Le Coordinate Della felicità. Di sogni, viaggi e pura vita

by Gianluca Gotto

Se ogni tanto desideri mollare tutto e partire. Se ti senti "fuori posto" in una vita normale. Se sogni di essere libero di vivere come preferisci. Se ami viaggiare e ti piacerebbe lavorare viaggiando. Se sei stufo di inseguire un'idea di felicità decisa da altri... questo libro potrebbe aiutarti a cambiare vita e a trovare la forza di seguire i tuoi sogni. È la storia di un ragazzo che si ribella a una vita "giusta" ma infelice e si mette a cercare la sua strada, fino a diventare, dopo mille avventure in giro per il mondo, un nomade digitale. È la mia storia, ma sono sicuro che leggendola sentirai qualcosa muoversi dentro di te... non ti preoccupare, è "solo" il tuo desiderio di essere felice. Questo libro ti spingerà a mettere in discussione tutto ciò che è considerato "normale", ti farà sognare una vita diversa e ti mostrerà quante alternative ci sono quando trovi il coraggio di abbandonare la tua comfort zone. Ma soprattutto ti farà venire una voglia matta di fare ciò che ho fatto io in una grigia mattina di 8 anni fa: ribellarti e partire per seguire le coordinate della tua felicità. Io le ho trovate, e spero che la mia storia possa aiutarti a trovare le tue.

Genres: Travel, Novels, Fiction, Philosophy, Italian Literature, Psychology, Adventure

Paperback

First published October 22, 2018

About the author

Gianluca Gotto nasce a Torino nel 1990. A vent’anni si trasferisce in Australia e poi in Canada. Oggi è un nomade digitale: scrive articoli e libri mentre gira per il mondo. Sul suo blog “Mangia Vivi Viaggia” condivide esperienze di vita e di viaggio. Nel 2018 ha raccontato la sua storia nel libro Le coordinate della felicità.

Reviews

[Giulia · Rating 3 out of 5]

Decidere di leggere questo libro significa decidere di voler capire da vicino un'esperienza di vita.
La scrittura di Gianluca Gotto è molto semplicistica, viene da chiedersi se volutamente insistente su determinati concetti. Una scrittura che in fondo può risultare consona per una biografia che racconta un percorso di vita personale, quasi come se fosse riportata su un diario con frasi di impatto o raccontata durante una birra ad un amico.
Troppo spesso viene svilita la vita di "tutti", una banale generalizzazione delle scelte "degli altri" estremizzata e noncurante delle milioni di sfaccettature e consapevolezze che ci sono in questo mondo.
La parte bella sono i viaggi e alcune perle di saggezza che però risultano spesso non assemblate nel testo in modo naturale, con un risultato poco contestualizzato.
Voto 2,5.

[Ambra Giunti · Rating 2 out of 5]

La lettura scorrerebbe anche veloce se non venissero ripetuti gli stessi concetti in ogni paragrafo. Il messaggio che vuole mandare è profondo e qualcosa su cui decisamente bisogna riflettere. Tuttavia non mi piace il modo in cui lo manda, come se chi decidesse di non abbracciare quella stessa filosofia fosse un cretino. Si chiede come mai non può essere come i suoi coetanei che invece di andare alla scoperta del mondo e di se stessi, restano ingabbiati in una città grigia a tifare una squadra di calcio, a bere il sabato sera e a fare lavori ordinari da ufficio che li rende tristi. Trovo tutto questo molto riduttivo, non so se l’autore voleva fare di tutta l’erba un fascio per mandare il suo messaggio. Si può scoprire se stessi anche restando nella propria città, ognuno ha le sue strade da percorrere e le sue consapevolezze da raggiungere. Si può trovare consapevolezza di se stessi e del mondo anche facendo l’impiegato in banca a Torino.
Si considera diverso e una persona controcorrente per questo (non speciale, sottolinea, ma poi trova banali e infelici suoi coetanei che sono rimasti “Ingabbiati” nella realtà torinese). Personalmente, un messaggio così bello mandato con questa velatura di arroganza lo rovina. Non sopporta chi lo giudica per le sue scelte e poi fa altrettanto. Mi ha fatto sorridere il pezzo in cui parla di una signora vietnamita il cui banchetto di ortofrutta si rompe e la frutta cade per terra e i negozianti vicini l’aiutano a raccogliere la frutta, mentre lui, che avrebbe voluto aiutarla, ma non poteva lasciare la postazione con il computer (strumento col quale si mantiene dal momento che è un nomade digitale), riflette sul fatto che se una cosa del genere fosse successa a Torino chissà in quanti avrebbero lasciato il negozio per aiutare quella signora che magari li faceva anche concorrenza. Mi è sembrato ridicolmente riduttivo senza considerare che se la canta e se la suona da solo, dal momento che poteva anche spegnere il computer e andare ad aiutare la signora, invece ha preferito sparare un giudizio su come si sarebbero potuti comportare a Torino senza riflettere però su come si è comportato lui (che alla fine ha agito esattamente nello stesso modo - ovvero NON ha agito - , sebbene non darei per scontato che a Torino si sarebbero comportati così). In sintesi: non ho amato l’atteggiamento con cui è stato scritto il libro, ma sicuramente il messaggio che manda è un ottimo spunto di riflessione ed è qualcosa sul quale noi tutti dovremmo riflettere.

[Gaia · Rating 2 out of 5]

Come hanno detto in tanti il libro scorre, è questo è un dato di fatto. Ha uno stile però veramente semplicistico, banale, ripetitivo. Ho dovuto saltare delle parti a pié pari perché ripetevano per l'ennesima volta cose già dette. Sicuramente il concetto alla base del libro, motivo di 2 stelle e non 1,é profondo. Una lettura decente ma non indispensabile.

[Eva Lorenzoni · Rating 3 out of 5]

Libro piacevole e scorrevole. Non ho amato molto lo stile, ma anche nei tratti che ho trovato un po' banali ho comunque apprezzato il messaggio di fondo: "A volte devi semplicemente ribellarti e credere in te stesso. Lasciare la confortevole cabina dell'aereo, buttarti nel vuoto e sperare che il tuo paracadute funzioni. Tutti ne abbiamo uno. [...] Perché le nostre rivoluzioni personali, grandi o piccole che siano, iniziano sempre in un posto che abbiamo dentro. Da qualche parte tra la testa e il cuore".

[lala ♡ · Rating 1 out of 5]

vorrei potergli dare meno stelle porca troia odio un sacco gianluca troppo troppo troppo. ripete sempre gli stessi concetti, è saccente, si crede superiore a chi non sta seguendo un percorso simile al suo. mi innervosisce il modo in cui scrive appunto perché percepisco il piedistallo su cui si è messo per scrivere il suo libro che tra l’altro avrà scritto abbattendo tutta la vegetazione di ubud.
inoltre secondo me puzza e non poco, non ho mai avuto la sensazione che si fosse fatto una doccia e secondo me usa come bagno l’acqua marina

[Chocolatecookie · Rating 1 out of 5]

Davvero davvero pesante, Gianluca in ogni capitolo ribadisce continuamente il suo concetto di felicità e si lamenta SEMPRE lasciando poco spazio al racconto del suo viaggio intorno al mondo

[Giu · Rating 1 out of 5]

Boh, io certi “successi” editoriali non lì comprendo, o forse sì.
Ogni due pagine ripetevo “eh, graziealca…”.
Ma la cosa che proprio non ho digerito è questo modo semplicistico di classificare la vita in un modo o nell’altro, di cui uno “errato” (quello occidentale in sintesi) per giustificare quasi la propria scelta nel come viverla. Cioè ma anche meno maestri di vita, grazie.

[Beatrice Tibaldini · Rating 3 out of 5]

Mi aspettavo qualcosa di più, o qualcosa di diverso...
Il libro di per sé ha un messaggio di fondo interessante, profondo.
Purtroppo però lo stile penalizza molto alcune parti: ci sono punti in cui la lettura è molto rallentata, il racconto diventa noioso. La cosa più fastidiosa che ho trovato tuttavia è la decisione di lanciare qua e là alcune affermazioni troppo semplicistiche, con lo scopo di trasmettere un ideale banale.
C'era davvero bisogno in alcuni di questi punti, piuttosto numerosi per la verità, di inserire una visione così banalizzata delle cose? Forse no... anche perché facilmente intuibile dal contesto del discorso.
Una nota invece positiva è il racconto del viaggio, quello è stato piuttosto interessante e si è lasciato seguire piuttosto facilmente; certo non è esente da momenti di calo nella narrazione ma non li ho trovati eccessivamente impegnativi da superare.

[Claudia · Rating 1 out of 5]

Troppo ripetitivo. Concetti e riflessioni ripetute più e più volte anche nello stesso capitolo.
Un libro per raccontare una storia che poteva occupare meno della metà del libro.

[Rutger · Rating 1 out of 5]

The big question is: for who did Gianluca write this book. Not for people in search of happiness. It’s too personal to be able to applied to other people. It’s probably for himself. Or as an ode to Claudia. Which is romantic.

The title would have been better: how I found MY happiness (or ode to Claudia).

Well I tell you what he did: quit studying, did a working holiday in Australia and Canada. Then met a digital nomad, and became one. In Thailand. How stereotypical. Plus: spoiler: I will write about many useless things during my journey (sex in a dorm- which was not sex, Claudia can eat the spiciest food in Bangkok, and more places whitout significance).

Even when the book is 5 years old.. It was probably outdated from the start in 2018. For example: I already worked (partly) remote in early 2016 and I was not a special case. Maybe in Italy?

To be fair: the question raised is valid. Yes there are many people in their 9-5 jobs unhappy and steadily going until retirement without ever questioning anything. However, there are many happy as well.

Moreover, if you want to change your live, living in Thailand with your loved one is different than doing everything alone. To some extent you need friends and social experiences. These are hardly mentioned in this book.

How to deal with family? With friends? To abandon some of them is fine (I experienced it moving partly abroad). But to leave all of them seems to me like a frustrated person by society trying to leave it all behind.

There certainly is a middle way: stopping the 9-5 (and go to 9-12 or something) and start doing what you love and stay in the same city or move to another city in Italy. (There are many cities without the same attitude/ambience As Turin).

I can safely say this, because I’m one of them (people looking for happiness and quitting jobs) and I meet in my life many people who do the same. But in a more modest way, which makes the search for happiness less radical. That’s how I feel how it is.

If you want inspiration: this book does probably not meet your needs. If you want structured advice there are better books to structure your life differently and go after what you love. If you want to read a love story of a tortured man or want to improve your Italian. Go ahead :)

[Palma Misuriello · Rating 5 out of 5]

Bellissimo, un sogno raccontato attraverso gli occhi di un grande uomo, viaggiatore e sognatore.
Continuerò a chiedermi, ma se non ci fosse stata Claudia, sarebbe lo stesso partito per inseguire i sogni?

[Z. D'Aleo · Rating 4 out of 5]

!!! Questo è il primo libro dell’autore in ordine di pubblicazione. Tutti i libri di Gianluca Gotto sono autoconclusivi, tuttavia, dato che sono tutti molto profondi e seguono quella che è la sua personale filosofia di vita ti consiglio di partire da qui e seguire l’ordine di pubblicazione dei suoi romanzi per notare il percorso di crescita.!!!

Ordine di pubblicazione:
- Le coordinate della felicità (già pubblicato nel 2018 in self, ora edito mondadori) (autobiografico)
- Come una notte a Bali (Romanzo, 2020, Mondadori)
- Succede sempre qualcosa di meraviglioso (Romanzo, 2021, Mondadori)
- La pura Vida (Romanzo, 2022, Mondadori)
- Profondo come il mare, leggero come il cielo (Autobiografico/Spirituale, 2023, Mondadori)

Se te lo stai chiedendo, sì, prima di parlartene li ho letti tutti u.u

“Le coordinate della felicità” è libro d’esordio di Gianluca Gotto. Si tratta di un racconto autobiografico in cui l’autore condivide il proprio percorso di vita.

É un libro fortemente autobiografico e per alcuni versi motivazionale.

Ma di che parla?
Come già detto, del percorso di vita dell’autore. Dalla fuga da Torino verso l’Australia, le prime difficoltà lontano da casa, ma anche delle prime soddisfazioni. La voglia di continuare il viaggio, le problematiche che hanno costretto sia lui che la sua compagna a tornare in Italia. E il nuovo viaggio, questa volta verso il Canada, per poi nuovamente ritornare. E tutti i dubbi e le incertezze che hanno portato l’autore a interrogarsi per certi versi sul senso stesso della vita e che lo hanno portato nel bene e nel male a realizzarsi professionalmente e umanamente. Perché il senso di tutto è seguire il proprio cuore e le proprie inclinazioni. Gianluca e la sua compagna Claudia hanno trovato il loro vero io nei viaggi, questo libro ti da un’idea del loro percorso dal lontano 2008 al 2018. Dieci anni di vita, dieci anni di viaggi e scelte all’insegna della vera felicità.

Una lettura molto piacevole, in grado di caricarti e motivarti. Forse un po’ troppo ottimista per alcuni versi, ma è solo il primo libro di Gotto, come ti dicevo all’inizio ti consiglio di leggere tutti i libri per poter farti davvero un’idea della filosofia di vita dell’autore.

Una piacevole scoperta…

Unica nota negativa?
Tutti i suoi libri sono un po’ troppo eteronormativi per i miei gusti.

[Davide · Rating 2 out of 5]

Finalmente ho finito questo libro. È stata una sofferenza, ma non mi piace lasciare le cose a metà.
Armato di pazienza e di buona volontà ho portato a termine il libro che si è rivelato prima e confermato poi di una banalità incredibile. Un mix di frasi fatte, molto ricorrenti tra coloro che vogliono insegnarti a vivere, proposte in tutte le salse possibili.
Banalità ripetute all’infinito intervallate da qualche racconto interessante sulla vita all’estero. Caldamente sconsigliato.

Metto due stelle perché sono convinto di trovare qualcosa da una stella nel corso della mia vita.

[Luna Agostini · Rating 2 out of 5]

Purtroppo devo dire che non sono riuscita ad amare questo libro. Al di là della scrittura che ho trovato un tantino banale e parecchio ridondante e che assolutamente non mi ha aiutata, il problema principale per me è stato il modo di porsi dell'autore, che ribadisce di non giudicare le scelte altrui ma che pare (secondo me) non fare altro per tutto il libro. La linea di base non è neanche male, per me il problema è stato tutto nel come tale linea è stata sviluppata.

[Chiara · Rating 3 out of 5]

L'ho letto dopo "Succede sempre qualcosa di meraviglioso", che mi era piaciuto molto spingendomi a voler leggere altro dell'autore e li ho trovati molto simili, ripetitivi.

Ma parliamo di questo: scrittura scorrevole, piacevole da leggere ma l'ho trovato ripetitivo. Bella la sua esperienza e complimenti a lui per essersi realizzato e voler invogliare anche altri ragazzi condividendo la sua esperienza. MA quello che ho percepito io é che é come se sminuisse "tutti gli altri". Mi ha un pó infastidita questo aspetto e l'ho trovato piuttosto contraddittorio rispetto a quello che voleva trasmettere e molto semplicistico: ok, é riuscito a realizzare il suo sogno e vuole essere incoraggiante, ma precisiamo anche che non tutti quelli che seguono uno stile di vita "tradizionale", da lui tanto criticato, non sono tutti dei frustrati che non hanno il coraggio di cambiare. C'é chi é soddisfatto nonostante lavori 8 ore al giorno, studi etc.. e ricordiamo anche che non per tutti é cosí semplice come vuol far trasparire. Ognuno ha vissuti e percorsi diversi, non tutti desideriamo le stesse cose, e, anche se non é bello ammetterlo, non tutti abbiamo le stesse opportunitá. Lui ha anche accennato questo discorso in una parte, ma comunque si é trattato di due parole buttate lí cosí come per giustificarsi, come "per obbligo" verso chi avrebbe percepito il messaggio che é arrivato a me (e leggendo le recensioni siamo in tanti).
Per il resto un buon libro, anche se "Succede sempre qualcosa di meraviglioso" aveva alzato tantissimo le mie aspettative. Questo mi ha un pó delusa. Avrei dato 4 (o anche 5) stelle se non fosse stato per questo atteggiamento quasi di "superioritá" che mi ha infastidita.

[Roberta Isceri · Rating 3 out of 5]

Partiamo dagli aspetti positivi: il racconto di Gianluca Gotto dovrebbe essere letto dai giovanissimi, anche se di certo non manca la letteratura sul tema. È giusto però che i ragazzi sappiano che non devono necessariamente scegliere la cosiddetta strada giusta: esistono tante vite quante sono le persone, ma la società nella quale viviamo non ci aiuta a capire cosa vogliamo fare da grandi. Dopo aver studiato, veniamo lanciati nel mondo, più o meno tutti nella stessa direzione. Pare che le differenze possano consistere solo nei diversi percorsi universitari e lavorativi, ma è come se mancasse un vero e proprio scopo. Soprattutto, la felicità non è contemplata come obiettivo.

E ora i lati negativi: percepisco una sorta di auto esaltazione da parte dell’autore, che dice a più riprese: non sono speciale, solo diverso (…). Diverso da chi? Dal resto degli esseri umani? E chi lo dice? Lui. È il suo punto di vista, che non prende in considerazione il fatto che quasi tutti ci sentiamo diversi.

La felicità di cui parla, per quanto condivisibile, è mescolata a considerazioni banali e anche un po’ immature. Non c’è la caratura di un Terzani, che a differenza sua non era preso esclusivamente da se stesso. Semmai di un Fabio Volo. Per essere felice devo essere libero e quindi, necessariamente, fare quello che voglio, non lavorare in ufficio, avere i capelli lunghi ché sennò sono un borghese inquadrato e rincorrere il sole tutto l’anno.

Tre stelle perché ci sono molti aspetti buoni. Altri sono una scopiazzatura di tanti predecessori resi, con la sua scrittura semplice, appetibili ai più.

[TheMangosteenGirl · Rating 1 out of 5]

L'autore racconta con apprezzabile onestá ma incompletezza uno spaccato della sua esperienza di vita. Sicuramente un bravo influencer e probabilmente una bella persona, ma la qualità della sua scrittura (di questo come di qualunque altro suo libro) è davvero scarsa.
Nonostante la bellezza dei luoghi in cui sono ambientate le vicende, ho fatto fatica ad arrivare alla fine.
Qualcuno ha fatto editing???

[Lorenzo Marsicano · Rating 3 out of 5]

Ripeto quello che ho detto ai miei amici quando consigliavo loro il libro o mi chiedevano cosa stessi leggendo.

Gianluca Gotto ha una bellissima storia da raccontare, ha vissuto mille avventure e ne vivrà altrettante se non di più nei prossimi anni. Ha trovato la sua felicità, lavorando duramente per ottenerla e si merita ogni piccola vittoria che ha conquistato.

Mi siederei a sentirlo parlare di persone e luoghi per ore molto probabilmente, lo vorrei abbracciare (mi piace abbracciare le persone che stimo) e fargli i miei più sentiti auguri per il futuro.

Questo libro da tantissimi spunti di riflessione e conosco almeno un paio di persone che ne trarrebbero beneficio da una lettura. Persone che sentono di doversi laureare a tutti i costi per avere un futuro.

Purtroppo non mi è piaciuto più di tanto il modo in cui Gianluca decide di inviare il messaggio "io sono felice, voi no, siete tutti cretini" in maniera così esplicita e diretta da risultare fastidiosa. Penso che la sua bellissima storia sarebbe più che bastata a sollevare le riflessioni che ha provato a smuovere nel lettore.

Nonostante questo ne consiglio la lettura e consiglio di seguire Gianluca sui social network. È una persona che ti scalda il cuore e che può mostrarti che non esiste un solo modo di vivere la vita

[Laura · Rating 2 out of 5]

Due stelle solo perché la prima parte (20 pag) sembra anche interessante. Dopodiché si continua per luoghi comuni e stereotipi, nonché frasette scopiazzate qua e là da scrittori che trattano tematiche simili.
P. S. Se l occidente è così frenetico e votato al consumismo e capitalismo, si consiglia all autore di rimuovere i suoi libri da rivenditori come AMAZON - rappresentazione di quello che tanto disprezza nel suo libro. I soldi dell occidente sempre comodi.

[Fabio · Rating 5 out of 5]

Uno dei migliori libri che io abbia mai letto, ti sa riempire gli occhi di meraviglie, il cuore con l'amore, lo spirito con la pace e la mente con profonde riflessioni!
Consiglio assolutamente

[Mary Raccoon · Rating 4 out of 5]

Prima di scrivere la recensione, ne ho lette altre, alcune molto negative.
Gianluca tocca delle corde molto sottili è come l’etichetta di un abito che ti pizzica sul collo e ti dà fastidio.
Lui descrive il suo modo di aver inseguito i SUOI sogni, non ci dice di fare come lui, o essere come lui.
Condanna la società occidentale, reputa magari quello uno stile di vita sbagliato ma quella è la sua visione.
Ogni persona ha un sogno dentro di sé e se superiamo quel primo impatto errato che potrebbe trasmettere il libro, ci accorgiamo che siamo tutti un po’ Gianluca.
Lui ha avuto la fortuna di avere Claudia, un altro può avere la fortuna di avere un gatto chiamato Giacomo, o essere completamente solo. Il punto è farcela.
Gianluca cerca di spingere sugli aspetti positivi del suo percorso ma ne ha presi di muri in faccia prima di raggiungere quello che era il suo obiettivo.
Prendiamo anche la famiglia, chiaramente non lo appoggiavano.
Lui però è andato avanti, anche nei momenti dove tutto gli diceva di arrendersi e io questa l’ho trovata una grande forza e determinazione.
Sarà che mi trovo nella stessa situazione di Gianluca, nella lotta contro il mondo per realizzare i miei sogni ma leggendo il suo libro per la prima volta ho sentito di non essere sola. I disagi di questo ragazzo, espressi tra le righe, sono gli stessi disagi che sento io. Ciò non vuol dire che tutti dobbiamo partire e viaggiare per il mondo seguendo il suo stile di vita, significa capire qual è il nostro sogno e lottare per ottenerlo, anche se la società, le persone, tutto, sembrano remarci contro.
Tutti dovremmo prendere le redini in mano della nostra vita e seguire la nostra voce interiore.

[Jessica Strano · Rating 1 out of 5]

Per me è un grande NO!
Generalizzata la vita di quelli che lui definisce annoiati e passeggeri, mentre solo le scelte di vita che ha fatto lui sono da persona che si è messa alla guida 😑
Assolutamente no, non mi è piaciuto. L'ho trovato un libro sicuramente con una scrittura semplice e comprensibile, ma a tratti noioso, e soprattutto ARROGANTE nel descrivere le scelte di vita.

Non mi è piaciuto per niente, non capisco come qualcuno possa definirlo in libro della vita. Avevo aspettative alte e sono totalmente rimasta delusa

[Vanessa Bracali · Rating 1 out of 5]

Ho abbandonato la lettura perché lo trovo profondamente irritante

[Eleonora Ansano · Rating 1 out of 5]

Banale, ridondante e scrittura elementare

[Diana · Rating 1 out of 5]

I came to this book hoping for inspiration, maybe even a deeper reflection on life choices (though I’m a digital nomad too). What I found instead was a frustrating, repetitive monologue filled with oversimplified ideas and shallow philosophy.

Gianluca Gotto speaks with absolute certainty about things he’s barely experienced: burnout, corporate routine, financial pressure, long-term work. He offers life advice on topics like career, ambition, and sacrifice — despite admitting he’s never held a job for more than a few months. When he does have a job, it’s either “too hard” or “too boring,” and suddenly we’re thrown into another rant about how chasing money isn’t worth it, and time is the only thing that matters. But when he doesn’t have a job — and runs out of money — he starts taking courses and searching for high-paying work. This isn’t enlightenment; it’s emotional flip-flopping with zero self-awareness.

The book constantly circles the same message: don’t chase money, chase sunsets, be free. But the writing lacks depth. The reflections are surface-level, the anecdotes self-indulgent, and the tone often comes off as presumptuous. Gotto generalizes about people’s lives as if he knows what millions of people feel every morning. People work because they have responsibilities, families, goals. They’re not robots. They’re just trying to build something real.

And what exactly is his definition of freedom? Sleeping in a tent, living in tiny apartments, eating cookies for breakfast, chasing sunsets — the typical hipster formula dressed up as a life philosophy. That’s not freedom. Freedom is having the choice — to live where you want, eat what you want, travel how and when you want, with comfort and dignity. It’s not about rejecting money altogether, it’s about not being ruled by it. His version of “freedom” is limited, rigid, and oddly preachy.

What annoyed me most, though, was how Gotto endlessly recycles every minor moment of his life, stretching each into chapters of exaggerated reflection. He goes to Australia — and then spends the next 20 chapters bringing it up again and again. He moves to Canada for a few months — and somehow, we’re still reading about Australia and Canada for the rest of the book, until the next “milestone” arrives. These weren’t profound life phases — they were short experiences he clings to, repeating the same thoughts with slightly different packaging. Honestly, this book could’ve been 100 pages instead of 350. The rest is just recycled self-discovery.

[Beatrice · Rating 1 out of 5]

Per descrivere questo libro : NOIA!
Un libro di una banalità incredibile, frasi molto (troppo) semplici. Non sono riuscita a finirlo!

[Lara · Rating 4 out of 5]

Mi ha fatto venire voglia di vivere.

[Chiara Lelii · Rating 4 out of 5]

4/4.5⭐️ Questo libro mi è piaciuto molto. Lo consiglio a chi si sente diverso o incompreso nella società odierna perché ha obiettivi diversi rispetto agli altri, a chi ama viaggiare e a chi vuole ottenere indipendenza, libertà e una vita più consapevole e felice.

[lindalettrice · Rating 5 out of 5]

Gianluca Gotto è nato in Italia nel 1990 e attualmente vive in giro per il mondo (al momento è in Asia), è un nomade digitale ed ha all’attivo quattro libri. Io ho letto solamente questo e “Come una notte a Bali”, di cui vi ho parlato in un precedente post. Gli altri due libri mi aspettano in libreria e presto li leggerò, li sto centellinando per non finirli in pochi giorni.
“Le coordinate della felicità” è un libro autobiografico, in cui Gianluca racconta il cambiamento che è avvenuto nella sua vita, fin dal primo giorno in cui ha preso un volo per l’Australia con la sua compagna Claudia, da cui, pochi mesi fa, ha avuto una bambina.
La filosofia di vita di Gianluca è sicuramente estrema e non adottabile da tutti, ma è inevitabile trarre insegnamento dalle sue parole. Non servono tanti giri di parole: è un libro BELLISSIMO che consiglierei a chiunque.
Il particolare che salta subito all’occhio è la semplicità dell’autore, ragazzo umile, disponibile, che si è creato un futuro a modo suo, partendo da casa senza soldi, semplicemente alla ricerca della felicità.
Chiaramente non è stato un percorso privo di insidie, ma Gianluca ci insegna anche a superarle, dando il giusto peso ad ogni situazione.
L’autore, durante la permanenza in Australia, ha vissuto un’esperienza particolare che l’ha portato a diventare vegetariano. Se avete letto il libro (o se lo leggerete) sapete di cosa parlo ed evito spoiler. È un episodio che mi ha colpita molto.
Se non conoscete Gianluca e volete saperne di più visitate il suo blog “Mangia Vivi Viaggia” o la sua pagina Instagram @gianluca.gotto

[Greta · Rating 3 out of 5]

3.5 ⭐
il libro racconta una storia indubbiamente bella, ma il modo in cui è scritto è davvero troppo prolisso.
sicuramente non è il mio genere preferito, ma i racconti di avventura mi sono sempre piaciuti, gotto lo seguo sui social e mi è sempre piaciuta la sua filosofia, ma questo libro è ripetitivo a manetta, ci sono cose di cui si poteva assolutamente fare a meno di scrivere che non cambiava nulla per quanto riguarda il messaggio che vuole mandare.
di fatto è la sua storia, non lo reputo un romanzo mi sembra proprio una specie di biografia di come è riuscito a iniziare la vita da nomade, ma ripeto si potevano assolutamente evitare mille passaggi, mille dettagli inutili per ripetere la stessa cosa a ogni capitolo, esempio di quanto le persone in Asia siano gentili e qui invece no, a una certa pensavo proprio "l'ho capito, basta"
comunque so di non essere l'unica ad aver provato queste sensazioni con questo libro, una mia amica che ha letto tutti i libri di gotto questo ha fatto proprio fatica a leggerlo.
detto ciò è indubbiamente una bella esperienza di vita, e i messaggi che vuole mandare mi piacciono molto