviso: nonostante l'impegno dell'autore per semplificare complessi concetti di fisica, astronomia, chimica e biologia è necessaria una certa predisposizione all'apprendimento, rispetto a "Le cosmicomiche" di Italo Calvino al quale si ispira il libro ha un tasso di scientificità più elevato e ha quindi bisogno di una maggiore dedizione. Chi pensa di leggerlo solo come un racconto si sbaglia tanto quanto chi pensa di leggerlo solo come un saggio di astrofisica.
Divertente, e incredibilmente interessante, ma del resto l'argomento è praticamente TUTTO QUELLO CHE ESISTE, come potrebbe non esserlo? 4 stelle invece di 5 perché l'ho trovato solo leggermente più difficile, nelle parti dedicate alle reazioni chimiche, di quelli precedenti, ma è un limite personale.